Manovre di emergenza con la muta stagna

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    Originariamente inviato da ASP977 Visualizza il messaggio

    .vado da dio e l’istruttore mi dice che succede perché sono migliorato con l’addestramento.
    io continuo a pensare che non faccio nulla di diverso da prima

    Concordo con l'istruttore e chiama pratica , addestramento e confidenza con nuove attrezzature .

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  • Tonnetto
    ha risposto
    Sbiriguda ASP977 Il trucco è collassarla bene appena si entra in acqua. Ovvero valvola aperta prima di entrare in acqua (e gav gonfio), si fa la capovolta, e si sta un poco in superficie in posizione verticale cosi da collassarla per benino, allorché puoi chiudere (o semi-chiudere) la valvola e compensare la muta con un po' d'aria.

    Altro accorgimento utile è durante la prima parte dell'immersione ovvero da 0 a -3mt, io scendo sempre in posizione verticale, cosi non ha la noia di spostare aria nei piedi.
    Arrivato a tre metri mi sistemo un poco l'attrezzatura, mi metto in orizzontale, e da li inizia la mia l'immersione.

    Riguardo invece le vostre zavorre è difficile da dire ed è tutto è funzionale al tipo di muta che usate trilaminato o neoprene, al peso della vostra attrezzatura, al sottomuta, e non ultimo a quanto conoscete la vostra muta.

    Una certezza è che, se vi trovate a dover fare mille mila correzioni durante l'immersione...in quanto siete perennemente in un equilibrio poco stabile...ovvero vi trovate spesso o positivi, o negativi, allora è probabile che la pesata sia da sistemare.

    Se invece la pesata è giusta la muta la si usa veramente poco.

    Altra 2 accortezze sono non usare la muta come un gav, ed in fase risalita, ovvero allo stacco dal fondo aprire completamente la valvola, e lasciarla aperta, magari scaricando anche un poco.


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  • ASP977
    ha risposto
    Originariamente inviato da Sbiriguda Visualizza il messaggio
    A me la seconda volta che usavo la stagna è capitato di non collassarla bene. Avevo addosso abbastanza peso anche troppo 10 kg al lago tutto in cintura sottomuta da spedizione artica e alla fine non sono riuscito a scendere. Non riuscendo a collassare in acqua senza allagarmi ho abbandonato la immersione. Altro esempio di caso umano... Quello che ancora adesso non capisco è come le altre volte sono riuscito a collassare normalmente e a scendere e quella volta no. Veramente non capisco. Comunque per ora continuo a essere sovrazavorrato in umida uso 5 o 6 kg al mare peso circa 75 kg alto 1.80. in stagna uso sui 10 kg, troppo rispetto alla umida
    Non mi fido a scendere a quote sotto i 20 metri per queste prime immersioni non ho pallonato ma francamente mi aspettavo che fosse più semplice
    Ti capisco e per me rimarrà un mistero la difficoltà a scendere che ho incontrato all’inizio con la stagna. Adesso con quella in neoprene ho ridotto a 7 kg di zavorra in mare e rimango in assetto anche a 3/4 metri durante la sosta di sicurezza, ma una decina di immersioni fa ho pallonato a 6 metri dopo aver sofferto dai 15 metri con 100 bar in bombola.
    Adesso vado da dio e l’istruttore mi dice che succede perché sono migliorato con l’addestramento ... io continuo a pensare che non faccio nulla di diverso da prima


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  • Sbiriguda
    ha risposto
    A me la seconda volta che usavo la stagna è capitato di non collassarla bene. Avevo addosso abbastanza peso anche troppo 10 kg al lago tutto in cintura sottomuta da spedizione artica e alla fine non sono riuscito a scendere. Non riuscendo a collassare in acqua senza allagarmi ho abbandonato la immersione. Altro esempio di caso umano... Quello che ancora adesso non capisco è come le altre volte sono riuscito a collassare normalmente e a scendere e quella volta no. Veramente non capisco. Comunque per ora continuo a essere sovrazavorrato in umida uso 5 o 6 kg al mare peso circa 75 kg alto 1.80. in stagna uso sui 10 kg, troppo rispetto alla umida
    Non mi fido a scendere a quote sotto i 20 metri per queste prime immersioni non ho pallonato ma francamente mi aspettavo che fosse più semplice
    Ultima modifica di Sbiriguda; 29-07-2021, 21:36.

