Passaggio erogatore di emergenza

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  • #31
    Originariamente inviato da RANA Visualizza il messaggio

    A me il binomio: "neo brevettati / -40 m." faccio fatica a capirlo.
    Un neo brevettato Open (base per noi) non va a -40 metri.
    Se è abilitato a -40 metri è almeno al terzo corso e non lo considero più un "neo brevettato".

    Premesso questo, sono d'accordo con te nel limitare la discussione in ambito ricreativo, configurazione octopus, immersioni in curva, con il compagno a quote ricreative.
    Esatto era per delimitare il campo

    Originariamente inviato da RANA Visualizza il messaggio

    Un subacqueo può rimanere senza aria per due situazioni di massima.
    La prima
    Rimango senza aria perché l'ho finita, ergo, ho calcolato male la scorta e/o non ho eseguito l'immersione come programmato, penso che sia il caso che tu chiami: "Finire l'aria".
    La seconda
    Rimango senza aria perché il sistema (gruppo ARA) ha subito un guasto ed ha perso l'aria, penso che sia il caso che tu chiami: "Restare senza aria".

    Comunque sia il risultato è il medesimo - sono senza aria.

    Premessa: non si rimane senza aria di colpo della serie: sto respirando serenamente ma un secondo dopo sono a zero d'aria.
    Rimanere senza aria, che sia perché sono andato in affanno (fatto che rientra nella prima casistica) o che sia per una rottura non ci troviamo di colpo senza aria - rimanere a zero richiede almeno una manciata di secondi prossima al minuto.
    Un tempo sufficiente per attuare delle strategie prima di trovarsi a zero.
    Concordo su questo,
    però credo che i tempi siano minori, non tanto per la velocità di uscita dell'aria ma proprio per la situazione in cui si svolge il problema,

    respiro, sento l'erogatore indurirsi, (e il tempo passa)
    cos'è successo? (e il tempo passa)
    guardo il manometro o cambio erogatore? (e il tempo passa)
    ca..o ho un problema! (e il tempo passa)
    dov'è il compagno? (e il tempo passa)

    da didattica sappiamo che il compagno è al tuo fianco, nella realtà è sempre cosi?
    per questo ho voluto limitare il campo alle immersioni ricreative

    il compagno "me..a" c'è un problema ! devo dargli l'erogatore d'emergenza (e il tempo passa)


    Originariamente inviato da RANA Visualizza il messaggio

    Sono senza aria, configurazione octopus, ad una profondità entro e non oltre -30 metri, in curva di sicurezza, con un compagno, ed ho una trentina di secondi (almeno ma sono di più) per fare cosa ?

    Semplice:
    attuare la procedure standard da mettere in atto sempre con l'octopus indipendentemente dal problema che porta a rimanere senza aria:
    "Avverto il compagno che mi passa il suo secondario, si interrompe immediatamente l'immersione e si risale"
    Non c'è da fare altro.

    Ovviamente se ho finito l'aria perché abbiamo calcolato male, perché abbiamo eseguito l'immersione non come programmato è plausibile ritenere che anche il nostro compagno sia a corto d'aria.
    In questo caso cosa fare ?
    Si attua comunque la procedura sopra descritta.
    Chi ha ancora aria la condivide con il compagno mentre s'interrompe immediatamente l'immersione e s'inizia la risalita.

    Questo è il motivo per cui l'octopus non è una configurazione adatta a maggiori profondità perché se si rimane entro e non oltre i -30 metri, avendo anche solo un minuto d'aria (condivisa in due) - si ha comunque tempo per portarsi sopra a -15 metri - prossimi alla superficie, e, se li finisce l'aria completamente per tutti e due i subacquei vorrà dire che si risale in espirazione - fare una risalita a meno di 15 metri dalla superficie è un attimo.
    Siamo in curva di sicurezza, che cosa vuoi che ti succeda ? e poi anche un piccolo rush cutaneo non è certo un problema se paragonato al fatto che senza aria si muore se sei sott'acqua.

    Ma attenzione, lo scenario che ho descritto, l'estrema "ratio" della risalita in espirazione è uno scenario che si verifica solo, ed unicamente, se i due subacquei hanno sbagliato tutto, hanno sbagliato a programmare a tal punto che anche la riserva che avrebbe dovuto garantire la risalita non è bastata, hanno sbagliato l'esecuzione dell'immersione non accorgendosi entrambi che stavano rapidamente finendo l'aria oltre, addirittura, la riserva, insomma un disastro.

