La subacquea diventerà un hobby per pochi?

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  • Livio Cortese
    ha risposto
    FS17 splendida domanda! Per me, prima di tutto una disciplina, poi anche un lavoro ma sempre in ogni caso accompagnato dalla passione.
    L'aspetto sportivo è indubbio, ma fermarsi a quello sarebbe veramente riduttivo.

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  • RANA
    ha risposto
    Cavoli, oggi siamo romantici

    Non posso che associarmi al caro Cesare e ad Alastar, la subacquea è passione ed amore.

    Amore per un ambiente straordinario come il mare e l'acqua (laghi compresi ) passione per un'attività che racchiude in se tantissimi aspetti.

    Per quanto riguarda la mia esperienza la subacquea o si ama e quindi si ha passione o si smette è solo questione di tempo, non c'è la via di mezzo.

    Non è sicuramente uno sport agonistico, chi è attratto dall'agonismo subacqueo trova la sua dimensione nell'apnea che è una vera e propria disciplina sportiva agonistica, anche se questa definizione di apnea è riduttiva, l'apnea è molto di più di un "semplice" sport agonistico.

    La subacquea con le bombole ha comunque aspetti fisici innegabili, tanto da rientrare a mio modesto parere in quelle che vengono considerate attività fisiche non agonistiche:

    La subacquea con le bombole ci espone ai famosi riflessi d'immersione tra cui la bradicardia, ergo andiamo a stimolare tutto l'apparato cardiocircolatorio.
    La subacquea con le bombole ci porta a prendere consapevolezza del nostro respiro, di conseguenza impariamo a usare la ventilazione polmonare, con un po più di consapevolezza verso aspetti come la postura.
    La subacquea con le bombole non ci espone a sforzi ma richiede comunque un certo gradi di attività fisica che definirei l'equivalente di una passeggiata.
    La subacquea con le bombole ci porta a sviluppare la propriocezione.
    Sott'acqua ci muoviamo in un ambiente dove di fatto possiamo volare ossia - grazie al principio di Archimede compensiamo la forza di gravità e questo è un grande antistress.
    Sicuramente alziamo bombole e piombi anche solo per caricare e scaricare dalla macchina.

    Questi effetti fisici sono oggettivi e non permettono di dire che la subacquea non sia un attività fisica tanto che il subacqueo è chiamato a valutare le proprie condizioni fisiche.

    La subacquea è o può comunque rappresentare una sfida, una sfida con se stessi, una sfida ad andare oltre i nostri limiti.

    Qui entriamo nel lato oscuro - un aspetto che rappresenta un "tabu", parlarne vuol dire spesso essere bollato come una persona che non ha capito lo spirito stesso della subacquea.

    La subacquea può diventare estrema, una discesa oltre i -100 metri (la famosa terza cifra) non è una semplice attività ludica dal mio punto di vista.
    E' la volontà di andare oltre il confine di quella che è a tutti gli effetti l'attività ludica per entrare in una dimensione in cui ci deve essere anche la percezione della sfida, quel desiderio che anima le persone che vogliono spingersi un po più in la.
    Non è una critica, sia chiaro, la passione è anche fatta di questi aspetti e spinge l'uomo a spingersi oltre
    A tal proposito cito questo passaggio dal seguente sito:

    https://www.latigredicarta.it/2016/0...est-perche-li/

    "Per noi persone “normali” è difficile capire cosa possa spingere una persona ad affrontare il freddo, la fatica e i pericoli che necessariamente si accompagnano all’alpinismo d’alta quota. Non può essere la fama, perché quasi nessuno conosce i nomi degli alpinisti che hanno fatto la storia dell’alpinismo, non possono essere i soldi, dato che nessuno di questi uomini è diventato ricco, non può essere la soddisfazione di aver raggiunto la cima. Jon Krakauer (sopravvissuto ad una disastrosa spedizione sull’Everest), disse: «Avevo fantasticato tanto su quel momento e sull’ondata di emozioni che lo avrebbe accompagnato; e ora che finalmente ero lì in piedi sulla cima del monte Everest, non riuscivo semplicemente a radunare energie sufficienti per concentrarmi». Credo che l’unica spiegazione sensata l’abbia data George Mallory, tre spedizioni sull’Everest, di cui l’ultima, 29 anni prima di Hillary e Norgay, gli costò la vita:

    Perché vuole scalare l’Everest?

