Corso rescue

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  • #61
    Originariamente inviato da RANA Visualizza il messaggio
    Un subacqueo con le bombole, che non respira, non si muove e che magari non ha neanche più l'erogatore in bocca è un cadavere, a meno che non lo hai visto muoversi.

    Un cadavere si lascia li, si segnala, nel far questo non ha senso saltare la decompressione, "pedagni" il punto del rinvenimento, finisci la decompressione ed avverti le autorità per il recupero.
    Un cadavere non lo muovi dal luogo di rinvenimento senza che prima non siano intervenute le autorità, fatto i doverosi accertamenti, ed autorizzato la rimozione della salma.

    Muovi solo una persona viva o presunta tale, per cercare di salvargli la vita, ma una persona priva di vita non ha senso rischiare, per salvare cosa ?
    Rana hai formalmente ragione, è una di quele situazioni in cui ti ci devi trovare.

    In realtà ti vengono in mente mille cose, per esempio che gli si sia chiusa la glottide e che da un momento all'altro abbia un sussulto di vita.
    Quindi, erogatore in bocca, te lo carichi in spalla e fa con te la risalita, che sia diretta alla superficie o con 1 ora di deco da fare.

    Capisco siano speranze tirate per i capelli, ma, credimi, quando sei lì è quello che si fa, Salvo impossibilità tecniche.
    Ultima modifica di blu dive; 11-02-2021, 09:38.
    www.bludivecenter.com

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    • #62
      Originariamente inviato da blu dive Visualizza il messaggio
      Rana hai formalmente ragione, è una di quele situazioni in cui ti ci devi trovare.

      In realtà ti vengono in mente mille cose, per esempio che gli si sia chiusa la glottide e che da un momento all'altro abbia un sussulto di vita.
      Quindi, erogatore in bocca, te lo carichi in spalla e fa con te la risalita, che sia diretta alla superficie o con 1 ora di deco da fare.

      Capisco siano speranze tirate per i capelli, ma, credimi, quando sei lì e quello che si fa, Salvo impossibilità tecniche.
      Ovviamente in modalità seria, perché giustamente fai delle considerazioni importanti.

      Hai ragione, infatti io ho scritto anche nel dubbio attui tutte le procedure per cercare di salvarlo anche se il dubbio che sia già morto ci sia.

      Se hai il dubbio, il cadavere non mostra evidenti segni di "morte" e nel momento in cui si ha anche il minimo dubbio si agisce per cercare di salvare il soggetto.
      Non siamo medici questo l'ho scritto più volte.

      Nessuno mai ti accuserà se hai cercato di salvarlo, non puoi a priori determinare se è vivo o morto.

      Come hai detto e sono pienamente d'accordo con te anche se minime speranze tirate per i capelli le segui sperando anche in un miracolo.

      Premesso tutto questo, se il soggetto si trova da tante ore sott'acqua, senza maschera ne erogatore, con qualche pesce che inizia a banchettare, la pelle livida ..... diciamo che è ragionevole ritenere che ci troviamo davanti ad un cadavere ........

      Detto questo anche in questo caso se nutriamo dubbi, e se come giustamente hai specificato e ci tengo a sottolinearlo non ci sono impossibilità tecniche si tenta il salvataggio.

      Spesso si dice morto in autoambulanza durante il trasporto, ma non è raro che carichino un cadavere per poi accertarne la morte in autoambulanza.

      E' una situazione analoga, io subacqueo mi imbatto in un corpo inanimato, probabilmente è morto ma non posso esserne certo, ho la possibilità di riportarlo in superficie tento il tutto per tutto per salvarlo questo mi sembra ineccepibile.
      Se poi una volta in superficie ci si rende conto che si è recuperato un cadavere ci sta e non penso che si è incriminati.

      Cordialmente
      Rana

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      • #63
        Infatti ragazzi io ho usato proprio 30 metri per mettere in crisi, ovvero una profondità dove si può ancora tentare una risalita se avessi messo anche solo 50 le speranze per il malcapitato sarebbero improbabili, più giu si recupera un morto...
        Buone bolle a tutti!!!
        http://4th-dimension.detidecosystem.com/

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        • #64
          Originariamente inviato da firer84 Visualizza il messaggio
          Infatti ragazzi io ho usato proprio 30 metri per mettere in crisi, ovvero una profondità dove si può ancora tentare una risalita se avessi messo anche solo 50 le speranze per il malcapitato sarebbero improbabili, più giu si recupera un morto...
          Firer84,
          sono considerazioni, quelle che fai, che trovano il tempo che trovano.

