Didattica padi - fonte aria alternativa al compagno

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  • Didattica padi - fonte aria alternativa al compagno

    Al corso open della didattica Padi mi hanno insegnato che la fonte aria alternativa deve essere posizionate nel "triangolo", praticamente sul petto, e disponibile per il compagno.
    In pratica in caso di necessità sarà il compagno in difficoltà per mancanza d'aria ad avvisarti ed a prendere l'erogatore, compito di chi "dona" è quello di mettersi nella posizione migliore per facilitare il compagno.
    Ora ho assistito ad un corso open Padi e l'istruttore insegnava agli allievi a porgere la fonte d'aria alternativa al compagno in difficoltà.
    Sono cambiate le modalità di gestione del'emergenza da parte di Padi (io il corso l'ho fatto anni fa) oppure è l'istruttore che in autonomia insegnava un altro metodo?
    Inolte altre didattiche cosa prevedono per donare aria?

    Grazie

  • #2
    Ciao,

    didattica Anis e CMAS, la fonte d'aria alternativa la si passa. Il compagno fa segno di mancata aria (vuoi per blocco erogatore, finita aria nella bombola, etc etc) e solitamente "in linea teoria" il compagno che deve ricevere si posiziona alla sinistra, poi in teoria prima piazzi l'erogatore e poi ti posizioni.

    Mi sembra strano che sia il compagno a prendere l'erogatore. Io scendo con octopus e lo blocco tramite il reggifrusta con doppio passaggio, in quel frangente se sono in assetto orizzontale credo diventi anche difficile per il compagno fare il giro del mondo, dovrebbe comunque avvisare.

    Poi d'istinto (sarà che sto facendo il corso rescue) se vedo un compagno in difficoltà mi avvicino e sono stesso io a porgere l'erogatore.

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    • #3
      Re: Didattica padi - fonte aria alternativa al compagno

      Ciao Ghesso.

      Originariamente inviato da ghesso
      Al corso open della didattica Padi mi hanno insegnato che la fonte aria alternativa deve essere posizionate nel "triangolo", praticamente sul petto, e disponibile per il compagno.
      Mi spiegheresti l'espressione:
      "posizionata nel triangolo"
      Nessuna polemica solo che è un espressione, per me nuova e vorrei capire cosa s'intende per triangolo.
      Grazie per le eventuale risposta.

      Originariamente inviato da ghesso
      In pratica in caso di necessità sarà il compagno in difficoltà per mancanza d'aria ad avvisarti ed a prendere l'erogatore, compito di chi "dona" è quello di mettersi nella posizione migliore per facilitare il compagno.
      Ora ho assistito ad un corso open Padi e l'istruttore insegnava agli allievi a porgere la fonte d'aria alternativa al compagno in difficoltà.
      Le domande sono tutte lecite,
      con questa premessa faccio un passo indietro e mi pongo e ti pongo una domanda:

      * in immersione, nella pratica (non sto parlando di mera teoria scritta sulla manualistica) secondo te (voi) è lecito pensare che si possono presentare situazione in cui è il subacqueo in difficoltà a dover prendere l'erogatore secondario del compagno e situazioni in cui è il compagno a donar il secondario al subacqueo in difficoltà ??????

      Secondo me è lecito aspettarsi entrambe le situazioni (anche se nella mia esperienza non ricordo nessuno che mi ha strappato l'erogatore dalla bocca e/o preso il secondo erogatore - io ho sempre donato l'erogatore al compagno e a mia volta ho sempre chiesto la fonte d'aria).

      Per cui nutro dubbi se uno standard regola in maniera tassativa una procedura per far fronte a situazioni che, nella mia esperienza, si possono presentare in modi differenti - tali da dover richiedere diversi approcci.

      Se un compagno o noi siamo in difficoltà e si ha bisogno del secondo erogatore nella pratica bisogna approcciare al problema a modi "sergente Gunny" Improvvisare, adattarsi, raggiungere lo scopo!

      Improvvisare - intendo avere la capacità di leggere il contesto reale, saper capire la situazione in cui ci si trova.
      Situazioni che non sempre sono "standard" anzi quasi mai, per condizioni, stato d'animo, ecc, ecc.....

