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algoritmi a bolle e volume
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M.
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MessaggioInviato: Gio 10 Mar, 2016 20:10 pm    Oggetto: Re: algoritmi a bolle e volume Rispondi citando

RANA ha scritto:
Questi modelli per "lavorare"


Sì, ma sono "modelli" molto poco somiglianti alla realtà. E non potrebbe essere altrimenti allo stato della tecnica.
Poi è questione di "strategia"

Citazione:
se a livello di "ritorno venoso" (del grande circolo) il gas disciolto uscisse completamente in forma libera farebbe letteralmente bollire il sangue con tutti quello che ne consegue a livello patologico.


In casi abbastanza di scuola

Citazione:
Io parlerei di prevenire la formazione di bolle pericolose nel sangue


Nei tessuti. Certo anche il sangue è un tessuto ma ce ne vuole perchè si formino bolle pericolose (a meno di non saltare il filtro polmonare)

Citazione:
Nulla da eccepire è vero ma teniamo presente che risultati mostrano che il VPM funziona.


Per funzionare funzionano parecchi sistemi ... Ma alcuni sono teoricamente più adeguati.
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MessaggioInviato: Gio 10 Mar, 2016 20:14 pm    Oggetto: Re: algoritmi a bolle e volume Rispondi citando

RANA ha scritto:
ma valuterò ogni eventuale altro intervento (tuo i di chi vorrà dire la sua) in merito.


Ai fini della deco non c'entra nulla, ma il concetto di soluzione non implica passaggio di stato.
Ad esempio l'aria in soluzione in acqua rimane gassosa, altrimenti il tutto sarebbe molto ma molto freddo Smile
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MessaggioInviato: Gio 10 Mar, 2016 20:18 pm    Oggetto: Re: algoritmi a bolle e volume Rispondi citando

M. ha scritto:
Certo anche il sangue è un tessuto ma ce ne vuole perchè si formino bolle pericolose (a meno di non saltare il filtro polmonare)


Sangue inteso come fluido nella circolazione di ritorno ovviamente.
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MessaggioInviato: Gio 10 Mar, 2016 20:21 pm    Oggetto: Re: algoritmi a bolle e volume Rispondi citando

M. ha scritto:
RANA ha scritto:
Questi modelli per "lavorare"


Sì, ma sono "modelli" molto poco somiglianti alla realtà. E non potrebbe essere altrimenti allo stato della tecnica.
Poi è questione di "strategia"


Scusa M.,
ogni strategia di decompressione nasce dall'unione di teoria e esperienza empirica.

Gli algoritmi sono la formulazione matematica di teorie che generano un modello di comportamento che poi viene "affinato" nella pratica dai risultati statistici.

Quando tu asserisci che è questione di "strategia" non dici nulla .....
ognuno di noi ha le sue convinzioni e come se non bastasse ogni didattica ha la sua strategia.

In questo minestrone di comportamenti empirici che prendono il nome di "strategie" possiamo riscontrare degli elementi in comune e questi sono il lascito pratico della scienza.

M. ha scritto:
Citazione:
se a livello di "ritorno venoso" (del grande circolo) il gas disciolto uscisse completamente in forma libera farebbe letteralmente bollire il sangue con tutti quello che ne consegue a livello patologico.


In casi abbastanza di scuola


Non capisco cosa intendi con casi di "scuola" ???

M. ha scritto:
Citazione:
Io parlerei di prevenire la formazione di bolle pericolose nel sangue


Nei tessuti. Certo anche il sangue è un tessuto ma ce ne vuole perchè si formino bolle pericolose (a meno di non saltare il filtro polmonare)


Ahhh ...... in questo caso se intendi, quando parli di tessuti, il sangue non discuto, condivido.

M. ha scritto:
Citazione:
Nulla da eccepire è vero ma teniamo presente che risultati mostrano che il VPM funziona.


Per funzionare funzionano parecchi sistemi ... Ma alcuni sono teoricamente più adeguati.


Per quel poco che posso aver capito io della tua strategia di decompressione tu mutui quasi tutto dal VPM.
Quello che fai è spiegato e contenuto in questo modello.

