Come sta la Grande Barriera Corallina?

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  • Come sta la Grande Barriera Corallina?

    Non scrivo da un po'. Sara' che il primo post lo scrissi che avevo 18 anni ed ora ne ho 35 e mi sento una vecchia bacucca. Sara' che vivo in un altro Paese da tanti anni e mi sono un (bel) po' distanziata dall'ambiente della subacquea in Italia. In ogni caso, dovuto al dove vivo e dove lavoro, mi sento fare spesso la domanda che ho messo come titolo del post: Come sta la Grande Barriera Corallina? E allora magari due righe le scrivo che puo' interessare per chi vuole venire a farsi un tuffo, o capire come funzionano le cose qui in Cangurolandia.

    La Grande Barriera Corallina australiana è uno degli ecosistemi più spettacolari e importanti del pianeta. Lunga quanto l'Italia, ospita oltre 3.000 barriere coralline e centinaia di isole, ospita migliaia di specie di coralli, pesci, molluschi e tartarughe marine. Dal 1981 è riconosciuta come Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO, in quanto possiede un “valore universale eccezionale” per la biodiversità e per la bellezza naturale.

    Negli ultimi anni, tuttavia, il Reef ha dovuto affrontare sfide sempre più gravi: il cambiamento climatico (non solo temperature piu' elevate, ma anche cicloni) ha provocato diversi episodi di sbiancamento e rottura dei coralli, l’ultimo dei quali, nel 2025, è stato tra i più estesi mai osservati. In alcune aree, soprattutto nel nord, i coralli stanno lentamente recuperando; in altre, i danni restano profondi e la rigenerazione procede a rilento. Si vedono anche differenze sostanziali tra la linea di coralli piu' vicina alla costa e quella piu lontana. Uno degli altri grandi problemi per il Reef e' la qualita dell'acqua. Piu vicino il Reef e' alla costa piu ne risente del deflusso di nutrienti e sedimenti provenienti da attivita' agricole.

    Nonostante tutto, la Barriera conserva una notevole capacità di resilienza. Esiste un documento, chiamato Reef 2050 Water Quality Improvement Plan (WQIP), guidato dal Govenrno Australiano in collaborazione con il governo del Queensland e l’UNESCO, che rappresenta la strategia principale per garantirne la protezione a lungo termine. Sono in corso processi di revisione e aggiornamento del Reef 2050 WQIP, con il contributo di scienziati, comunità locali ed indigeni australiani, per assicurare che la Barriera continui a mantenere il suo valore eccezionale.

    Il WQIP mira a ridurre l’inquinamento proveniente da terra che influisce sulla qualità dell’acqua del Reef. Gli obiettivi fissati per il 2050 sono:
    • -60% di azoto inorganico disciolto (DIN);
    • -25% di sedimenti fini;
    • -20% di pesticidi prioritari.
    Oltre a questi sopra, ci sono tutta una serie di altri obiettivi mirati a restaurare zone umide e mangrovie, rendere turismo e pratiche agricole più sostenibili, ridurre emissioni di gas serra, etc..

    Lascio un link qui se interessa sapere cosa stiamo facendo: Protecting our Great Barrier Reef | Protecting the Great Barrier Reef

    Cheers


    "Do you come from a land Down Under?
    Where women glow and men plunder?" Men at work

  • #2
    Grazie mille per l'aggiornamento. Molto interessante.

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    • #3
      si, molto interessante. rosico un po' perchè da una parte è positivo vedere che le istituzioni australiane sono consapevoli della loro ricchezza naturale.
      dall'altra una certa tristezza mi avvolge. l'italia è uno stivale di enorme interesse biologico marino, ma non si riesce a schiodare l'interesse delle istituzioni. ho provato e continuo a provare con risultati inutili. partoriscono solo imbecillità legislative dettate come sempre da pochi spiccioli in gioco.
      brava giudy , posso permettermi di invidiarti?
      anche qui, sul forum, poco l'utenza è consapevole, ma quanto è bello amare il mare, quanto è bello amarlo amandoci, ma tant'è viviamo di strani protagonismi , di due spiccioli, di mnemoniche e computer, di assetti e tempi andati.
      ......lasciami l'orgoglio di essere solo un uomo...

