Le cozze sono esseri fantastici
non sono in pericolo
puliscono il mare
salvano le coste dall'erosione.
Non lo sapevate?
Sapevatelo
https://www.corriere.it/ambiente/14_...9706b923.shtml
Incoraggiamo il loro allevamento e consumo.
Sono semplicissime da preparare.
Per prima cosa vanno pulite dalle barbe e vanno scartate a priori quelle rotte.
Fatto questo preoccupiamoci degli strumenti:
io evito le pentole e preferisco padelle molto grandi o teglie, che mi consentono di gestire una cottura uniforme
una buona distribuzione del sughetto, e di togliere in tempo quelle che non si aprono.
Aglio:
quelli che non lo amano troppo preferiscono usare spicchi interi, ma per le cozze l'aglio andrebbe tagliato a cubetti da 2-5 mm, in modo da penetrare i gusci dischiusi.
Olio:
rigorosamente extravergine, su questo tolgo il saluto.
Peperoncino?
No, mai
Pepe nero a fine cottura (ma non tolgo il saluto)
Quando l'aglio comincia a sfrigolare avete due scelte:
1 - se le cozze vi piacciono col pomodoro versare del pomodoro a cubetti - pomodori san marzano, vietati i gnegnegnè tipo pachino etc: servono pomodori pelati VERI. Fateli appassire prima di versare le cozze.
2- versare subito le cozze se vi piacciono senza pomodoro.
Una volta versate le cozze osservatele con ansia:
appena cominciano ad aprirsi spruzzate subito del vino bianco e cominciate a smuoverle per cuocere quelle indietro.
Quando tutte sono aperte attendete che raggiungano il colore desiderato.
Ad alcuni piacciono biancastre - quasi crude - ad altri arancioni - cotte.
L'importante è che non si ritirino!
Diventano farinose, bleah!
A fine cottura:
- se avete scelto le cozze senza pomodoro spruzzate pepe nero, poi prezzemolo e lanciate dei pezzi di limone.
- se avete scelto il pomodoro: niente limone.
Abbinamenti:
tutti i vini bianchi
eccetto quelli troppo profumati - tipo il Gewurtztraminer- e le bollicine.
Perfetti i mossi come il Vermentino.
non sono in pericolo
puliscono il mare
salvano le coste dall'erosione.
Non lo sapevate?
Sapevatelo
https://www.corriere.it/ambiente/14_...9706b923.shtml
Incoraggiamo il loro allevamento e consumo.
Sono semplicissime da preparare.
Per prima cosa vanno pulite dalle barbe e vanno scartate a priori quelle rotte.
Fatto questo preoccupiamoci degli strumenti:
io evito le pentole e preferisco padelle molto grandi o teglie, che mi consentono di gestire una cottura uniforme
una buona distribuzione del sughetto, e di togliere in tempo quelle che non si aprono.
Aglio:
quelli che non lo amano troppo preferiscono usare spicchi interi, ma per le cozze l'aglio andrebbe tagliato a cubetti da 2-5 mm, in modo da penetrare i gusci dischiusi.
Olio:
rigorosamente extravergine, su questo tolgo il saluto.
Peperoncino?
No, mai
Pepe nero a fine cottura (ma non tolgo il saluto)
Quando l'aglio comincia a sfrigolare avete due scelte:
1 - se le cozze vi piacciono col pomodoro versare del pomodoro a cubetti - pomodori san marzano, vietati i gnegnegnè tipo pachino etc: servono pomodori pelati VERI. Fateli appassire prima di versare le cozze.
2- versare subito le cozze se vi piacciono senza pomodoro.
Una volta versate le cozze osservatele con ansia:
appena cominciano ad aprirsi spruzzate subito del vino bianco e cominciate a smuoverle per cuocere quelle indietro.
Quando tutte sono aperte attendete che raggiungano il colore desiderato.
Ad alcuni piacciono biancastre - quasi crude - ad altri arancioni - cotte.
L'importante è che non si ritirino!
Diventano farinose, bleah!
A fine cottura:
- se avete scelto le cozze senza pomodoro spruzzate pepe nero, poi prezzemolo e lanciate dei pezzi di limone.
- se avete scelto il pomodoro: niente limone.
Abbinamenti:
tutti i vini bianchi
eccetto quelli troppo profumati - tipo il Gewurtztraminer- e le bollicine.
Perfetti i mossi come il Vermentino.
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