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Inviato: Mar 16 Set, 2014 19:38 pm Oggetto: Taiji 2014 |
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In questi giorni sta iniziando il massacro che avviene nella "famosa" baia giapponese .
Al link poteve trovare immagini e filmati della precedente "campagna"
http://www.poverosub.com/forum5/viewtopic.php?p=914509#914509
http://www.youtube.com/watch?v=GZWcoGU05-M
Sino al 2003 questa caccia era sconosciuta fuori dal Giappone e solo una denuncia della Sea Shepherd Conservation Society la rivelò al mondo.
Il governo nipponico, indignato, reagì posizionando sulla riva teloni e filo spinato per nascondere ciò che succedeva, e mettendo guardie a pattugliare la zona contro l'avvicinamento di chiunque volesse proteggere i cetacei.
“The Cove”, ideato dall’ex addestratore di delfini Ric O’Barry, è infatti stato girato in segreto per cinque anni, grazie ad appostamenti notturni, telecamere nascoste, elicotteri telecomandati e immersioni clandestine.
“The Cove”, oltre alla mattanza, documenta inoltre quali siano le reali condizioni di vita dei delfini in cattività, di come queste creature soffrano rinchiuse nelle piscine, destinate ad esibirsi per nostro diletto.“Il sorriso di un delfino in cattività è il più grande inganno della natura”.
Quasi la metà dei delfini che vivono in cattività muore nel giro di due anni, chi sopravvive, non vive più di 7 anni a causa di varie malattie strettamente correlate con la vita in vasca, mentre per contro gli esemplari che vivono in libertà, raggiungono anche i 45 anni.
La vita in ambienti asettici come i delfinari rende le loro difese immunitarie deboli e facilmente attaccabili.
I delfinari, inoltre, non hanno alcun carattere scientifico e didattico ma danno una visione distorta della vita degli animali: ciò che loro fanno è solo il riflesso di sfruttamento e torture perché, addestrati con il sistema della privazione alimentare, sono costretti ad eseguire correttamente gli ordini impartiti.
http://www.seashepherd.it/cove-guardians/
nello _________________ Kazako
http://www.poverosub.com/forum5/viewtopic.php?p=941066#941066
Fabios2k ha scritto: | rockh ha scritto: | si insieme a quel mostro del petrel il cc che mi sto per comprare |
Che cc ti stai comprando? |
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Inviato: Gio 11 Dic, 2014 20:18 pm Oggetto: |
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8 dicembre 2014
Il Giappone nega l’ingresso nel Paese alla Leader della Campagna dei Guardiani della Baia Melissa Sehgal
Il diniego arriva nello stesso giorno in cui gli assassini di Taiji hanno accerchiato e massacrato un branco di 50-60 stenelle striate, il primo branco di questa specie ad essere sterminato in questa stagione.
Il Giappone ha negato l’ingresso nel Paese a Melissa Sehgal, Senior Leader dei Guardiani della Baia di Sea Shepherd, per documentare l’annuale e brutale massacro di delfini nella Baia infame di Taiji.
Nelle stesse ore in cui gli assassini di Taiji accerchiavano un branco di circa 50-60 stenelle striate, la Sehgal veniva scortata dalla polizia aeroportuale fino al gate d’imbarco dell’aeroporto Narita di Tokyo, dopo essere stata interrogata e trattenuta e infine obbligata a lasciare il Paese.
Pur non avendo mai infranto le leggi giapponesi, alla Sehgal è stato negato l’ingresso semplicemente perché affiliata all’organizzazione no-profit per la conservazione marina Sea Shepherd.
La Sehgal è stata sul campo a Taiji per quattro stagioni e per sei mesi alla volta, il periodo più lungo rispetto a qualunque altro attivista che abbia documentato le atrocità di Taiji.
La Sehgal è atterrata a Tokyo nella serata di sabato ed è stata immediatamente fermata per essere interrogata.
Dopo un interrogatorio durato circa nove ore e dopo essere stata trattenuta per 24 ore, la maggior parte delle quali in una cella di detenzione provvisoria, la Sehgal è stata scortata dalla polizia fino al volo ed è stata obbligata a lasciare il Paese.
Mentre si trovava in cella (dove hanno provato ad estorcerle 500 dollari per la sua “sicurezza”), l’ufficio giapponese per l’immigrazione le ha confiscato tutti gli effetti personali, compreso il cellulare, il computer e la borsa (tutto, tranne la giacca), trattenendoli in custodia fino alle 8 del mattino successivo (ora del Giappone).
La Sehgal aveva cercato di entrare nel Paese con un visto turistico, ma l’ufficio per l’immigrazione l’ha informata del fatto che, malgrado non abbia infranto nessuna legge, non è più considerata una turista.
La Sehgal è atterrata negli Stati Uniti questa mattina.
“Da quando fotografare ciò che il Giappone sostiene sia la propria “cultura” non è considerata un'attività da turisti?” ha affermato la Sehgal.
“Il Giappone si vergogna così tanto delle uccisioni seriali e dei rapimenti di delfini che cerca di impedire agli attivisti come me di mostrare la verità al mondo.
Il fatto che non ci vogliano è la testimonianza della nostra efficacia”.
Il fatto che sia stato negato l’ingresso alla Sehgal è soltanto uno della serie di recenti dinieghi riservati ai Guardiani della Baia.
