Originariamente inviato da paolo55
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Diving e immersioni guidate.
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Niente di quello che ho scritto è vero, sono uno che dice sempre bugie.
cit: "meno male che c'e' qualcuno che ha la scienza e sa come van fatte le cose..."
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Ottima cosa. Anche io faccio geronto judo e condivido questa passione con mio figlio.
Piu' divertente che guardare i cantieri.
Ho ripreso 25 anni fa in fijlkam ma non seguo gli agonisti dedicandomi alle altre attivita' del comitato regionale come corsi tecnici e kata.
E' possibile che ci siamo incrociati sul tatami?
Paolo
Paolo
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Difficile. Corsi e kata ne ho fatti solo per fare l'esame per 1° dan. Ogni tanto accompagno tecnici e ragazzi a qualche gara (mia figlia ha smesso).
Niente di quello che ho scritto è vero, sono uno che dice sempre bugie.
cit: "meno male che c'e' qualcuno che ha la scienza e sa come van fatte le cose..."
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Originariamente inviato da Livio Cortese Visualizza il messaggioRANA e dai, al disopra di nessuno vado in acqua, tutto qui. No, certo, non è un serissimo problema l'assetto leggermente positivo. Condivido si tratti di arte dell'equilibrio, ma tutta la subacquea si potrebbe definire tale...penso. La bombola che usi nel filmato era di quelle pesanti? La vedo molto aderente al corpo, anche se scarica.
IL mio piacere di andare senza gav sta anche nel riuscire a gestire un sottile equilibrio.
Detto ciò domandiamoci:
nella statistica incidenti, pesa di più un assetto che ha un eccesso in ambito negativo rispetto ad un assetto spostato verso il positivo ?
Io, magari sbaglierò, ma per me è evidente che il problema principale sia l'eccesso di zavorra, eccesso che più volte abbiamo detto sia causa anche delle furiose pallonate.
Pallonate che andando senza gav non possono avvenire in alcun modo dato che nulla varia in maniera tale da poter scatenare una risalita incontrollata verso la superficie.
Per cui la riflessione rimane, il "no gav" secondo me mette in evidenza quello che è stato buttato via, dimenticato.
Questa riflessione penso che sia indiscutibile, che non vuol dire che bisogna ritornare al "no gav" no assolutamente ma riuscire a fare una sana critica che porti a mediare fin dai corsi base verso un uso più corretto della zavorra andando ad insegnare anche gli aspetti dinamici dell'assetto agli allievi (con il gav) penso sia un ragionamento di buon senso.
Penso anche che la subacquea se rivaluta il "no gav" accettandolo e lasciando la libertà di andare in questo modo sia una subacquea più ricca di esperienze e consapevolezza.
Mentre spesso percepisco un atteggiamento di disagio in chi andando con il gav non accetta che si possa andare anche senza, come se accettando che possa esistere il "no gav" si sminuisca il valore di chi va con il gav, ma questo non è vero.
Rana
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Provo a raccontare una ("delle" perché potrebbero essere diverse) situazione che col tempo mi ha portato a capire che, non avere un sistema di sostentamento in superficie potesse essere un problema.
In 2, in superficie, senza gav, senza piombi con un d10 (se non ricordo male a 150bar di ricarica massima), bombole vuote.
Nulla di preoccupante, boccaglio in bocca e viaggiare in superficie. Se non fosse che, il tipo, s'è perso una pinna.
Per 5 minuti ha nuotato con una pinna, poi l'ha buttata e ha proseguito a rana. Una leggera corrente e un po' di ondina hanno fatto il resto.
Dopo 10 minuti eravamo ancora lontani, lui molto in affanno, io che provavo a spinfìgere e tirare senza grandi risultati.
Ci fermiamo e decidiamo di mollare il gruppo e tornare poi a riprenderlo,io avevo solo in mente il casino che sarebbe successo una volta tornati.
Poi il colpo di genio, mi ricordo d'aver appresso la boa segna sub (allora erano di moda quelle a siluro) arrotolata e appesa allo schienalino.
Gonfiata (a fatica, ricordo ancora il mal di testa) e usata per farlo stare un po' fuori dall'acqua, sono riuscito a portarlo a riva.
Non imparai la lezione e, per anni non usai il gav. Quando però ho cominciato, tutte queste cose, e altre, mi sono tornate in mente, rendendomi conto che mi era sempre andata bene.
la mia filosofia nella subacquea è semplice:
una stupidaggine possiamo farla, è umano. Una fatalità può capitare e capiterà sen'altro, non ci possiamo fare nulla.
