La subacquea diventerà un hobby per pochi?

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  • La subacquea diventerà un hobby per pochi?

    Ieri sono passato a trovare un amico, una persona che lavora nella subacquea da 40 anni.

    Sostiene che 'La subacquea diventerà un hobby per pochi' ovviamente dovuto alle due criticità principali: crisi economica e invecchiamento della popolazione dei praticanti.

    Cosa pensate a proposito? siete d'accordo o no?

    ciao, Marco
    http://www.daturi.com

  • #2
    Coltivare questa passione richiede comunque di stanziare un discreto budget anche in presenza di mezzi autonomi
    Se si mettono in conto viaggi ed affitti barca non e' probabilmente banale praticare sistematicamente
    Ai tempi antichi io attingevo a lavori extra limitando la attivita' al periodo estivo in ferie
    Ci si puo' organizzare in gruppo per risparmiare ma non e' facile
    Un giovane che non sia figlio d'arte ha sicuramente altre priorita'
    Paolo
    Paolo

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    • #3
      E' già un hobby per pochi, da anni. Tant'è che i subacquei vengono spesso osteggiati sui laghi e non si fa nulla per incrementare il turismo subacqueo e7o agevolare le imprese serie che lavorano nel settore. Almeno in Italia.
      Niente di quello che ho scritto è vero, sono uno che dice sempre bugie.

      cit: "meno male che c'e' qualcuno che ha la scienza e sa come van fatte le cose..."

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      • #4
        Spero che non accada, anche se è vero che ormai i nuovi subacquei sono sempre meno ed è sempre più raro vedere sub "giovani".
        Personalmente non credo che il problema sia poi tanto il tema economico: altri hobby come lo sci costano infinitamente di più della subacquea, e hanno anche parecchie spese accessorie "continue".

        Il problema principale per come la vedo io è che è un hobby che viene sempre pubblicizzato come "un'esperienza che fai quella settimana all'anno tutto guidato e senza troppi pensieri", basti vedere quanti pochi sono i diving che restano aperti anche in inverno e il fatto che invece nei laghi di diving non ne esistono proprio...

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        • #5
          Basta guardarsi intorno quando si va presso un diving, l'età media è veramente molto alta tranne sporadiche apparizioni di giovani perlopiù durante la stagione estiva!
          "Non discutere mai con un idiota, ti trascina al suo livello e ti batte con l'esperienza!" [Arthur Bloch]
          "Chi semina raccoglie, ma chi raccoglie si china...
          ... e a quel punto è un attimo..." [ignoto]

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          • #6
            Si concordo anch'io sul fatto che la subacquea è costosa per chi inizia (non solo economicamente ma anche al tempo che richiede e quindi all'impegno), eloltre al fatto che la popolazione sta invecchiando per mancanza di ricambio generazionale.
            Nel nostro circolo non riusciamo a formare il ricambio degli istruttori anche se come associazione a chi fosse interessato a diventare istruttore copriamo quasi tutti i costi.
            Nessuno ha più tempiù voglia da dedicare alla formazione di altri subacquei, i corsi si sono ridotti per numero e dopo i primi due c'è più abbandono.
            Ritengo che il settore della subacquea sia in forte crisi.
            Speriamo che sia una fase e che prima o poi ci sia la ripresa.

            Cordialmente
            Rana

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            • #7
              Sicuramente il trend generale è quello evidenziato nei post precedenti, e per lo più vale anche nel piccolo della nostra associazione, il ricambio generazionale è uno dei problemi maggiori tanti fanno il primo grado e poi non scatta quella molla per continuare e quindi ha sempre meno gente con la conseguenza che i gradi superiori si spopolano e da qui anche gli eventuali percorsi per diventare istruttori.

              Però per la "stagione" appena iniziata stiamo andando in direzione ostinata e contraria: dopo diverso tempo abbiamo quasi 20 corsisti tra primo e secondo grado dei 12 primi gradi la metà sono under 30 e sempre dei 12 nuovi ragazzi 5 sono donne.
              Questa lieve diminuzione di età media dei corsisti credo sia dovuta al tipo di pubblicità che abbiamo fatto dei corsi: principalmente con il pass parola e con pubblicità sui social, tralasciando invece i classici volantini e manifesti che abbiamo visto essere un costo e portare poco beneficio.