    In questo caso il problema non è la configurazione e/o le procedure ed il metodo adottato, il problema è la non preparazione, l'incapacità assoluta, di questi che non chiamerei "neo subacquei" ma "subacquei incapaci".
    Qui dovremmo discutere sul fatto che sono incapaci, andare a capire il corso che hanno fatto, cosa hanno appreso, come sono state testate le loro abilità ecc, ecc, ma è un altro discorso trito e ritrito.
    L'analisi è giusta,
    ma il sub dopo che ha realizzato il problema e dopo 1 secondo che non vede un erogatore d'emergenza
    va a prenderselo ,
    e dov'è sicuro di trovarlo?
    nella bocca di un altro, li sicuramente c'è

    ok è una situazione limite, però stiamo anche parlando di un ambito ricreativo

    Originariamente inviato da RANA Visualizza il messaggio

    Io credo che un subacqueo neo brevettato, che ha superato un corso - non dico il massimo dei massimi - ma un corso "normale" tenuto con professionalità e buon senso da parte di un istruttore - non dico il massimo dei massimi - ma con una buona preparazione e soprattutto che sia onesto nei giudizi - sa eseguire un immersione entro i limiti di quello che prevede il suo brevetto.
    Sa andare sott'acqua entro i limiti con serenità godendosi l'immersione, consapevole di dover applicare quanto imparato, consapevole di cosa fare se ... succede questo o quello.

    Se non sa fare questo, se non sa gestire un immersione all'interno di quello che è lecito che faccia in base al brevetto conseguito il problema è del corso che ha frequentato e dell'istruttore che lo ha brevettato, ed anche sua dato che si dovrebbe rendere conto che non ha imparato nulla di nulla solo a farsi male.
    Vero concordo,
    ma non c'è mai la controprova,
    un conto è la piscina e la teoria , un conto è la realtà di come si reagisce in quei momenti,
    può anche essere sbagliata la valutazione ma non per incompetenza ma semplicemente perchè certe reazioni non sono facilmente individuabili,

    non c'entra nulla ma se vi ricordate anni fa hanno fatto volare un pilota di aereo che ha poi deciso di suicidarsi schiantandosi con l'aereo e uccidendo anche tutti quelli che erano a bordo equipaggio e passeggeri.
    Quello era addirittura un profesionista



    Originariamente inviato da RANA Visualizza il messaggio

    Ma in ambito ricreativo, entro -30 metri, in curva di sicurezza cosa pensi che ci possa essere capitato ?

    E' capitato di dare aiuto ad allievi che hanno vuotato la bombola in 10 minuti rimanendo a zero .... e cosa pensi che abbiamo fatto ?
    Abbiamo passato il nostro secondario a questi allievi e li abbiamo portati in superficie.
    Ossia - abbiamo attuato le classiche procedure.

    Ero in panico a fare questo ?
    No, non perché sono "superman" ma perché come istruttore è una situazione che succede normalmente.
    Come istruttore anticipo queste situazioni - sono io che guardo i manometri agli allievi non me ne sto della loro lettura.
    Ecc.
    Era il racconto di un esperienza reale che volevo sentire,
    sicuramente la tua professionalità (come di tutti gli istruttori) è l'ago della bilancia tra l'esito positivo o negativo di una situazione,
    l'istruttore quando fa immersione con i suoi allievi a "1000 occhi" e come dici te anticipa certe situazioni

    Non è detto che in campo ricreativo trovi dei compagni cosi solerti,
    già spesso non tengono la coppia figurati guardare un altro sub

    Originariamente inviato da RANA Visualizza il messaggio
    E' capitato che con i miei compagni d'immersione a quote ricreative abbiamo fatto i "cretini" trovandoci a zero e risalendo respirando anche l'aria nella maschera, ma eravamo a quote dove saremmo riemersi anche se ci avessero tagliato la frusta dell'erogatore.

    Insomma non ci s'inventa nulla.

