ciao a tutti domenica scorsa ho fatto un bel tuffo e ho scritto due righe che sul mio profilo facebook sono piaciute. Ho pensato allora, di condividerle anche con voi amici del forum:
E' domenica mattina, il sole non è ancora sorto, la sveglia suona, mezzo strillo e la spengo, sento vibrare. E' Luca. Da casa sua a Cannigione sente già aria di scirocco, il tuffo ai picchi di Caprera sarà difficile da realizzare. ci diamo appuntamento al suo diving, lo Scuba Revolution di Cannigione, alle 07:30 Zulu per preparazione miscele e riprogrammazione immersione.
07:29 sono già sulla rampa, sto scendendo in retromarcia direttamente alle porte della sala compressori ( comodità incredibile per i tec divers carichi di bombole)
2 minuti e, grazie ai collaboratori del diving, la macchina è vuota.
oggi prevediamo di farla zozza, 35 litri di back gas, ean50 e O2. RT 120 minuti.
mettiamo su il caffè e pensiamo a cosa fare... Caprera è praticamente offlimit... e li ci viene la malsana idea: ESPLORAZIONE CAPO D'ORSO. Siamo anni che ne parliamo, eravamo anche andati a scandagliare piu' volte... le carte segnalano 10/12 target, cosa davvero ci sia la sotto pochi lo sanno e ancora meno ne parlano, è uno dei posti peggiori dove pensar di fare immersione e soprattutto esplorazione. è un canale trafficato, corrente forte sempre presente, fondo torbido....oggi però può essere la giornata giusta, il brutto tempo tiene a terra i diportisti... solo dei matti come noi ci possono provare.
il 27 m3 Coltri va alla grande, il Backgas è pronto, O2 pronto, il 50 lo facciamo bello carico... i puristi del trim delle stage ci scuseranno ma oggi abbiamo bisogno di tutti i 207 bar delle nostre S80.
tutto sul pick-up, il gommone dista 50 metri dal diving, gli scooter SUEX sono carichi, noi ancora di più. il team è composto da 3, Luca Magliacca, Mario Guareschi e il sottoscritto. Insomma il pivello sono io. Breafing in navigazione, assolutamente vietato perdersi.
ormeggiamo a ridosso della cala del Faro, qui lo scirocco increspa leggermente il mare, le onde non hanno neanche la parvenza di quelle trovate in navigazione. Pochi minuti e siamo pronti. ultimi controlli e scendiamo. bussola 2°. iniziamo a scooterare, dune di sabbia, posidonia, un cavo sottomarino, si alternano a massi granitici tipici della zona. Dopo poco il primo avvistamento degno di nota, alcune lamiere molto grandi, con concrezioni tipiche di metallo rimasto sott'acqua per oltre 70 anni.... continuiamo.
Sulla destra un'aquila di mare sorniona sta sui 45 mt, incurante della nostra presenza, solo quando ci avviciniamo si alza nel suo tipico volo rilassato.
incrociamo qualche altro artificio innaturale, testimone del passaggio dell'uomo nella zona da millenni, sia in tempo di guerra che di pace.
siamo ormai nel centro del canale, è ora di trovare quello che stiamo cercando... bussola a 270°... le lamiere si fanno piu' numerose... ma il pur abbondante tempo di fondo che abbiamo previsto sta per volgere al termine, da novelli Jacques-Yves Cousteau, invece stiamo per fare un mezzo buco nell'acqua... il lato brutto che tutti gli esploratori conoscono e alla massa sfugge, dietro ogni ritrovamento ci sono decine di brutte giornate.... ma per noi non è questo il giorno.... dal buio torbido dei 45 metri vediamo una massa scura che diventa sempre più grande. Sento Mario che grida nel boccaglio del CCR, l'abbiamo beccato l'abbiamo beccato. io e Luca siamo ad un braccio di distanza, come mossi da una sola forza ci fiondiamo con i SUEX alla massima velocità, ed ecco che lo vediamo distintamente: UN SOMMERGIBILE.
da un lato e tronco e ci permette di accedere ad una camera profonda circa 15 metri, l'interno è spoglio, cavi, tubi di ferro e qualche scorfano enorme a guardia del forte. dopo una veloce ricognizione passiamo all'esterno, la forma a sigaro è inconfondibile, la torretta non c'è, magari è sottosopra, ci dirigiamo verso l'altro capo, la parte terminale è ricoperta di grosse spugne grigie. Luca punta la sua XDive dentro ogni anfratto, ogni buco della lamiera.... ma il tempo di fondo è finito, è ora di iniziare la fase più complicata: decompressione e navigazione nel blu.