Se mi dici che per te il VPM è più adeguato come modello non discuto.

Cordialmente
Rana
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MessaggioInviato: Gio 10 Mar, 2016 20:21 pm    Oggetto: Re: algoritmi a bolle e volume Rispondi citando

M. ha scritto:
M. ha scritto:
Certo anche il sangue è un tessuto ma ce ne vuole perchè si formino bolle pericolose (a meno di non saltare il filtro polmonare)


Sangue inteso come fluido nella circolazione di ritorno ovviamente.


Ok, lo avevo capito.

Cordialmente
Rana
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MessaggioInviato: Gio 10 Mar, 2016 20:29 pm    Oggetto: Re: algoritmi a bolle e volume Rispondi citando

RANA ha scritto:
ogni strategia di decompressione nasce dall'unione di teoria e esperienza empirica.


Sì. Per questo ti puoi tranquillamente immergere anche con un computer di 20 anni fa (o anche senza) usando l'opportuna strategia (ad esempio tappe fonde ed altro).

Citazione:
Gli algoritmi sono la formulazione matematica di teorie che generano un modello di comportamento che poi viene "affinato" nella pratica dai risultati statistici.


Quelli nei computer subacquei hanno una genesi un po' diversa. Alla fine sono modifiche del modello classico, più o meno accentuate (forse meno di quello che si pensa)

Citazione:
possiamo riscontrare degli elementi in comune e questi sono il lascito pratico della scienza.


Della scienza in senso proprio molto poco (per la difficoltà di usare il metodo scientifico in questo campo). Dell'empirismo e della teoria sì. Poi qualcuno chiama scienza anche questo.

Citazione:
Non capisco cosa intendi con casi di "scuola" ???


Casi che in pratica fortunatamente si verificano molto raramente in situazioni dove non ha più senso interrogarsi su come si è risaliti.
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MessaggioInviato: Gio 10 Mar, 2016 20:36 pm    Oggetto: Re: algoritmi a bolle e volume Rispondi citando

M. ha scritto:
RANA ha scritto:
ma valuterò ogni eventuale altro intervento (tuo i di chi vorrà dire la sua) in merito.


Ai fini della deco non c'entra nulla, ma il concetto di soluzione non implica passaggio di stato.
Ad esempio l'aria in soluzione in acqua rimane gassosa, altrimenti il tutto sarebbe molto ma molto freddo Smile


..... no caro amico mio .....

Non mi metto a parlare cos'è l'aria liquida e delle sue proprietà criogeniche.

Smile

Cordialmente
Rana
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MessaggioInviato: Gio 10 Mar, 2016 20:47 pm    Oggetto: Re: algoritmi a bolle e volume Rispondi citando

M. ha scritto:
RANA ha scritto:
ma valuterò ogni eventuale altro intervento (tuo i di chi vorrà dire la sua) in merito.


Ai fini della deco non c'entra nulla, ma il concetto di soluzione non implica passaggio di stato.
Ad esempio l'aria in soluzione in acqua rimane gassosa, altrimenti il tutto sarebbe molto ma molto freddo Smile


Non ce la faccio Smile
Qualcosa devo postare .........

https://it.wikipedia.org/wiki/Ghiaccio_secco


Cordialmente
Rana
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MessaggioInviato: Gio 10 Mar, 2016 21:05 pm    Oggetto: algotitmi a bolle e volume Rispondi citando

Non voglio interrompere questo interessante dibattito ma x ritornare al tema centrale: trovo che quando si parla di algoritmi a" bolle" si parli anche di numero critico..."i modelli a bolle assumono che vi sia un numero massimo di bolle che possono essere tollerate senza causare mdd.In altre parole il corpo puo' tollerare un certo numero di bolle senza dare sintomi di mdd ma se il numero di bolle che si formano eccede una certa soglia allora si verificano segni e sintomi di mdd.Se cio' è vero,allora il tenere il livello di supersaturazione al di sotto di quello necessario per stimolare un numero critico di nuclei dovrebbe prevenire la mdd"M.Powell...qui si parla di NUMERO di bolle,come si raccorda questo con i volumi/grandezze delle bolle ?Cioè esiste un rapporto conosciuto fra numero di bolle e loro grandezze?Poi è sufficiente(ipoteticamente) anche una sola grossa bolla a causare mdd....e questi" NUMERI" come si legano a quanto spiegato da Rana nel suo interassantissimo 1° intervento sul quale ,mi sembra,siate sostanzialmente d'accordo...grazie yeah
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MessaggioInviato: Gio 10 Mar, 2016 21:24 pm    Oggetto: algoritmi a bolle e volume Rispondi citando

