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furio
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MessaggioInviato: Gio 13 Ott, 2005 16:15 pm    Oggetto: Re: r Rispondi citando

mr.thistlegorm ha scritto:
se la PADI non t'insegna le procedure decompressive, nè le configurazioni per farlo... è semplice: o non ci vai o prendi un deep air tecnico, o non so quale stella CMAS o BSAC o quello che vuoi... ma impara a farlo con chi è deputato ad insegnarlo!

.........

Ah-ah... se la comunità europea decide di reinserire nel ricreativo, o nell'arco delle prime stelle, le prime ranocchiette o quello che vuoi, (nei livelli basici, insomma) le procedure di decompressione... stanno prendendo una cantonata gigantesca. Infatti non ci credo molto.



Non intervengo molto, ma quando lo faccio............. Very Happy
Se volete leggere sedetevi, chi fuma si accenda una bella sigaretta, e non maledicetemi leggendo.
Senza questi presupposti, passate oltre....

Questa discussione me ne fa venire in mente una analoga, fatta sempre in internet circa 5 anni fa, con un personaggio che frequenta abbastanza assiduamente questo forum e che, fortunatamente, in questi cinque anni ha cambiato idea.

Ora copio e incollo quel che ci eravamo detti e sono sicuro che lui si riconoscera' Very Happy


XXXXX ha scritto nel messaggio <896ktu$j8...@nslave1.tin.it>...

>Premesso che un sub intellettualmente curioso può oggi come oggi avere
>facilmente qualsiasi informazione teorica, anche su immersioni tecniche
>(cfr. ad esempio su un piano divulgativo i libri di Gillian), il problema
>delle didattiche è stato decidere quali informazioni fornire ad un target
di
>sub medio - basso (specie negli Stati Uniti Smile


Io non sono un addetto ai lavori : non seguo piu' corsi da tempo, non faccio parte di circoli, club o altro, non frequento un diving fisso ma mi appoggio di volta in volta a quello che mi e' piu' comodo.... insomma sono un subacqueo "zingaro" e quello che so dell'ambiente scolastico, o meglio della sua evoluzione,lo so solamente in quanto frequentatore di questo NG. Puo' darsi quindi che da ora in poi io dica solamente un sacco di fesserie. In questo caso, vi prego di farmelo sapere Smile)

Il primo punto che mi ha fatto sobbalzare e' proprio quello che ho riportato sopra.
E' verissimo che le didattiche che ormai per abitudine vengono chiamate
"commerciali" hanno origine statunitense, e' verissimo che hanno permesso a molti di avvicinarsi alla subacquea, e' verissimo che hanno razionalizzato i contenuti sia teorici sia pratici dei corsi di immersione : ma i loro meriti (che non sono ne' pochi ne' banali !!) si fermano qui.
Le didattiche sono nate negli stati uniti e sono tagliate sugli stati uniti.
Le leggi fisiche sono le stesse la' e qua, l'acqua e' acqua sia la' che qua,
il jacket funziona allo stesso modo la' e qua, e potrei andare avanti per
righe e righe.
Pero' : mentre il subacqueo americano medio (attenzione : medio non
vuol dire wkpp o altro, gente che fa ricerca ecc.) fa le sue immersioni ai
caraibi,_ quindi con visibilita' minima 25 metri, temperatura da 26 gradi in su, profondita' media 15 metri perche' tutto quello che c'e' da vedere lo si trova proprio li'_, da noi e' diverso.

Da noi il subacqueo medio _quelli veri, non quelli che "il mediterraneo
e' freddo, non c'e' niente da vedere, io ai tropici o niente ...."Smile)_ fa
le sue immersioni a partire dai 20 metri in giu', con visibilita' che quando e' di 5 metri e' un lusso, e con l'acqua che nei mesi freddi scende a 13/14 gradi.