Ci mettiamo in formazione e risaliamo in libera direttamente da quella che ipotizziamo essere la prua. a 21 mt io e Luca cambiamo gas, Mario ci tiene la quota e ci da l'OK al cambio gas. ripartiamo a scooterare, direzione 180°. Siamo nel blu, la corrente è sempre sostenuta da EST verso OVEST, iniziamo a correggere, bussola 170°. Ci muoviamo in sincronia e dopo 20 minuti intravediamo il fondo, continuiamo la risalita. Raggiunti i 9 ci fermiamo qualche minuto, giusto il tempo di due foto e riconfigurare le stage, dietro il gas di fondo e avanti O2 per le prossime tappe. ormai procediamo nell'acqua calda, i graniti di Capo d'Orso ci accompagnano, qualche timida cerniotta fa veloce capolino da qualche spacca. Passiamo ai 6, ormai siamo in costa, L'ossigeno puro ci fà scaricare le ultime molecole di inerte. La cala ci accoglie placida e amorevole come la migliore delle amanti, il gommone è li dove lo abbiamo lasciato, il nostro comandate Renato non ha dovuto fare nessuna correzione, facciamo le ultime bolle a 3 metri e iniziamo ad esultare consci di aver fatto un tuffone. il buon Mario ha già finito la sua deco da qualche minuto ma rimane al nostro fianco, nessuno ha davvero voglia di uscire, vorremo quasi quasi ritornare la fuori, ma per oggi basta. i nostri computer segnano 126 minuti, i profondimetri ci danno una profondità media adatta all'uscita in sicurezza, la programmazione è stata perfetta. è l'ora di tornare alla realtà della superficie. I nostri amici ci aspettano ansiosi, ci tempestano di domande mentre ad una ad una gli passiamo le nostre stage, i nostri BO... teniamo gli scooter ancora qualche secondo, facciamo un giro in superficie, il mare è bellissimo, ci ammalia, ci tiene stretto, ma è davvero ora di uscire, lasciarci dietro quello che abbiamo "scoperto", ripensare al tuffo, è tutto vero quello che abbiamo visto e fatto?
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E' domenica mattina, il sole non è ancora sorto, la sveglia suona, mezzo strillo e la spengo, sento vibrare. E' Luca. Da casa sua a Cannigione sente già aria di scirocco, il tuffo ai picchi di Caprera sarà difficile da realizzare. ci diamo appuntamento al suo diving, lo Scuba Revolution di Cannigione, alle 07:30 Zulu per preparazione miscele e riprogrammazione immersione.
07:29 sono già sulla rampa, sto scendendo in retromarcia direttamente alle porte della sala compressori ( comodità incredibile per i tec divers carichi di bombole)
2 minuti e, grazie ai collaboratori del diving, la macchina è vuota.
oggi prevediamo di farla zozza, 35 litri di back gas, ean50 e O2. RT 120 minuti.
mettiamo su il caffè e pensiamo a cosa fare... Caprera è praticamente offlimit... e li ci viene la malsana idea: ESPLORAZIONE CAPO D'ORSO. Siamo anni che ne parliamo, eravamo anche andati a scandagliare piu' volte... le carte segnalano 10/12 target, cosa davvero ci sia la sotto pochi lo sanno e ancora meno ne parlano, è uno dei posti peggiori dove pensar di fare immersione e soprattutto esplorazione. è un canale trafficato, corrente forte sempre presente, fondo torbido....oggi però può essere la giornata giusta, il brutto tempo tiene a terra i diportisti... solo dei matti come noi ci possono provare.
il 27 m3 Coltri va alla grande, il Backgas è pronto, O2 pronto, il 50 lo facciamo bello carico... i puristi del trim delle stage ci scuseranno ma oggi abbiamo bisogno di tutti i 207 bar delle nostre S80.
tutto sul pick-up, il gommone dista 50 metri dal diving, gli scooter SUEX sono carichi, noi ancora di più. il team è composto da 3, Luca Magliacca, Mario Guareschi e il sottoscritto. Insomma il pivello sono io. Breafing in navigazione, assolutamente vietato perdersi.
ormeggiamo a ridosso della cala del Faro, qui lo scirocco increspa leggermente il mare, le onde non hanno neanche la parvenza di quelle trovate in navigazione. Pochi minuti e siamo pronti. ultimi controlli e scendiamo. bussola 2°. iniziamo a scooterare, dune di sabbia, posidonia, un cavo sottomarino, si alternano a massi granitici tipici della zona. Dopo poco il primo avvistamento degno di nota, alcune lamiere molto grandi, con concrezioni tipiche di metallo rimasto sott'acqua per oltre 70 anni.... continuiamo.
