Mi sento in dovere di condividere la notturna al Vadaro, soprattutto per chi non ha potuto, causa la cagionevole salute, godere di una ricreativissima immersione di tutta salute.
Ci siamo tuffati davanti allo scoglio in questione, che affiora partendo da un fondale di 20 metri, su sabbia bianchissima: era appena calato il buio, il mare era caldo e assolutamente calmo, come nemmeno il lago riesce ad essere. Mentre aspettavamo l'ultimo dei cinque, io e Giuseppe ci godevamo una vista splendida della costa, con tutte le luci dei vari paesi.
Siamo scesi e subito sul fondo sabbioso gironzolavano delle anguillette bianche, che di solito affiorano in verticale dalla sabbia, e che stavolta invece gironzolavano allegramente. Abbiamo cominciato a circumnavigare lo scoglio, sempre molto colorato, e pieno di cerianti variamente colorati e grossi spirografi. Gli scorfani erano ovunque, brillanti di rosso alla luce delle nostre torce (a proposito: come sta la tua?).
Abbiamo subito cominciato ad incontrare polpi, alla fine ne avremo incontrati una ventina, che si aggiravano per le pareti dello scoglio in cerca di prede. Uno dei primi si è dimostrato curioso, si è arrampicato sulla mia mano e si è fatto fare un pò di coccole, poi ha salutato ed è tornato a cercare la cena. Sul fondo intanto il mio compagno ha trovato una seppia, sempre affascinante coi suoi colori cangianti. Ogni tanto si faceva vede qualche murena, anche loro allegramente fuori tana a cercare polpi. Ce n'era una ribattezzata poi Mordicchia che gironzolava cercando di mordere tutto ció che trovava. In una tana un bel grongo mostrava il suo bel faccino indeciso se uscire anche lui a cercare la cena, ma infastidito da strane creature che facevano rumorose bolle.
Vicino ad una paretona coperta di astroides abbiamo trovato vacchette di mare di dimensioni dal minimo ad una grossa come una mano. Come al solito, flabelline ovunque. Molto nascosta, una piccolissima issima alicia mirabilis: speriamo cresca bene.
Tutto intorno, grossi banchi di alici e nuvole di castagnole. Anche un bel gruppetto di saragi, ma il loro bisnonno, davvero molto grande (conoscendo le capacità venatorie della zona era davvero stupefacente: ci avremmo mangiato in due) faceva la siesta in un grottino verticale. Curiosamente, abbiamo trovato una cerniotta bianca che pisolava incurante del resto del mondo appoggiata su un piccolo davanzale.
Continuando a gironzolare di polpo in murena, abbiamo trovato un altro grongo ben intanato e una aragostina, oltre a svariati gamberetti, usuali.
Per finire, una bella polpessa coi sui bei pois bianchi ci ha tenuto compagnia per qualche minuto.
Siamo risaliti, tranquilli e affamati, dopo una settantina di minuti, estremamente soddisfatti.
A.
P.s. Il cavalluccio c'era
P.p.s. Ad un certo punto, complice una corrente freddina, ho rimpianto l'assenza di Una DUI
Ci siamo tuffati davanti allo scoglio in questione, che affiora partendo da un fondale di 20 metri, su sabbia bianchissima: era appena calato il buio, il mare era caldo e assolutamente calmo, come nemmeno il lago riesce ad essere. Mentre aspettavamo l'ultimo dei cinque, io e Giuseppe ci godevamo una vista splendida della costa, con tutte le luci dei vari paesi.
Siamo scesi e subito sul fondo sabbioso gironzolavano delle anguillette bianche, che di solito affiorano in verticale dalla sabbia, e che stavolta invece gironzolavano allegramente. Abbiamo cominciato a circumnavigare lo scoglio, sempre molto colorato, e pieno di cerianti variamente colorati e grossi spirografi. Gli scorfani erano ovunque, brillanti di rosso alla luce delle nostre torce (a proposito: come sta la tua?).
Abbiamo subito cominciato ad incontrare polpi, alla fine ne avremo incontrati una ventina, che si aggiravano per le pareti dello scoglio in cerca di prede. Uno dei primi si è dimostrato curioso, si è arrampicato sulla mia mano e si è fatto fare un pò di coccole, poi ha salutato ed è tornato a cercare la cena. Sul fondo intanto il mio compagno ha trovato una seppia, sempre affascinante coi suoi colori cangianti. Ogni tanto si faceva vede qualche murena, anche loro allegramente fuori tana a cercare polpi. Ce n'era una ribattezzata poi Mordicchia che gironzolava cercando di mordere tutto ció che trovava. In una tana un bel grongo mostrava il suo bel faccino indeciso se uscire anche lui a cercare la cena, ma infastidito da strane creature che facevano rumorose bolle.
Vicino ad una paretona coperta di astroides abbiamo trovato vacchette di mare di dimensioni dal minimo ad una grossa come una mano. Come al solito, flabelline ovunque. Molto nascosta, una piccolissima issima alicia mirabilis: speriamo cresca bene.
Tutto intorno, grossi banchi di alici e nuvole di castagnole. Anche un bel gruppetto di saragi, ma il loro bisnonno, davvero molto grande (conoscendo le capacità venatorie della zona era davvero stupefacente: ci avremmo mangiato in due) faceva la siesta in un grottino verticale. Curiosamente, abbiamo trovato una cerniotta bianca che pisolava incurante del resto del mondo appoggiata su un piccolo davanzale.
Continuando a gironzolare di polpo in murena, abbiamo trovato un altro grongo ben intanato e una aragostina, oltre a svariati gamberetti, usuali.
Per finire, una bella polpessa coi sui bei pois bianchi ci ha tenuto compagnia per qualche minuto.
Siamo risaliti, tranquilli e affamati, dopo una settantina di minuti, estremamente soddisfatti.
A.
P.s. Il cavalluccio c'era
P.p.s. Ad un certo punto, complice una corrente freddina, ho rimpianto l'assenza di Una DUI
Commenta