Aquilon della Spirotechnique

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  • paolo55
    ha risposto
    PS . Ai tempi quel computer aveva un costo esorbitante ed era prodotto in piccola serie con molta cura. Nulla a che vedere con le palate di circuiti che oggi inondano il mercato
    Era il periodo in cui un computer aziendale IBM di medie dimensioni costava piu' di un appartamento di pregio
    Quelle macchine erano fatte spesso a mano e per durare.

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  • paolo55
    ha risposto
    L'elettronica non si degrada con il tempo. I circuiti sono in questo caso sigillati ed e' piu' frequente la mortalita' infantile di quella anagrafica.
    La costruzione artigianale porta ad eventuali criticita' nella chiusura del vano batterie dove c'e' una pila da 9 volt di grosse dimensioni con tenuta affidata ad una o-ring di sezione quadrata.
    Se anche dovesse entrare acqua la batteria e' separata ed il circuito non si danneggia
    (mi era capitato per un problema sulle viti di chiusura)
    Il mio orca sembra ancora in ottime condizioni e si fa apprezzare.
    Lo ho usato come terzo computer tenendolo in tasca ed aspettandomi di tutto ma potrebbe scalare la classifica e passare a secondo senza problemi.
    E' sicuramente meglio di tanti pallottolieri moderni che si spaventano appena vedono un po' di deco o, peggio si bloccano quando non capiscono cosa stia succedendo.
    Ciao
    Paolo

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  • Livio Cortese
    ha risposto
    Interessante! Anche il fatto che dopo trent'anni e più il sensore di pressione cammini ancora.Non amo l'elettronica vintage, ma ha una sua bellezza.

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  • paolo55
    ha risposto
    Alla fine l'orca si comporta come un aladin. Ti da gli stessi numeri. A 50 e rotti metri ti segna out range ma continua a lavorare imponendo all'algoritmo profondita' di 60 o 70 metri per restare conservativo. Se non superi il suo limite massimo e quindi non vai oltre i 70 scopri che in deco hai gli stessi temmpi di aladin.
    Sullo schermi i pixel continuano ad aumentare intanto che lo strumento segna out range e quindi ci fai l'occhio sulla curva
    Quando aladin segna deco ai 12 l'orca e' con lo schermo quasi tutto nero ma siamo di fronte ad immersioni con profili abbastanza particolari e quindi pianificate in tal senso
    E' un bell'oggetto
    Ciao
    Paolo

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  • Livio Cortese
    ha risposto
    Per curiosità, ma come si comporta quando lo porti al suo limite?

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  • paolo55
    ha risposto
    https://www.google.com/url?sa=t&sour...E3aUYluIjGf5y4

    Lavora con 12 tessuti e fornisce una rappresentazione graficagrall'assorbimento dei vari tessuti rispetto alla curva
    Manca la indicazione del tempo totale di decompressione che viene presentato solo alla quota decompressiva.Anche i primi aladin neri al tempo erano cosi'
    Permette immersioni fino a 60 metri diventati 70 nella versione piu' moderna
    Ci ho fatto praticamente solo immersioni fuori curva e non ha mai avuto un problema
    E' solo piu' ingombrante
    Ciao
    Paolo
    ​​​​​

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  • Livio Cortese
    ha risposto
    titave grazie, non lo conoscevo! Ho proprio una curiosità storica, mi piacerebbe "capire" -anche un po' ingenuamente- come si respirava a quei tempi. Poi, devo dirti, gli erogatori in esposizione mi fanno una certa tristezza.
    Spero di incontrarti all'Eudi o zone limitrofe, c'è ancora una birra per te
    paolo55 pensandoci, la durezza degli erogatori è soggettiva...per esempio io un erogatore "duro" lo potrei vedere bene su una decompressiva che uso da -30 in su. Anche l'ARO non ha una respirazione morbida, ma si usava come mezzo propedeutico per imparare a respirare prima delle bombole. Poi, tra l'altro, ho un paio di erogatori vecchio stile che mi ha dato un carissimo amico, e nel portarli in acqua ci metto del sentimento. Sono sceso con un suo profondimetro della Spirotechnique e funziona benissimo, a parte 2 metri di differenza coi computer. Ma una volta tenuto presente questo dato, fa una buona ridondanza (anzi: stamattina me lo porto, va'). Com'è l'Orca Edge?
    Ultima modifica di Livio Cortese; 22-08-2023, 08:13.

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  • paolo55
    ha risposto
    Ho un vecchio amico istruttore che una trentina di anni fa usava un aquilon come secondo
    Mi diceva che era affidabilissimo e che nel bisogno la durezza sarebbe stata meno importante della disponibilita' di aria.
    Con quell'erogatore ci aveva fatto cose che noi umani ....
    L'amore per gli oggetti vintage porta a conservare e, se possibile, ad utilizzare per diletto apprezzando anche i difetti come caratteristiche
    Nel mio piccolo mi sono portato in immersione di recente un computer orca edge che e' andato a meraviglia regalandomi ricordi di qualche tempo fa
    Cordialmente
    Paolo

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  • titave
    ha risposto
    Ciao
    non ho mai usato un aquilon ma, a detta di chi ha avuto a che fare, è bello saldo anche se ben tarato.
    Quindi non vedo interessante l'uso di questo "reperto" quanto la sua conservazione.
    Naturalmente liberissimo di usarlo
    Ci andavano fondi in aria a quei tempi!
    Proverei con Pinosub.....secondo me potrebbe rimetterlo in corsa.
    Tita

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  • Livio Cortese
    ha risposto
    Nessun appassionato di erogatori storici?

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  • Livio Cortese
    ha iniziato la discussione Aquilon della Spirotechnique

    Aquilon della Spirotechnique

    Buongiorno, qualcuno conosce un tecnico in grado di revisionare un anziano erogatore Aquilon della Spirotechnique? Non so se siano più reperibili certi pezzi, ma dovrebbe esistere una certa compatibilità con la componentistica attuale.

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