In entrambi i casi dovremmo essere sufficientemente pronti da risolvere la sutuazione.
Ma se reiteriamo la stupidaggine, quando si verificherà la fatilità, la somma è disastrosa: o saremo fortunati o ci scapperà l'incidente.
Siccome la sfiga ci vede benissimo....
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Originariamente inviato da blu dive Visualizza il messaggioProvo a raccontare una ("delle" perch� potrebbero essere diverse) situazione che col tempo mi ha portato a capire che, non avere un sistema di sostentamento in superficie potesse essere un problema.
In 2, in superficie, senza gav, senza piombi con un d10 (se non ricordo male a 150bar di ricarica massima), bombole vuote.
Nulla di preoccupante, boccaglio in bocca e viaggiare in superficie. Se non fosse che, il tipo, s'� perso una pinna.
Per 5 minuti ha nuotato con una pinna, poi l'ha buttata e ha proseguito a rana. Una leggera corrente e un po' di ondina hanno fatto il resto.
Dopo 10 minuti eravamo ancora lontani, lui molto in affanno, io che provavo a spinf�gere e tirare senza grandi risultati.
Ci fermiamo e decidiamo di mollare il gruppo e tornare poi a riprenderlo,io avevo solo in mente il casino che sarebbe successo una volta tornati.
Poi il colpo di genio, mi ricordo d'aver appresso la boa segna sub (allora erano di moda quelle a siluro) arrotolata e appesa allo schienalino.
Gonfiata (a fatica, ricordo ancora il mal di testa) e usata per farlo stare un po' fuori dall'acqua, sono riuscito a portarlo a riva.
Non imparai la lezione e, per anni non usai il gav. Quando per� ho cominciato, tutte queste cose, e altre, mi sono tornate in mente, rendendomi conto che mi era sempre andata bene.
la mia filosofia nella subacquea � semplice:
una stupidaggine possiamo farla, � umano. Una fatalit� pu� capitare e capiter� sen'altro, non ci possiamo fare nulla.
In entrambi i casi dovremmo essere sufficientemente pronti da risolvere la sutuazione.
Ma se reiteriamo la stupidaggine, quando si verificher� la fatilit�, la somma � disastrosa: o saremo fortunati o ci scapper� l'incidente.
Siccome la sfiga ci vede benissimo....
P.s. il subacqueo doveva essere davvero molto magro o con un gruppo pesante. Normalmente senza cintura si galleggia come sugheri.
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Originariamente inviato da TheFlash Visualizza il messaggio
P.s. il subacqueo doveva essere davvero molto magro o con un gruppo pesante. Normalmente senza cintura si galleggia come sugheri.
Il "no gav" ai tempi era una necessità, non c'erano scelte (esistevano già, ma un po', da apneista, mi sembrava una cosa da signorine, dall'altra non avrei avuto i soldi):
nelle immersioni da terra, spesso, capriola e giù per i primi 7/8 metri, altre volte un bel sasso pesante.
Altra "non scelta" era l'assenza di manometro, così, in quelle prime avventure, semplicemente si finiva l'aria, al primo respiro forzato, su in superficie. Da li, boccaglio e pinnegiare fino a riva o alla barca.
Per questo tendevamo ad essere i più leggeri possibile a galla.
Potrei scrivere un libro sulle volte che non avere il gav mi ha creato problemi e, ancora di più, averlo mi ha tolto da guai seri.
Quasi sempre in superficie.
Se a voi non è mai capitato sono contento e vi auguro non capiti mai, ma io faccio un numero di immersioni che mi fa rientrare, facilmente, in certe statistiche.
Come ho sempre detto, ognuno va in acqua come vuole, ho più di un cliente che non usa gav.
Ma, se qulacuno me lo chiede, per me non avere un supporto di gallegimneto in superficie è una situazione potenzialmente pericolosa, con nessun vantagio pratico: entrambe le cose provate sull mia pelle, in un numero sufficientemente significativo di immersioni.
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Sicuramente quando il gav non era diffuso non si pensava neanche alla sua utilità.
Un gav tecnico, in superficie, offre la stessa possibilità di sostentamento di un gav ricreativo?
Ti faccio questa domanda perché nel gav rec si ha un vero e proprio salvagente mentre in quello tec il sacco sta dietro.
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RANA Non avevo riflettuto come, senza gav, la pallonata diventi un non problema.