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      • #4
        ou, che collo
        ......lasciami l'orgoglio di essere solo un uomo...

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        • #5
          Originariamente inviato da cesare Visualizza il messaggio
          si, molto interessante. rosico un po' perchè da una parte è positivo vedere che le istituzioni australiane sono consapevoli della loro ricchezza naturale.
          dall'altra una certa tristezza mi avvolge. l'italia è uno stivale di enorme interesse biologico marino, ma non si riesce a schiodare l'interesse delle istituzioni. ho provato e continuo a provare con risultati inutili. partoriscono solo imbecillità legislative dettate come sempre da pochi spiccioli in gioco.
          brava giudy , posso permettermi di invidiarti?
          anche qui, sul forum, poco l'utenza è consapevole, ma quanto è bello amare il mare, quanto è bello amarlo amandoci, ma tant'è viviamo di strani protagonismi , di due spiccioli, di mnemoniche e computer, di assetti e tempi andati.
          Cesarino... non ne so granche' di cosa stia succedendo in Italia ma posso immaginare. Qui abbiamo appena richiesto al Ministro dell'Ambiente 350 milioni di dollari per finanziare progetti nei prossimi 5 anni che aiutino a raggiungere i target di cui ho parlato sopra. E sembra che ce li daranno senza problemi.
          Di sicuro ci sono piu fondi. E' anche vero che la barriera e' patrimonio UNESCO quindi in un certo senso sono piu 'obbligati' ad investire fondi. Di leggi del mengo ne fanno anche loro ma devo dire che c'e' piu flessibilita' nel cambiarle se proprio vedono che sono delle leggi inutili.
          "Do you come from a land Down Under?
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          • #6
            Ma dai!
            Ma che bello leggerti di nuovo! Bello quello che fai, brava.
            www.filoariannadive.com

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            • #7
              Originariamente inviato da reato Visualizza il messaggio
              Ma dai!
              Ma che bello leggerti di nuovo! Bello quello che fai, brava.
              Ma ciao!! tu sempre nei buchi stai? mi devo ripromettere di venire a trovarti anche se i collegamenti Australia-Messico sono davvero penosi....
              "Do you come from a land Down Under?
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              • #8
                Originariamente inviato da cesare Visualizza il messaggio
                si, molto interessante. rosico un po' perchè da una parte è positivo vedere che le istituzioni australiane sono consapevoli della loro ricchezza naturale.
                dall'altra una certa tristezza mi avvolge. l'italia è uno stivale di enorme interesse biologico marino, ma non si riesce a schiodare l'interesse delle istituzioni. ho provato e continuo a provare con risultati inutili. partoriscono solo imbecillità legislative dettate come sempre da pochi spiccioli in gioco.
                brava giudy , posso permettermi di invidiarti?
                anche qui, sul forum, poco l'utenza è consapevole, ma quanto è bello amare il mare, quanto è bello amarlo amandoci, ma tant'è viviamo di strani protagonismi , di due spiccioli, di mnemoniche e computer, di assetti e tempi andati.
                In realtà c'è un programma di ISPRA finanziato dal PNNR per il ripristino degli ecosistemi Marini che prevede tra l'altro la mappatura della posidonia intorno allo stivale, maggiori info qui:https://www.isprambiente.gov.it/it/p...em-restoration

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                • #9
                  da quel che mi è dato sapere è poca cosa, ma mi informerò meglio...grazie polpotto, ma siamo ben distanti dalla consapevolezza dell'urgenza di intervenire come dimostra invece l'australia
                  ......lasciami l'orgoglio di essere solo un uomo...

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                  • #10
                    Originariamente inviato da Giudiver Visualizza il messaggio

                    Ma ciao!! tu sempre nei buchi stai? mi devo ripromettere di venire a trovarti anche se i collegamenti Australia-Messico sono davvero penosi....
                    Ogni tanto esco, ho dei simpatici pipistrelli domestici che porto in giro al guinzaglio.

                    So dei collegamenti. L'anno scorso sono stato in Malesia, ci ho messo 43 ore ad andare e 52 a tornare
                    www.filoariannadive.com

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