Quindi non e' detto che le informazioni fornite al subacqueo americano
medio_basso siano sufficienti per il subacqueo medio_basso di casa nosrtra.
Inoltre non e' scontato che tutti quelli che hanno preso un brevetto di
primo livello siano "intellettualmente curiosi" e vadano quindi a leggersi testi (magari anche in inglese...) per approfondire le _poche_ cose apprese al corso.
E anche nel caso dell'intellettualmente curioso, i rischi del "fai da te"
sono sempre presenti.

>In un mercato che si orientava sempre di più su di un corso di primo grado
>breve rispetto a quelli tradizionali, la scelta è stata quella di infornire
>informazioni abbastanza dettagliate seppur non complete (ma buone per quel
>tipo di corso) imponendo però limiti di profondità e di tempo assai rigidi
>(18 metri in curva), adottando tabelle più restrittive di quelle US Navy e
>proponendo una procedura di omessa decompressione sostanzialmente di pura
>emergenza, rimandando (ma non per tutte le didattiche) lo studio (solo
>teorico però) della parte delle tabelle riguardante la decompressione ai
>corsi avanzati.


E anche qui mi sembra di stare in un mondo di sogni : quanti subacquei
conoscete che, avendo il brevetto di primo livello, fanno tranquillamente immersioni anche a 35/40 metri ? Io tanti. Sono subacquei che dopo il primo corso hanno fatto immersioni per conto loro, hanno fatto sperienza sul campo, non sono arrivati ai 40 metri dopo 10 imersioni ma magari dopo 40 o 50 immersioni.
Mi va bene il limite "didattico" per immersioni di corso, durante le quali
l'istruttore ha la piena responsabilita' di quello che succede, ma dopo ??
Non facciamo finta, per piacere, di non saperlo : il subacqueo indipendente va dove c'e' qualcosa da vedere, altrimenti sta a casa a vedere i filmati di linea blu.
Ma allora, le nozioni di base per poterlo fare, le vogliamo dare o no??

E tutta questa diversita' tra la procedura di emergenza di omessa
decompressione e la lettura cosciente delle tabelle dove sta ?
Attenzione che omessa decompressione vuol dire : ho fatto una immersione, sono uscito dalla curva di sicurezza, e quindi devo fare decompressione. Pero' e' successo qualcosa per cui non ho potuto fare la decompressione che dovevo fare. Quello che oggi si insegna riguarda piuttosto l'uscita accidentale dalla curva di sicurezza, ed e' questo _credo_ che voleva dire XXXXX.


Premesso che :

1- non ho un computer altrimenti questa regoletta non mi servirebbe
2- per sapere che sono uscito di curva devo avere le tabelle che me lo
dicono

A questo punto mi sembra di gran lunga preferibile leggere sulla tabella
(tanto gia' ho letto quale e' il limite di tempo per la mia profondita' )
quanti minuti di deco devo fare e a quanti metri piuttosto che :
- fare la differenza tra il tempo di immersione e il tempo di non
decompressione letto sulle tabelle
- decidere (non e' difficlie....) se questo tempo e' superiore o inferioire
ai 5 minuti
- fermarmi per 5 minuti a 5 metri oppure 15 minuti a seconda del risultato del ragionamento 2 Smile)


O non e' questa una scusa per mantenere un open sotto le proprie grinfie
perche' non ha le nozioni necessarie per poter fare immersioni autonome ??

Non dimentico di avere letto proprio su questo NG, e non scritto da un
nessuno come potrei essere io, ma da un istruttore, che il subacqueo medio non solo non puo' essere autonomo, ma addirittura NON DEVE !!, proprio per come e' impostato l'addestramento della subacquea.
Lasciando da parte il caso limite del recente post sulla sosta di sicurezza,
mi chiedo quanto cio' sia giusto ......


>Comunque la si metta c'è il fatto che le immersioni fuori curva ancora oggi
>presentano un rischio statistico elevato (non oggettivamente ma per
>propagandare l'idea che la subacquea sia uno sport molto sicuro). Tutto
>sommato, allo stato, tale atteggiamento è meno dannoso che convincere gli
>allievi che andare a 50 - 60 metri in aria sia una passeggiata Smile.