    Perché è lì."

    Allo stesso modo io penso che ci sono persone che per il semplice motivo che c'è una grotta, che c'è una discesa, un relitto, sentono il desiderio di esplorare, di fare la dove pochi altri o nessuno si è mai spinto.

    La subacquea ad un certo punto diventa un ambiente come la montagna, estremo e pericoloso ma che proprio per questo attrae.

    La subacquea quindi ci spinge tutti a capire quando dentro di noi ci avviciniamo a quel piccolo e a volte labile confine tra passione ed ossessione.
    Un confine che è sempre soggettivo.

    Non esiste un confine univoco per tutti, quello che nella subacquea è regola da rispettare tassativamente come la famosa curva di sicurezza per altri non rappresenta un limite, per altri ancora il limite è bel altro.

    Mi affascina molto questo aspetto della subacquea ma con l'esperienza o imparato a non rimanere abbagliato dai numeri, ma affascinato dalla tecnica, dalle conoscenze, dal modo in cui si approccia a questi aspetti qualsiasi sia il livello.

    Parafrasando il finale del film "Le Crociate" la subacquea è come Gerusalemme:
    "rappresenta tutto e niente"




    Cordialmente
    Rana

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  • blu dive
    ha risposto
    Originariamente inviato da FS17 Visualizza il messaggio
    Buonasera,
    Vi faccio una domanda: pensate che la subacquea sia uno sport oppure un'attività ludica, oppure un passatempo? Io penso che la subacquea NON SIA UNO SPORT, perché, come tutti gli sport, manca la componente agonistica e non ci si può misurare con gli altri. Penso al calcio: c'è una componente fisica, mentale e tattica (formazioni, schemi di gioco, approccio alle partite) che dipende sia dal format (es. Campionato nazionale, europeo, mondiale) e dal fatto che si tratti tra competizioni per club (ovverò società private o nazionali (Es di europei per club sono la Champions League, l' Europa League e la Conference League). Il sub però deve anch'esso essere "a posto" dal punto di vista fisico e mentale, mentre una tattica può essere lo scopo per immergersi. Per esempio a me piacerebbe immergermi per scopi scientifici (misurare la Temperatura superficiale delle acque, a 5 e a 10 metri dell'acqua per valutare lo stato del mare e la risposta al Global Warming, la disponibilità di O2- BOD e COD), oppure per scopi di conservazione (es. pulizia dei fondali, creazione di aree protette), oppure semplicemente per rilassarsi. Voi cosa ne pensate? Pubblicherò un sondaggio appena possibile.
    Non uno sport ma una disciplina.

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  • firer84
    ha risposto
    Per alcuni è un lavoro, per tutto il resto, come dice cesare è una passione (e in termini di costi anche un oʅnɔuᴉǝpǝᴉd).
    Ultima modifica di firer84; 17-11-2022, 10:03.

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  • Alastar
    ha risposto
    Originariamente inviato da cesare Visualizza il messaggio
    ah dimenticavo, son definito tecnico ed effettivamente son diplomato all''istituto tecnico nautico san giorgio di genova, faccio immersione anche un po' oltre i 100 metri.
    io non definisco la subacquea un'attivita ludica o sportiva.la definisco una passione sfrenata cui riversare amore. l'amore, la passione, hanno bisogno di rispetto, conoscenza e, soprattutto, voglia di imparare.
    onde parare possibili successivi interventi, la passione, l'amore non si addestrano, non si dovrebbero, per rispetto, addestrare nemmeno i cani. se un uomo si addestra è nato schiavo.
    Quanto hai ragione ... è una passione che diventa quello che uno la vuole far diventare, un'attività ludica, un passatempo etc ...

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  • Pablito.
    ha risposto




    [ERRORE] Inserisci un messaggio con almeno 10 caratteri

    1,2,3,....10
    Ultima modifica di Pablito.; 16-11-2022, 23:41.

