Ibiza 2011

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    Ciao a tutti, vorrei dare anch’io il mio contributo al forum.
    Metto le mani avanti: non sono un grande scrittore. Spero di poter riuscire a trasmettere un po’ delle sensazioni provate o anche solo a fornire qualche informazione utile
    Non ho visto molto qui riguardante le Baleari, allora vi racconto la mia esperienza ad Ibiza.
    Ci sono stato con mia moglie e il mio bimbo (allora 16 mesi) la penultima settimana di giugno. Date le esigenze non siamo stati nella città, ma in un villaggio della zona ovest dell’isola. Abbiamo trovato un mare molto bello e un’isola molto diversa da ciò che ci siaspetta pensando solo alla città con le sue discoteche.
    Si dà il caso che nella struttura sia presente un diving center e colgo l’occasione per un’uscita.
    A ovest dell’isola esiste un’area marina protetta, è qui che sono situati i siti di immersione.
    La mattina ci si ritrova alle 9 per il briefing della prima immersione: una secca affiorante a un miglio da un’isolotto che mi ricorda Tavolara nell’aspetto (Google mi aiuta: si chiama Es Vedra). Le premesse sono buone: Angel, il proprietario, ci dice che ci aspettano un sacco di avvistamenti, nell’ordine di una quindicina di murene in una sola immersione.
    Il gruppo è da barzelletta: un tedesco, uno spagnolo, un russo e un italiano, più la guida.
    Nel viaggio sul gommone già ho l’acquolina in bocca: un pesce volante plana di fianco a noi, è la prima volta che ne vedo uno!
    Purtroppo qui cominciano le cattive notizie: arrivati al sito non ci si può immergere perché qualche pescatore (di frodo) ha gettato le reti qui!
    Ci dirigiamo allora a ridosso dell’isola, al sito della seconda immersione prevista, ma con sgomento ci accorgiamo che anche qui lo stesso criminale ha messo delle reti da pesca: dobbiamo rinunciare per la seconda volta.
    Arriviamo infine sull’altro versante dell’isola, gettiamo l’ancora presso un isolotto più piccolo (Es Vedranell). Il briefing ci informa che il sito in questione è chiamato “i canyon”. Finalmente dopo quasi un anno sono in acqua: mi preparo a fotografare (più che altro a provarci, è la seconda volta che scendo con la fotocamera). Dovremmo vedere anemoni, nudibranchi e piccoli coralli nelle spaccature della roccia: in effetti con la torcia riesco a identificare molta vita. Il paesaggio è interessante: in effetti si attraversano diverse spaccature nelle rocce, suggestiva la luce che penetra nei passaggi. Mi è piaciuto attravesare un passaggio in particolare, pinneggiando contro la corrente. In una delle spaccature è presente un acro: io ho dovuto accontentarmi di passare al di sopra per non scendere sotto il mio limite dei 18 metri.
    Risaliamo incontrando qualche medusa che si lascia attraversare dai raggi del sole.






    Dopo la sosta in superficie, prepariamo il briefing della seconda immersione. Questa volta scendiamo lungo un versante di un lungo scoglio che costeggia l’isola più grande. Di fronte alla sua punta troveremo un panettone, con fondo a circa 15/16 metri che sale fino a qualche metro dlla superficie. E’ uno dei punti di immersione della gara fotosub che si era tenuta il week end precedente.
    Scendiamo su un fondale di posidonia, circondati da nuovle di castagnole, inoltre sembra che questo sito sia una specie di nursery per barracuda, ce ne sono moltissimi.
    Mentre nel primo tuffo erano i paesaggi e le rocce a farla da padrone, qui c’è molto pesce.
    Arrivati al panettone mi avvicino a cercare creature da fotografare e portarmi a casa come ricordo. Rieso ad identificare qualche nudibranco, ma è già ora di seguire il gruppo che gira attorno alla roccia (ahimè non ho neache il tempo di smanettare con la macchina fotografica). Torniamo allo scoglio, e sull’altro versante andiamo alla ricerca di altri avvistamenti. Purtroppo niente murene, ma vediamo un polpo che se ne sta tranquillo alla base della roccia. Qui l’unica foto è un disastro, una combinazione tremenda tra la sospensione alzata da qualcuno davanti a me e la mia incapacità. E’ stato difficile fare identificare la sagoma a mia moglie nel raccontarle l’esperienza.



    Il rientro è tranquillo, ancora in mezzo ai barracuda, dopo la sosta ci godiamo il rientro.
    Sono comunque soddisfatto, ho poche immersioni alle spalle e entro in acqua per il puro piacere della sensazione di starmene in un ambiente completamente diverso, dove solo il mio respiro e suoni attutiti rompono il silenzio.

    Alla fine purtroppo rimane l’amarezza di aver visto le reti da pesca in un’area protetta (che mi hanno anche impedito un’immersione pregustata dal giorno prima).

    PS. Acqua a 23°C, muta umida 5mm. Non ho sofferto freddo, il termoclino era intorno alla mia quota massima (18 m).

    PPS In Agosto magari riuscirò a immergermi a Levanto, speriamo bene, così raddoppio la mia media di 2 immersioni / anno.

    Spero di non essere stato troppo noioso.
    Buone bolle
    Giuliano

  • #2
    Re: Ibiza 2011

    Originariamente inviato da funaki
    ....Sono comunque soddisfatto, ho poche immersioni alle spalle e entro in acqua per il puro piacere della sensazione di starmene in un ambiente completamente diverso, dove solo il mio respiro e suoni attutiti rompono il silenzio.....Giuliano
    Hai colto la magia che ha ammaliato noi tutti e di cui qui dentro tutti cercano di parlare ma che è sempre difficilmente comunicabile.

    Bel racconto
    "No moss ever grows on a rolling stone".

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    • #3
      quoto

      non serve essere un grande scrittore per comunicare emozioni

      qualche qui

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