E' sicuramente giusto convincere gli allievi che andare a 20 metri e'
diverso che andare a 40, e' sacrosanto metterli al corrente dei problemi che si possono incontrare andando profondi, e' cosa meritevole spiegare come si programma una immersione in curva, e dire che non e' un peccato mortale programmare una immersione fuori curva, anche perche' fuori curva e' meglio andarci avendolo programmato
piuttosto che trovarcisi senza sapere come e perche'. (ripeto, non facciamo finta di non sapere : normalmente le immersioni, anche
fonde, si fanno in curva. Pero' per certi subacquei, anche open ma con esperienza sul campo, ogni tanto il fuori curva ci scappa ....)
Mi sembra un atteggiamento opposto a quello che ,_ripeto, mi sembra di
capire dalla lettura del NG _,e' in uso oggi dove si dice :
quel che succede se vai oltre i 20 metri o se esci di curva non te lo dico
perche' tanto i limiti del tuo brevetto non ti consentono di fare certe cose.
Se proprio lo vuoi sapere, fatti un bel corso avanzato e poi, se vuoi andare oltre i 30 metri, fatti un bel corso deep.

Scusatemi per la lunghezza del post.
Ciao a tutti,
Furio
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MessaggioInviato: Gio 13 Ott, 2005 17:25 pm    Oggetto: Re: r Rispondi citando

furio ha scritto:
[Ora copio e incollo quel che ci eravamo detti e sono sicuro che lui si riconoscera' Very Happy


Furio, Furio, il thread a cui alludi è questo http://groups.google.it/group/it.hobby.scuba/browse_thread/thread/a82459db3fc263a5/f437377e3f7def07?lnk=st&q=%22rimandando+(ma+non+per+tutte+le+didattiche)%22&rnum=1&hl=it#f437377e3f7def07 e se alludi a me non ho affatto cambiato idea.
Il post iniziale di quel thread, di fronte ad alcune polemiche inutili che c'erano state, era un tentativo di spiegare perchè ci fossero quegli standard didattici e perchè fosse anche "giusto" (salvo standard obiettivamente pericolosi ma qui starebbe all'allievo evitare quella didattica) che ci fossero pur essendo diversi dagli standard individuali operativi ("altrettanto giusti") di moltissimi subacquei.
Da punto di vista della didattica gli standard hanno sempre una precisa motivazione (anche l'uso tanto criticato e criticabile in assoluto del nitrox 36 per il decompression ssi ha un motivo ben preciso ed in quell'ottica didattica ha un senso, ad esempio corso nitrox già esistente e facilità di reperimento nei diving che già facevano corsi nitrox).
Il problema - e questo ancora molti non lo capiscono - è quando gli standard didattici diventano standard operativi obbligatori, è quando i corsi, da utile strumento per accrescere il proprio addestramento (con scelte più o meno oculate fra quello che offre il mercato) diventano obbligatorio per poter fare una certa immersione .......
In altre parole ... date alla didattiche quello che è delle didattiche, date al subacqueo ciò che è del subacqueo.

M.
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MessaggioInviato: Gio 13 Ott, 2005 18:24 pm    Oggetto: Rispondi citando

Per Furio: condivido molto di quello che hai scritto, ma giungo a conclusioni leggermente diverse, simili a quanto scrive sopra M., che andando a vedere bene si raccordano con parte di quello che dice Mr.T .... vogliamo provare la quadratura del cerchio?