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  • paolo55
    ha risposto
    Immersioni in autonomia ne ho fatte da subito dopo il corso basic padi
    mia moglie ed io avevamo un gommoncino in cui ci stavano giusti due bibo e ena borsa e ci siamo arrangiati con grande soddisfazione
    Con attenzione e prudenza ci siamo fatti guidare dalla passione
    A 37 anni di distanza penso che sia la atonomia la nostra principale caratteristica
    Un amico fraterno istruttore dei vvfff con cui spesso abbiamo fatto le ferie ci ha insegnato molto ma poi avanti sempre in autonomia
    Eppure abbiamo fatto corsi padi proseguendo verso il tipo di esperienze che piu' ci hanno incuriositoper cui non esistevano corsi
    Autonomia innanzitutto
    Paolo

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  • labottatrice
    ha risposto
    Originariamente inviato da Tonnetto Visualizza il messaggio

    Eheheh il punto è sempre il solito, capisco che sia un mio limite, da buon Federale quale sono, NOI dopo il primo grado siamo subbi autonomi, navigazione a parte!
    bhe, anche in fondo al manuale padi del corso owd c'è scritto che una volta completato il corso, si è abilitati a svolgere immersioni in autonomia, poi...
    cmq adesso capisco molte cose

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  • Tonnetto
    ha risposto
    Originariamente inviato da labottatrice Visualizza il messaggio
    ... basta pensare al corso owd
    Eheheh il punto è sempre il solito, capisco che sia un mio limite, da buon Federale quale sono, NOI dopo il primo grado siamo subbi autonomi, navigazione a parte!

    Ed aggiungo, consapevole di star riaprendo il vaso di Pandora, anche perché sta discussione è da un po' che non si tocca, che non lo diciamo sono "noi", cui effetivamente godiamo a cantarcela e suonacela, ma anche quelli delle altre didattiche, sia allievi che trainer.

    Ti seguito, solo per portare argomenti alla discussione ti riporto due righe del mio istruttore tec (non federale), che mi scrisse prima di iniziare i corsi, visto lo stop causa pandemia...

    In soldoni voleva spiegarmi come avrebbe impostato le nostre lezioni ed il programma di lavoro, ma quello che mi colpi particolarmente fu questo passaggio:

    ...ommissis...

    Ora analizziamo le didattiche che io uso per i corsi tech: CMAS/TSA/PSAI/SSI/NADD

    Ognuna differisce per termini, concetti, standard, conformazioni, etc ,ma tutte anno un elemento assolutamente comune la brevissima durata dei loro corsi (escluso CMAS) infatti tutte le altre tendono ad ottenere il massimo ricavo economico a fronte di un risicato sforzo didattico, tecnico, pratico, ed umano da parte dei rispettivi istruttori/trainers.

    Questo sistema è stato creato ad hoc per fidelizzare gli allievi a cui in realtà non viene insegnato ad andare in acqua razionalmente,
    e scientemente,
    non viene insegnato ad ottimizzare la personale fascia di confort, a saper individuare i vari sistemi ed utilizzarli al meglio in ogni diversa situazione di immersione, ma al contrario agli allievi viene presentato un sistema di immersione uno solo, unico e perfetto la panacea a tutte le situazioni di immersione a tutti gli scenari …

    Troppo sto esagerando dai si sono un po irriverente ma in fondo sotto sotto è tutto vero.

    Bene, vediamo invece cosa noi faremo?
    ...ommissis...
    Ultima modifica di Tonnetto; 28-07-2021, 13:01.

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  • labottatrice
    ha risposto
    Originariamente inviato da Tonnetto Visualizza il messaggio

    Magari ho visto male io, o magari no

    Ad esempio vedi di seguito:

    e ti garantisco non è l'unico, visto che prima di scriverlo ho verificato.
    La maggiorparte cmq prevede due 2 tuffi, te lo concedo, anche se son sempre pochi.
    prima di scrivere ho controllato il manuale istruttore, molto meglio di una qualsiasi pagina internet

    Originariamente inviato da Tonnetto Visualizza il messaggio
    Questo discorso lascia il tempo che trova nel contesto di quanto ho scritto in quanto sono stato il primo a suggerire di rivolgersi ad uno competente, così come ad un diving, e non "ammiocuggino"

    La differenza, è che personalmente mi sento di suggere di non prendere la certificazione, che ha dei costi accessori, e che cmq non certifica la tua reale preparazione, visto che, in appena due tuffi hai forse a malapena trovato una pesata accettabile...se va bene.

    Ergo va bene andare da un'istruttore e pagargli la prestazione, e magari continuare a farsi un paio in acqua bassa, eventualmente anche sotto la sua supervisione, ma la certificazione, visto che nessuno a quasi, mai te la chiederà, se ne può fare a meno.

