Arriviamo a Daedalus un po’ intimoriti: le ultime notizie di banchina non solo danno 3 longimanus fissi sotto la barca ma riportano qualche loro atteggiamento aggressivo ed il pensiero subito corre al pericoloso shark feeding.
Appena ormeggiati vediamo il primo in superficie e poco dopo gli altri, esemplari veramente stupendi.
Staranno intorno a noi per tutti e 3 i giorni di permanenza, inquietante al tramonto vedere le loro tozze pinne dorsali fendere l’acqua.
Decidiamo quindi di dedicare loro un’intera immersione nel pomeriggio.
Scesi in acqua dalla barca vedo arrivare il più piccolo, senza pesci pilota che mi punta fino quasi a toccarmi, poi incontremo gli altri 2 di media taglia che distinguiamo solo per il diverso numero di pesci pilota, infine il più grande, veramente imponente, con ben 40 pesci pilota, uno spettacolo veramente eccezionale quando si pone in posizione frontale.
Ha anche diversi parassiti, simili a girini con il flagello.
Non manifestano atteggiamenti aggressivi, un paio di volte li richiamiamo facendo uscire aria dall’erogatore.
E’ impressionante trovarsi a tu per tu nel suo ambiente naturale con più esemplari di una delle specie con più attacchi all’uomo, che non ne ha timore e che si avvicina fino a cercare il contatto fisico.
Stiamo comunque attenti a non far mettere gli squali in posizione di controllo sotto di noi in modo che possano puntare alle gambe.
Ma Daedalus è famoso per il suo banco di martelli stanziale ed il termoclino alto quest’anno permette avvistamenti a basse profondità.
In una immersione prima avvistiamo le 2 sentinelle, poco sopra di noi, poi più avanti ci troviamo immersi nel banco, di cui alcuni esemplari si spingono anche in parete.
Curiosi, vengono vicinissimi ma non fino a toccarci come il longimanus.
Certo nulla di paragonabile alle immersioni di primavera in Sudan dove erano centinaia ma i martelli hanno sempre il loro fascino.
Avvistiamo anche diversi grigi.
Le pareti di Daedalus sono le più belle del mar rosso egiziano, insieme a quelle delle Brother’s.
Indescrivibile la quantità e varietà di madrepore, alcionari, anemoni, spugne, etc.
E’ pieno di pesce, tanto ed anche grosso come tonni, carangidi e barracuda.
In un’occasione vediamo una tartaruga che sta banchettano a base di meduse attorniata da piccoli carangidi che raccolgono le briciole.
Pur avendo già visto bene il banco di martello il giorno prima, chiudiamo in bellezza il giorno di ferragosto che si rivela molto particolare con qualche brivido
Festeggiamo con sveglia alle 5 per essere i primi ad entrare in acqua ed il mattino ha veramente l’oro in bocca.
Nella prima immersione il giorno festivo per eccellenza ci serve, appena scesi in acqua a sei metri, tre grossi tursiopi, uno veramente gigantesco che ci sfilano nuotando lentamente ignorando la nostra presenza .
Poi a circa 40 metri arriva un grosso longimanus che ci gira intorno incuriosito. Ha una remora sulla pancia, vari pesci pilota ed un grosso amo con un pezzo di lenza. Il pensiero va ai pescatori di frodo yemeniti di pinne di squali che hanno fatto danni da queste parti prima di essere cacciati dalla marina egiziana.
Poi, andato via il longimanus, incontriamo il banco dei martello con il quale passiamo una decina di minuti, tanto si dimostrano amicevoli e per nulla infastiditi.
Inebriati da ciò i grossi tonni, i barracuda e la tartaruga che vedremo dopo sono quasi ignorati.
Nel frattempo è arrivato anche il Felo e facciamo una rimpatriata con Markshark e con Patrizia che questa settimana è passata come guida su questa barca.
Nella seconda immersione avvistiamo, contro ogni legge statistica essendo simili avvistamenti in immersione un altro grosso tursiope che fa una verticale perfetta sparendo nel blu.
Poi a 30 metri un grande longimanus ed uno squalo grigio.
Ci deve essere qualcosa di particolare da queste parti questi giorni, la quantità di pesce è impressionante e la stessa presenza dei tursiopi è emblematica.
Riemergendo vediamo un gommone di un’altra barca che si è ribaltato sul reef, sembrerebbe nulla di eccessivamente grave a parte lo spavento e qualche contusione leggera per gli occupanti.
Decido di fare la terza immersione autonomamente dalla barca per andare a vedere il punto in cui Markshark ha visto per due volte un volpe (noi l’anno scorso ne avevamo visto un diverso esemplare ma in parete).
Entrati in acqua dopo pochissimo arriva un longimanus, poi un secondo, poi un terzo. Fatico a tenerli in visuale avvicinandosi da direzioni diverse e non vorrei avessero brutte intenzioni considerate le puntate non proprio amichevoli.
Penso quasi ad abortire l’immersione se non fosse che il ritorno in barca è impedito dal gommone che sta caricando gli altri per l’immersione prevista con il ritorno in barca.
Del volpe sul pianoro comunque nessuna traccia.
Subito dopo essere tornati in barca dopo una sessantina di minuti di immersione sul pianoro e sotto le barche arrivano gli altri che raccontano di essere stati seguiti da un longimanus particolarmente insistente e di avere avuto qualche timore adottando una tecnica di difesa a mo banco di aringhe.
Francamente di longimanus ne ho abbastana per questa crociera.
A Rochy Island vediamo 2 martello, un grigio, un gruppo di una decina di tonnetti ed un bell’anemone rosso, cioè con i tentacoli completamente rossi.
Da ultimo Zabargard con le sue tartarughe,in immersione ne ho contate 5, la sua laguna, la sua spiagia e le sue rocce vulcaniche.