    C'è la convinzione che le procedure siano solo un qualcosa che ha senso nei corsi poi dopo sono bel altre le azioni che ci salvano.
    Come se dopo si dovesse apprendere chissà quali tecniche segrete di una fantomatica scuola d'Okuto delle sette stelle o meglio dei sette mari.
    No, le procedure nascono e si sono affinate per far pronte a problemi reali e per tanto sono e rimangono il solco entro il quale dobbiamo dirigere le nostre azioni.
    Beh qui immagino che ci sia una profonda conoscenza tra di voi , se è capitato che avete fatto "i cretini" e siete ancora amici vuol dire che fate immersioni con la fiducia totale del partner e vi conoscete a memoria

    Originariamente inviato da RANA Visualizza il messaggio
    Qui non capisco.
    Se siamo io e te sott'acqua, in configurazione octopus, in curva entro e non oltre -30 metri se io rimango senza aria ti chiedo il secondario e tu mi dai il secondario interrompendo entrambi l'immersione risalendo.
    Se tu se senza aria mi chiedi il mio secondario io te lo do interrompendo l'immersione e risalendo.
    La strategia di uscita è la stessa.
    Sono d'accordo

    Originariamente inviato da RANA Visualizza il messaggio

    Raramente litigo, mi è capitato ma sono casi talmente rari che confermano la regola.
    L'immersione in solitaria a me piace di per se, e, questo è il motivo per cui la faccio.
    Andare in solitaria non rende subacquei più bravi anzi, bisogna sempre tenere presente che il "senso di autosufficienza" che può dare (spesso solo in modo apparente) va ponderato sapendo che un compagno è e rimane un elemento positivo nella sicurezza complessiva di un immersione.
    Ovviamente il compagno è tale se sa cosa fare e se noi siamo capaci di operare sapendo cosa fare.
    Quando ho compagni d'immersione in cui mi trovo ad essere il "leader" o per meglio dire in cui comprendo di essere il subacqueo con più esperienza, a cui gli altri "guardano", mi sento inevitabilmente responsabile e in questi casi sento un ruolo vicino alla figura "dell'istruttore / guida".
    In questo contesto penso che se mi trovassi in solitaria avrei meno "pressione" sapendo non dover guardare anche altre persone, persone che alcune volte non conosco e che per tanto considero come potenzialmente fonte di problemi da prevenire.
    In questo senso andava interpretata la mia battuta.
    Ma con questo amo immergermi anche e aggiungo soprattutto con persone che non conosco.
    La mia era una battuta per indicare un altro vantaggio dell'immersione in solitaria,
    non avevo altri pensieri

    Originariamente inviato da RANA Visualizza il messaggio

    Un subacqueo in panico è la situazione peggiore in cui ci si può trovare.
    Per fortuna a forte profondità, in aria, il soggetto in panico va in "blackout" narcotico e questo è un bene per chi deve soccorrerlo.
    In ambito ricreativo il panico è un problema che non ammette soluzione, salta tutto procedure ecc, ecc.
    Avviene, mi sono capitati (per fortuna pochi) subacquei che vanno in panico ...
    Non c'è molto da fare sono ingestibili "punto e basta" - fuggono verso la superficie e non si possono fermare.
    Puoi solo rallentarli se riesci ad agganciarti a loro e stargli vicino - risalendo anzi "pallonando" con loro.
    Per fortuna il panico in questi casi è sempre a quote entro -30 metri ed il carico decompressivo non è un grande pericolo - pertanto diciamo che il panico è proprio dei neo subacquei.

    Bisogna stare attenti durante questi eventi di difficile gestione a guardare se perde l'erogatore perché in questo caso c'è il pericolo che trattenga l'aria per paura (dato che il panico è puro istinto di sopravvivenza non mutuato dalla ragione) e vada in sovra distensione polmonare.

    Se l'agitazione non sfocia in panico ti trovi sempre davanti ad una persona collaborativa anche se agitata ed in questo caso ci si comporta secondo le procedure previste.
    Grazie per la condivisione, era questo che mi interessava sapere, cioè un esperienza diretta (che spero non capiti mai più ovviamente).


    Originariamente inviato da RANA Visualizza il messaggio

    Sott'acqua non esistono "carri attrezzi".
    Se a me, subacqueo si "fora una gomma" ergo si rompe il primo stadio - in configurazione octopus devo per forza chiedere assistenza perché la mia "ridondanza" la mia ruota di scorta" è il mio compagno.
    Viceversa il contrario.
    Sott'acqua bisogna saper "cambiare una gomma" ergo attuare il sistema corretto di coppia.
    Questo se parliamo di subacquei autonomi, brevettati.

    Se al contrario non sappiamo "cambiare una gomma" ergo attuare un corretto sistema di coppia ed abbiamo bisogno del "meccanico" ossia della guida che ci guardi in tutto e per tutto non parliamo certo di subacquei formati, autonomi e mi auguro anche non certo brevettati.

    Diciamo che se sott'acqua sei nel caso che tu descrivi cosi:
    "altre persone nelle stesse condizioni si fermano e chiamano un gommista o carroattrezzi"
    Non parliamo di subacquei ma di persone che nella migliore delle ipotesi stanno facendo un "battesimo del mare" - ossia non sanno nulla ma un istruttore li prende e gli fa fare una piccola esperienza sott'acqua.