          Non perché non è lecito ragionare su questi aspetti, ci mancherebbe ben vengano i tuoi scenari che comunque stimolano riflessioni e commenti.

          Trovano il tempo che trovano perché nella realtà le considerazioni che si fanno sono molto più semplici.

          Penso che sia vivo ?

          Si - anche se è solo una flebile speranza non ha importanza, mi comporto in modo tale da mettere in atto tutto quanto è nelle mie facoltà per salvarlo.

          No - ho trovato un cadavere ne sono certo perché nelle orbite degli occhi ci stanno i pesci, pedagno il punto e segnalo il ritrovamento.

          Se è no ma non ne sono sicuro, va da se che è sempre un Si che ti spinge ad agire.

          Ovviamente bisogna anche valutare se l'azione non mette a repentaglio l'incolumità fisica del soccorritore, ragion per cui se ci sono degli impedimenti tecnici che impediscono il soccorso, impedimenti che metterebbero a grave e forte rischio di perdere anche la propria vita, fine dei giochi, non si può soccorrere.

          Lasciare una persona al proprio destino non è una decisione facile ma morire in due è, scusami, stupido soprattutto se si è consapevoli che alla fine si muore in due.

          Uso il termine "stupido" ma cercate di comprendere che non è eroico morire in due quando uno dei due almeno si potrebbe salvare.

          Io capisco se devi lasciare tuo figlio, ma se la scelta è tra te ed un estraneo scusami ma mi e vi auguro di avere la forza per lasciare andare l'altro e mettersi in salvo.

          Cordialmente
          Rana

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          • #65
            Ho ritrovato sul manuale federale di immersione (ed. La Cuba 1983) una frase che mi aveva colpito. A pag. 332 nella sezione oltre la curva di sicurezza quando si affronta il tema di una risalita di emergenza in condivisione a causa di una emergenza di un sub.

            "Rifiutare il soccorso immediato puo' essere talvolta la soluzione migliore. In questo caso ci si limita a seguire la risalita del sommozzatore in difficolta' per intervenire quando sara' indispensabile o meno pericoloso. Un sommozzatore colpito da sincope ed uno in sensi in superficie sono infatti da preferirsi a due abbracciati ed in sincope sul fondo. C'e' solo da temere che questa tecnica dell' intervento non possa diventare una scappatoia per i vigliacchi."

            A quei tempi il direttore del centro federale didattico di Nervi era Duilio Marcante

            Ciao
            Paolo
            Paolo

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            • #66
              Originariamente inviato da blu dive Visualizza il messaggio

              Certo che fai esempi strani

              Se non respira, che danni puoi fare ad un morto?

              ................................
              Non si sa mai.
              Potrebbe parlare male di firer84 con san Pietro.
              www.filoariannadive.com

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              • #67
                reato
                Gente come me, Perdro neanche la riceve....e anche se fosse rifiuterei l'invito.

                Buone bolle a tutti!!!
                http://4th-dimension.detidecosystem.com/

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                • #68
                  Originariamente inviato da firer84 Visualizza il messaggio
                  reato
                  Gente come me, Perdro neanche la riceve....e anche se fosse rifiuterei l'invito.
                  Ahahah
                  In principio sarei anche favorevole alla tesi, ma ci sono delle .... ehm offerte a cui non si può dire di no !
                  Magari si può scegliere di servirsi della concorrenza, però.
                  Questa potrebbe essere un'argomentazione a cui sono sensibili in certi luoghi.
                  Tornando a quello che si può fare quaggiù, credo che la capacità di reagire, sia molto soggettiva.
                  Pochi, ma veramente pochi di noi modificherebbero drasticamente la loro natura sulla base di qualche ora di addestramento - per pochi intendo 1 su 10000, forse
                  Addestramento che è sicuramente utile per le conoscenze ed evitare errori di coloro che, per loro natura, sarebbero comunque portati ad agire in una certa direzione.
                  Ma, come ha scritto Marcante nello stralcio riportato qui sopra da Paolo55, se uno ha l'istinto di scappare sarà difficile che lo vinca. Lo stesso vale per il contrario - beninteso - anche se, l'interventista potrebbe essere migliore, proprio in virtù dell'addestramento.
                  Ex post è molto facile dire "io avrei strisciato l'asso" oppure "io bussavo il tre di coppe" ...
                  Il paragone è, volutamente, sdrammatizzante, ma, rispetto agli animali, noi umani non possiamo fare a meno di infilarci in una catena di "se avessi ..."
                  Se avessi molto più tempo potrei fare molte più cose.
                  L'ottimista pensa che viviamo nel migliore dei mondi possibili, il pessimista teme che sia vero.