    Riguardo invece gli standard delle didattiche, due tuffi, secondo me sono cmq troppo pochi...ma magari c'è a chi bastano per poter affermare di essere in pieno confort.

    Anche perché il punto sta lì, se si parla di certificazione o brevetto che sia, questo dovrebbe attestare qualcosa di veritiero. Altrimenti, come scrivevo è solo marketing....e per principio sta cosa non mi piace.
    ripeto, sta all'istruttore (non a me) decidere se l'allievo ha raggiunto le abilità richieste dagli standard o meno
    va da sè che poi con l'utilizzo, si affinano le abilità (o meglio, è quello che si spera)
    funziona così con tutti i corsi, basta pensare al corso owd
    suggerire di farsi il corso, l'avevo già scritto in fondo alla prima pagina di questo 3d, che poi uno voglia risparmiare qualche decina di euro per il pic, bhè...
    ognuno decide per se

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  • Tonnetto
    ha risposto
    Originariamente inviato da labottatrice Visualizza il messaggio
    tonnetto, dev'essere che hai visto male
    Magari ho visto male io, o magari no

    Ad esempio vedi di seguito:
    https://www.divingline.it/muta-stagna/

    Il contributo associativo previsto per questa attività è di Euro: 150

    Il corso include:
    • una o due lezioni di teoria;
    • una lezione in acque delimitate;
    • il manuale, il DVD, i costi di certificazione;
    e ti garantisco non è l'unico, visto che prima di scriverlo ho verificato.
    La maggiorparte cmq prevede due 2 tuffi, te lo concedo, anche se son sempre pochi.

    Originariamente inviato da labottatrice Visualizza il messaggio
    per il costo "spropositato" lascio agli istruttori che scrivono sul forum stabilire quanto valgano il loro tempo, competenze e responsabilità

    mi viene sempre in mente la storiella del tecnico di computer
    svitare una vite 1 euro
    sapere quale vite svitare 999 euro
    può effettuare il pagamento al seguente IBAN
    Questo discorso lascia il tempo che trova nel contesto di quanto ho scritto in quanto sono stato il primo a suggerire di rivolgersi ad uno competente, così come ad un diving, e non "ammiocuggino"

    La differenza, è che personalmente mi sento di suggere di non prendere la certificazione, che ha dei costi accessori, e che cmq non certifica la tua reale preparazione, visto che, in appena due tuffi hai forse a malapena trovato una pesata accettabile...se va bene.

    Ergo va bene andare da un'istruttore e pagargli la prestazione, e magari a farsi un paio in acqua bassa, anche sotto la sua supervisione, ma la certificazione, visto che nessuno a quasi, mai te la chiederà, se ne può fare a meno.

    Riguardo invece gli standard delle didattiche, due tuffi, secondo me sono cmq troppo pochi...ma magari c'è a chi bastano per poter affermare di essere in pieno confort.

    Anche perché il punto sta lì, se si parla di certificazione o brevetto che sia, questo dovrebbe attestare qualcosa di veritiero. Altrimenti, come scrivevo è solo marketing....e per principio sta cosa non mi piace.

    Stesso discorso vale per quasi tutti i corsi di specialità, con poche eccezioni...
    Ultima modifica di Tonnetto; 28-07-2021, 11:30.

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  • labottatrice
    ha risposto
    Originariamente inviato da Tonnetto Visualizza il messaggio
    Credo che il punto è che, per certo è necessario che qualcuno di fiducia ti spieghi come funziona, e ti dia le giuste dritte su aspetti vari, ma poi sei tu a dover fare pratica.

    Tutti il primo periodo ci siam sentiti impacciati e non in confort, e/o troppo pesanti e/o abbiamo rischiato pallonate...detto questo, è anche vero che un solo tuffo, come previsto dalla certificazione, non è secondo me abbastanza per poter affermare di non essere un pericolo per se stessi.

    Da questo mi sembra che si possa concludere che la certificazione stagna certifica delle capacità non ancora in realtà acquisite/consolidate... ma se è così allora tale certificazione vale ZERO!

    Se poi, come vedo in rete parliamo di 150 o 200€ per un sessione di teoria ed una in acqua, beh il prezzo mi sembra pure spropositato.

    Poi non sò in tutto ciò quale sia la percentuale a PADI e quale quella all'istruttore... ma a sto punto, se proprio uno vuole fare le cose bene sente il proprio diving di fiducia, e gli chiede di farsi fare una lezione teorica di mezz'ora o un'ora, poi ti fai un tuffo sempre con lui a quote open, ed a fine tuffo fai qualche esercizio per far pratica.

