Lunghezza frusta erogatore secondario

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  • #16
    Provo a dire la mia.
    Ovviamente con la premessa mediata da "Blu Dive", se consapevoli, non c'è un modo giusto ed uno sbagliato (con le dovute eccezioni, se si hanno due primi stadi e si collega sia la frusta del gav che quella della stagna sullo stesso primo stadio questo è un errore oggettivo).

    Io trovo corretto rispettare il seguente principio.

    Se si hanno due primi stadi sul bibo:

    Il primo stadio - primario - va a destra perché in caso di urti la rubinetteria tende ad aprirsi e non a chiudersi.
    Il primo stadio - secondario - va a sinistra.
    Con il mono, se si usano due primi stadi (scelta non ideale) per convenzione metto comunque il primo stadio - primario - sul rubinetto di destra (più a destra) e quello secondario sul rubinetto di sinistra.

    Le fruste.

    Io condivido la regola che sul primo stadio - primario - quello da cui si respira - bisogna evitare di attaccare utenze a meno che non siano "vitali".
    Questo perché, ogni cosa che noi attacchiamo al primo stadio, primario, (anche una semplice frusta) porta con se solo per il fatto di essere collegato, la possibilità di rompersi, come si usa dire non si rompe ciò che non c'è.
    Il primario è preposto alla nostra respirazione e va "protetto" al meglio evitando tutto quello che non è vitale ed indispensabile.

    Chiediamoci cosa è necessario e vitale ?
    Necessario e vitale altrimenti non avrebbe senso è il secondo stadio primario da cui respiriamo.
    Necessario e per certi versi vitale (malgrado come sapete io amo il "no gav") è la frusta del gav.
    Nel ricreativo non è vitale e neanche necessaria (almeno per me) ma in ambito tecnico, e, se si parla di due primi stadi, muta stagna, bibo, siamo in ambito tecnico - si è vitale garantire la compensazione delle forze idrostatiche - dato che la quantità di attrezzature impiegate ma soprattutto gli elevati volumi di gas non permettono di poter usare la tecnica "no gav".
    Pertanto non solo il gav è elemento vitale ma, tanto come si fa con l'erogatore, deve essere garantita una ridondanza al gav, costituita dalla muta stagna e quindi la divisione delle due fruste (gav / stagna) sui due primi stadi.
    Pertanto sul primo stadio primario va solo la frusta del gav e niente d'altro.

    Il manometro non è elemento vitale - ne necessario, o meglio, serve averlo (un solo manometro) ma non necessita di ridondanza, anzi, la ridondanza del manometro è per sua natura più una fragilità del sistema che raddoppia la possibilità di rottura, rispetto all'utilità di avere due manometri ridondanti (di fatto non necessari).
    Pertanto il manometro, la frusta della stagna, e tutte le eventuali (come la sonda) vanno collegate sul primo stadio del secondario.

    Tutto questo perde di significato e/o va rivisto nel caso in cui si adotta una configurazione come il "Side Muont" che rappresenta un contesto totalmente diverso da rimettere tutto in gioco, con indubbi vantaggi.
    Nel "side Mount" i due manometri sono necessari, perché le due bombole sono completamente separate ma l'accettare due manometri e quindi andare contro il discorso sopra fatto, trova ragione d'essere nell'indubbia natura del "Side Muont" di essere una configurazione che permette una gestione dell'emergenza rottura molto ma molto più avanzata delle classiche bombole sulla schiena.
    Si accetta un qualcosa che con le bombole sulla schiena non ha senso ma avendo come contropartita un sistema con una straordinaria ridondanza e versatilità che nessuna sistema a "bombola dietro" può offrire.

    Cosi pure il concetto di erogatore primario e secondario nel "Side Mount" perde di significato dato che con questa configurazione non esiste un "primario" ed un "secondario" esistono due primari .

    La configurazione "octopus" è molto semplice e nella sua semplicità ha meno declinazioni, il "giusto" dove per giusto intendiamo quello che offre il migliore compromesso razionale è uno.

    Primo stadio.
    Secondo stadio primario a destra.
    Secondo stadio secondario a sinistra (dato che il secondario è solo ad uso del compagno).
    Manometro, frusta del gav.

    Il concetto cardine per me lo ha espresso bene "Blu Dive" se si usano fruste normali, o poco più lunghe del normale il secondo stadio secondario va a sinistra.
    Se si usa la frusta lunga (la classica di 2 metri) mettilo dove vuoi tanto la frusta è talmente lunga da non dare problemi.
    Ovviamente l'adozione della frusta lunga richiede come tutte le cose una minimo di preparazione per gestirla.

    Quindi si, condivido, va bene quasi tutto purché consapevoli delle scelte e avendo bene a mente che a fronte delle scelte fatte deve esserci un adeguato addestramento nella gestione.

    Cordialmente
    Rana









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    • #17
      Originariamente inviato da blu dive Visualizza il messaggio

      L'astina della riserva era la prima cosa a sparire, ne sono stato personalmente "vittima" un paio di volte.

      In un'immersione ben programmata il manometro è solo un controllo in più, mai lo strumento primario per la gestione dei gas.
      Nel caso specifico, il primo degli eventi ad accadere, tra la fine di una determinata bombola, e lo scadere del tempo prefissato, dava il momento dello stacco dal fondo.