              In più siamo riusciti dopo anni proprio per i problemi sopra evidenziati ad avere due nuovi istruttori in formazione, io e il mio socio, ma come ha detto bene RANA ci vuole un grosso investimento in primis di tempo e poi anche di denaro (che sia del club o meno) il che può scoraggiare.

              Detto questo sicuramente quanto successo per la stagione in corso è un'anomalia e torneremo ai soliti numeri, però da fiducia e speranza per il futuro.
              Ultima modifica di coffy84; 14-11-2022, 11:19.

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              • #8
                non ho numeri per poter affrontare il problema con cognizione di causa. limitandomi a quanto vedo mi sembra ci sia, rispetto agli anni scorsi, una maggiore affluenza di giovani. credo però che la frequentazione generale sia in diminuzione, sempre a sensazione.
                ......lasciami l'orgoglio di essere solo un uomo...

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                • #9
                  E' da quando ho iniziato ad immergermi che sento dire da diving e negozi specializzati che la subacquea è in crisi, ma visto le tempistiche decennali più che una crisi mi sembra essere una malattia cronica...
                  Io non ho vissuto il boom anni 90 quindi non saprei dirvi in quanti andavano in acqua in quel periodo, sicuramente tanti, me lo fa capire quanta gente nel mio piccolo paesello nelle campagne Modenesi ha fatto immersioni e ora le ricorda davanti ad una birra in bar. Quindi non vorrei che il periodo strano fosse stato quello del boom e non adesso che i numeri si sono stabilizzati. Mi confermerete che in tempi pre-boom la subacquea era mooolto costosa in termini di attrezzatura, quindi a conti fatti non è mai stata un'attività per tutti come vogliono farci credere le didattiche più commerciali.
                  Ovviamente la mia è solo un'ipotesi..
                  Buone bolle a tutti!!!
                  http://4th-dimension.detidecosystem.com/

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                  • #10
                    Negli anni 90 la disponibilita' economica della classe media era piu' elevata.
                    La subacquea era costosa ma accessibile.
                    Al sabato in uno storico negozio di Milano si vedevano diversi clienti che si attrezzavano da capo a piedi lasciando assegni superiori al milione
                    500000 mila lire per un erogatore erano quasi la norma per non parlare dei primi computer che costavano oltre il milione
                    Un fine settimana a Lavagna senza lussi non era un problema e si organizzava al volo
                    Direi che erano tempi floridi e ne ho un buon ricordo
                    La attrezzatura che ho acquistato in quegli anni e' in larga parte ancora perfettamente funzionante ed a volte ancora oggi appetibile
                    Se mi guardo in giro e penso a quegli anni mi viene profonda tristezza, soprattutto per i nostri figli
                    Paolo
                    Paolo

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                    • #11
                      Originariamente inviato da firer84 Visualizza il messaggio
                      E' da quando ho iniziato ad immergermi che sento dire da diving e negozi specializzati che la subacquea è in crisi, ma visto le tempistiche decennali più che una crisi mi sembra essere una malattia cronica...
                      Io non ho vissuto il boom anni 90 quindi non saprei dirvi in quanti andavano in acqua in quel periodo, sicuramente tanti, me lo fa capire quanta gente nel mio piccolo paesello nelle campagne Modenesi ha fatto immersioni e ora le ricorda davanti ad una birra in bar. Quindi non vorrei che il periodo strano fosse stato quello del boom e non adesso che i numeri si sono stabilizzati. Mi confermerete che in tempi pre-boom la subacquea era mooolto costosa in termini di attrezzatura, quindi a conti fatti non è mai stata un'attività per tutti come vogliono farci credere le didattiche più commerciali.
                      Ovviamente la mia è solo un'ipotesi..
                      Ciao Firer84 fai delle riflessioni interessanti.

                      La crisi c'è e come dici tu era cronicizzata fin dagli anni pre - pandemia.
                      La pandemia e poi questa crisi hanno acutizzato un settore già fortemente in crisi.

                      Ti ricordi i famosi: DIR - GUE, rigorosi, il "vento nuovo" di una didattica senza compromessi ma anche molto ma molto costosa ....
                      Scomparsi, estinti.

                      Nel decennio 2000 - 2010 mietevano allievi .... oggi, correggimi se sbaglio, non se ne sente più parlare.

