Sicilia - arcipelago delle Eolie,
dopo poco più di un'ora di navigazione dal porto di Milazzo raggiungiamo la nostra destinazione, un piccolo pianoro a 10 metri di profondità che si affaccia su una parete a strapiombo che scende verticale a profondità di parecchie centinaia di metri.
In effetti è un tantino impressionante stare sospesi nel blu vedendo questo muro che scende dritto come fossero le pareti di un pozzo senza fondo.
Cerchiamo corallo rosso e la paretona esposta a nord è il substrato ideale per iniziare le ricerche. Avevamo preventivato di esplorare la fascia tra i 70 e i 90 metri così da avere un tantino più di tempo da dedicare alla ricerca ed arrivare ad un tempo di fondo tra i 40 e i 50 minuti.
L'acqua è a 17,5 gradi senza tremoclino e, considerata la durata totale del tuffo, ho optato per un bel 400 con sotto intimo in merinos.
Set point 1.2, diluente 7/70 bailout 13/50; 20/30; 50/20 e oxy; scooter e gopro con grossi fari al seguito.
Una volta in acqua giungiamo al bordo del pianoro e poi non avremmo più avuto il riferimento del fondo sotto di noi e credetemi non è una cosa da trascurare.
Scendiamo a buona velocità e incrociamo il primo ramo a 77 metri, è bellissimo e da questo punto, grazie alla limpidezza dell'acqua, si scorgono più giù dei rami di dimensioni veramente ragguardevoli difficilmente rinvenibili in altri contesti.
Il banco è formato da bellissimi rami non troppo vicini gli uni agli altri e questo ci porta a navigare verso ponente dandoci qualche preoccupazione in più sul ritrovare la via del pedagno, ma conosciamo la zona e ci orientiamo bene e così seguendo i rami sempre più grandi arriviamo alla nostra quota massima.
Il delta +5 del computer segna 27 e il tts è già a molto elevato così decidiamo che è tempo di risalire.
Passando sotto una grande rete fantasma ormai completamente concrezionata filmiamo gli ultimi rami e, come degli scalatori, risaliamo la parete senza più fermarci fino alle prime tappe ai 35 metri. Qui io e Carlo iniziamo a confrontare i dati decompressivi e ci scambiamo delle espressioni veramente di felicità per quello che avevamo visto.
Se il video vi piace lasciatemi un like e iscrivetevi al mio canale e magari lasciatemi un commento con qualche suggerimento o consiglio. alla prossima
https://youtu.be/s_CuhXjcHEE
dopo poco più di un'ora di navigazione dal porto di Milazzo raggiungiamo la nostra destinazione, un piccolo pianoro a 10 metri di profondità che si affaccia su una parete a strapiombo che scende verticale a profondità di parecchie centinaia di metri.
In effetti è un tantino impressionante stare sospesi nel blu vedendo questo muro che scende dritto come fossero le pareti di un pozzo senza fondo.
Cerchiamo corallo rosso e la paretona esposta a nord è il substrato ideale per iniziare le ricerche. Avevamo preventivato di esplorare la fascia tra i 70 e i 90 metri così da avere un tantino più di tempo da dedicare alla ricerca ed arrivare ad un tempo di fondo tra i 40 e i 50 minuti.
L'acqua è a 17,5 gradi senza tremoclino e, considerata la durata totale del tuffo, ho optato per un bel 400 con sotto intimo in merinos.
Set point 1.2, diluente 7/70 bailout 13/50; 20/30; 50/20 e oxy; scooter e gopro con grossi fari al seguito.
Una volta in acqua giungiamo al bordo del pianoro e poi non avremmo più avuto il riferimento del fondo sotto di noi e credetemi non è una cosa da trascurare.
Scendiamo a buona velocità e incrociamo il primo ramo a 77 metri, è bellissimo e da questo punto, grazie alla limpidezza dell'acqua, si scorgono più giù dei rami di dimensioni veramente ragguardevoli difficilmente rinvenibili in altri contesti.
Il banco è formato da bellissimi rami non troppo vicini gli uni agli altri e questo ci porta a navigare verso ponente dandoci qualche preoccupazione in più sul ritrovare la via del pedagno, ma conosciamo la zona e ci orientiamo bene e così seguendo i rami sempre più grandi arriviamo alla nostra quota massima.
Il delta +5 del computer segna 27 e il tts è già a molto elevato così decidiamo che è tempo di risalire.
Passando sotto una grande rete fantasma ormai completamente concrezionata filmiamo gli ultimi rami e, come degli scalatori, risaliamo la parete senza più fermarci fino alle prime tappe ai 35 metri. Qui io e Carlo iniziamo a confrontare i dati decompressivi e ci scambiamo delle espressioni veramente di felicità per quello che avevamo visto.
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https://youtu.be/s_CuhXjcHEE
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