Il punto iniziale è che tutti (gli altri) si sembrano dimenticare come le tabelle US NAVY hanno come indispensabile premessa degli elementi 'standard' che dovrebbero essere imprenscindibili, a meno di non aggiungere (e non è facile) parametri k 'a piacere' per compensare le variazioni (solitamente in peggio) che occorrono nel profilo di immersione.... parlo naturalmente di stato fisico, mentale ed allenamento del sub/atleta, livello di lavoro e affaticamento/sforzo espiratorio, temp dell'acqua, corrente e visibilità, livello di rischio, ecc ecc ... parti di queste variabili sono ora processate/limitate dai moderni computer e nuovi algoritmi, che facilitano l'immersione ricreativa, così come i programmini al pc 'aiutano' (rabbrividisco) a pianificare una tek.... ma tanto sono ricreazionale!
Ora io sono il primo a dare addosso alle didattiche 'americane', ma forse sono proprio loro che, con i limiti imposti (a se stesse, poi è lo 'stupido' legislatore, peggio se del 'mestiere', che applica male tali regole standard facendole diventare leggi vessatorie), unitamente all'enorme miglioramento della qualità delle attrezzature, hanno permesso una subacquea diffusa (la promozione fa sempre bene, non credere), sicuramente meno consapevole ma, udite udite, più sicura nel maggior spettro di ambienti di immersione.... Se poi uno vuole andare veloce, non c'è nessun autovelox che lo possa dissuadere, il problema è che spesso si porta dietro, come minimo, il compagno!
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MessaggioInviato: Gio 13 Ott, 2005 18:32 pm    Oggetto: Rispondi citando

boccio ha scritto:
Per Furio: condivido molto di quello che hai scritto, ma giungo a conclusioni leggermente diverse, simili a quanto scrive sopra M., che andando a vedere bene si raccordano con parte di quello che dice Mr.T .... vogliamo provare la quadratura del cerchio?

Il punto iniziale è che tutti (gli altri) si sembrano dimenticare come le tabelle US NAVY hanno come indispensabile premessa degli elementi 'standard' che dovrebbero essere imprenscindibili, a meno di non aggiungere (e non è facile) parametri k 'a piacere' per compensare le variazioni (solitamente in peggio) che occorrono nel profilo di immersione.... parlo naturalmente di stato fisico, mentale ed allenamento del sub/atleta, livello di lavoro e affaticamento/sforzo espiratorio, temp dell'acqua, corrente e visibilità, livello di rischio, ecc ecc ... parti di queste variabili sono ora processate/limitate dai moderni computer e nuovi algoritmi, che facilitano l'immersione ricreativa, così come i programmini al pc 'aiutano' (rabbrividisco) a pianificare una tek.... ma tanto sono ricreazionale!
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Yes Yes Yes !! - Miii ....il boccio mi sta diventando un diplomatico Razz non sapevo avessi queste doti di negoziazione/comunicazione Rolling Eyes

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MessaggioInviato: Ven 14 Ott, 2005 10:07 am    Oggetto: Re: r Rispondi citando

M. ha scritto:
e se alludi a me non ho affatto cambiato idea.


Beh....non era difficile riconoscerti....... Very Happy

Cinque anni fa avevo capito che per te era giusto tacere, ai corsi di primo livello, su tutto cio' che riguardava il fuori curva.

Adesso capisco che ti pare giusto parlarne e non solo ma anche insegnare tutto quel che comporta l'uscire dalla curva.

O non avevo capito niente cinque anni fa, oppure non ho capito niente ora.
C'e' un'altra possibilita' : non avevo capito niente allora e non ho capito niente ora, ma in questo caso due negazioni fanno una affermazioene e quindi la escluderei.... Very Happy

Ciao,
Furio
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MessaggioInviato: Ven 14 Ott, 2005 11:10 am    Oggetto: Rispondi citando

kilo965 ha scritto:
boccio ha scritto:
Per Furio: condivido molto di quello che hai scritto, ma giungo a conclusioni leggermente diverse, simili a quanto scrive sopra M., che andando a vedere bene si raccordano con parte di quello che dice Mr.T .... vogliamo provare la quadratura del cerchio?