      Erano altri tempi, altre attrezzature e, al contrario del pensare comune, non crediate che molti di questi sommozzatori avessero chissà che cultura subacquea.
      Alcuni si, erano avanti coi tempi, altri proprio no.
      Discussione molto interessante perché da questi discorsi emergono considerazioni sul perché oggi facciamo le cose in un certo modo.

      Condivido con "Blu Dive", non perché ne ho esperienza diretta ma perché ho raccolto più di una testimonianza che indica il problema, la riserva è stata foriera di tante disgrazie.
      Tanto che si è perfino arrivati a progettare una riserva automatica che non si potesse azionare fino a quando la pressione della bombola non scendeva a quella della riserva sbloccando il meccanismo.
      Nonostante questo la riserva è rimasta una criticità accettata solamente per il fatto che a quei tempi non cera una tecnologia affidabile per il manometro.

      In linea di massima condivido il discorso teorico di "Blu Dive" se fai una corretta programmazione e t'immergi come programmato il manometro è solo una lettura di conferma.
      Questo è vero ed è per questo che il manometro non è un elemento vitale anche se necessario e viene attaccato al primo stadio secondario.

      Rimane il fatto che la presenza di un manometro è necessaria per garantire la ridondanza del controllo sul consumo dato che tutti sappiamo che il consumo in particolari situazioni anche per i subacquei più preparati può variare tantissimo.
      Corrente, stress, ecc, ecc.

      Ricordo che al lago risalendo da -80 metri ci siamo fermati a tagliare (per diletto) una corda con il coltello a circa -65 metri più o meno.
      Il solo estrarre il coltello e tagliare mi ha fatto consumare molto di più di quello che avrei detto, tanto che una volta fuori ne parlai con il mio compagno.
      E' solo un esempio.

      Quindi il manometro è necessario ma non è necessaria la sua ridondanza, anche perché se si rompe l'immersione deve concludersi, non si può procedere oltre perché avendo il secondo manometro posso continuare.

      Cordialmente
      Rana

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      • #18
        Originariamente inviato da Albertosixsix Visualizza il messaggio

        chi, come me, ha avuto la fortuna di sopravvivere alla subacquea degli anni 70/80 saprà che prima dei manometri ci si regolava con l'astina della riserva che era un meccanismo che si doveva aprire quando più o meno restavi a 50 bar
        si questo lo sapevo ho visto un bibo del mio istruttore con l'asta della riserva

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        • #19
          Originariamente inviato da blu dive Visualizza il messaggio

          L'astina della riserva era la prima cosa a sparire, ne sono stato personalmente "vittima" un paio di volte.

          In un'immersione ben programmata il manometro è solo un controllo in più, mai lo strumento primario per la gestione dei gas.
          Nel caso specifico, il primo degli eventi ad accadere, tra la fine di una determinata bombola, e lo scadere del tempo prefissato, dava il momento dello stacco dal fondo.

          Erano altri tempi, altre attrezzature e, al contrario del pensare comune, non crediate che molti di questi sommozzatori avessero chissà che cultura subacquea.
          Alcuni si, erano avanti coi tempi, altri proprio no.
          chiarissimo grazie della spiegazione

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          • #20
            Originariamente inviato da RANA Visualizza il messaggio
            ....Tanto che si è perfino arrivati a progettare una riserva automatica che non si potesse azionare fino a quando la pressione della bombola non scendeva a quella della riserva sbloccando il meccanismo.

            Rimane il fatto che la presenza di un manometro è necessaria per garantire la ridondanza del controllo sul consumo dato che tutti sappiamo che il consumo in particolari situazioni anche per i subacquei più preparati può variare tantissimo.
            Corrente, stress, ecc, ecc.
            Uno dei primissimi D10 a 180 Atmosfere è stato il GSD che acquistai nel 1974 ed usai a lungo. La riserva (un cilindretto rosso che non era possibile azionare sotto le 70 (mi sembra si ricordare) atmosfere) si azionava con una manopola ed un cordino. Se la "tiravi" con una pressione superiore il cilindretto "tornava su" automaticamente.

            Era il periodo d'oro della GSD (Gatti, Stradella e Daniele) che produceva apparati, come il bibo ed il fucile pneumatico Katiuscia, basati sul bilanciamento della pressione interna.

            D'accordissimo poi sul manometro (montato sull'erogatore di emergenza): non è essenziale ma essere confortati sulla quantità d'aria ancora a disposizione consente (almeno al sottoscritto) un'immersione con maggior relax.

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            • #21
              Tornando in topic il mio personalissimo pensiero sulla lunghezza delle fruste è che quella dell'erogatore di emergenza deve essere lunga quanto basta affinchè chi ne ha bisogno possa usare l'erogatore o afferrandosi allo spallaccio sinistro o guardando in faccia il "donatore".

              Per anni sono risalito da immersioni (in genere "di perfezionamento" oggi chiamate "advanced" ) con uno o due allievi sotto stress per il consumo d'aria. La posizione faccia a faccia consente di tranquillizzare l'allievo guardandolo negli occhi.
              Prima che me lo chiediate preciso che scendevo con due erogatori e con l'Air2 (il primo modello) che usavo rigorosamente io.

              Totalmente diversa la situazione di dover dare la FAA se si utilizza lo scooter; in questo caso la frusta da due metri si rivela utilissima.

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              • #22
                Usa le fruste più corte possibili per la tua comodità, così non ti si avvicina nessuno.

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