Interessante, osservando ancora il filmato,come la tecnica contempli -giustissimamente- la presenza del cazzillo/pedagno che, oltre che segnalatore,se se serve puó dare una buona spinta di galleggiamento in superficie senza essere nemmeno troppo grande.
Sicuramente l'impiego di tecniche diverse e meno convenzionali, accanto a (non in sostituzione di) quelle "canoniche" per presupposti di sicurezza, permette o permetterebbe di avere uno sguardo molto piú ampio sui modi per avvicinarsi al mondo sommerso e per viverlo.Ultima modifica di Livio Cortese; 22-10-2024, 10:40.CACCIATORI DI RETI FANTASMA
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Originariamente inviato da TheFlash Visualizza il messaggioSicuramente quando il gav non era diffuso non si pensava neanche alla sua utilità.
Un gav tecnico, in superficie, offre la stessa possibilità di sostentamento di un gav ricreativo?
Ti faccio questa domanda perché nel gav rec si ha un vero e proprio salvagente mentre in quello tec il sacco sta dietro.
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Più volume più galleggiamento, per farla banale.
I gav ricreativi "classici" erano pensati perché, completamente gonfi, girassero il sub con la faccia verso l'alto.
Non sono tanti i gav ricreativi con 40 libbre di spinta.
Ma il discorso è ancora diverso, un gav anulare da 25/30 libbre (quelli venduti per mono), messo davanti ad un D10, sparisce. Riappare solo se lo si gonfia, sott'acqua sarebbe anche fastidioso, ma, a galla, aiuterebbe e come.
C'è anche un'altra cosa, tutta questa ricerca del peso perfetto, con la muta giusta (perché con la mia 9+9mm vorrei proprio vedere), bombole sempre uguali ecc. ecc. Un po' prende a noia.
Io vado in acqua per altro, quello che mi porto è perché mi serve per raggiungere il mio scopo.
L'assetto, se c'è, ha una finalità, non certo quella d'essere belli o perfettini.
Cosi come la respirazione, la pinneggiata ecc.
La parte tecnica dell'immersione mi affascina, ma non per fare un tuffetto di un'ora in totale in una spanna d'acqua.
Le passeggiate a guardare i pescetti le adoro, senza troppe seghe mentali, rilassato comodo e ragionevolmente sicuro
Se ho freddo, uso la stagna, e se ho molto freddo, mi porto un chiletto o 2 per poter stare in poca acqua bello gonfio e al caldo.
Poi basta, con sta storia del gav abbiamo rotto gli zebedei a mezzo mondo.
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blu dive il sacco da mono avrei voluto prenderlo per il d10 ma leggendo sul forum e parlando con Guido scubalandia ho desistito.
Se tu hai fatto la prova e mi assicuri che va bene lo prendo sicuramente. Per me sarebbe l'ideale, ho bisogno di una spinta minima, un sacco così piccolo sarebbe perfetto.
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Ci sono anche sacchi anulari per bibo. Se ne prendi uno di questi, non troppo grosso come litraggio, te lo puoi giocare anche se ti capita di usare un monobombola.Niente di quello che ho scritto è vero, sono uno che dice sempre bugie.
cit: "meno male che c'e' qualcuno che ha la scienza e sa come van fatte le cose..."
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Originariamente inviato da Lorescuba Visualizza il messaggioCi sono anche sacchi anulari per bibo. Se ne prendi uno di questi, non troppo grosso come litraggio, te lo puoi giocare anche se ti capita di usare un monobombola.
Mi basterebbe anche con solo 5 chili di spinta se ci fosse, per questo l'idea del sacco da monobombola ma, come ho già scritto, ho capito che non andrebbe bene.
Non avendo nessuna esperienza non l'ho ancora acquistato
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Ciao Livio.
Originariamente inviato da Livio Cortese Visualizza il messaggio.... senza gav, la pallonata diventi un non problema.
Senza gav non si può pallonare in alcun modo, perché non c'è nulla che possa creare una spinta tale da pallonare.
La pallonata è propria di chi usa il gav, è propria di chi usa un eccesso di zavorra.
L'eccesso di zavorra comporta una maggiore massa di gas nella sacca del gav, questa ha una espansione di volume maggiora al variare della profondità e questo innesca la risalita incontrollata.
Con ciò non voglio dire che la tecnica senza gav è migliore, no assolutamente, ma sicuramente indica alcuni aspetti che sono interessanti valutare anche e soprattutto per un uso corretto del gav.