Il punto iniziale è che tutti (gli altri) si sembrano dimenticare come le tabelle US NAVY hanno come indispensabile premessa degli elementi 'standard' che dovrebbero essere imprenscindibili, a meno di non aggiungere (e non è facile) parametri k 'a piacere' per compensare le variazioni (solitamente in peggio) che occorrono nel profilo di immersione.... parlo naturalmente di stato fisico, mentale ed allenamento del sub/atleta, livello di lavoro e affaticamento/sforzo espiratorio, temp dell'acqua, corrente e visibilità, livello di rischio, ecc ecc ... parti di queste variabili sono ora processate/limitate dai moderni computer e nuovi algoritmi, che facilitano l'immersione ricreativa, così come i programmini al pc 'aiutano' (rabbrividisco) a pianificare una tek.... ma tanto sono ricreazionale!
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Quoto in toto !

Sai, sto facendo un corso in ambito Nato, e la cosa piu' difficile e' riuscire, a fine giornata, ad avere il consenso di tutti su un certo argomento Wink cmq sono sorpreso, perche' qualche pietrata me l'aspettavo in ogni caso! Oppure, spero di aver detto cose talmente banali e riconosciute da tutti che non si possono ribattere .... ma e' strano Confused
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MessaggioInviato: Ven 14 Ott, 2005 11:15 am    Oggetto: Re: r Rispondi citando

furio ha scritto:
Cinque anni fa avevo capito che per te era giusto tacere, ai corsi di primo livello, su tutto cio' che riguardava il fuori curva.


E avevi capito male. Tra l'altro quando ho fatto la prima stella io (tra l'altro in vacanza) queste informazioni erano presenti sul manuale e venivano tranquillamente date.

Citazione:
Adesso capisco che ti pare giusto parlarne e non solo ma anche insegnare tutto quel che comporta l'uscire dalla curva.


Opinione che ho sempre avuto.

Citazione:
O non avevo capito niente cinque anni fa


Esatto. Come peraltro avevo scritto anche in quel thread stavo cercando di far capire quali fossero le motivazioni di alcuni standard didattici che quindi non potevano essere presi come regola generale e cogente di comportamento per tutti.
Su quello che pensassi allora e che penso anche esso non mi sembra che la lettura complessiva di quel thread (rileggilo tutto per favore) possa lasciare anche un minimo dubbio.

M.
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MessaggioInviato: Dom 16 Ott, 2005 19:43 pm    Oggetto: Re: r Rispondi citando

mr.thistlegorm ha scritto:
Andrea_N ha scritto:
Un incidente oltre ai 30 metri è classificato tra le immersioni oltre i 30 metri, ma quali sono state le cause dell'incidente?
- esaurimento di aria?
- narcosi?
- malfunzionamento di una parte dell'equipaggiamento?
- equipaggiamento inadeguato? (...)


Ciao Andrea,
esempio:

un incidente oltre i 90 km/h è avvenuto perchè:

- è scoppiato uno pneumatico frenando...
- il guidatore non ha capito in tempo che doveva rallentare...
- il guidatore era distratto...
- la segretaria del guidatore si stava cambiando d'abito sul sedile posteriore...

stessa storia. Ripeto: sopratutto nelle ripetitive.
Ciao



Laughing Laughing Laughing Laughing Laughing
Mr.T ti sei infilato in un ginepraio.....

b.
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MessaggioInviato: Dom 16 Ott, 2005 20:12 pm    Oggetto: mr t adora i gineprai Rispondi citando

mr t. sei sempre il numero uno. Piaccia o non piaccia alle M.aestrine dalla penna rossa
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MessaggioInviato: Dom 16 Ott, 2005 20:25 pm    Oggetto: Re: mr t adora i gineprai Rispondi citando

gipa ha scritto:
mr t. sei sempre il numero uno.


Purchè non si inpicci di normativa subacquea Very Happy ciao

M.
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MessaggioInviato: Dom 16 Ott, 2005 23:17 pm    Oggetto: Rispondi citando

Ciao gipa, ciao Massimo 59, ciao M., beppe, boccio... Andrea_N... tutti...

