A spasso con il canotto

[Mad Max]

Lunedì è arrivato il pacco con la muta stagna.
Martedì ho fatto una prova a secco passando un'oretta in giro per casa con la muta addosso.
Mercoledì, colto da irrefrenabile curiosità, non ho saputo resistere alla tentazione di esegure un test di tenuta immergendomi per una decina di minuti... nella vasca da bagno.

Giovedì ho comprato il sottomuta.
Venerdì ho passato l'intera giornata a rimuginare sul fatto che forse sarebbe stato meglio optare per un sottomuta, nell'ordine, più leggero... meno caldo... meno costoso... meno ingombrante...
Alla fine mi sono rassegnato alla prospettiva di sublimare prima ancora di riuscire a toccare l'acqua ed ho iniziato a sperare che il tempo si guastasse inesorabilmente.
Sabato mattina sono stato accontentato.
In barba ad un venerdì sera rossobuontemposispera, un'alba uggiosa ha fatto da preludio ad una mattinata fredda e ventosa al di là di ogni ia più rosea aspettativa.
Caricata in macchina tutta l'attrezzatura faccio rotta verso il circolo. Il mare, battuto da una vento teso di grecale, è mosso con frangenti che a tratti superano il metro e mezzo.
Arriivato al circolo, le facce scure dei miei due compagni di immersione non hanno nulla da invidaire alla tinta cupa del cielo.
Entrambi, per ragioni diverse, si ritrovano senza muta stagna e fatico un poco per convincerli ad immergersi con la umida ed una quantità imprecisata di corpetti sottomuta.
Mentre discutiamo preparando le attrezzature, il vento rinforza ulteriormente ed inizia a cadere anche qualche goccia di pioggia.
L'artico sottomuta, che nei giorni precedenti mi era sembrato tanto sproporzionato rispetto al mite clima siciliano, è tutt'altro che sgradevole da indossare. Assolta la liturgia del talco, persino la muta che nel soggiorno di casa mi era sembrata pesante ed ingombrante come un canotto, diventa piacevole da avere addosso.
E' la mia prima immersione con una muta stagna in neoprene e, per non correre rischi, preferisco abbondare con la zavorra. Tra mille perplessità carico la cintura con 8,5 kg e metto quelli che secondo me sono due panetti da due chili nelle tasche del gav. Così zavorrato, non dovrei avere problemi neppure in caso di cattiva gestione delle valvole.
Indossato il gruppo, i cento metri scarsi che mi separano dall'ingresso in acqua bastano a farmi sentire un degno emulo di Sisifo.
Guadagnare il largo tra un frangente e l'altro, cercando di disrticarsi tra gli scogli scivolosi con tutta quella zavorra addosso, è tutt'altro che facile.
Per non correre rischi, procedo con il gav completamente gonfio e l'erogatore in bocca... E meno male! Perchè non appena smetto di toccare precipito inoesorabilmente verso il fondo e per riemergere sono costretto a mettere un po' di aria anche nella stagna.
Mentre aspetto i miei compagni rifletto sulla possibilità di mollare uno dei due panetti di piombo che ho nel gav, ma mi frena il fatto che ne otterei un assetto asimmetrico. A risolvere il dubbio ci pensa chi guida l'immersione di oggi che, viste le condizioni del mare, opta per l'uscita in un punto divrso e più riparato rispetto a quello da cui siamo entrati.
Rassegnato a portarmi a spasso per un'ora tutta quella zavorra spropositata, scendo per primo. Sgonfio il gav e piombo - è proprio il caso di dirlo! - immediatamente sul fondo a quota -6 m.
Fatti i controllo di rito e regolata la valvola di scarico indosso i guanti (è mia abitudine farlo sempre a questo punto dell'immersione), ma nel farlo sposto inavvertitamente il polsino sinistro e faccio entrare un po' di acqua all'interno della manica.
Pazienza.
Sott'acqua la visibilità non è ottimale, ma in breve, quella che si preannunciava come una semplice immersione di prova, viene allietata da numerosissimi incontri con una fauna più variegata che mai.
Ci portiamo ad una quota tale da non risentire del moto ondoso e mi accingo a fare un po' di esercizi. Il trim dell'assetto è completamente sbagliato: i panetti da due chili ciascuno, lo scoprirò solo dopo, pesano in realtà cinque chili in totale ed avere tutto quel peso spostato tanto in avanti mi costringe praticamente ad un assetto perennemente orizzontale.
A parte questo inconveniente, con gli esercizi va tutto ok; anzi, questi primi dueci minuti mi danno modo di apprezzare il comfort temico del titanico sottomuta che si rivela subito tutt'altro che eccessivo. A parte l'avanbraccio sinistro bagnato fino al gomito sto comodo e caldo come un papa.
Una cerina curiosa è rimasta a guardarci per tutto il tempo girandoci introno... forse domandandosi cosa caspita stessi facendo; la seguiamo per un po' prima di perderla nel blu. Polpi, aragose e nudibranchi di ogni specie e colore smbrano essersi dati appuntamento in questa fredda domenica di fine inverno ed in loro compagnia il tempo passa in men che non si dica. Al controllo dell'aria, la mia buddy ha solo 90 bar nella sua 12,5 litri mentre io ne ho ancora 140 nella mia 15 litri nonostante abbia giovato un bel po' con la frusta della stagna. probabilmente, a causa del freddo, sta consumando di più. Decidiamo di rientrare uscendo dallo stesso punto di ingresso.
Quardo la superficie e, anche se a 20 metri di distanza, mi sembra di vedere che il moto ondoso si sta attenuando.
Sulla via del ritorno facciamo un incontro che da solo sarebbe valsa l'intera immersione: una argosta di dimensioni monsrte!!!
Senza contare le antenne, il suo corpo è lungo quanto il mio braccio dal polso alla spalla! Mai vista una così grande da queste parti.
Arrivati a quota sosta di sicurezza, provo a scaricare il primo dei due panetti di piombo e mi rendo conto di rimanere ancora abbondantemente negativo. Con il secondo sono al limite; probabilmente mi basterebbe aggiungere solo mezzo chilo agli 8,5 che ho in cintura.
Allo scadere del cinquantottesimo minuto siamo di nuovo in superficie, felici sereni e soddisfatti.
_________________
Mad Max