Sulla destra un'aquila di mare sorniona sta sui 45 mt, incurante della nostra presenza, solo quando ci avviciniamo si alza nel suo tipico volo rilassato.
incrociamo qualche altro artificio innaturale, testimone del passaggio dell'uomo nella zona da millenni, sia in tempo di guerra che di pace.
siamo ormai nel centro del canale, è ora di trovare quello che stiamo cercando... bussola a 270°... le lamiere si fanno piu' numerose... ma il pur abbondante tempo di fondo che abbiamo previsto sta per volgere al termine, da novelli Jacques-Yves Cousteau, invece stiamo per fare un mezzo buco nell'acqua... il lato brutto che tutti gli esploratori conoscono e alla massa sfugge, dietro ogni ritrovamento ci sono decine di brutte giornate.... ma per noi non è questo il giorno.... dal buio torbido dei 45 metri vediamo una massa scura che diventa sempre più grande. Sento Mario che grida nel boccaglio del CCR, l'abbiamo beccato l'abbiamo beccato. io e Luca siamo ad un braccio di distanza, come mossi da una sola forza ci fiondiamo con i SUEX alla massima velocità, ed ecco che lo vediamo distintamente: UN SOMMERGIBILE.
da un lato e tronco e ci permette di accedere ad una camera profonda circa 15 metri, l'interno è spoglio, cavi, tubi di ferro e qualche scorfano enorme a guardia del forte. dopo una veloce ricognizione passiamo all'esterno, la forma a sigaro è inconfondibile, la torretta non c'è, magari è sottosopra, ci dirigiamo verso l'altro capo, la parte terminale è ricoperta di grosse spugne grigie. Luca punta la sua XDive dentro ogni anfratto, ogni buco della lamiera.... ma il tempo di fondo è finito, è ora di iniziare la fase più complicata: decompressione e navigazione nel blu.
Ci mettiamo in formazione e risaliamo in libera direttamente da quella che ipotizziamo essere la prua. a 21 mt io e Luca cambiamo gas, Mario ci tiene la quota e ci da l'OK al cambio gas. ripartiamo a scooterare, direzione 180°. Siamo nel blu, la corrente è sempre sostenuta da EST verso OVEST, iniziamo a correggere, bussola 170°. Ci muoviamo in sincronia e dopo 20 minuti intravediamo il fondo, continuiamo la risalita. Raggiunti i 9 ci fermiamo qualche minuto, giusto il tempo di due foto e riconfigurare le stage, dietro il gas di fondo e avanti O2 per le prossime tappe. ormai procediamo nell'acqua calda, i graniti di Capo d'Orso ci accompagnano, qualche timida cerniotta fa veloce capolino da qualche spacca. Passiamo ai 6, ormai siamo in costa, L'ossigeno puro ci fà scaricare le ultime molecole di inerte. La cala ci accoglie placida e amorevole come la migliore delle amanti, il gommone è li dove lo abbiamo lasciato, il nostro comandate Renato non ha dovuto fare nessuna correzione, facciamo le ultime bolle a 3 metri e iniziamo ad esultare consci di aver fatto un tuffone. il buon Mario ha già finito la sua deco da qualche minuto ma rimane al nostro fianco, nessuno ha davvero voglia di uscire, vorremo quasi quasi ritornare la fuori, ma per oggi basta. i nostri computer segnano 126 minuti, i profondimetri ci danno una profondità media adatta all'uscita in sicurezza, la programmazione è stata perfetta. è l'ora di tornare alla realtà della superficie. I nostri amici ci aspettano ansiosi, ci tempestano di domande mentre ad una ad una gli passiamo le nostre stage, i nostri BO... teniamo gli scooter ancora qualche secondo, facciamo un giro in superficie, il mare è bellissimo, ci ammalia, ci tiene stretto, ma è davvero ora di uscire, lasciarci dietro quello che abbiamo "scoperto", ripensare al tuffo, è tutto vero quello che abbiamo visto e fatto?
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