Pesca illegale: sub nella rete della finanza, fermati con 10mila ricci di mare

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  • nello
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    "SASSARI. Nuova operazione degli agenti della Base Navale del Corpo Forestale di Alghero impegnati in una fondamentale attività di tutela ambientale con controlli mirati nell’ area marina protetta e del Parco di Porto Conte.

    Mercoledì la Forestale, ad Alghero in località Cala Calcina e Cala della Dragunara, a pochi passi dalla sede del Parco, dopo ore di appostamento, alle prime luci dell’alba ha sorpreso due pescatori subacuqei che avevano già raccolto a mani nude circa 300 ricci di mare (che dopo i primi accertamenti sono stati liberati in mare in quanto ancora tutti vivi)."

    Operazione della Base navale della Forestale di Alghero nell’area marina protetta di Porto Conte

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  • nello
    ha risposto
    "I risultati di questa ricerca, svolta presso le Isole Canarie, sono preoccupanti. All’interno dei ricci di mare è stata trovata microplastica in quantità. Si tratta di un rilevamento mai registrato prima, dato che era difficilmente immaginabile che anche i ricci di mare potessero subire l’inquinamento da microplastiche"

    https://www.solovela.net/notizie/3/ricci-mare/1351976/


    "Mare “malato”: la plastica nei pesci è 200 volte superiore rispetto a quella in acqua
    Nella ricerca guidata da studiosi dell’Università di lingua cinese di Hong Kong (“Fate and Effects of Macro-and Microplastics in Coastal Wetlands” https://doi.org/10.1021/acs.est.1c06732) sono stati passati al vaglio e standardizzati i dati contenuti in 112 lavori scientifici riguardanti l’inquinamento da macroplastica e microplastica in numerose zone umide costiere di tutti i continenti del mondo. Il risultato medio finale non lascia spazio ad interpretazioni: negli animali marini si trova una quantità di microplastiche pari a circa 200 volte quella presente nell’acqua."

    Mare “malato”: la plastica nei pesci è 200 volte superiore rispetto a quella in acqua - insalutenews.it


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  • nello
    ha risposto
    Originariamente inviato da Steinoff Visualizza il messaggio
    Nel 2012 la Fv Margiris è stata bandita dalle acque territoriali dell'Australia a seguito di una protesta pubblica contro la pesca indiscriminata svolta da navi di queste dimensioni: allora gli ambientalisti avevano denunciato che la Fv Margiris aveva una quota per catturare 18.000 tonnellate di pesce.

    © Riproduzione riservata


    https://youtu.be/FBB7NYuMNqw


    Esplorate i nostri pescherecci - Royal Greenland A/S



    MARGIRIS, Fishing Vessel - Details and current position - IMO 8301187 - VesselFinder



    8301187
    Vessel Name MARGIRIS
    Ship type Fishing Vessel
    Flag Lithuania
    Homeport
    Gross Tonnage 9499
    Summer Deadweight (t) 6200
    Length Overall (m) 143
    Beam (m) 18
    Draught (m)
    Year of Built 1997
    Builder
    Place of Built

    Dal 1997 chissà quante altre volte lo avrà fatto !













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  • nello
    ha risposto
    Originariamente inviato da blu dive Visualizza il messaggio
    Stop alla pesca dei ricci di mare: dietrofront della Sardegna (solovela.net)

    Giusto per capire in che mani è il concetto di ecologia e, con che molliccia fermezza, sostengono la propria inesistente strategia.
    Purtroppo come dicevo il mare per molti è solo da sfruttare .

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  • Steinoff
    ha risposto
    maccheccazz.... ma come si fa?

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  • blu dive
    ha risposto
    Stop alla pesca dei ricci di mare: dietrofront della Sardegna (solovela.net)

    Giusto per capire in che mani è il concetto di ecologia e, con che molliccia fermezza, sostengono la propria inesistente strategia.

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  • Steinoff
    ha risposto
    Roma, 5 febbraio 2022 - Oltre 3mila metri quadrati di oceano Atlantico coperti da pesci morti, una strage al largo della Francia nel golfo di Biscaglia. Migliaia di tonnellate di pesce che galleggia poco distante dalla costa occidentale francese da un paio di giorni che ha messo in allarme Parigi, che ieri ha ordinato un'inchiesta sulla strage e le possibili conseguenze.

