Usare o non usare ombelicale con compressore ?

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  • paolo55
    ha risposto
    Per avere una idea dei costi

    https://www.abmnautica.com/Modello?m...SAAEgJPKfD_BwE

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  • paolo55
    ha risposto
    Soluzione salomonica : recuperi l'ancora, seghi il tratto incattivito, metti una falsa maglia di giunzione e misuri quanto e' stato il tributo al mare moltiplicando i metri persi prr il costo al metro
    Io ho lasciato una ancora ad ombrello in una specie di camino tana dove ci si sarebbe infilata solo una murena
    Per fortuna un sub ogni tanto trova ancore ed oggett vari e le ancore trovate sono di piu'
    Ciao
    Paolo

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  • RANA
    ha risposto
    Originariamente inviato da paolo55 Visualizza il messaggio
    @rana
    Magari e' una trollata ma una catena calibrata costa un botto e magari e' pure in inox
    Le mie origini liguri per nascita di mio padre a Sestri Levante mi fanno comunque pensare che io prenderei il d12 e boia chi molla,
    Con simpatia
    Paolo
    Pur comprendendo le tue origini Liguri
    "Boia chi molla" mi sembra un "accanimento terapeutico".

    Chi naviga sa che può capitare situazioni dove si deve tagliare l'ormeggio anche se questo vuol dire perdere l'ancora.

    Non fa piacere, ma si deve mettere in conto.
    Condurre un imbarcazione spesso vuol dire mediare tra il desiderio salvare il materiale e la necessita di mettere in sicurezza l'imbarcazione stessa.
    Tra queste priorità ci sta anche la sicurezza delle persone, in questo caso della persona che conduce.

    Io non so che tipo di catena e di ancora cercasse di salvare ma i rischi - in quel contesto - difficilmente sono giustificabili con il costo in se per quanto alto.
    Perdere la vita, o anche solo farsi male in solitaria, in mezzo al mare dove nessuno sa cosa sta succedendo è un rischio secondo me troppo elevato.

    Diverso se attaccava un parabordo alla catena, per segnalare il posto e messa l'imbarcazione al sicuro organizzava una squadra di recupero, anche se questa ipotesi non è reale dato che probabilmente era un posto nuovo, ma almeno avvertiva e si portava qualcuno che rimaneva in superficie almeno a "vegliare".

    Sul promontorio di Portofino, immersione "Secca Carega" o "Gonzati" a pochi metri su una spaccatura del cappello della secca c'è e/o c'era (ma anche se è un po che non vado li penso che ci sia ancora) un ancora, non grossa, non certo di valore, ma è li e sembra un attimo prenderla in quella spaccatura eppure non è facile prenderla anzi .... anche se siamo stati più volte colti dalla "febbre da trofeo" non ci siamo mai riusciti (tutto si può fare ma portare attrezzi e dedicare un immersione apposta non era cerco il caso, con il rischio di rompere anche la roccia e danneggiare l'ambiente, un assurdità).
    Ecco quell'ancora è per me il simbolo delle cose che vanno accettate, dei tributi che vanno lasciati al mare.
    Accanirsi fino a correre rischi non giustificati è per me un atto di presunzione davanti ad un ambiente che va rispettato sotto ogni aspetto.

    Penso che accanirsi tre giorni, con una natante sopra la testa, in solitaria in mezzo al mare, senza aver avvertito nessuno e senza nessuno a bordo mentre sei sott'acqua, in mezzo al limo con visibilità pressoché azzerata, facendo sforzi ..... denoti un comportamento per certi versi che mi ricorda il comandante Achab del romanzo "Moby Dik".
    C'è riuscito buon per lui sono contento ma come ho criticato il suo atteggiamento verso la persona del diving che ha verificato la sua rubinetteria, infastidito dal modo con cui ha trattato quella persona con l'espressione (vada a dar da bere ai cammelli), ora critico questo approccio al mare ed alla navigazione.
    La presunzione che si possa fare sempre e tutto da solo, che eventuali impedimenti siano nell'uso del circuito aperto .....

    Per me questa discussione è surreale, nasce dovendo andare in deroga ai principi base della sicurezza e questo inficia ogni considerazione.

    Tutto qui.