Per chiudere snorkel con le stenelle in accoppiamento.
Appena ormeggiati vediamo il primo in superficie e poco dopo gli altri, esemplari veramente stupendi.
Staranno intorno a noi per tutti e 3 i giorni di permanenza, inquietante al tramonto vedere le loro tozze pinne dorsali fendere l’acqua.
Decidiamo quindi di dedicare loro un’intera immersione nel pomeriggio.
Scesi in acqua dalla barca vedo arrivare il più piccolo, senza pesci pilota che mi punta fino quasi a toccarmi, poi incontremo gli altri 2 di media taglia che distinguiamo solo per il diverso numero di pesci pilota, infine il più grande, veramente imponente, con ben 40 pesci pilota, uno spettacolo veramente eccezionale quando si pone in posizione frontale.
Ha anche diversi parassiti, simili a girini con il flagello.
Non manifestano atteggiamenti aggressivi, un paio di volte li richiamiamo facendo uscire aria dall’erogatore.
E’ impressionante trovarsi a tu per tu nel suo ambiente naturale con più esemplari di una delle specie con più attacchi all’uomo, che non ne ha timore e che si avvicina fino a cercare il contatto fisico.
Stiamo comunque attenti a non far mettere gli squali in posizione di controllo sotto di noi in modo che possano puntare alle gambe.
Ma Daedalus è famoso per il suo banco di martelli stanziale ed il termoclino alto quest’anno permette avvistamenti a basse profondità.
In una immersione prima avvistiamo le 2 sentinelle, poco sopra di noi, poi più avanti ci troviamo immersi nel banco, di cui alcuni esemplari si spingono anche in parete.
Curiosi, vengono vicinissimi ma non fino a toccarci come il longimanus.
Certo nulla di paragonabile alle immersioni di primavera in Sudan dove erano centinaia ma i martelli hanno sempre il loro fascino.
Avvistiamo anche diversi grigi.
Le pareti di Daedalus sono le più belle del mar rosso egiziano, insieme a quelle delle Brother’s.
Indescrivibile la quantità e varietà di madrepore, alcionari, anemoni, spugne, etc.
E’ pieno di pesce, tanto ed anche grosso come tonni, carangidi e barracuda.
In un’occasione vediamo una tartaruga che sta banchettano a base di meduse attorniata da piccoli carangidi che raccolgono le briciole.
Pur avendo già visto bene il banco di martello il giorno prima, chiudiamo in bellezza il giorno di ferragosto che si rivela molto particolare con qualche brivido
Festeggiamo con sveglia alle 5 per essere i primi ad entrare in acqua ed il mattino ha veramente l’oro in bocca.
Nella prima immersione il giorno festivo per eccellenza ci serve, appena scesi in acqua a sei metri, tre grossi tursiopi, uno veramente gigantesco che ci sfilano nuotando lentamente ignorando la nostra presenza .
Poi a circa 40 metri arriva un grosso longimanus che ci gira intorno incuriosito. Ha una remora sulla pancia, vari pesci pilota ed un grosso amo con un pezzo di lenza. Il pensiero va ai pescatori di frodo yemeniti di pinne di squali che hanno fatto danni da queste parti prima di essere cacciati dalla marina egiziana.
Poi, andato via il longimanus, incontriamo il banco dei martello con il quale passiamo una decina di minuti, tanto si dimostrano amicevoli e per nulla infastiditi.
Inebriati da ciò i grossi tonni, i barracuda e la tartaruga che vedremo dopo sono quasi ignorati.
Nel frattempo è arrivato anche il Felo e facciamo una rimpatriata con Markshark e con Patrizia che questa settimana è passata come guida su questa barca.
Nella seconda immersione avvistiamo, contro ogni legge statistica essendo simili avvistamenti in immersione un altro grosso tursiope che fa una verticale perfetta sparendo nel blu.
Poi a 30 metri un grande longimanus ed uno squalo grigio.
Ci deve essere qualcosa di particolare da queste parti questi giorni, la quantità di pesce è impressionante e la stessa presenza dei tursiopi è emblematica.
Riemergendo vediamo un gommone di un’altra barca che si è ribaltato sul reef, sembrerebbe nulla di eccessivamente grave a parte lo spavento e qualche contusione leggera per gli occupanti.
Decido di fare la terza immersione autonomamente dalla barca per andare a vedere il punto in cui Markshark ha visto per due volte un volpe (noi l’anno scorso ne avevamo visto un diverso esemplare ma in parete).
Entrati in acqua dopo pochissimo arriva un longimanus, poi un secondo, poi un terzo. Fatico a tenerli in visuale avvicinandosi da direzioni diverse e non vorrei avessero brutte intenzioni considerate le puntate non proprio amichevoli.
Penso quasi ad abortire l’immersione se non fosse che il ritorno in barca è impedito dal gommone che sta caricando gli altri per l’immersione prevista con il ritorno in barca.
Del volpe sul pianoro comunque nessuna traccia.
Subito dopo essere tornati in barca dopo una sessantina di minuti di immersione sul pianoro e sotto le barche arrivano gli altri che raccontano di essere stati seguiti da un longimanus particolarmente insistente e di avere avuto qualche timore adottando una tecnica di difesa a mo banco di aringhe.
Francamente di longimanus ne ho abbastana per questa crociera.
A Rochy Island vediamo 2 martello, un grigio, un gruppo di una decina di tonnetti ed un bell’anemone rosso, cioè con i tentacoli completamente rossi.
Da ultimo Zabargard con le sue tartarughe,in immersione ne ho contate 5, la sua laguna, la sua spiagia e le sue rocce vulcaniche.
Per chiudere snorkel con le stenelle in accoppiamento.
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