A Scott West, Direttore dell’Intelligence e delle Indagini di Sea Shepherd, è stato negato l’ingresso la scorsa stagione e a diversi Guardiani della Baia veterani e di alto profilo è accaduta la stessa cosa durante questa stagione. Altri veterani sono invece riusciti ad entrare e la Campagna è continuata senza interruzioni.
La Sehgal, che si è detta orgogliosa di essere stata scortata dalla polizia aeroportuale e dagli agenti dell’ufficio per l’immigrazione con indosso abbigliamento di Sea Shepherd, ha affermato: “Sono molto soddisfatta del grado di preparazione della squadra che abbiamo attualmente sul campo a Taiji.
Tutto quello che ho da dire è che se il Giappone crede che negarmi l’ingresso nel Paese possa avere un qualche impatto negativo sulla nostra Campagna, è perché non conosce ancora a sufficienza l’organizzazione.
Siamo inarrestabili”.
Mentre gli orrori continuano a Taiji, appare evidente perché il Giappone sia così determinato nel cercare di impedire ai Guardiani della Baia di mostrare al mondo quello che accade sulle loro spiagge della morte.
Lunedì 8 dicembre un branco composto da 50-60 stenelle striate è stato spinto nella Baia e intrappolato con le reti.
È risaputo che questa specie lotta coraggiosamente contro gli assassini per difendere la propria vita, così i teli sono stati subito issati affinché i delfini non si gettassero sugli scogli in un tentativo di fuga.
I Guardiani della Baia credevano che visto il numero considerevole di stenelle striate e il fatto che all’interno del branco ci fossero diversi esemplari giovani, alcuni delfini sarebbero stati spinti nuovamente verso il mare aperto subito dopo il massacro della propria famiglia. Dopo la caccia i piccoli e gli esemplari giovani vengono spesso rilasciati in mare dagli assassini - questo non per un atto di clemenza, ma solo perché gli esemplari più piccoli, che non producono abbastanza carne, non siano contati per il raggiungimento della quota stagionale.
Per giunta, dopo aver spinto una parte del branco nella parte posteriore per il massacro, gli assassini sono tornati per costringere i delfini rimasti, i quali nuotavano freneticamente e facevano spy-hopping (emergevano con la testa fuori dall'acqua e si guardavano intorno, ndt) nella Baia, dopo aver assistito all’uccisione brutale della propria famiglia, verso la riva per subire lo stesso terribile destino.
A nessuno degli esemplari di stenella striata, specie che inizia a scarseggiare in altre aree marine del Giappone, è stata risparmiata la vita.
Questa famiglia rappresentava il primo branco di stenelle striate catturato e ucciso nella stagione 2014-2015, in quanto dal 1° settembre, data di inizio della stagione di caccia, gli assassini hanno trovato prevalentemente branchi di grampi.
Questo è stato il 20° branco di delfini catturati e uccisi nella Baia in questa stagione. Dal suo inizio, 17 branchi di grampi, un branco di globicefali, uno di tursiopi e uno di stenelle striate hanno incontrato la morte nella Baia.
Solo alcuni esemplari appartenenti a questi branchi sono stati catturati e destinati alla cattività.
Il profitto che si ricava da questi pochi esemplari, è ciò che alimenta le continue catture e i massacri.
“È un giorno molto triste per me”, ha affermato la Sehgal, “sono costernata per le centinaia di vite perse ogni singolo anno a Taiji.
Non mi faranno tacere.
Raccontare al mondo del mio mancato ingresso in Giappone è di per sé una vittoria per i delfini.
Sea Shepherd continua a fare pressione e a dare visibilità internazionale alle atrocità quotidiane di Taiji”.
Per sei mesi ogni anno, da settembre a marzo, intere famiglie o branchi di delfini e altri piccoli cetacei vengono spinti nella Baia della Morte di Taiji. Aste metalliche vengono percosse contro le fiancate delle barche per creare un “muro sonoro” che disorienta questi mammiferi marini così sensibili al suono, rendendo la loro fuga praticamente impossibile.
Una volta intrappolati nella Baia con le reti, i delfini affrontano un massacro brutale o il resto della vita in cattività.
I superstiti del branco, solitamente i piccoli e gli esemplari più giovani, con la stessa modalità stressante utilizzata per condurli nella Baia, vengono spinti nuovamente verso il mare aperto, con pochissime possibilità di riuscire a sopravvivere da soli.
I Guardiani della Baia di Sea Shepherd, l’unico gruppo presente sul campo ogni giorno durante i sei mesi della stagione di caccia, documentano e trasmettono in diretta streaming ogni singola uccisione e cattura, in modo che il mondo possa vedere.
La stagione 2014-2015 segna il quinto anno di Operazione Infinite Patience e i Guardiani della Baia non smetteranno di puntare i riflettori su questa atrocità, fino a che il massacro non avrà fine.
Articolo originale: http://www.seashepherd.org/news-and-media/2014/12/08/cove-guardian-campaign-leader-melissa-sehgal-denied-entry-to-japan-1651
Traduzione a cura di Giuliana Santoro
nello _________________ Kazako
http://www.poverosub.com/forum5/viewtopic.php?p=941066#941066
Fabios2k ha scritto: | rockh ha scritto: | si insieme a quel mostro del petrel il cc che mi sto per comprare |
Che cc ti stai comprando? |
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