immersione in aria profonda - cigliata Grotta Cartoe - Cala Gonone - Sardegna

Comprimi
X
 
  • Filtro
  • Ora
  • Visualizza
Elimina tutto
nuovi messaggi

  • CGL
    ha risposto
    WoW deve essere stata un emozione incredibile, curiosità in quanti eravate sotto? e tutti ad aria?

    Lascia un commento:


  • paolo55
    ha risposto
    Ma si, attualmente sei tarato mentalmente e praticamente per 50 abbondanti in comfort e non sono certo pochi metri in piu' che possono fare la differenza in negativo.
    Sui 50 hai sperimentato anche tempi di fondo ragguardevoli e quindi una permanenza breve a profondita' maggiori non ti coglie impreparato. Sai cosa ti aspetta sia in termini di tempi di fondo che di decompressione e ti comporti di conseguenza. Man mano che la asticella si alza subentra maggiore serenita' nell' affrontare impegni che prima potevano suscitare qualche apprensione.
    Se ogni X giorni aggiungi un metro vedi che a un certo punto ti trovi a fare immersioni decisamente piu' impegnative con la stessa tranquillita'.
    Attento solo alla troppa confidenza ed al volere alzare troppo velocemente l' asticella. Magari non succede niente di grave ma puo' andare a farsi benedire il divertimento ed e' un peccato.
    Da quanto ho capito hai ottimi insegnanti che non ti perdono di vista e quando ti allontani ti seguono sempre con la coda dell' occhio .
    Quando stai bene 50 60 70 ... sembra tutto semplice ed in effetti probabilmente non ci sono tutte le difficolta' di cui ti hanno imbottito la testa. Da solo , in compagnia, .... tanto dopo una certa profondita' sei sempre da solo... Tutto magnifico fino a quando non incontri il babau che non e' dove ti dicevano ma che stava comunque sotto a quel salto dopo il sasso isolato che ti eri promesso di visitare appena possibile ...
    Tranquillo che poi, anche se intravedi il babau, ci ritorni per verificare che il babau e' abituato a stare piu' sotto e dopo il sasso successivo.
    Mi sbaglio ?
    Un salutone
    Paolo

    Lascia un commento:


  • Mercurio90
    ha risposto
    Grazie paolinus, ammazzo il tempo aspettando il report della crociera

    Lascia un commento:


  • paolinus
    ha risposto
    Bello Hermes complimenti per lo scritto e per il tuffo!!

    Lascia un commento:


  • Mercurio90
    ha risposto
    paolo55 come sai ho replicato più volte i 50 e spiccioli anche con tempo di fondo maggiore, però non avevo mai sperimentato i 60 in aria. La massima precedente im aria era stata 57 e per via della corrente avevo avuto un mezzo minuto antipatico (sempre tranquillo ma non divertente), dopo diverse ripetizioni ho trovato la mia quota di confort e ho voluto spostare l'asticella leggermente oltre senza strafare, tutto è andato al meglio. Personalmente ritengo di non aver avuto problemi, non ho sperimentato nessun sintomo di narcosi, certo sicuramente incosciamente non era come essere a 10 metri con l'acqua bollente però sarà stata l'adrenalina, il minor stress dato dalla maggiore esperienza, ma mi sentivo molto molto tranquillo. Una bellissima esperienza, con ciò non voglio dire che nom sarebbe da fare in trimix, ma dico che anche in aria è fattibile per me.

    Lascia un commento:


  • paolo55
    ha risposto
    Partendo da 50 non è mai banale ma come hai visto non hai trovato problemi e ti sei divertito in sicurezza. La prossima volta sara' tutto piu' tranquillo e potrai decidere se fare le stesse cose piu' in ciabatte o aggiungere qualche variante in termini di tempi o profondita'.
    L' importante e' stare tranquilli e procedere per gradi e tutto fila liscio per definizione. Tanta aria e possibilmente mare piatto che rende tutto piu' piacevole.
    Di sicuro immersioni con questi profili danno parecchia soddisfazione e giustificano viaggi, spese e sacrifici vari.
    Come hai potuto verificare di persona non hai incontrato il babau e non hai provato disagi da profondita' capaci di togliere piacere e compromettere la tua sicurezza.
    Puo' trattarsi dell' inizio di un nuovo percorso in ambiente di aria fonda di cui spesso hai sentito parlare ma che tu solo puoi sperimentare sulla tua persona.
    Se ti piace probabilmente subentreranno altre curiosita' che sono sicuro avrai modo di soddisfare
    Con simpatia
    Paolo