    In questa maniera arrivi più o meno allo stesso grado di conoscenza di chi fa il brevetto, ma spendendo il giusto. Tutto il resto mi pare fuffa...ma poi per cosa, per mostrare un plastichino?

    Riguardo le emergenze invece, sono abbastanza d'accordo con Mercurio90 le emergenze in stagna si risolvono quasi sempre in uno dei seguenti modi:
    a) o scaricando rapidamente premendo la valvola e/o come extrema ratio dal polsino/colletto
    b) o staccando la frusta e poi scaricando
    c) o facendo la capovolta se si pallona di piedi

    Detto questo quello in cui invece si dovrebbe lavorare, ma nei corsi si fa poco perché anti-economico, è come prevenire tali condizioni, ma per far pratica su questi aspetti ti servono 10tuffi...

    E mi riferisco alla pesata, al confort, ai tempi di risposta della stagna stessa sia scaricando sia per repentine variazioni di volume del gas... Insomma la stagna non è un gioco, ma le cose da dire son veramente due cazzate, il resto è solo "tanta pratica"...che non si risolve in una semplice sessione in acque delimitate come PADI o altri vogliono far credere...
    tonnetto, dev'essere che hai visto male
    gli standard padi prevedono:

    - modulo di teoria
    - lezione in piscina (opzionale)
    - minimo immersioni in acque libere: 2
    - durata corso: ore raccomandate 12

    sta poi all'istruttore valutare se l'allievo nelle 2 immersioni ha raggiunto almeno il livello minimo delle abilità richieste, altrimenti... le 2 immersioni potrebbero anche non essere sufficienti

    per il costo "spropositato" lascio agli istruttori che scrivono sul forum stabilire quanto valgano il loro tempo, competenze e responsabilità

    mi viene sempre in mente la storiella del tecnico di computer
    svitare una vite 1 euro
    sapere quale vite svitare 999 euro
    può effettuare il pagamento al seguente IBAN

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  • Tonnetto
    ha risposto
    Originariamente inviato da paolo55 Visualizza il messaggio
    Come diceva RANA una incudine attaccata ad una mongolfiera con la aggiunta di presunzione (questa la ho aggiunta io) puo' portare veramente a situazioni brutte in cui non vorrei mai piu' trovarmi coinvolto
    Con simpatia
    Paolo
    Concordo in pieno.

    Tra gli episodi che ho visto ricordo ad esempio un sub decisamente sovrazavvorati fermarsi sul fondo, perché in affanno dalla dalla troppa zavorra, parlo di ben 14kg+schienalino...da paura....!

    Così come a me, è capito di prendermi un bello spavento durante uno dei primi tuffi di ambientamento con bibo e la stagna, in cui venendo dal mono, ed essendo poco pratico con la stagna stavo ancora cercando la giusta pesata ...

    Avevo 6kg in cintura + schienalino (tot sugli 8kg) e bibo abbastanza pesante sui 14.8/15kg a bottiglia...

    A fine tuffo, conscio di essere sovrazavvorato ho provato a scaricare completamente gav e stagna per valutare quanti kg avessi in più...

    Beh, ammetto che quella sensazione di cadere, e la fatica che ho fatto con le pinne per frenare la caduta mi ha scosso abbastanza...fortuna che ste prove le ho fatte con il fondo vicino che mi ha fermato...

    Pensa che la volta successiva ho tolto di botto prima 4kg e poi anche gli altri 2kg...

    Che dire, tutte queste prove sono necessarie, l'importante è farle in poca acqua cosi da evitare situazioni pericolose

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  • paolo55
    ha risposto
    Come diceva RANA una incudine attaccata ad una mongolfiera con la aggiunta di presunzione (questa la ho aggiunta io) puo' portare veramente a situazioni brutte in cui non vorrei mai piu' trovarmi coinvolto
    Con simpatia
    Paolo

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  • Tonnetto
    ha risposto
    Originariamente inviato da paolo55 Visualizza il messaggio
    Credevo fosse impossibile ma ho visto con i miei occhi una totale perdita di assetto con piedi all'insu' ed incapacita' totale di rigirarsi
    E' senza dubbio un caso limite ma ora so che puo' succedere
    Da dimenticare
    Paolo
    Purtroppo può succedere, se si bruciano le tappe...ovvero se si ha la presunzione dopo troppi pochi tuffi, di rifare le stesse cose che si facevano in umida... e questo succede più spesso con il trilaminato visto che si usano sottomuta più importanti, che portano all'uso di più piombo e che poi possono scatenare dinamiche davvero pericolose...