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  • cesare
    ha risposto
    ah dimenticavo, son definito tecnico ed effettivamente son diplomato all''istituto tecnico nautico san giorgio di genova, faccio immersione anche un po' oltre i 100 metri.
    io non definisco la subacquea un'attivita ludica o sportiva.la definisco una passione sfrenata cui riversare amore. l'amore, la passione, hanno bisogno di rispetto, conoscenza e, soprattutto, voglia di imparare.
    onde parare possibili successivi interventi, la passione, l'amore non si addestrano, non si dovrebbero, per rispetto, addestrare nemmeno i cani. se un uomo si addestra è nato schiavo.

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  • cesare
    ha risposto
    fs17 mi rendi gioioso, finalmente uno che propone un sondaggio, non so perchè, ma odoro novità.
    l'attività subacquea è ludica. qualcuno farfuglia di agonismo e quindi visite mediche agonistiche.
    io c'ho sessant'anni e ndo cazzo vado a far agonismo. però vado a fare la famosa visita che qualcuno asserisce essere agonistica, esco con il voto: ottima forma. non ho ben capito se la forma è di taleggio o di gorgonzola dolce. basta salire su un qualsiasi gommone, guardarsi intorno, con occhio circospetto osservare gli occupanti, e arrivare alla determinazione che la subacquea è un'attività ludica. l'agonismo sta nel numero di rotoli addominali o nelle povere costole dimentiche di un qualsiasi contatto con fasce muscolari.

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  • paolo55
    ha risposto
    Una attivita
    Paolo

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  • FS17
    ha risposto
    Buonasera,
    Vi faccio una domanda: pensate che la subacquea sia uno sport oppure un'attività ludica, oppure un passatempo? Io penso che la subacquea NON SIA UNO SPORT, perché, come tutti gli sport, manca la componente agonistica e non ci si può misurare con gli altri. Penso al calcio: c'è una componente fisica, mentale e tattica (formazioni, schemi di gioco, approccio alle partite) che dipende sia dal format (es. Campionato nazionale, europeo, mondiale) e dal fatto che si tratti tra competizioni per club (ovverò società private o nazionali (Es di europei per club sono la Champions League, l' Europa League e la Conference League). Il sub però deve anch'esso essere "a posto" dal punto di vista fisico e mentale, mentre una tattica può essere lo scopo per immergersi. Per esempio a me piacerebbe immergermi per scopi scientifici (misurare la Temperatura superficiale delle acque, a 5 e a 10 metri dell'acqua per valutare lo stato del mare e la risposta al Global Warming, la disponibilità di O2- BOD e COD), oppure per scopi di conservazione (es. pulizia dei fondali, creazione di aree protette), oppure semplicemente per rilassarsi. Voi cosa ne pensate? Pubblicherò un sondaggio appena possibile.

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  • coffy84
    ha risposto
    Originariamente inviato da RANA Visualizza il messaggio


    Lo scii comunque come dici tu rimane un attività per tanti ma non per tutti anche se correggimi se sbaglio oggi con tutte le possibilità di affittare l'attrezzatura è diventato più abbordabile (anche in questo caso mi baso su mie percezioni ergo potrei aver scritto castronerie).

    Non più di quanto lo sia una prova di immersione.

    Diciamo che domani vuoi andare a sciare: non hai nulla perchè non lo hai mai fatto.
    Vai a comprarti dell'abbigliamento tecnico perche quello deve essere tuo, decathlon primo prezzo tecnico sei sulle 60€
    Noleggi sci, scarponi e casco per una giornata non mendo di 50€
    giornaliero baby o similia per principianti sono un 30 40 €

    la differenza è che alla fine della giornata la tua pista baby a spazzaneve dovresti riuscire a farla.

    Come dicevo prima: tutto ha un costo, ci sono differenze ovvie tra le due attività che continueremo a mettere a paragone ma anche tante affinità.
    Per praticarle ci vuole tempo costanza e sesterzi.