      Adattarsi - intendo saper attingere alla soluzione più semplice ed efficace che non necessariamente può corrispondere allo standard didattico.

      Raggiungere lo scopo - intendo risolvere il problema.

      Lo standard didattico - soprattutto quando si va a gestire un emergenza è una linea guida ma non può essere un teorema matematico - tassativo - applicabile sempre e comunque nelle medesime modalità.

      Compito dell'istruttore è si attenersi agli standard ma avere anche l'esperienza e la capacità di abituare l'allievo a reagire e saper dare comunque una risposta (la più positiva possibile tra tutte) anche quando è il contesto a differire dallo standard didattico.

      Originariamente inviato da ghesso
      Sono cambiate le modalità di gestione del'emergenza da parte di Padi (io il corso l'ho fatto anni fa) oppure è l'istruttore che in autonomia insegnava un altro metodo?
      Non conosco la didattica Padi per cui io non so rispondere a questo specifico quesito.

      Originariamente inviato da ghesso
      Inolte altre didattiche cosa prevedono per donare aria?
      Che io sappia noi non abbiamo uno standard specifico, nel senso che non è canonizzato in maniera tassativa se è meglio passare o prendere.

      Noi tendiamo a donare, il sub in difficoltà segnala e il compagno gli porge l'erogatore secondario ma ci si allena e si insegna anche a prendere l'erogatore secondario del compagno tanto che, la configurazione (il posizionamento) degli erogatori è standard - uguale per tutti, proprio per far in modo e maniera che nel caso in cui è il subacqueo in emergenza che deve prendere il secondario del compagno sa esattamente dov'è posizionato, in quanto è nella stessa posizione in cui lo tiene anche lui.


      Originariamente inviato da ghesso
      Grazie

      Cordialmente
      Rana

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      • #4
        la faa, si posiziona dnel triangolo formato dal mento e dalle ultime costole della gabbia toracica.può provenire sia da sx che da dx, ma per convenzione, la si fa venire da dx come tutti gli erogatori.da corso open la faa non si porge, si indica e si ci si avvicina al compagno per facilitare la manovra, di distacco e e messa in bocca.TUTTAVIA, come si impara durante il rescue, SE il compagno è in panico e segnala fine aria , si prende l'erogatore dalla frusta , all'attacco del secondo stadio, senza coprire la calotta e il tasto di spurgo, e la si pone al compagno.
        in casi estremi , di panico, da manuale si può donare l'erogatore primario e usare noi come donatori la faa, per respirare.

        tuttavia questa seconda manovra, di estrazione prettamente hawgartiana, la sconsiglio vivamente, poiché estremamente rischiosa con una configurazione, octopus.
        Con l'ocotopus, che è la configurazione da manuale padi per l'open, consiglio vivamente solo la prima.
        "Dio li fa, Chuck Norris li accoppa, MacGyver li aggiusta" [cit.]

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        • #5
          improvvisare, adattarsi e ragguingere lo scopo....in fias, avete Gunny come trainer??????
          "Dio li fa, Chuck Norris li accoppa, MacGyver li aggiusta" [cit.]

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          • #6
            Re: Didattica padi - fonte aria alternativa al compagno

            Originariamente inviato da RANA
            Lo standard didattico - soprattutto quando si va a gestire un emergenza è una linea guida ma non può essere un teorema matematico - tassativo - applicabile sempre e comunque nelle medesime modalità.
            Ni.
            Non è un teorema matematico, concordo, ma qualcosa di ancor più ferreo. Un assioma, se mi passi l'analogia un po' a vanvera.
            Ci sono degli automatismi che è bene vengano insegnati, o farei meglio a dire inculcati, visto che si tratta, appunto di reazioni che dovrebbero scattare senza pensarci, dei riflessi condizionati.
            Uno di questi, per me, è il comportamento che scatta se non mi arriva aria dall'erogatore: una mano fa il segnale di mancanza di gas, l'altra sfanala con la torcia, e le gambe pinneggiano in direzione del compagno. Possiamo discutere per ore di come le tre cose vengano implementate dalle varie didattiche, ma di certo questo comportamento garantisce che il compagno si renda conto rapidamente di cosa sta succedendo e si prepari all'assistenza.