[Mad Max]

*Ops!*
Inavvertitamente ho premuto Invia la posto di Anteprima; se qualcuno dei moderatori potesse eliminare il testo del primo messaggio sostituendolo con quello (riveduto e corretto) qui sotto...

Lunedì è arrivato il pacco con la muta stagna.
Martedì ho fatto una prova a secco passando un'oretta in giro per casa con la muta addosso.
Mercoledì, colto da irrefrenabile curiosità, non ho saputo resistere alla tentazione di eseguire un test di tenuta immergendomi per una decina di minuti... nella vasca da bagno.

Giovedì ho comprato il sottomuta.
Venerdì ho passato l'intera giornata a rimuginare sul fatto che, forse, sarebbe stato meglio optare per un sottomuta, nell'ordine, più leggero... meno caldo... meno costoso... meno ingombrante...
Alla fine, mi sono rassegnato alla prospettiva di sublimare prima ancora di riuscire a toccare l'acqua ed ho iniziato a sperare che il tempo si guastasse inesorabilmente.
Sabato mattina sono stato accontentato.

In barba ad un venerdì sera rossobuontemposispera, un'alba uggiosa ha fatto da preludio ad una mattinata fredda e ventosa, al di là di ogni mia più rosea aspettativa.

Caricata in macchina tutta l'attrezzatura, faccio rotta verso il circolo.
Il mare, battuto da una vento teso di grecale, è mosso, con frangenti che a tratti superano il metro e mezzo.
Arrivato al circolo, le facce scure dei miei due compagni di immersione non hanno nulla da invidaire alla tinta cupa del cielo.

Entrambi, per ragioni diverse, si ritrovano senza muta stagna e fatico un poco per convincerli ad immergersi con la umida ed una quantità imprecisata di corpetti sottomuta.

Mentre discutiamo preparando le attrezzature, il vento rinforza ulteriormente ed inizia a cadere anche qualche goccia di pioggia.

L'artico sottomuta, che nei giorni precedenti mi era sembrato tanto sproporzionato rispetto al mite clima siciliano, è tutt'altro che sgradevole da indossare. Assolta la liturgia del talco, persino la muta, che nel soggiorno di casa mi era sembrata pesante ed ingombrante come un canotto, diventa piacevole da avere addosso.