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  • RANA
    ha risposto
    Originariamente inviato da firer84 Visualizza il messaggio
    Fare un paragone con due/tre ore d'acqua con una giornata di sci, proprio come di tu, è sbagliato perchè non sci tutto il giorno, anzi... devi tener conto che in una giornata passerai più tempo sugli impianti di risalita che sulle piste, quindi se paragoniamo il tempo effettivo in acqua e quello sulla tavola sciando siamo lì...se non meno sulla tavola...
    Io non conosco il settore, mi baso solo su quello che a me hanno detto chi scia, per cui mi scuso se ho scritto inesattezze.

    Effettivamente dopo aver letto il tuo intervento comprendo che non è esattamente come mi è stato detto.

    Il paragone effettivamente non è facile farlo ponderando tutti gli aspetti.

    Lo scii comunque come dici tu rimane un attività per tanti ma non per tutti anche se correggimi se sbaglio oggi con tutte le possibilità di affittare l'attrezzatura è diventato più abbordabile (anche in questo caso mi baso su mie percezioni ergo potrei aver scritto castronerie).

    La subacquea idem e forse ancora a maggior ragione perché non è solo una questione di costi ma anche di affinità con l'acqua è un attività per tanti ma non per tutti i cui costi si fanno sentire soprattutto per chi inizia (mi dirai anche chi scia).

    In periodi di crisi sono attività che subiscono delle contrazioni.

    La subacquea è in recessione ancora prima della pandemia dal mio personale punto di vista, nonostante ci sono delle oasi felici (circoli che ancora riescono a fare numeri importanti anche al giorno d'oggi).
    La crisi del settore è dovuta ad una serie di fattori, non solo economici che comunque si fanno sentire, ma anche per scelte sbagliate ad iniziare dalla gestione del turismo.
    Noi in Italia abbiamo un patrimonio di coste e strutture, solo che vediamo il turismo solo come le vacanze di agosto, o gli stranieri.

    In Francia già più di 20 anni fa vedevo colonie di bambini trascorrere periodi organizzati al mare che prevedevano l'attività subacquea in centri che al pomeriggio si occupavano di loro, per noi tutto questo è ancora un miraggio.


    Rana




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  • Ishmael
    ha risposto
    Dico la mia.

    Capitolo costi: non so come fosse negli anni 90, ma negli ultimi dieci/dodici anni (da quando ho iniziato a praticare subacquea) i costi sono saliti davvero molto. Ricordo le prime immersioni REC anche a 20/25 euro - ma lo standard era circa 30. Oggi si parte da 45 se vuoi il Nitrox, ma non ci vuole molto ad arrivare a 50 o 60 euro a tuffo in alcune zone.

    Dunque per chi non vive a ridosso del mare e non ha possibilità di fare tuffi da riva (ad esempio nel Lazio, dove vivo, io non conosco posti interessanti dove entrare da riva, ma se ci fossero segnalatemeli!), una giornata fatta bene, con due tuffi e costi annessi (trasporto, parcheggio, pasti) viaggia serenamente sui 150 euro, quando va bene. Non sono pochi, ma se rinunci ad altre cose puoi affrontare la spesa: diventa una questione di scelta e di costo opportunità. Ovvio che i giovani in questo contesto o sono figli di persone benestanti o sono figli di subacquei.

    Certo, ci sono eccezioni e strategie: si viaggia in gruppo e si smezzano i costi, si cercano soluzioni economiche in posti vicini, il pranzo è al sacco o ci si rimette in auto con una banana sullo stomaco e poi si mangia a casa. E così si lima qualche decina di euro che rende possibile all'appassionato di farsi tre uscite mensili invece di due, ma sempre nell'ambito della passione rimaniamo.

    Di recente un collega - non sposato, che vive a casa dei genitori e con un buon reddito - mi ha chiesto informazioni sui costi per iniziare a praticare subacquea. Non ne abbiamo parlato più...nonostante si fosse mostrato in teoria molto interessato.

    Per quanto riguarda il confronto con lo sci, a mio avviso nonostante le grandi differenze "ambientali", il paragone è tutto sommato centrato, se confrontiamo una giornata sulle piste con un full day in barca, che oggi si aggira sul centinaio di euro. In acqua non puoi oggettivamente stare per più di due ore al giorno, ma fare una bella giornata in mare, con pranzo a bordo e due tuffi credo equivalga in termini emozionali e di soddisfazione a una giornata di sci e con i costi siamo più o meno lì.