    Lascia un commento:


  • immersione in aria profonda - cigliata Grotta Cartoe - Cala Gonone - Sardegna

    A grande richiesta pubblico questo, forse, prolisso racconto dell'immersione fatta sabato. buona lettura

    Ciao a tutti, sabato scorso è stata una giornata emozionante. Il tempo ci ha concesso un tuffo in aria profonda al largo di Cala Gonone (Sardegna), nella cigliata di grotta Cartoe. Per chi non conoscesse il punto è la vecchia linea di costa, di quando il Mediterraneo era oltre 100 metri più basso. La parete in alcuni punti è verticale, sprofondando da 50 mt a 140 circa. A 104 è stata esplorata una grotta con una apertura enorme, con presenti concrezioni, a conferma che il sistema tantissimo tempo fa era aereo. Noi ci siamo limitati ad esplorare la cigliata sino a delle gorgonie a 63 mt cresciute su un piccolo gradone, oltre si vedevano altre gorgonie e un successivo terrazzo che da 75/80 conduce giù dritto sino al fondo con l’apertura della grotta. Essendo un tuffo per noi abbastanza impegnativo dovevamo essere sicuri che il meteo non ci avrebbe fatto scherzi, per tutta la settimana ho visto e rivisto le previsioni, e contattato Cala Gonone per avere notizie di prima mano. Al giovedì c’era onda e vento, si prevedeva che girasse maestrale, però non si capiva con che intensità, ed essendo un miglio circa fuori costa non era il massimo ritrovarci con onda più che formata e probabile corrente. Il piano B era un tuffo cave in uno dei sistemi carsici di Gonone, Bue marino/Risorgenza di Cala Luna le prime scelte, quindi non proprio un calcio nei denti. L’incertezza si è protratta sino al venerdì sera, allora decidiamo di comune accordo di trovarci al diving alle 8:30 con tutta l’attrezzatura, avremmo deciso last minute.
    Arrivati a Gonone il vento sotto costa era assente si vedeva in lontananza sul mare qualche refolo, decidiamo per le Gorgonie. Il nostro entusiasmo è salito alle stelle, abbiamo ricaricato i bibo, controllato le stage, fatto un bel breafing, il tempo di infilare le stagne e stavamo già mollando gli ormeggi. Con il GPS ci siamo portati sul punto esatto, filata l’ancora in tempo zero. Ci siamo vestiti velocemente, le nubi si stavano addensando sempre più, il vento al largo era leggermente più forte dello sperato, ma niente di chè, e le onde ancora non facevano spuma. Entriamo in acqua, controlli veloci e iniziamo la discesa, non troppo veloce per quanto mi riguarda, il sottomuta nuovo ancora non lo mastico al 100%, sono abituato a stare leggero ora mi sento un po’ omino michelin, niente di assurdo ma non sono veloce come vorrei. Durante la discesa il fondo blu non accennava a cambiare colore, il gommone era proprio sull’abisso e la pancia fatta dalla cima dell’ancora ha accentuato questa sensazione, sui 35 ecco che cambia colore, una linea netta che divide un bianco lunare, la sabbia del pianoro a 50 mt con la parete e giù l’abisso. Arrivati all’ancora, Fabio, il padrone di casa, da una controllata che abbia preso perfettamente. Ci guardiamo OK OK, lancio perfetto, gommone in sicurezza. Pinneggiamo qualche metro oltre il bordo, siamo sui 55 mt, siamo tranquilli e rilassati, ho consumato un po’ troppo in discesa, dovrò controllare più spesso la scorta d’aria, iniziamo a dirigerci verso le gorgonie. Fabio conosce il posto come il corridoio di casa sua e in tempo zero siamo sulle gorgonie, avevamo detto massimo 55 mt, ma non potevamo perderci lo spettacolo dei rami più grandi, e soprattutto non potevamo deludere Fabio che sa che siamo un po’ indisciplinati, sguardo d’intesa con Cristian e scendiamo al gradino successivo, non guardo Fabio ma immagino la sua faccia, bonariamente contrariata, ci asseconda qualche minuto, poi senza bisogno che ci richiami all’ordine ci alziamo ultimo sguardo alle gorgonie, siamo di nuovo sui 55 circa, ripercorriamo la strada dell’andata, arriviamo all’ancora la superiamo vogliamo esplorare più possibile di questa parete, anche se già siamo sicuri che sarà solo la prima di molte visite. Sul pianoro incontriamo un’ancora ammiragliato depositata qualche anno fa in ricordo di un ragazzo morto durante lo stesso nostro tuffo anni prima, non lo abbiamo conosciuto, ma conosciamo la storia di cosa è successo, per un attimo ci si stringe il cuore e nella mente mandiamo un omaggio al un nostro “Buddy”.