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                  • #69
                    [QUOTE=Alastar;n1430025]


                    Pochi, ma veramente pochi di noi modificherebbero drasticamente la loro natura sulla base di qualche ora di addestramento - per pochi intendo 1 su 10000, forse
                    Addestramento che è sicuramente utile per le conoscenze ed evitare errori di coloro che, per loro natura, sarebbero comunque portati ad agire in una certa direzione.

                    1 ciao a tutti
                    Io penso Se fosse una corso gratis e non a pagamento sarebbe l incontrario 10000 su 1 siccome bisogna tirare fuori i soldini

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                    • #70
                      Scusa Erino, non mi sono spiegato bene - mi riferivo a volere/potere modificare la propria natura, non al costo dell'addestramento.
                      Ultima modifica di Alastar; 11-02-2021, 16:12.
                      Se avessi molto più tempo potrei fare molte più cose.
                      L'ottimista pensa che viviamo nel migliore dei mondi possibili, il pessimista teme che sia vero.

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                      • #71
                        Originariamente inviato da Alastar Visualizza il messaggio
                        Ahahah
                        In principio sarei anche favorevole alla tesi, ma ci sono delle .... ehm offerte a cui non si può dire di no !
                        Magari si può scegliere di servirsi della concorrenza, però.
                        Questa potrebbe essere un'argomentazione a cui sono sensibili in certi luoghi.
                        Tornando a quello che si può fare quaggiù, credo che la capacità di reagire, sia molto soggettiva.
                        Pochi, ma veramente pochi di noi modificherebbero drasticamente la loro natura sulla base di qualche ora di addestramento - per pochi intendo 1 su 10000, forse
                        Addestramento che è sicuramente utile per le conoscenze ed evitare errori di coloro che, per loro natura, sarebbero comunque portati ad agire in una certa direzione.
                        Ma, come ha scritto Marcante nello stralcio riportato qui sopra da Paolo55, se uno ha l'istinto di scappare sarà difficile che lo vinca. Lo stesso vale per il contrario - beninteso - anche se, l'interventista potrebbe essere migliore, proprio in virtù dell'addestramento.
                        Ex post è molto facile dire "io avrei strisciato l'asso" oppure "io bussavo il tre di coppe" ...
                        Il paragone è, volutamente, sdrammatizzante, ma, rispetto agli animali, noi umani non possiamo fare a meno di infilarci in una catena di "se avessi ..."
                        Ciao Alastar.

                        Io penso che nessuno di noi cambia la propria natura.

                        Il corso può dare nozioni, capacità, tecniche ma non cambia il tuo carattere, nel bene o nel male rimaniamo quello che siamo.

                        Nessuno di noi sa come reagirà quando la nostra vita è in pericolo, possiamo fare tanti bei discorsi ma la realtà è un incognita ...

                        Più la situazione è critica e meno persone sono disposte a rischiare.
                        Attenzione, non è un giudizio.

                        Ho letto il passaggio postato da paolo55 che terminava con un auspicio nell'augurarsi che non si apra la "scappatoia per vigliacchi".
                        Non è una questione di "vigliaccheria", tutti noi, ma proprio tutti abbiamo un "punto di rottura" oltre il quale lottiamo per salvare noi stessi.

                        La paura di annegare, la sensazione d'affanno, l'agitazione e la fame d'aria possono, insieme, trasformare una situazione tranquilla in un "inferno".

                        Per chi pensa d'impegnarsi nel salvamento è bene che comprenda e ricerchi il proprio "punto di rottura".
                        Non abbiamo risorse infinite per affrontare tutto, gli stress possono essere più forti di noi e quando la situazione sfugge di mano non è una questione di "vigliaccheria" ma di sopravvivenza.