    Ciao
    Rana

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  • paolo55
    ha risposto

    @rana
    Magari e' una trollata ma una catena calibrata costa un botto e magari e' pure in inox
    Le mie origini liguri per nascita di mio padre a Sestri Levante mi fanno comunque pensare che io prenderei il d12 e boia chi molla,
    Con simpatia
    Paolo

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  • RANA
    ha risposto
    Ma un ancora vale tutti questi rischi ? vale tutti questi costi ?

    Male che vada non si farebbe prima ad abbandonarla piuttosto che spendere 3 giorni di lavori fatti in solitaria, con attrezzature raffazzonate ?

    Quante volte l'ancora s'incaglia ? Da giustificare tutto questo ...

    Nella protezione civile ho fatto diverse esercitazioni di recupero.
    Molte si svolgevano nel lago.
    Limo, la macchina che si piantava con il suo peso nel fango e faceva effetto ventosa, palloni di sollevamento.
    La visibilità che si riduceva fino ad azzerarsi.
    Palloni di sollevamento che scatenavano forze di diversi quintali.
    Noi eravamo attrezzati con il gran facciale ed il comunicatore, che ci permetteva di parlare tra di noi e con la superficie.
    Una squadra di subacquei di riserva pronti ad intervenire al minimo problema.
    Premesso tutto quanto sopra descritto queste esercitazioni non erano una cosa semplice tanto per fare ma richiedevano impegno e spesso chi era sott'acqua lavorava con scarsissima visibilità.

    Andare, da solo, a 15 metri, in un limo dove l'ancora è affondata e la catena si è incattivita intorno ad un impiglio ......
    Scusate ma la domanda sorge spontanea ma ne vale veramente la pena.

    Anche a me è capitato di scendere a liberare l'ancora ma in contesti diversi dove è bastato semplicemente disincastrarla da un buco, masso, nulla di più ...
    Non certo operare per ore in un fondale limaccioso, con sforzi e con visibilità ridotta.

    Da qui sviluppare una serie di congetture come usare il Reb, per finire al compressore galleggiante.

    Chiudo dicendo che rispetto cesare e tutto quello che ha scritto anche se non condivido tutto (ma probabilmente è un limite mio), riconosco a Cesare tutta la competenza per aver scritto quanto ha scritto, detto questo a me questa discussione appare una gran bella "trollata".

    Ho i soldi per vivere su una barca costantemente, per comprare attrezzature come i Reb, ergo fare i corsi di addestramento, ecc, ecc, e secondo voi mi faccio problemi se perdo un ancora ?
    Rileggiamo cosa ha scritto:
    Originariamente inviato da Sikander74 Visualizza il messaggio
    Mi metto un attimo a mollo sotto la scaletta, controllo il computer d'immersione e cristonando, scendo seguendo la catena a prua. In fondo a 15-18 m vedo la mia bella catena che scompare sotto un innocente rametto da 20 cm, e penso: ma dove cazz...è andata a finire la mia catena da 60 m? Il fondale è fangoso (motivo per cui ho scelto quel luogo, il fango sabbioso è buon tenitore), provo a smuovere con la mano il fango tra il ramettino e la catena, e il ramo continua sotto il fango, continua, e continua ancora....penso: ma porca put...na quanto va giù sto cazz... di ramo ?!
    Ho già commentato questo passaggio:
    https://www.poverosub.com/forum/attr...e7#post1433076

    Cordialmente
    Rana

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  • erino2707
    ha risposto
    ciao un mio Piccolo parere
    Io mi prenderei una bella bombola e starei piu sicuro +Un compressore che trovi adesso usati con ottimi prezzi
    1 l ombelicale max profondità 10/12 metri e poi inizia essere pericoloso + un tubo che ti porti con te che si potrebbe impigliare da qualche parte e rompersi ti devi portare un bombolino per sicurezza meglio una bella bombola da 11 litri
    2 la bombola riempita con aria se per caso l ancora si incaglia a 15 /20/30 metri ci vai senza nessun problemi
    Vedendo prezzi delle bombole usate e del compressori mi sa che risparmi anche
    Buona vela