    Rientrando verso l’ancora incrociamo una cima di buon diametro che parallela al fondo sparisce nel blu, dopo sappiamo che la cima collega una parete fuori visuale, la tentazione di seguirla almeno per un pezzetto è tanta, sembra la fune di un funambolo sospesa nel vuoto, mi allargo 6/7 metri dalla parete, guardò giù in quel punto sembra che non ci sia il fondo, saprò dopo che c’è una terrazza profonda fuori visuale, le emozioni si susseguono impetuose, ma eccoci al 23esimo è ora di andare. Iniziamo la risalita, cambio gas ai 21 mt, risalendo vediamo la cima del gommone bella tesa e che si muove molto, vediamo la schiuma in superficie, il sig. Carlo non si è divertito di sicuro. Allunghiamo un pochino con il 50 a 8 o 9 metri così da non dover stare troppo con l’ossigeno a ballonzolare. Chi prima chi dopo finiamo a brevissima distanza, io come al solito sono l’ultimo, sono in ritardo di un minutino, rimango a 2 mt mentre gli altri iniziano a passare le stage a Carlo, ecco che il primo è su, riemergo anche io, il mare è bello incazzato, il cielo minaccia pioggia, ma ormai noi il nostro tuffo lo abbiamo strappato, mettiamo in moto e in un attimo siamo sotto la falesia di Gonone, ci rilassiamo e ci godiamo i pochi minuti di navigazione in quasi bonaccia. 4 cazzotti e il gommone è scarico, pulitina veloce e mettiamo a ricaricare i bibo. Ci cambiamo e via a desaturare al bar per raccontarci le prime impressioni e per tempestare Fabio di mille domande su quanto avessimo visto.

    Durante il viaggio di ritorno a casa e i giorni successivi ho continuato a gustarmi questo tuffo, oggi mi sono fermato per rimettere ordine ai pensieri. È stato davvero bello e emozionante, per me personalmente forse uno dei migliori tuffi fatti, da poco più di un anno abbiamo iniziato a fare tuffi “tek”, ci sono stati diversi progressi dopo il corso, è proprio vero solo l’esperienza e il fare determinati tuffi può aiutarti in questo percorso che stiamo intraprendendo, su qualche cosa ancora c’è da lavorare, su tutto di sicuro dobbiamo sempre più fare esperienza, ce la mettiamo tutta, e chissà magari tra qualche anno vi scriverò del chiarore che si vede dall’ingresso della grotta Cartoe guardando verso l’alto, stay tuned

    Alla prossima avventura

    P.s. non avendo il computer sotto mano i dati dell’immersione potrebbero differire di pochi secondi e cm.
    Ultima modifica di Mercurio90; 24-01-2019, 00:26.

Riguardo all'autore

Comprimi

Mercurio90 Tek advanced WaseTek Speleosubacqueo 1°livello TSA Technical extended range Trimix SSI Hypoxic trimix 100m SSI Per saperne di più su Mercurio90

Statistiche comunità

Comprimi

Attualmente sono connessi 132 utenti. 3 utenti e 129 ospiti.

Il massimo degli utenti connessi: 1,553 alle 06:45 il 16-01-2023.

Scubaportal su Facebook

Comprimi

Sto operando...
X