            Non ci devi pensare, lo fai e basta, come fosse un riflesso Pavloviano. Nel frattempo hai la testa libera per valutare le specificità del caso.
            The frogarthian way of diving

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            • #7
              Aggiungerei, se ce ne fosse bisogno, che lo stesso riflesso condizionato deve scattare nella testa di chi dona gas, appena si rende conto della situazione
              The frogarthian way of diving

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              • #8
                in realtà le procedure di scirezza sono uguali per tutte le didattiche, quantomeno in ambito ricreativo.

                ho avuto modo di confrontare, padi , ssi , cmas, fias fipsas ffessmm.e sono tutte uguali.
                "Dio li fa, Chuck Norris li accoppa, MacGyver li aggiusta" [cit.]

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                • #9
                  Re: Didattica padi - fonte aria alternativa al compagno

                  Originariamente inviato da bradipo67
                  Non ci devi pensare, lo fai e basta, come fosse un riflesso Pavloviano. Nel frattempo hai la testa libera per valutare le specificità del caso.
                  Ciao Bradipo67.

                  Capisco cosa dici.
                  Mi rendo conto che nel mio intervento mi sono fatto prendere la mano ed esagerato il concetto che volevo mettere in evidenza.

                  Didatticamente bisogna insegnare a fare, il modo deve essere appreso in maniera istintiva - tale per cui non si deve pensare a come fare ma semplicemente agire.

                  Con questo il rimango legato per mia natura alla parte finale che hai scritto:
                  "Nel frattempo hai la testa libera per valutare le specificità del caso"

                  Quindi si per le ragioni che tu hai saputo ben descrivere a tutta una serie di esercitazioni volte a creare automatismi ma tutto questo deve andare di pari passo anche alla capacità nel riuscire a cogliere anche le eventuali specificità del caso .... e quando si presentano (se si dovessero presentare) l'automatismo non deve diventare il limite.

                  Quindi non discuto sul fatto che se si stabilisce uno standard l'automatismo insegnato deve essere lo standard.
                  Ho voluto puntare l'attenzione sul fatto che lo standard non è sempre in assoluto la risposta a volte ci può essere la necessità di essere "plastici" e saper cogliere eventuali specificità del caso - adattandosi.


                  Rana

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                  • #10
                    Originariamente inviato da bradipo67
                    Aggiungerei, se ce ne fosse bisogno, che lo stesso riflesso condizionato deve scattare nella testa di chi dona gas, appena si rende conto della situazione
                    Esatto - questa è la flessibilità che io auspico.

                    La capacità di ragionare per schemi che partono in automatico impressi da un costante allenamento ma sempre "analizzando" il contesto reale in cui ci si trova essere pronti a cambiare ruolo (donare o lasciar prendere - nel caso specifico).


                    Rana

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                    • #11
                      Originariamente inviato da citocromo
                      improvvisare, adattarsi e ragguingere lo scopo....in fias, avete Gunny come trainer??????
                      Gunny è niente poco più di un obbiettore di coscienza

                      Scherzo, no per favore ho usato la frase di Gunny solo per enfatizzare un concetto ma non siamo cosi "convinti"


                      Cordialmente
                      Rana

                      Commenta


                      • #12
                        Originariamente inviato da RANA
                        Originariamente inviato da citocromo
                        improvvisare, adattarsi e ragguingere lo scopo....in fias, avete Gunny come trainer??????
                        Gunny è niente poco più di un obbiettore di coscienza

                        mitico!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
                        "Dio li fa, Chuck Norris li accoppa, MacGyver li aggiusta" [cit.]

                        Commenta


                        • #13
                          Originariamente inviato da citocromo
                          la faa, si posiziona dnel triangolo formato dal mento e dalle ultime costole della gabbia toracica.può provenire sia da sx che da dx, ma per convenzione, la si fa venire da dx come tutti gli erogatori.da corso open la faa non si porge, si indica e si ci si avvicina al compagno per facilitare la manovra, di distacco e e messa in bocca.TUTTAVIA, come si impara durante il rescue, SE il compagno è in panico e segnala fine aria , si prende l'erogatore dalla frusta , all'attacco del secondo stadio, senza coprire la calotta e il tasto di spurgo, e la si pone al compagno.
                          in casi estremi , di panico, da manuale si può donare l'erogatore primario e usare noi come donatori la faa, per respirare.