    Cordialmente
    Rana
    Io sono d'accordo con questo pensiero, anche se mi è capitato di trovare un sub che mi disse "io tengo sempre la coppia, a distanza massima che posso toccare il mio compagno" ma per la mia sicurezza voglio essere sicuro di trovare aria se ne ho bisogno, è stato quello che mi ha detto.

    Allora tra me e me ho pensato, ma questa persona è in grado di cederti aria se ne hai bisogno?

    Come dicevo nel campo ricreativo c'è di tutto.

    Ciao

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    • #32
      Originariamente inviato da CGL Visualizza il messaggio
      .......... però credo che i tempi siano minori, non tanto per la velocità di uscita dell'aria ma proprio per la situazione in cui si svolge il problema,

      respiro, sento l'erogatore indurirsi, (e il tempo passa)
      cos'è successo? (e il tempo passa)
      guardo il manometro o cambio erogatore? (e il tempo passa)
      ca..o ho un problema! (e il tempo passa)
      dov'è il compagno? (e il tempo passa)

      da didattica sappiamo che il compagno è al tuo fianco, nella realtà è sempre cosi?
      per questo ho voluto limitare il campo alle immersioni ricreative

      il compagno "me..a" c'è un problema ! devo dargli l'erogatore d'emergenza (e il tempo passa)
      Scusa mi sono perso.

      Stiamo parlando sempre di subacquea o siamo passati al paracadutismo.
      Nel paracadutismo i tempi di reazione ad un problema sono ristretti per questo la penso come te anche se potrei sbagliare.

      Nella subacquea ti sbagli.

      Ma ... secondo te uno si accorge che c'è qualche problema solo quando l'erogatore smette di dare aria ???

      Ma ... secondo te il compagno è una presenza a cui hanno impedito di usare gli occhi ???

      Ammettiamo anche che un subacqueo non guarda il manometro, non sente variare del rumore della propria attrezzatura, ipotesi non reale ma che appartiene al campo dell'assurdo, il suo compagno non si accorge che sta perdendo aria copiosamente ... vuol dire che il suo compagno non si gira a guardarlo minimamente.

      Su parliamo di casi reali.
      Nella realtà ci si accorge subito che qualcosa non va ed anche se questo qualcosa è una perdita prima che la bombola si vuoti completamente abbiamo tutto il tempo di fare tutto.

      Il compagno potrà essere un po più distante di quello che doveva (non va bene ma può capitare) con questo abbiamo tutto il tempo per raggiungerlo.

      Se il compagno è da tutt'altra parte rispetto a dove sei tu ... semplicemente stai facendo un immersione in solitaria con un octopus, in questo caso a sbagliare sei tu che non ti sei accorto di essere in solitaria.

      Scrivi, ripetendo: "Il tempo passa" ....
      Mi viene da risponderti: "ho capito ....mo me lo segno"

      Originariamente inviato da CGL Visualizza il messaggio
      ma il sub dopo che ha realizzato il problema e dopo 1 secondo che non vede un erogatore d'emergenza
      va a prenderselo ,
      e dov'è sicuro di trovarlo?
      nella bocca di un altro, li sicuramente c'è
      Fammi capire:
      Un subacqueo non si accorge di avere una perdita importante d'aria, fino a quando l'erogatore non smette di erogare ma dopo un secondo, se non vede l'erogatore mio d'emergenza mi strappa quello che ho in bocca.

      Sono istruttore dal 1998 in 22 anni non mi è mai capitato che un allievo o un compagno d'immersione mi strappasse l'erogatore dalla bocca.
      Mi hanno sempre segnalato il problema ed ho sempre passato il mio erogatore di riserva, spesso anticipando la richiesta.
      Mi è capitato di chiedere a mia volta aria, ma non ho mai strappato un erogatore dalla bocca del mio compagno, mai, mi hanno sempre passato l'erogatore dopo che ne facevo richiesta.
      In tutte queste mie esperienze il tempo non era un problema.

      I Dir ed i sostenitori della configurazione Hogartiana spingono dicendo che in caso di problemi l'infortunato va a prendere l'erogatore in bocca del compagno, per i motivi che tu hai detto.
      Bene, ne prendo atto, ma a me non è mai capitato.