    Personalmente mi ci son voluti 4/5 tuffi in acqua bassa prima di potermi definire "in confort", e quando poi son passato al bibo altri 3/4...per ritrovare pesata e giusto confort con la nuova configurazione, ed in tutto, ciò non nego che qualche pallonata l'ho rischiata ...

    Alla fine gli aspetti da curare son sempre quelli, dimestichezza con i tempi di reazione della muta, non eccedere nell'aria introdotta, e non eccedere nella pesata...che in stagna è la prima causa d'errore..ma fortunatamente pian piano si impara
    Ultima modifica di Tonnetto; 27-07-2021, 16:13.

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  • Steinoff
    ha risposto
    Originariamente inviato da Mercurio90 Visualizza il messaggio

    Il corso muta stagna dovrebbe essere vietato per legge
    Dai Mercurio....
    Sono stra d'accordo che la pratica e' l'unica via per saperla usare correttamente, cosi' come del resto e' per tutto cio' che e' subacquea, ma un corso tenuto da chi sa gia' usarla e sa anche insegnartelo, secondo me e' importante, molto importante. Poi l'allievo procedera' per gradi con la pratica nei suoi tuffi, se e' cerebralmente normodotato. Fa pratica, e man mano che migliora la sua dimestichezza con l'attrezzo ingaggia anche tuffi piu' impegnativi.
    E comunque, io fatto con SSI: 4 tuffi per l'esame di pratica, 2 in acque delimitate e 2 in acque libere, e 4 lezioni online per la spiegazione e l'approfondimento di cio' che era spiegato sul manuale online. Mo', una sessione di teoria ed una di pratica mi pare un zinzino risicato come corso.... Poi e' anche vero che io col mio istruttore mi ci immergevo regolarmente, prima dell'operazione, ma spe' che finisco il recupero del fisico e se tutto va bene riprendo con Ustica nel weekend a cavallo tra settembre ed ottobre, se non prima

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  • Tonnetto
    ha risposto
    Credo che il punto è che, per certo è necessario che qualcuno di fiducia ti spieghi come funziona, e ti dia le giuste dritte su aspetti vari, ma poi sei tu a dover fare pratica.

    Tutti il primo periodo ci siam sentiti impacciati e non in confort, e/o troppo pesanti e/o abbiamo rischiato pallonate...detto questo, è anche vero che un solo tuffo, come previsto dalla certificazione, non è secondo me abbastanza per poter affermare di non essere un pericolo per se stessi.

    Da questo mi sembra che si possa concludere che la certificazione stagna certifica delle capacità non ancora in realtà acquisite/consolidate... ma se è così allora tale certificazione vale ZERO!

    Se poi, come vedo in rete parliamo di 150 o 200€ per un sessione di teoria ed una in acqua, beh il prezzo mi sembra pure spropositato.

    Poi non sò in tutto ciò quale sia la percentuale a PADI e quale quella all'istruttore... ma a sto punto, se proprio uno vuole fare le cose bene sente il proprio diving di fiducia, e gli chiede di farsi fare una lezione teorica di mezz'ora o un'ora, poi ti fai un tuffo sempre con lui a quote open, ed a fine tuffo fai qualche esercizio per far pratica.

    In questa maniera arrivi più o meno allo stesso grado di conoscenza di chi fa il brevetto, ma spendendo il giusto. Tutto il resto mi pare fuffa...ma poi per cosa, per mostrare un plastichino?

    Riguardo le emergenze invece, sono abbastanza d'accordo con Mercurio90 le emergenze in stagna si risolvono quasi sempre in uno dei seguenti modi:
    a) o scaricando rapidamente premendo la valvola e/o come extrema ratio dal polsino/colletto
    b) o staccando la frusta e poi scaricando
    c) o facendo la capovolta se si pallona di piedi

    Detto questo quello in cui invece si dovrebbe lavorare, ma nei corsi si fa poco perché anti-economico, è come prevenire tali condizioni, ma per far pratica su questi aspetti ti servono 10tuffi...

    E mi riferisco alla pesata, al confort, ai tempi di risposta della stagna stessa sia scaricando sia per repentine variazioni di volume del gas... Insomma la stagna non è un gioco, ma le cose da dire son veramente due cazzate, il resto è solo "tanta pratica"...che non si risolve in una semplice sessione in acque delimitate come PADI o altri vogliono far credere...








    Ultima modifica di Tonnetto; 27-07-2021, 15:59.

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