Non sono fuggito, ho avuto problemi di connessione.

ciao

Massimo59 e Andrea_N

Dal vostro punto di vista, e non è detto che non lo condivida, la lettera di Mr. Shreeves vi sembra quella del classico predicabene-razzolamale. Non ho nessuna difficoltà a riconoscere certe 'altre' mancanze, che non ledono, però i concetti espressi.

Con Andrea_N, vedo, ci sono spesso dei fraintendimenti su alcuni dettagli. Credo fortemente nelle ore in acqua, più che nelle ore di teoria infarcita di pressioni parziali, almeno all'inizio. ui ha ragione la FAMIGERATA: c'è un libro ed un video a prova di scemo, studia e fai i quiz... acqua, acqua, acqua.

Ma comunque non basta. Nè la teoria nè le ore ed ore in acqua. Non basta se non c'è dietro una esperienza fatta come va fatta, e cioè: seguita. Gli autodidatti, si sa: o sono geni innati o si ritrovano gigantesche lacune... anche dopo 200 immersioni. E chi fa questo per mestiere, chi ha i numeri sotto gli occhi, non può far altro che confermarlo.

Chiunue può comprare un libro di B. Gilliam, ma poi...? Senza uno specchio professionale (e per favore non riapriamo il dibattito sulla professionalità di questa o quella agenzia, perchè la professionalità è di questo o quell'istruttore... discutere su questo è davvero aria fritta)

Se la lettera l'avesse scritta il vice presidente della FIAS, o della TDI, quello che vi pare, l'avrei presa nella stessa considerazione, almeno negli intenti. Penso francamente si tratti solo della posta che ricevo, nient'altro Wink

M.

non ho nessuna intenzione di scrivere io delle normative. Laughing ma che vada fatto qualcosa per evitare che della gente con la testa infarcita di cose che non ha capito bene, o di esperienza che non ha (che non gli sia stata data o infusa è assolutamente secondario), che non si possa permettere la solita sequela di incidenti perchè ognuno ha diritto di 'suicidarsi' (ohè, per quanto riguarda il codice non è mica tutto questo diritto, se vogliamo essere sottili...)

sapete che succede? Succede che poi tocca andarli a cercare, metterli in sacchetti di plastica, stabilire cosa è successo, parlare con gli amici e le famiglie... o accompagnarli sulla sedia a rotelle. Renditi conto che c'è del dolore intorno a tutto ciò che non viene generato dall'imponderabile momento di sfiga, ma da una lacuna grave: la mancanza di una normativa efficacie, qualunque sia la parrocchia d'origine, dalla mancanza di rispetto di regole più o meno accettabili, ma meglio di niente, la mancanza di una supervisione costruttiva. Dal chaos.


Un saluto

ciao
_________________
'you're going to reap just what you sow'

l.r
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MessaggioInviato: Lun 17 Ott, 2005 9:39 am    Oggetto: r Rispondi citando

Citazione:
[quote="mr.thistlegorm"]Ciao gipa, ciao Massimo 59, ciao M., beppe, boccio... Andrea_N... tutti...

Non sono fuggito, ho avuto problemi di connessione.

ciao

Massimo59 e Andrea_N

Dal vostro punto di vista, e non è detto che non lo condivida, la lettera di Mr. Shreeves vi sembra quella del classico predicabene-razzolamale. Non ho nessuna difficoltà a riconoscere certe 'altre' mancanze, che non ledono, però i concetti espressi.

Con Andrea_N, vedo, ci sono spesso dei fraintendimenti su alcuni dettagli. Credo fortemente nelle ore in acqua,



Ciao,
la mia chiave di lettura del msg. di mr. S. è leggermente diversa, la trovo splendidamente retorica nel senso ampolloso del termine.
Sicuramente le intenzioni di mr. S. sono pragmatiche, ma come te, anche io ho esperienza, un fattore forse sempre più cinico che mi allerta verso un certo tipo di proclami.
Per questo sono d'accordo che "non ledono i concetti espressi".