Scusami Rana xchè dovrei fare un "trabocchetto".Anzi ho posto questo argomento in questo portale xchè lo ritengo ottimo e del resto il tuo intervento lo dimostra...poi x il resto del dibattito mi riservo di intervenire opo aver letto attentamente...xchè il livello è alto e non so se sono a tale livello...Comunque grazie x le risposte ciao
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MessaggioInviato: Gio 10 Mar, 2016 21:28 pm    Oggetto: Re: algotitmi a bolle e volume Rispondi citando

mumble ha scritto:
un numero massimo di bolle


Pensi veramente che si possano contare o anche solo ipotizzarne un numero ? Smile

Citazione:
Cioè esiste un rapporto conosciuto fra numero di bolle e loro grandezze?


Non sono "conosciute" neanche le bolle che provocano mdd (non sono misurabili e la diagnosi è solo differenziale) , figuriamoci il resto ...
E l'ecodoppler sula circolazione venosa con le bolle che provocano mdd non c'entra ... (ed è attualmente un modo analogico per fare ipotesi).

Citazione:
Poi è sufficiente(ipoteticamente) anche una sola grossa bolla a causare mdd


Sì, ma rimane non osservabile.
In caso è anche lecito supporre che ce siano altre "grandi"
Per il resto veramente oggi la deco è l'ultimo dei problemi in una immersione con gli opportuni accorgimenti alla portata di tutti, ma non perchè si siano messi a punto dei modelli ed algoritmi "reali", nè tantomeno grazie agli ultimi modelli di computer.
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MessaggioInviato: Ven 11 Mar, 2016 12:35 pm    Oggetto: Re: algotitmi a bolle e volume Rispondi citando

Ciao Mumble.
Una premessa, io mi scontro con M. e posso apparire in conflitto con lui ma in realtà mi piace leggere quello che scrive a parte la diatriba sullo zucchero quello che scrive trova riscontro anche nel mio pensiero salvo poi avere due approcci differenti.

M. ha ragione quando dice che ad oggi la scienza non ha modo di fare delle misurazioni precise su quanto effettivamente avviene a livello di microbolle nel nostro corpo.
La scienza non ha modo di misurare con precisione il numero esatto, la dimensione, il contenuto ecc, ecc.
Questi parametri sono frutto di deduzioni, di stime.

mumble ha scritto:
...trovo che quando si parla di algoritmi a" bolle" si parli anche di numero critico..."i modelli a bolle assumono che vi sia un numero massimo di bolle che possono essere tollerate senza causare mdd.In altre parole il corpo puo' tollerare un certo numero di bolle senza dare sintomi di mdd ma se il numero di bolle che si formano eccede una certa soglia allora si verificano segni e sintomi di mdd.Se cio' è vero ,allora il tenere il livello di supersaturazione al di sotto di quello necessario per stimolare un numero critico di nuclei dovrebbe prevenire la mdd"M.Powell...qui si parla di NUMERO di bolle,come si raccorda questo con i volumi/grandezze delle bolle ?Cioè esiste un rapporto conosciuto fra numero di bolle e loro grandezze?Poi è sufficiente(ipoteticamente) anche una sola grossa bolla a causare mdd....


Io, come penso anche la scienza, non sono in grado di dare dei valori certi a quanto tu chiedi.

Io posso dirti solo la logica di come le cose si pensa funzionino (ti dico ciò che io penso e ho capito premesso che potrei aver capito male) senza poterti dare dati certi di riferimento che io non ho e come anticipato è mia opinione che non esistano neanche dati "certi" dove per dati certi intendo scientificamente appurati e provati.