    La subacquea tecnica è un capitolo a parte – costa davvero un botto, tenuto conto del costo tanto delle attrezzature, quanto dell’addestramento e dei gas. Ma stiamo parlando di un’attività davvero di nicchia, uno sport “estremo”, intendendo con ciò un’attività che richiede altissimi livelli di applicazione, dedizione e passione: una cosa non per tutti e per questo credo che chiedersi se sia costosa o meno abbia poco senso, perché è per sua natura destinata ad un pubblico ristrettissimo.

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  • firer84
    ha risposto
    Originariamente inviato da RANA Visualizza il messaggio

    Con € 65 non fai due immersioni dal diving anche se concordi una convenzione, non oggi.

    Non scio ma chi scia mi dice che c'è una differenza, con un giornaliero si scia tutta la giornata, mentre normalmente sott'acqua ci stai 60 minuti e poi fine, quindi se si pondera la spesa al tempo in cui si fruisce dell'attività, sciare sembra un'attività più conveniente dello subacquea.

    Ovviamente questi sono discorsi fatti senza l'oste, perché la passione è l'ago della bilancia.
    Per chi è appassionato di subacquea 1 ora sott'acqua vale più di una giornata passata a sciare e vice versa.

    L'attrezzatura da sci la metterei al pari di una buona attrezzatura subacquea ricreativa.
    Il tec, lasciamo stare costa molto di più rispetto all'attività sciistica ovviamente non conosco il settore ci possono essere situazioni agonistiche legati allo scii che per tutto quello che comportano hanno un costo vicino all'attività tec nella subacquea ma questo è un altro discorso.

    Lo sci rimane comunque un attività rispetto alla subacquea dove meglio la famiglia nel suo insieme può trovare i suoi spazzi di condivisione.

    Nello scii per giunta hanno saputo difendere il valore dell'istruttore e della sua formazione.

    Sono due settori con analogie ma anche profonde differenze, ma ritengo che la crisi si avverta anche in questo settore, ma non ho dati per affermarlo con certezza.

    Cordialmente
    Rana


    Non scrivo di dati certi, ma mi baso su quello che vedo sulle piste da 30 anni di sci/snowboard.
    Ho iniziato a sciare da bambino, 7/8 anni circa, non ricordo di preciso, quindi mettiamo anni 90...lo sci era per molti ma non per tutti, poi sui 17 anni ho preso la tavola, quindi anni 2000, boom degli snowboard (in Emilia si è sentito molto), magicamente tutti andavano a sciare, poi la botta dello snow si è riassorbita e guarda caso i numeri sono tornati come negli anni 90 o poco di più, proprio come nella subacquea, ma 10 anni dopo...e ti pareva...

    Fare un paragone con due/tre ore d'acqua con una giornata di sci, proprio come di tu, è sbagliato perchè non sci tutto il giorno, anzi... devi tener conto che in una giornata passerai più tempo sugli impianti di risalita che sulle piste, quindi se paragoniamo il tempo effettivo in acqua e quello sulla tavola sciando siamo lì...se non meno sulla tavola...

    Concordo pienamente invece sul discorso maestri di sci/istruttori sub

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  • coffy84
    ha risposto
    Originariamente inviato da RANA Visualizza il messaggio

    ... ma ritengo che la crisi si avverta anche in questo settore, ma non ho dati per affermarlo con certezza.


    Lo scorso capodanno ho passato qualche giorno in montagna con famiglia e amici, località diversa dalle mie solite perchè ero sulle alpi bergamasche, ma per essere un periodo di alta stagione ho proprio pensato che ci fosse meno gente alla quale ero abituate, ma ho dato anche la colpa al fatto che non fosse una località "famosa" tantè che il giornaliero era molto appetibile.
    Parlando con un istruttore del luogo, lamentava la crisi.
    Certo è che per trovare un posto libero dove soggiornare a prezzi abbordabili abbiamo dovuto sondare strutture dalla valle d'Aosta al Trentino.
    In Valle d'Aosta è stato praticamente impossibile trovare posti liberi.

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