                      La GUE - DIR è stata sicuramente un riferimento nell'ambito della subacquea ma in Italia era diventata uno "status symbol".
                      La muta stagna nera dei DUI in trilaminato, il compensatore Hacyon, gli erogatori Scubapro, il bibo bianco, le Jetfin ai piedi ecc, ecc.

                      Ed ancora ormai sono passati tantissimi anni dall'ultima uscita in edicola del "Subacqueo" o di "Mondo Sommerso" o di "Sub", mi direte tutte le testate giornalistiche sono in crisi , questo è vero.

                      A metà anni 90 quando ho iniziato c'era una situazione diversa, i negozi di subacquea erano tanti di più, c'erano corsi con 20 allievi a colpo, quando erano "solo" 12 ti domandavi cosa non aveva funzionato, oggi 12 allievi in un corso è un numero impensabile.

                      I forum stessi erano molto di più - oggi per fortuna che esiste e resiste "Poverosub".

                      La società stessa è cambiata profondamente, senza poi contare le pandemia che ha portato a dei cambiamenti dai quali non si torna indietro.

                      La subacquea è costosa per chi inizia, per chi arriva ad avere una certa esperienza ed un pochino d'attrezzatura diventa fattibile a costi umani.

                      Un gav dura anni, gli erogatori di fatto durano più dei subacquei, la bombola è eterna, un paio di pinne funzionano sempre e cosi la muta con qualche accortezza.
                      Alcune attrezzature costano meno, ci sono computer "entry level" che costano € 100.

                      Diciamo che oggi c'è un interesse mordi e fuggi, la gente fa il corso prova e li finisce, non ha tempo e quindi non può andare oltre.

                      Se fai 6 - 7 immersioni all'anno già tanto se hai la muta il resto lo noleggi che senso ha comprare.
                      Io non scio ma chi scia poco mi sembra che di fatto noleggia tutto escluso forse la tuta da neve.

                      Io ritengo che come l'economia tornerà a girare e la gente avrà nuovamente disponibilità a viaggiare a fare anche il settore della subacquea tornerà a crescere.

                      Nel frattempo si assiste a situazioni strane, circoli che faticano e che in alcuni casi chiudono, e, centri immersioni pieni ...
                      Ma come è stato fatto notare spesso sono "pieni dei soliti" la cui età media è alta segno che non c'è un ricambio.
                      Secondo me almeno due cicli generazionali si sono persi, a livello dei centri immersione ancora non si avverte, anche se alcuni segnali ci sono ormai da anni, molti centri immersione che si associano e spesso fanno girare un solo gommone, o tengono aperto una sola struttura segno che non c'è una domanda tale da mantenere tutte le strutture.

                      Nella seconda metà degli anni 90 i centri immersione (i diving) erano una attività neonata ancora fuori dai radar del fisco, dello "studio di settore" ecc, ecc, in quegli anni il settore subacqueo era l'Eldorado, oggi non più fisco, studi di settore, controlli, costi hanno assottigliato i margini a tal punto che non tutti riescono a starci dentro, soprattutto nei mesi invernali.

                      Rana

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                      • #12
                        Originariamente inviato da paolo55 Visualizza il messaggio
                        Negli anni 90 la disponibilita' economica della classe media era piu' elevata.
                        La subacquea era costosa ma accessibile.
                        Si hai sicuramente ragione a quei tempi il potere d'acquisto era più alto a parità di stipendio.

                        Originariamente inviato da paolo55 Visualizza il messaggio
                        Al sabato in uno storico negozio di Milano si vedevano diversi clienti che si attrezzavano da capo a piedi lasciando assegni superiori al milione
                        500000 mila lire per un erogatore erano quasi la norma per non parlare dei primi computer che costavano oltre il milione
                        Un fine settimana a Lavagna senza lussi non era un problema e si organizzava al volo
                        Anche io ricordo negozi a Milano o a Genova sempre pieni, andavi il sabato e aspettavi anche solo per chiedere un informazione, che tempi.
                        Il mio primo computer un Aladin che pagai ben 550.000 lire, il mio primo gav (un fondo di magazzino ma nuovo) che comprai alla Corderia di Genova per 200.000 lire e mi sembrava di avere tra le mani l'esoscheletro di "Iron Man" e tanto altro.