A me sembra che attualmente la scienza leghi il problema PDD al ruolo dell'endotelio delle vene e delle arterie del nostro sistema circolatorio.
L'endotelio è il rivestimento interno e si è scoperto che ha una grande importanza in quanto è molto sensibile e se "provocato" scatena il processo di infiammazione rilasciando dei mediatori chimici, infiammazione che è poi la PDD.

A questo punto dobbiamo chiederci: cosa infastidisce (o infastidisce di più) l'endotelio, la dimensione delle bolle o il numero delle bolle ?

Per me non si può rispondere a modi "bianco o nero" - "si o no".

Premettiamo che in linea di massima è la dimensione che determina la reazione dell'endotelio.
Quando la dimensione della bolla supera un certo volume (quanto non so dirtelo) il nostro corpo reagisce - la bolla viene "vista" come un corpo estraneo ed attaccata dal nostro sistema di difesa in cui l'endotelio è il quartier generale che comanda la reazione e coordina l'attacco.

Il problema che secondo me il volume pericoloso delle bolle varia a seconda di alcuni fattori tra cui quello a mio avviso più importante è l'idratazione e la buona condizione fisica.
In condizioni di buona idratazione tra l'endotelio e la parte corpuscolare del sangue (l'ematocrito) tra cui le microbolle c'è uno strato di plasma (acqua), in queste condizioni il nostro corpo sopporta una dimensione maggiore delle bolle / mentre nel caso contrario, quando siamo disidratati questo strato di plasma tra l'endotelio e le microbolle si assottiglia e più facilmente l'endotelio può reagire, in queste condizioni bolle anche di dimensioni più piccole possono scatenare processi infiammativi.

Inoltre il numero di bolle piccole elevato è sempre conseguenza di un maggior rilascio di inerte disciolto.
Se c'è un elevato numero di microbolle vuol dire che la nostra decompressione è stata almeno disinvolta se non errata.
Un elevato numero di bolle ma piccole, in condizioni fisiche buone (idratati) non causa problemi ma ..... c'è un ma....
Le bolle possono andare in "coalescenza" ossia unirsi l'una all'altra formando una bolla di maggiori dimensioni.
Questi processi di coalescenza sono proporzionali al numero di bolle circolanti.
Tanto più il numero di microbolle piccole (che di per se non darebbero fastidio) circolano tanto più è facile che queste vadano in coalescenza, ergo, se c'è un elevato numero di bolle piccole in circolo c'è anche un numero maggiore di bolle più grandi di conseguenza un maggior pericolo decompressivo.

mumble ha scritto:
e questi" NUMERI" come si legano a quanto spiegato da Rana ..........


I modelli a bolle cercano di controllare sia il numero di microbolle che la loro crescita.
Cercano di fare in modo che durante la risalita la probabilità di sviluppare bolle in grado di dare il via a processi infiammativi dell'endotelio sia la più bassa possibile e comunque accettabile.
Nel mio primo intervento ho cercato di spiegare un aspetto di come l'algoritmo "lavora" per tenere sotto controllo i processi che ho cercato di spiegare in questo intervento.
Anche nei modelli a bolle l'algoritmo deve individuare la famiglia delle bolle che sono a rischio di crescita questo per far controllarle.
Dato che le bolle a seconda della loro dimensione hanno una permeabilità diversa individua il raggio critico che potrebbe crescere e sulla permeabilità presunta di quelle bolle fa i suoi calcoli.
Tanto come nei modelli classici anche nei modelli a bolle abbiamo un modo per rendere più cautelativo il calcolo, se nei modelli classici abbiamo i GF Gradient Factor nei modelli a bolle possiamo agire sul raggio della bolla.

mumble ha scritto:
,mi sembra,siate sostanzialmente d'accordo...grazie yeah


Io penso più di quello che si pensa Smile, solo che lui beve il caffè amaro io dolce Wink

Cordialmente
Rana
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MessaggioInviato: Ven 11 Mar, 2016 15:12 pm    Oggetto: Re: algotitmi a bolle e volume Rispondi citando

RANA ha scritto:
la scienza leghi il problema PDD al ruolo dell'endotelio delle vene e delle arterie del nostro sistema circolatorio.