                          tuttavia questa seconda manovra, di estrazione prettamente hawgartiana, la sconsiglio vivamente, poiché estremamente rischiosa con una configurazione, octopus.
                          Con l'ocotopus, che è la configurazione da manuale padi per l'open, consiglio vivamente solo la prima.
                          ecco! esattamente come mi avevano insegnato e come mi "assetto e predispongo" per i miei tuffi.
                          Per Rana, le risposte le ha fornite tutte Citocromo.

                          Commenta


                          • #14
                            Originariamente inviato da citocromo
                            TUTTAVIA, come si impara durante il rescue, SE il compagno è in panico e segnala fine aria , si prende l'erogatore dalla frusta , all'attacco del secondo stadio, senza coprire la calotta e il tasto di spurgo, e la si pone al compagno.
                            Curiosità mia: perché senza coprire la calotta ed il tasto di spurgo?

                            Io di base so che ci possono essere diversi fattori, ma per comodità ne prenderò in considerazione 2:

                            mancanza di aria + panico --- in questo caso si cerca di tranquillizzare il sub prendendolo al volo se sta facendo pallonata e controllando il suo Gav + infilare in bocca erogatore (sempre in virtù di farlo calmare). Nel caso in cui ci siamo problemi, premere anche lo spurgo così da liberare l'erogatore e passare aria

                            mancanza di aria --- si passa semplicemente l'erogatore (anche mantenendolo per la calotta, una volta fissato in bocca, lo si prende sotto al braccio e si dà al compagno la possibilità di gestirne la posizione


                            Sbaglio qualcosa?

                            Commenta


                            • #15
                              Originariamente inviato da Italians
                              Originariamente inviato da citocromo
                              TUTTAVIA, come si impara durante il rescue, SE il compagno è in panico e segnala fine aria , si prende l'erogatore dalla frusta , all'attacco del secondo stadio, senza coprire la calotta e il tasto di spurgo, e la si pone al compagno.
                              Curiosità mia: perché senza coprire la calotta ed il tasto di spurgo?

                              Io di base so che ci possono essere diversi fattori, ma per comodità ne prenderò in considerazione 2:

                              mancanza di aria + panico --- in questo caso si cerca di tranquillizzare il sub prendendolo al volo se sta facendo pallonata e controllando il suo Gav + infilare in bocca erogatore (sempre in virtù di farlo calmare). Nel caso in cui ci siamo problemi, premere anche lo spurgo così da liberare l'erogatore e passare aria

                              mancanza di aria --- si passa semplicemente l'erogatore (anche mantenendolo per la calotta, una volta fissato in bocca, lo si prende sotto al braccio e si dà al compagno la possibilità di gestirne la posizione


                              Sbaglio qualcosa?
                              sì.
                              non si passa mai con la calotta coperta, popichè così impedisci lo svuotamento del secondo stadio.se il tipo è in mancanza d'aria , non ne avrà, o non avrà la lucidità di usare , l'espirazione per svuotare il secondo stadio.

                              nel tuo primo caso, il sub è in panico, quindi subentri tu nella gestione del casino.prima lo fai respirare e nel frattempo gli scarichi il gav per stabilizzare la quota.è roba di attimi.

                              se il tipo non è in panico , gli porgi il fianco con la faa , lui se prende, e rimani vicino, perché:
                              la frusta è lunga 1m, e più di tanto non ti puoi allontanare.
                              la vicinanza e il contatto lo calmano e così potete prendere in tutta tranquillità la strada per la superfice.

                              ma mai si passa con la calotta coperta poiché non si riesce a svuotare, e se il compagno è in assenza d'aria, non ne avrà per usarla per svuotare con l'espirato.
                              "Dio li fa, Chuck Norris li accoppa, MacGyver li aggiusta" [cit.]

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