Che poi questi elementi vengano inseriti nel percorso formativo con il gav io non posso che esserne felice, recuperare quegli elementi di acquaticità che oggettivamente aumentano la sicurezza è sicuramente un qualcosa di positivo.
E' indubbio che un subacqueo con il gav che usi una minima zavorra è decisamente più sicuro di un subacqueo con il gav ma con un eccesso di zavorra.
E' indubbio che la pallonata è un pericolo proprio di chi usa un eccesso di zavorra.
Originariamente inviato da Livio Cortese Visualizza il messaggioInteressante, osservando ancora il filmato,come la tecnica contempli -giustissimamente- la presenza del cazzillo/pedagno che, oltre che segnalatore, puó dare una buona spinta di galleggiamento in superficie senza essere nemmeno troppo grande.
Il subacqueo senza gav, in superficie è positivo, sempre.
Se cosi no fosse non si riesce ad andare sott'acqua sfruttando quel corridoio che gli permette di essere sempre pressoché neutro.
Ricordiamo che non ha organi per variare la spinta idrostatica, quindi il suo peggior nemico è il peso, tutto il resto lo può gestire.
Ad inizio immersione, a bombola carica, è positivo, di poco perché più o meno il livello dell'acqua deve arrivare a metà del vetro della maschera ma comunque è positivo.
A fine immersione avendo perso alcuni kg di aria è positivo, tanto che a fine immersione anche se perdessi entrambe le pinne non avrei problemi a restare a galla.
Detto ciò come hai giustamente notato c'è il pallone/pedagno che è obbligo di legge, quindi non è che si può decidere di portarlo o non portarlo, bisogna averlo punto.
Questo male che vada gonfiato è sicuramente un elemento di sostentamento.
Io non ho mai avuto la necessità di gonfiarlo ma per onestà intellettuale, se mi metto a ragionare sull'esperienza descritta da Bludive, non avrei paura di essere negativo perché non lo sono ma se a fine immersione nelle condizioni descritte da Bludive troassi anche mare mosso con onde e dovessi fare un bel tratto di pinneggiata, lo gonfierei, anche se sono positivo perché le oscillazioni dovute alle onde non sono comode da gestire anche con il boccaglio sicuramente avere un punto di galleggiamento aiuta.
Nella tecnica senza gav alcuni elementi, come hai detto caro Livio diventano importanti anche perché completano la tecnica.
Elementi come il boccaglio ed il paraciute/pedagno sono importanti.
Originariamente inviato da Livio Cortese Visualizza il messaggioSicuramente l'impiego di tecniche diverse e meno convenzionali, accanto a (non in sostituzione di) quelle "canoniche" per presupposti di sicurezza, permette o permetterebbe di avere uno sguardo molto piú ampio sui modi per avvicinarsi al mondo sommerso e per viverlo.
Nulla da eccepire.
Attenzione, ripeto fino allo sfinimento, io non sto demonizzando il gav, o chi lo usa, io stesso lo uso, sono fermamente convinto che il gav abbia rivoluzionato la subacquea in senso positivo permettendo di fare quanto non si sarebbe potuto fare senza.
Io non critico chi va con il gav, chi non ha interesse nella tecnica "no gav" ci mancherebbe.
Io non sostengo che per essere bravi subacquei bisogna saper andare "senza gav" no assolutamente.
Io cerco solo di far comprendere che la tecnica "no gav" merita di essere salvata dall'oblio, merita di essere discussa in maniera corretta epurata di tante leggende metropolitane, io non intervengo spiegando il "no gav" per far proselitismo, io intervengo quando leggo cose inerenti alla tecnica "no gav" che non sono corrette o non lo sono per me in base alla mia esperienza.
Ritengo sicuramente che la tecnica "no gav" sia un esperienza che aiuta a comprendere alcuni aspetti dell'assetto che purtroppo nella catena di formazione si sono persi, ma non è il solo modo per imparare questi aspetti.
Ci sono sicuramente istruttori bravi che sanno trasmettere una corretta acquaticità anche senza andare senza gav, anche se vuoi anche solo per ragioni di costo e logistici (uso della piscina ecc, ecc) questi istruttori tendono ad essere sempre meno, anche per sopraggiunti limiti di età.
Nelle nuove generazioni di istruttori questi aspetti si stanno perdendo, per me questo è un dato di fatto.
In questo contesto io ravvedo ancora più forte la necessita di salvare questa tecnica dandogli il merito che ha.
Cordialmente
Rana
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