E' la mia prima immersione con una stagna in neoprene e, per non correre rischi, preferisco abbondare con la zavorra. Tra mille perplessità, carico la cintura con 8,5 kg e metto quelli che secondo me sono due panetti da due chili nelle tasche del gav. Così zavorrato, non dovrei avere problemi neppure in caso di cattiva gestione delle valvole.

Indossato il gruppo, i cento metri scarsi che mi separano dall'ingresso in acqua bastano a farmi sentire un degno emulo di Sisifo.

Guadagnare il largo tra un frangente e l'altro, cercando di disrticarsi tra gli scogli scivolosi con tutta quella zavorra addosso, è tutt'altro che facile.
Per non correre rischi, procedo con il gav completamente gonfio e l'erogatore in bocca... E meno male! Perchè, non appena smetto di toccare, precipito inoesorabilmente verso il fondo e per riemergere sono costretto a mettere un po' di aria anche nella stagna.

Mentre aspetto i miei compagni rifletto sulla possibilità di mollare uno dei due panetti di piombo che ho nel gav, ma mi frena il fatto che ne otterei un assetto asimmetrico. A risolvere definitivamente il dubbio ci pensa chi guida l'immersione di oggi che, viste le condizioni del mare, opta per l'uscita in un punto diverso e più riparato rispetto a quello da cui siamo entrati.

Rassegnato a portarmi a spasso per un'ora tutta quella zavorra spropositata, scendo per primo. Sgonfio il gav e piombo - è proprio il caso di dirlo - immediatamente sul fondo a quota -6 m.
Fatti i controlli di rito e regolata la valvola di scarico, indosso i guanti (è mia abitudine eseguire questa operazione sempre a questo punto dell'immersione), ma nel farlo sposto inavvertitamente il polsino sinistro e faccio entrare un po' di acqua all'interno della manica.

Pazienza.

Sott'acqua la visibilità non è ottimale, ma in breve, quella che si preannunciava come una semplice immersione di prova, viene allietata da numerosissimi incontri con una fauna più variegata che mai.

Ci portiamo ad una quota tale da non risentire del moto ondoso e mi accingo a fare un po' di esercizi. Il trim dell'assetto è completamente sbagliato: i panetti da due chili ciascuno, lo scoprirò solo dopo, pesano in realtà cinque chili in totale ed avere tutto quel peso spostato tanto in avanti mi costringe praticamente ad un assetto perennemente orizzontale.
A parte questo inconveniente, però, con gli esercizi va tutto ok; anzi, questi primi dieci minuti mi danno modo di apprezzare il comfort termico del titanico sottomuta, che si rivela subito tutt'altro che eccessivo.

A parte l'avambraccio sinistro bagnato fino al gomito, sto comodo e caldo come un papa.

Una cernia curiosa è rimasta a guardarci per tutto il tempo girandoci introno... forse domandandosi cosa caspita stessimo facendo; la seguiamo per un po' prima di perderla nel blu.
Polpi, aragose e nudibranchi di ogni specie e colore sembrano essersi dati appuntamento in questa fredda domenica di fine inverno ed in loro compagnia il tempo passa in men che non si dica.
Al controllo dell'aria, la mia buddy ha solo 90 bar nella sua 12,5 litri mentre io ne ho ancora 140 nella mia 15 litri, nonostante abbia giocato un bel po' con la frusta di carico della stagna. Probabilmente, a causa del freddo, sta consumando di più.
Guardo la superficie e, anche se a 20 metri di distanza, mi sembra di vedere che il moto ondoso si sta attenuando.
Decidiamo di rientrare uscendo dallo stesso punto di ingresso.

Sulla via del ritorno facciamo un incontro che da solo sarebbe valsa l'intera immersione: una argosta di dimensioni monstre!!!

Senza contare le antenne, il suo corpo è lungo quanto il mio braccio, dal polso alla spalla!
Mai vista una così grande da queste parti.