    La gigantesca chiazza bianca visibile su una vasta area di oceano è formata dalle carcasse di oltre 100mila melù, una sottospecie di merluzzo, che - come riporta il quotidiano inglese The Guardian - sono stati catturati dal maxi peschereccio olandese Fv Margiris, il secondo più grande del mondo, e poi sono finiti di nuovo in mare giovedì a causa della rottura di una delle reti dell'imbarcazione.


    Un'immagine di Sea Shepherd France della scia di pesci morti nell'Atlantico
    La scoperta del disastro l'ha fatta la ong Sea Shepherd, che per prima ha pubblicato le immagini delle carcasse, e la spiegazione è arrivata dalla Pelagic Freezer-Trawler Association (Pfa), l'associazione del settore che rappresenta l'armatore della nave. La Pfa ha detto che si è trattato di un "evento molto raro", sottolineando che, "in linea con il diritto dell'Ue, l'incidente è stato registrato nel giornale di bordo della nave e segnalato alle autorità dello Stato di bandiera della nave, la Lituania". La quantità di pesce morto, ha aggiunto, sarà dedotta dalla quota della nave.


    Un dettaglio della strage di pesci nell'Atlantico denunciata da Sea Shepherd France
    "Ho chiesto un'indagine amministrativa", ha detto ai media la ministra del Mare francese Annick Girardin, che ha definito "shoccanti" le immagini pubblicate da Sea Shepherd. "L'armatore ha riconosciuto un incidente a bordo", ha aggiunto la ministra riferendosi alla società proprietaria del peschereccio, la Parleviliet & Van der Plas.

    Pescherecci come il Fv Margiris utilizzano reti a strascico lunghe più di un chilometro e lavorano il pesce catturato direttamente a bordo. Nel 2012 la Fv Margiris è stata bandita dalle acque territoriali dell'Australia a seguito di una protesta pubblica contro la pesca indiscriminata svolta da navi di queste dimensioni: allora gli ambientalisti avevano denunciato che la Fv Margiris aveva una quota per catturare 18.000 tonnellate di pesce.

    © Riproduzione riservata

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  • Steinoff
    ha risposto
    tanto per....
    https://www.quotidiano.net/esteri/st...ccio-1.7330214

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  • nello
    ha risposto
    Per quanto riguarda Sea Shepherd che piaccia o no al momento attuale è l'unica Ong che sta facendo qualcosa.
    Sta facendo anche delle campagne in Italia , mentre gli altri ?
    https://www.seashepherd.it/campagne-sea-shepherd/

    https://www.facebook.com/watch/?v=608211443609597



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  • nello
    ha risposto
    Finchè continueremo a considerare il mare come ad una risorsa da sfruttare non potremo mai salvarlo.

    E perchè salvarlo ?

    Personalmente ritengo che quando una persona lo Ama , non dovrebbe mangiarlo .
    Infatti ho smesso di mangiare pesci anni fa , ormai saranno più di 10 .

    Tra l'altro ci sono molti studi scientifici che parlano di plastica ingerita dai pesci , plastica e sostanze inquinanti .

    "Il costante aumento del consumo pro capite di prodotti ittici a livello mondiale offre una chiara spiegazione a questi dati: da 9 kg nel 1961 siamo arrivati a 20,2 kg nel 2016. Un cittadino dell’Unione europea ne consuma in media 4 kg in più rispetto alla popolazione mondiale, superando la soglia dei 24 kg. E l’Italia? Rispetto al 2015, il consumo pro capite di pesce è cresciuto del 4%, salendo a 31,1 kg nel 2016. Una crescita esponenziale, considerando che solo nel 1960 e nel 2010 il consumo medio annuale si attestava rispettivamente intorno a 10 e 19 kg."

    https://www.ilfattoquotidiano.it/2019/07/29/il-consumo-di-pesce-in-italia-e-insostenibile-e-la-soluzione-non-e-ridurlo/5351289/



    "
    “Il consumatore - sottolinea la docente - deve capire che molti dei suoi comportamenti incidono anche sulla sicurezza alimentare. Alla fine ci torna in tavola il nostro cattivo comportamento. Le catene trofiche hanno un punto di contatto con la catena alimentare”. Anche perché, spiega, “le microplastiche in ambiente marino si deteriorano, diventano spugna e possono assorbire anche contaminanti e sostanze inquinanti di diversa natura. Le aggregano e i pericoli si moltiplicano per la salute umana”. Ma quali sono le specie più a rischio relativamente al problema della contaminazione da microplastiche ed altre sostanze chimiche in ambiente marino? “In genere - risponde la prof.ssa Mercogliano - quelle al vertice della catena alimentare. Le sostanze si accumulano lungo la catena alimentare. I molluschi, poi, sono suscettibili di accumulare inquinanti perché filtrano l’acqua”.

    http://www.ateneapoli.it/news/microp...ci-e-molluschi


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  • polpotto
    ha risposto
    Originariamente inviato da blu dive Visualizza il messaggio

    Premesso che Sea S. mi sta veramente poco simpatica e che non ho certezze su certi argomenti.