Per quanto riguarda i fraintendimenti questi sono all'ordine del giorno; io ne abuso un pò, del resto le discussioni con la tastiera sono prive della timbrica vocale che molte volte vale più di un aggettivo.

Una mia considerazione mi conduce al dilemma di sempre.
Se è vero che esistono università modello, esistono anche le università non esemplari, eppure ambedue generano laureati.
Ho modo di pensare che questi doctor-scuba siano fortemente responsabili dell'educazione tecnica dei subacquei contemporanei.
Spostando tale concetto sui "laureati istruttori" la risultante è cristallina, per cui, magari, mr. S. mentre stilava il suo comunicato, avrebbe potuto riflettere sulle "lauree" in insegnamento subacqueo che la propria didattica ha, per molti anni, adesso un pò meno, diffuso con una disinvoltura meritevole di discussione, ma chissà, forse è proprio per questo che mr. S. ha scritto quella lettera.

Come vedi, credo che sostanzialmente abbiamo una convergenza di opinioni, la mia è meno affabile della tua forse perché ne ho viste e vedo troppe, come ieri in quel di Livorno ....
ciao,
Andrea
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MessaggioInviato: Lun 17 Ott, 2005 9:52 am    Oggetto: Re: r Rispondi citando

[quote="Andrea_N"]
Citazione:
mr.thistlegorm ha scritto:
Ciao gipa, ciao Massimo 59, ciao M., beppe, boccio... Andrea_N... tutti...

Non sono fuggito, ho avuto problemi di connessione.

ciao

Massimo59 e Andrea_N

Dal vostro punto di vista, e non è detto che non lo condivida, la lettera di Mr. Shreeves vi sembra quella del classico predicabene-razzolamale. Non ho nessuna difficoltà a riconoscere certe 'altre' mancanze, che non ledono, però i concetti espressi.

Con Andrea_N, vedo, ci sono spesso dei fraintendimenti su alcuni dettagli. Credo fortemente nelle ore in acqua,



Ciao,
la mia chiave di lettura del msg. di mr. S. è leggermente diversa, la trovo splendidamente retorica nel senso ampolloso del termine......

Se è vero che esistono università modello, esistono anche le università non esemplari, eppure ambedue generano laureati.

per cui, magari, mr. S. mentre stilava il suo comunicato, avrebbe potuto riflettere sulle "lauree" in insegnamento subacqueo che la propria didattica ha, per molti anni, adesso un pò meno, diffuso con una disinvoltura meritevole di discussione.

vedo troppe, come ieri in quel di Livorno ....
ciao,
Andrea

Scusa grande omonimo se mi sono permesso di tagliarti...

1. sicuramente Mr S ha i suoi interessi per scrivere quello che scrive, e anche i suoi bravi scheletri nell'armadio (persino il Papa ha chiesto ammenda, figurati noi poveri esseri normali) ma, astratto dal contesto della persona (che non conosco) e dell'organizzazione (che conosco un pelino di piu') non puoi dire che non riproduca un quadro, sia pur parziale, ma reale

2. laureati con diversa preparazione teorico-pratica ... e' all'ordine del giorno per fortuna, nel caso reale la meritrocrazia ogni tanto funziona, nel campo sub si chiama selezione della specie... ma siccone il buon Mr T si trova con un genere a cui evitare la selezione, e' giusto che sia molto sensibile ai limiti rispetto a chi ha sub generalmente piu' esperti

3. stai aspettando qualcuno che ti chieda che e' successo a Livorno, ammettilo?
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MessaggioInviato: Lun 17 Ott, 2005 10:42 am    Oggetto: Rispondi citando

mr.thistlegorm ha scritto:
quella del classico predicabene-razzolamale.


Il fatto è che neanche predica bene ...:-D Il succo, depurato della retorica è: prendete il brevetto x che abilita a y (che poi l'"abilitato" sia anche capace è secondario).