                        Il corso di salvamento deve non solo fornire le conoscenze e la tecnica per un salvamento efficace ma anche portare alla consapevolezza dei propri limiti, questo è fondamentale.

                        L'allievo deve arrivare a dire: oltre non ce la faccio e fermarsi anche se non vuole, perché solo cosi si fa comprendere che abbiamo dei limiti e che andare oltre è pericoloso, solo cosi si comprende l'importanza di capire il modo migliore per approcciare al problema, proprio per riuscire a fornire un salvamento che rimanga entro quello che siamo in grado di esprimere, non solo fisicamente ma anche psicologicamente.

                        Statistica alla mano i problemi succedono quasi sempre all'interno di un gruppo che s'immerge, sono eccezioni gli eventi che succedono ad altri e che solo una sporadica coincidenza astrale ci porta ad essere li nel momento e nel luogo.

                        Ragionare dicendo se trovo un subacqueo in difficoltà è analizzare il problema parametrandosi ad una situazione che non rappresenta la realtà statistica.
                        La realtà statistica fatta dai grandi numeri mostra incidenti che succedono all'interno del gruppo d'immersione.

                        Un gruppo d'immersione può essere un insieme di amici che condivide un immersione, i subacquei sul gommone del diving ecc.

                        Questo cambia tutto, ma proprio tutto.

                        Come istruttore ho un dovere morale molto importante nel proteggere ed assistere i miei allievi.
                        Non posso affidarmi al caso, al penso, al forse ci riesco ....
                        Non posso giocare a cavallo del mio "punto di rottura", non sarebbe giusto.
                        Come istruttore devo avere "certezze" (nei limiti di ciò che è ragionevole).

                        Il come un istruttore arrivi ad avere queste "certezze" è: "la differenza che cambia tutto".

                        Io istruttore le certezze me le costruisco a monte dell'immersione, andando a scegliere il luogo in cui immergermi, valuto le condizioni (visibilità, correnti, moto ondoso, ecc...) andando a valutare le coppie, il corretto rapporto tra allievi e personale in grado di assisterli, quello che intendo fare, a che profondità voglio farlo, andando a predisporre anche il cosa faccio se succedesse un problema, la chiamata d'emergenza ecc, ecc.

                        Tutto questo lavoro di programmazione fa si che io scelgo d'immergermi con gli allievi sempre in un contesto in cui sono sicuro che le mie capacità sono in gradi di soddisfare ogni situazione in cui fosse necessario attuare un salvamento.
                        Cosi facendo non è più una questione legata al "coraggio" di chi si trova a far fronte ad una emergenza ma tutto rimane all'interno di una ben definita operatività dal punto di vista tecnico: so cosa devo fare e so fare quello che devo fare.

                        Ma tutto questo vale anche per le immersioni al difuori della didattica.

                        Abbiamo detto che probabilmente, perché sono i casi con un numero di eventi il più alto e quindi significativo, s'interviene attuando il salvamento sempre all'interno del gruppo d'immersione.
                        Questo vuol dire che io subacqueo sono in grado di andare a valutare tutti quegli aspetti (sopra citati) legati alla mia immersione e che mi permettono di capire a monte, se una determinata emergenza è gestibile o meno e quindi evitare di trovarmi a raggiungere il "punto di rottura".

                        Il corso salvamento deve insegnare tutto questo, deve insegnare a capire se un immersione permette o meno la gestione di un emergenza, di un salvamento.

                        Se io predispongo prima l'immersione programmando un attività che mi permetta di gestire eventuali e non volute emergenze io difficilmente mi troverò a raggiungere il punto di rottura, difficilmente mi troverò a decidere se lasciare al suo destino il malcapitato e cercare di salvare me stesso.

                        Io porto le persone a provare il "no gav" ma scelgo io il luogo, la mia scelta mi mette nelle condizioni di sapere che li in quelle condizioni favorevoli anche per moto ondoso, visibilità ecc, sono in grado qualsiasi cosa succeda di intervenire e di farlo consapevolmente dentro i limiti delle mie capacità.