                        Originariamente inviato da paolo55 Visualizza il messaggio
                        Direi che erano tempi floridi e ne ho un buon ricordo
                        Si mi associo anche perché in quegli anni non avevo neanche 30 anni

                        Originariamente inviato da paolo55 Visualizza il messaggio
                        La attrezzatura che ho acquistato in quegli anni e' in larga parte ancora perfettamente funzionante ed a volte ancora oggi appetibile
                        E' questo il punto, le attrezzature hanno una "vita" molto lunga e spesso si cambiano per sfizio, questo da un lato ingessa un mercato che senza i nuovi subacquei non ha un mercato recettivo in quanto i subacquei con esperienza hanno le loro attrezzature, dall'altro una volta che si è formati e si ha la propria attrezzatura il corso delle immersioni scende, soprattutto se si va da riva.
                        Il costo quindi è sempre relativo chi ha piacere di praticare più farlo con un minimo di accortezze, certo che se uno considera la subacquea solo quella che passa attraverso un centro immersioni servito e riverito l'investimento economico rimane elevato.

                        Originariamente inviato da paolo55 Visualizza il messaggio
                        Se mi guardo in giro e penso a quegli anni mi viene profonda tristezza, soprattutto per i nostri figli
                        Paolo
                        Diciamo che mia figlia e penso i tuoi figli hanno più facilità ad approcciare alla subacquea, sicuramente non mi manca l'erogatore (ed il resto) per portarla sott'acqua il problema sono gli altri, se io non avessi fatto quello che ho fatto nella subacquea negli anni passati penso che oggi difficilmente avrei avuto tempo e risorse economiche per iniziare io o far provare mia figlia.


                        Rana





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                        • #13
                          Originariamente inviato da RANA Visualizza il messaggio


                          Diciamo che mia figlia e penso i tuoi figli hanno più facilità ad approcciare alla subacquea, sicuramente non mi manca l'erogatore (ed il resto) per portarla sott'acqua il problema sono gli altri, se io non avessi fatto quello che ho fatto nella subacquea negli anni passati penso che oggi difficilmente avrei avuto tempo e risorse economiche per iniziare io o far provare mia figlia.

                          Ma al di la di essere "figlio d'arte" anche appoggiandoti ad associazioni come le nostre, non so come funziona con i diving magari è lo stesso ma non voglio dire inesattezze, dove al di la dell'attrezzatura strettamente personale (maschera e pinne) prestiamo per quanto possibile tutto noi, i costi vivi sono sicuramente oggetto di valutazione da parte di chi si imbarca in questa cosa.

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                          • #14
                            RANA
                            Aggiungi che per scelta antica ho voluto essere autonomo in acqua e che per me il barchino e' parte sostanziale ed integrante della attrezzatura subacquea.
                            Mio figlio ha patente nautica e gli manca la BE per essere autonomo
                            Poi o si decidera' ad andare da solo o convincera' la sua compagna ad immergersi, come con quella santa donna di mia moglie che si e' trovata nel blu con un bibo sulle spalle .
                            cordialmente
                            Paolo
                            Paolo

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                            • #15
                              Originariamente inviato da coffy84 Visualizza il messaggio
                              Ma al di la di essere "figlio d'arte" anche appoggiandoti ad associazioni come le nostre, non so come funziona con i diving magari è lo stesso ma non voglio dire inesattezze, dove al di la dell'attrezzatura strettamente personale (maschera e pinne) prestiamo per quanto possibile tutto noi, i costi vivi sono sicuramente oggetto di valutazione da parte di chi si imbarca in questa cosa.
                              Purtroppo i costi ci sono anche minimi ma ci sono, se poi questi costi riguardano un minore (come i nostri figli) la spesa, grande o piccola va a carico delle famiglie che già fanno i "salti mortali".
                              Quindi si comprendo benissimo le difficoltà, ci sono e non sono poche.

                              Quanto ai figli d'arte, ovvio che per me è più facile ed anche molto meno costoso coinvolgere mia figlia.
                              Il mio intervento non voleva indicare un "metro" con cui misurare anche le altre realtà ma ribadire l'eccezionalità della situazione che vivo io, egoisticamente ho le capacità da istruttore, le attrezzature, per portare mia figlia in autonomia, ovvio che i costi sono minimi e non paragonabili a quelli che hanno altri per quanto contenuti.


                              Rana

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