Citazione:
fortemente nelle ore in acqua, più che nelle ore di teoria infarcita di pressioni parziali


La teoria sub sono veramente quattro cose, un decimo di un esame universitario. Quindi non c'è ragione perchè non venga fatta bene. Ovvio che poi le ore in acqua sono essenziali ed essendo appunto ore è necessario che il cammino di esperienza sia graduale, cosa che oggi non è (vedo avanzato fatto subito dopo l'open e che genera aspettative di saper fare immersioni che ancora non si possono saper fare).

Citazione:
esperienza fatta come va fatta, e cioè: seguita.


Anche qui c'è modo e modo. In realtà basterebbe un corso di base ben fatto e poi, con gradualità si potrebbe anche fare da soli, oppure ricorrere ad istruttori quando si pensa ciò possa servire senza veri corsi codificati, brevetti, etc.

Citazione:
E chi fa questo per mestiere, chi ha i numeri sotto gli occhi, non può far altro che confermarlo.


Solo perchè vede il risultato di certa industria subacquea che con una normazione positiva peggiorerebbe e non migliorerebbe.

Citazione:
ma che vada fatto qualcosa per evitare che della gente


E che cosa ? Pensa che in un settore dove è in gioco veramente la vita degli altri e quindi una regolamentazione era impresindibile ed essenziale (patenti di guida) un esame pubblico non ha avuto alcun effetto sensibile .... Nel nostro non essendoci alcun interesse pubblico non vedo proprio a cosa possa servire una normativa come intendi tu. Paradossalmente servirebbe di più escludere ogni valore abilitante ai brevetti ed eliminare totalmente le guide (o farle pagare come meritano) in maniera da far responsabilizzare i praticanti.

M.
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Andrea_N
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MessaggioInviato: Lun 17 Ott, 2005 10:52 am    Oggetto: Re: r Rispondi citando

Citazione:
boccio ha scritto:


ciao,
Andrea

Scusa grande omonimo se mi sono permesso di tagliarti...


sì vabbè, ma che non accada di nuovo.


Citazione:
1. sicuramente Mr S ha i suoi interessi per scrivere quello che scrive, e anche i suoi bravi scheletri nell'armadio (persino il Papa ha chiesto ammenda, figurati noi poveri esseri normali) ma, astratto dal contesto della persona (che non conosco) e dell'organizzazione (che conosco un pelino di piu') non puoi dire che non riproduca un quadro, sia pur parziale, ma reale



Non mi sembra di aver detto questo. Sono un cultore della coerenza e in quel msg ho visto qualcosa di stridente. Come scritto a mr. T vi è una convergenza di opinioni nel senso che: sì, è vero che le regole debbono essere rispettate per voler bene a se stessi però, una strizzatina di orecchi ci vuole, quando la causa primaria non assolutistica del problema, riguarda mr. S da molto vicino, e cioè gli istruttori.
Per non equivocare preciso che ognuno ha le proprie pecore nere, dico solo che quest'ultime non debbono essere facilitate nella riproduzione ma rese sterili.


Citazione:
2. laureati con diversa preparazione teorico-pratica ... e' all'ordine del giorno per fortuna, nel caso reale la meritrocrazia ogni tanto funziona, nel campo sub si chiama selezione della specie... ma siccone il buon Mr T si trova con un genere a cui evitare la selezione, e' giusto che sia molto sensibile ai limiti rispetto a chi ha sub generalmente piu' esperti


Che dirti, il mio pensiero è che il medico pietoso impiaga la ferita.
Estendendo questa opinione nel settore istruzionale subacqueo vi è una vera e propria epidemia. Forse sarò troppo drastico, ma ancora una volta è l'esperienza accumulata che mi fa essere così rigido.

Citazione:

3. stai aspettando qualcuno che ti chieda che e' successo a Livorno, ammettilo?[/


No, non ho necessità di sentirmi chiedere "ma dai su, dicci cosa è successo", anche perché sono successe le solite cose che accadono ogni domenica alla folta schiera degli istruttori-distruttori.
Sinceramente, a me non interessa più, se accade in casa di altri.
Ciao.
Andrea



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