                        Quando vado al lago e affronto un immersione impegnativa so che la mia capacità di fornire assistenza si abbassa perché le condizioni richiedono a me più impegno solo per gestire l'immersione senza dover affrontare anche un problema, in questi casi la scelta delle persone con cui immergermi è fondamentale, come fondamentale chiarire il cosa fare se.
                        In questo caso quello che perdo in termini di salvamento per il fatto che l'immersione è più impegnativa lo compenso con la scelta di compagni esperti, affiatati nel fare.

                        Tutti questi sono esempi per dire che il salvamento va inserito come variabile nella programmazione stessa di tutte le immersioni.

                        Oggi non è più il tempo della subacquea pionieristica dove ci si trovava ad affrontare qualsiasi cosa, anche aspetti che sfuggivano.
                        Oggi abbiamo la possibilità di fare tutto e di poter valutare anche l'emergenza e quanto questa possa incidere, certo per fare tutto questo sono richieste conoscenze, tecnica, consapevolezza e tanta esperienza.

                        Poi se il caso ci mette davanti alla situazione imprevista che sfugge a qualsiasi ragionevole considerazione e programmazione si fa quello che si può tutelando per prima la nostra pelle.
                        In questi rari casi siamo chiamati a valutare anche azioni che vanno oltre quello che normalmente siamo disposti a fare, accettando anche una soglia di rischio maggiore sapendo che potremmo anche trovarci davanti ad una situazione senza soluzione in cui dobbiamo accettare di proteggere noi stessi.



                        Cordialmente
                        Rana




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                        • #72
                          Un esempio di esecuzione dell'esercizio 7
                          https://www.youtube.com/watch?v=-g5n...2YR9c_&index=5
                          In questo periodo sto facendo la parte pratica in acqua, che ho ripreso dopo parecchio tempo di inattività

                          Commenta


                          • #73
                            Sto cercando di ricordarmi a memoria la sequenza esatta dell'esercizio 7

                            1) "Hey subacqueo come stai!" picchietto la maschera
                            2) Giro il sub a faccia in su prendendolo per i polsi (incrocio i miei polsi)
                            3) Rimuovo i miei pesi / rimuovo i suoi pesi
                            4) Gonfio il mio gav / gonfio il suo gav
                            5) Rimuovo la mia maschera / rimuovo la sua maschera
                            6) Mia mano destra sul lato destro della vittima, e la reggo dal "coppino"
                            7) Conto 10 secondi (milleuno milledue ... milledieci) e controllo GAS - guarda ascolta e senti: osservo se respira, ascolto se respira (sposto il mio cappuccio per sentire)
                            8) "Aiuto Aiuto!" avverto gli altri
                            9) Sgocciolo con la mano sinistra, prendo il naso della vittima, 2 insufflazioni
                            10) Conto fino a 5 (milleuno, milledue, ... milleecinque)
                            11) Verso milleuno milledue stacco una parte della sua attrezzatura
                            12) Sgocciolo con la mano sinistra
                            13) Insufflazione
                            14) Ripeto il conteggio fino a 5 togliendo tutte le parti della attrezzatura della vittima
                            15) Ripeto il conteggio fino a 5 togliendo tutte le parti della mia attrezzatura
                            16) Rimuovo la attrezzatura della vittima: con la mano sinistra spingo la rubinetteria con la mano destra spingo il corpo della vittima
                            17) porto la vittima al bordo della barca/piscina
                            (portarlo fuori è l'esercizio 8)

                            E' meno semplice di quello che credevo ricordarsi tutta la sequenza, di fatto l'ho vista fare poche volte in acqua
                            Ultima modifica di Sbiriguda; 22-07-2021, 12:33.

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                            • #74
                              Finito il corso rescue

                              Mi è piaciuto ma mi chiedo se in situazioni reali in mare riuscirei veramente a eseguire le varie tecniche. Il giorno dell'esame c'era mare abbastanza forte, ho eseguito il famoso esercizio 7 correttamente ma la differenza con la piscina si sente.

                              Nei primi metri vicino la riva il giorno dell'esame la visibilità era zero, poi stranamente verso i 20 fino ai 30 metri era molto migliore e ho fatto una bella immersione al canalone di Bergeggi, giravano i barracuda
                              Ultima modifica di Sbiriguda; 07-10-2021, 00:21.

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