Arrivati a quota sosta di sicurezza, provo a scaricare il primo dei due panetti di piombo e mi rendo conto di rimanere ancora abbondantemente negativo. Con il secondo sono al limite; probabilmente mi basterebbe aggiungere solo mezzo chilo agli 8,5 che ho in cintura.
Allo scadere del cinquantottesimo minuto siamo di nuovo in superficie, felici sereni e soddisfatti.
E' quasi ora di pranzo e tutti e tre abbiamo una gran voglia di immergerci in un bel piatto fumante di gnocchi gorgonzola e mascarpone!

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Mad Max

[ninosub]

max, invidio la stagna, il sottomuta, l'incontro con la super aragosta, l'immersione in acqua, l'immersione negli gnocchi ....
NON invidio la prova a secco nel soggiorno (il solo pensiero di quando ho provato la mia semistagna mi fa sudare ..) e la zavorratura ad incudine con relativa passeggiatina per la serie se cado buco la terra ed arrivo in cina ....
voglio fare bolle
_________________
il cielo stellato sopra di me
la legge morale dentro di me (I.Kant) ...
... ma tutto intorno, se possibile, acqua e tante tante bolle !!!!! (ninuzzo)

sito dell'Associazione ASTROIDES
www.astroides.it

un diving per tutti: NAUTISUB a San Vito lo Capo: www.nautisub.it

[Mad Max]

Ciao Nino!

Io non ce l'ho fatta proprio a rinunciare alle immersioni nel periodo invernale; all'inizio, mi sono adattato con la semistagna ed un numero di strati di neoprene via via crescente... poi, quando ho iniziato a prendere le sembianze dell'omino Michelin, sono passato alla stagna per ragioni di sopravvivenza!

Speriamo di riuscire a conoscerci presto per fare un po' di bolle insieme... magari, proprio dalle tue parti (che conosco solo al di sopra della superficie del mare) che mi sembrano estremamente interessanti e ricche di spunti!

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Mad Max

[Mad Max]

Hem... moderatori...?

Nessuno che si trova a passare da queste parti e rimedia al pasticcio che ho combinato...?

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Mad Max

[ninosub]

ciao Max
non preoccuparti, il report si legge bene anche nella sua stesura originale

anche per me sarà un piacere conoscerti e fare un po' di bolle
se la stragione prende il verso giusto avremo modo ognuno di conoscere posti e persone nuove, e ciò grazie al forum ed alla nostra passione per il mare (ovvio che nel mezzo ci metteremo anche cucina locale, musica e vino )

in effetti l'anno scorso, quando acquistai la semistagna, ero convinto che non vi sarebbe stato più il tradizionale breack invernale
certo, ho fatto l'ultimo puccio il 4 dicembre, ma poi vento, mare mosso e freddo, nonchè impegni vari, hanno preso il sopravvento sulla voglia di mare. L'età, l'essere troppo magro, o le poche ore di sonno mi fanno sempre di più avvertire la sensazione di freddo alla quale prima ero indifferente o quasi. La stagna mi sembrava troppo spaziale, ma ora me ne sono pentito quando la semistagna avrà qualche annetto e mi troverò un po' di spicci la stgna entrerà nel mio corredo!

spero proprio di andare in acqua al più presto; i report di viaggi ed immersioni, e le proposte dei tour operator per sharm a prezzi stracciati mi stanno rosicando vivo
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[Mad Max]

Ciao Nino,
chissà che non ci si veda prima del previsto...!

Con i ragazzi del circolo c'è una mezza idea (... un po' più di mezza, diciamo tre quarti!) di fare Kent, Capua e Grotta della Ficarella per il ponte del 25 aprile... anzi, se hai da darmi qualche dritta per alloggi in loco a prezzi da poverisubbi, te ne sarei immensamente grato!

_________________
Mad Max

[ninosub]

io aggiungerei anche il Pavlos e la parete di Makari
ovviamente tutto dipende dal meteo e da quanti giorni si avranno a disposizione
fammi sapere quanti siete, e quanti giorni
ti faccio sapere alternative e prezzi
pregusto le bolle, sperando di essere già abbastanza in forma per il Kent
(non scendo da mesi e prima di andare a -48 vorrei riprenderci la mano)
a presto
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[Mad Max]

[ninosub]

ti aggiornerò in MP
appena i dettagli sono pronti li posto così da iniziare ufficialmente il sicily wreck tour

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