    Il discorso di non mangiare più pesce mi sembra quello del tizio che non mangiava per non sprecare carta igienica.
    Poi che facciamo, mangiamo tutti carne?
    Anzi no, neanche quella, solo che poi scopriamo che la soia è una delle colture più inquinanti che esistano.

    Spererei nella moderazione, ma a solo sbirciare nella storia dell'uomo, sembra non sia scritta nel nostr DNA.
    La penso esattamente come te.

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  • Steinoff
    ha risposto
    Originariamente inviato da blu dive Visualizza il messaggio


    Spererei nella moderazione, ma a solo sbirciare nella storia dell'uomo, sembra non sia scritta nel nostr DNA.
    Concordo in pieno, senza finire in estremismi che poi sarebbero anche autolesionistici dovremmo un po' tutti accendere il cervello anche quando facciamo la spesa, per fare in modo che questa diventi davvero consapevole, mantenendo comunque una dieta varia ed equilibrata. Stiamo al mondo, e siamo arrivati al punto che necessariamente dobbiamo sapere che succede se facciamo in un modo oppure in un altro.
    Oddio... da sto punto di vista dovremmo avere almeno un po' di consapevolezza proprio di tutto quel che facciamo nella nostra vita quotidiana, ma qui mi sa che andiamo nella fantascienza

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  • blu dive
    ha risposto
    Originariamente inviato da polpotto Visualizza il messaggio
    In tutto ciò mi chiedo se effettivamente non mangiare più pesce come propaganda Sea Shepherd sia efficace
    Premesso che Sea S. mi sta veramente poco simpatica e che non ho certezze su certi argomenti.

    Il discorso di non mangiare più pesce mi sembra quello del tizio che non mangiava per non sprecare carta igienica.
    Poi che facciamo, mangiamo tutti carne?
    Anzi no, neanche quella, solo che poi scopriamo che la soia è una delle colture più inquinanti che esistano.

    Spererei nella moderazione, ma a solo sbirciare nella storia dell'uomo, sembra non sia scritta nel nostr DNA.

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  • polpotto
    ha risposto
    In tutto ciò mi chiedo se effettivamente non mangiare più pesce come propaganda Sea Shepherd sia efficace

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  • blu dive
    ha risposto
    Originariamente inviato da polpotto Visualizza il messaggio

    Perdonami bludive ho cannato un po' il contesto del 3d ed effettivamente la mia risposta non era proprio a fuoco.Nel mio caso specifico mi riferivo ad un altra realtà (per questo OT) che era quello che ho visto alle Eolie circa l'acquisto di tonni pescati dai soliti noti con palangari derivanti a destra a manca con pericoli per il fondale nonchè tartarughe di passaggio.Scusate questa cosa mi fa "chiudere la vena" per cui ho postato un po' fuori contesto...
    Ma guarda che è un problema di qualunque posto, non solo delle Eolie.
    Qui succede col corallo, figurati con tonni, dentici e cernie.

    E' un sistema malato, i controli non si fanno e, quando si fanno, sono ridicoli, mirati (al selfie o la pagina sul giornale) e inutili.

    La domanda accetta qualsiasi offerta e l'offerta arriva da chiunque.

    Qui (e sono sicuro: ovunque) tutti quelli che sanno pescare vendono! Punto, senza se e senza ma.
    Quando vedi uscire tutti i giorni barche che valgono dai 60.000 al milione di euro, dove credi che mettano il pescato? In un frigo grande?

    Non è la necessità che fa vendere di frodo, ma la possibilità.
    Ci sono reti di acquisto e vendita che trasfomano il pesce illegale in legale, basta fare 2+2 senza dover essere Sherlock Holmes.

    Tutti noi indossiamo i paraocchi, una scusante per la nostra coscienza, per cui i discorsi vengono portati in alto con i "si dovrebbe", "loro dovrebbero", "basterebbe che.." ecc.

    Sono sicuro che il deperimento degli stock ittici porterà il mercato ad un sistema più regolato e rispettoso dell'ambiente, non per convinzione, per semplice necessità dello stesso mercato.
    Certo non è un vanto per il genere umano.

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