Sì, ma non solo (valgono ancora le ipotesi classiche su compressione e asfissia cellulare). Reazioni infiammatorie e/o immunologiche rendono la bolla ancora più difficile da ridurre (il modello classico ammette bolle significative alle quote superficiali e questi fenomeni possono incidere parecchio nel non farlo funzionare in concreto)

Citazione:
alcuni fattori tra cui quello a mio avviso più importante è l'idratazione


Direi che questo è primo fattore che il subacqueo deve curare, cause di moltissime mdd cd. immeritate.

Citazione:
Inoltre il numero di bolle piccole elevato è sempre conseguenza di un maggior rilascio di inerte disciolto.


Ma anche di una risalita non a tappe.
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MessaggioInviato: Sab 12 Mar, 2016 2:01 am    Oggetto: Rispondi citando

Ma.... l'ammoniaca è liquida ? azotato L'acqua è liquida??? O sono 2 gas che temporaneamente hanno fatto una rapina in banca , hanno fatto incetta di liquidi e sono diventati " solventi "? azotato

Questo prossimamente su" Cazzenger "" !!
Razz

A parte i'chiasso , Rana , ti quoto in toto !!!

Gli stati della materia appunto sono "stati" . Possono cambiare . Per effetto della pressione.per effetto del calore .. e ..e . e ..per effetto della disgregazione dei legami molecolari ... classico esempio è il sale , che e composto da ioni sodio na+ e ioni cloruro cl- .. elementi che sono rispettivamente un metallo e un gas .. .. e non è che disciolto mantiene la sua struttura cristallina .... l'acqua + di tanto non lo scioglie , è vero ma non è che quando è sciolto non il liquido risultante non è omogeneo ..
vabbè , se vo oltre rischio di essere spreciso e dovrei fare un ripasso ...

Saludos Solubilis !
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marcotzvete
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MessaggioInviato: Sab 12 Mar, 2016 4:34 am    Oggetto: Rispondi citando

Non confondiamo la solubilità in acqua (o altro liquido polare) di una sostanza polare, che presuppone una dissociazione (cloruro di sodio ed altri sali), la solubilità per interazione dipolare, che non presuppone una dissociazione (saccarosio ed altri carboidrati) e la solubilità in un liquido apolare (idrocarburi) di una sostanza apolare (che è una miscelazione più che una solubilità), con la solubilità in acqua (o altro liquido polare) di un gas apolare (O2, N2,He2, etc).

I primi tipi di solubilità son indipendenti dalla pressione, i legami polari che si formano nella dissoluzione sono più forti dei legami rotti per cui la reazione è termodinamicamente vantaggiosa e procede spontaneamente. E' influenzata solo dalla temperatura, normalmente in maniera direttamente proporzionale (ma non sempre, la solubilità di alcuni sali diminuisce all'aumentare della T°).

Questi tipi di solubilità, se potessimo verificarli a P vicine allo 0, non varierebbero il loro valore. Nello spazio il sale si scioglie normalmente in acqua.
Il sale non è più presente in quanto tale, NaCl, ma come ioni Na+ e Cl-, non ha cambiato stato fisico (non è fuso). Solo quando la quantità di molecole di sale è superiore al numero di molecole di acqua necessarie alla sua solubilizzazione (valore della solubilità), la reazione non avviene e lo stesso rimane inalterato (soluzione satura).

Per i gas apolari sarebbe più corretto parlare di distribuzione tra due fasi diverse, regolata dalla legge di Henry che è conseguenza dello stato stesso del gas, che tende ad occupare tutto lo spazio disponibile, sia esso occupato da sostanze liquide, solide o gassose ed è, a T° costante, funzione solo della P.

Naturalmente il sangue non è solo acqua, in alcuni amici si avvicina pericolosamente al vino, i suoi elementi corpuscolati ( e non) ne fanno il tessuto più complesso del nostro corpo, che per di più permea una varietà di altri tessuti con caratteristiche chimico-fisiche-metaboliche eterogenee, per cui tutto questo mio discorso ha una valenza puramente chimica, non sono in grado di entrare nei vostri discorsi che seguo con attenzione, passione e voglia di imparare.
ciao
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