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  • titave
    ha risposto
    Ciao Un sistema ombelicale non è sicuramente la soluzione più pratica per disincagliare l'ancora o fate lavoretti sulla carena.
    per funzionare devi avere assistenza qualificata in superficie ed una certa disinvoltura nell'uso (nuotarci è praticamente impossibile) con tanti accorgimenti non banali.
    La soluzione migliore resta una o più bombole, possibilmente in alluminio (lo stoccaggio dell'aria nel tempo risente meno dell'ossidazione del metallo) con costi e praticità ben diverse.
    Poi fai come credi
    Tita

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  • Sikander74
    ha risposto
    Originariamente inviato da Lorescuba Visualizza il messaggio
    Con tutto il rispetto, ma ho la sensazione che cerchi in tutti i modi un sistema per farti male: prima il rebreather, ora l'ombelicale...
    Da solo, senza assistenza di superficie.
    Fai come vuoi, ovviamente, ma secondo me sei fuori strada.
    Ma perché anzichè scrivere sti commenti perentori ("cerchi di farti male") da maestrini, non cercate di spiegare tecnicamente le vostre opinioni ? Fareste un impressione sicuramente ottima sul piano tecnico e riusciremmo a fare discorsi utili e a ragionare. Meglio per voi esperti e utile a noi che impariamo.L'idea dell'ombelicale non è stata mia. Se devo dirla tutta è una possibilità che, come ho scritto, è venuta fuori da questo forum, io la sto solo riprendendo e approfondendo, perché a differenza di te, che sei molto intelligente e sai tutto, io sono ignorante e mi piace istruirmi. Oh bella !...

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  • Lorescuba
    ha risposto
    Con tutto il rispetto, ma ho la sensazione che cerchi in tutti i modi un sistema per farti male: prima il rebreather, ora l'ombelicale...
    Da solo, senza assistenza di superficie.
    Fai come vuoi, ovviamente, ma secondo me sei fuori strada.

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  • Sikander74
    ha iniziato la discussione Usare o non usare ombelicale con compressore ?

    Usare o non usare ombelicale con compressore ?

    Scrivendo proprio su questo forum, interrogavo alcuni di voi su un buon sistema per disincagliare l'ancora della mia barca in caso di emergenza e senza doversi affannare a cercare un diving con le bombole. Qualcuno mi ha ricordato come i sub tecnici dei cantieri usino ancora la vecchia tecnica dell'ombelicale, pur tenendo sempre una bombola di bail out ( discussione: http://https://www.poverosub.com/for...49#post1433049 ).



    Grazie a questo post e anche ad altri simili ho cominciato a ragionare sul parente più stretto del sistema a ombelicale e ho trovato un bell'articolo in inglese (traducibile con Chrome): https://medium.com/scubanomics/what-...y-90a82bc73af9).

    wpid-12455056612336-703x383.jpg

    I prezzi variano dai 500 ai 3000 euro, escludendo le cineserie e restando su modelli che consentano di scendere almeno a 12-15 m:

    https://www.diversdirect.com/c/scuba...lung?limit=all

    https://www.hookahdivingsystems.com/...ts-prices.html

    https://www.airbuddy.net/shop.html#/

    Premesso che questo sistema non sostituisce le bombole o il rebreather, ovviamaente, potrebbe essere, come nel mio caso, adatto a svolgere piccoli lavoretti nel fondale sotto alla barca in zone senza diving o nel caso si debba risolvere un problema urgente sott'acqua e non si abbia tempo per trovare una bombola (es. ancora incattivata).
    A parer mio nello specifico caso che mi riguarda sembrerebbe una possibile soluzione, basterebbe una cintura di zavorra leggera e si potrebbe scendere senza GAV. Una sola cosa mi lascia perplesso; l'intelligenza mi dice che scendere anche solo a 10-12 m richiede una piccola bombola (2 litri) di emergenza per il bailout. Qui però sorge un piccolo dilemma...​ Se utilizzo il compressore galleggiante proprio per evitare di cercare un diving, resta il problema della ricarica della bomboletta da 2 litri per il bailout di emergenza che resta comunque imprescindibile per ragioni di sicurezza.
    Primo problema; quanto tempo può restare dentro la barca una bombola caricata senza alterarsi ?
    Secondo problema; prima o poi dovrò far ricaricare anche il bombolino di bailout e dovrò cercare un diving, ne vale la pena ?

    A voi la sentenza !

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