      Originariamente inviato da CGL Visualizza il messaggio
      ok è una situazione limite, però stiamo anche parlando di un ambito ricreativo
      Ma.... definirle situazioni al limite è un eufemismo, nella pratica le cose, per fortuna, sono più semplici.
      Come guida ho potuto vedere, quella che potrei definire una varietà di "animali" (subacquei andare sott'acqua senza sapere neanche da che parte sono girati) ma alla fine i problemi erano sempre quelli.
      Consumo eccessivo, ergo dovevi anticipare il rientro ed in alcuni casi donare aria.
      Piccoli stati di affanno (pesate assurde), persone che non controllano l'assetto e risalgono.
      Rotture ben poche.
      Il comune denominatore: impreparazione generale alle più elementari norme di comportamento sott'acqua.

      Originariamente inviato da CGL Visualizza il messaggio
      ....
      ma non c'è mai la controprova,
      un conto è la piscina e la teoria , un conto è la realtà di come si reagisce in quei momenti,
      può anche essere sbagliata la valutazione ma non per incompetenza ma semplicemente perchè certe reazioni non sono facilmente individuabili,
      E' come dire che un neo patentato non deve guidare perché non ha sulle spalle 100.000 km di guida.
      Se hai conseguito la patente sai guidare, almeno sai farlo in sicurezza, guiderai più piano e con meno spavalderia rispetto a uno che ha la patente da diversi anni ma sai andare.

      Cosi è un subacqueo brevettato, ha fatto il corso, l'istruttore lo ha testato sa fare quello che gli è richiesto di fare nel suo ambito.

      Il problema reale non è dato dal fatto che un neo brevettato non sa fare quello per cui è brevettato, il problema di base è che il neo brevettato si caccia in situazioni che sono fuori dalla portata delle sue conoscenze, delle sue abilità, del suo brevetto.

      Originariamente inviato da CGL Visualizza il messaggio
      non c'entra nulla ma se vi ricordate anni fa hanno fatto volare un pilota di aereo che ha poi deciso di suicidarsi schiantandosi con l'aereo e uccidendo anche tutti quelli che erano a bordo equipaggio e passeggeri.
      Quello era addirittura un profesionista
      Scusa, fammi capire.
      Una persona cerca di suicidarsi e per questo s'iscrive ad un corso di subacquea per conseguire un brevetto per poi in un immersione togliersi la vita .........
      Prima hai aperto al fatto che le tue sono ipotesi al limite ...... ma ora il limite lo hai superato e di tanto

      Se uno vuole togliersi la vita non puoi fare nulla, ti do per certo che non c'è nessuna procedura per gestire un caso di suicidio subacqueo.
      Cosi come non esistono "lanciafiamme" subacquei per proteggersi dall'attacco di eventuali draghi marini (sto citando una frase del libro "Immersioni in miscela" di C. Bonucelli).

      Sott'acqua si deve prevedere quello e solo quello che è realmente plausibile che possa succedere, continuare ed insistere sul e se succede, e se succede, e se succede ?????
      E se succede che compare un drago marino che ti attacca ... muori !!!, ma non per questo scendiamo armati di lanciafiamme.

      Originariamente inviato da CGL Visualizza il messaggio
      Non è detto che in campo ricreativo trovi dei compagni cosi solerti,
      già spesso non tengono la coppia figurati guardare un altro sub
      E chi se ne frega, se sono con me stai tranquillo che non si distanziano
      Se faccio un immersione con un subacqueo che non conosco ed attua comportamenti scorretti e pericolosi sono per primo io che glielo faccio presente invitandolo a mettersi in "riga" se non si mette in riga - sospendo l'immersone e si risale.

      Ti racconto questa esperienza, immersione a "Secchitello" Ustica.
      Il titolare del diving mi dice di tenere d'occhio un suo amico - ammetto che rideva quando lo diceva guardando questa persona ma io non avevo capito che scherzava ed ho preso sul serio quello che mi diceva.
      Sott'acqua questo se ne va per suo conto.
      Alla seconda volta che lo richiamo lo costringo a risalire, lui ha cercato perfino di "scappare" (ma sono assai veloce soprattutto quando mi "girano").
      Risaliamo, io mi preparo ad una sfuriata come non mai, e penso che anche questa persona voleva mettermi le mani addosso.
      Poi il titolare del diving è intervenuto scusandosi con entrambi, lui scherzava quando mi ha detto di tenere d'occhio quel suo amico - che era un brevissimo subacqueo e scendeva in autonomia in solitaria - solo che io non avevo capito che era uno scherzo e lui non pensava che io lo avrei tenuto d'occhio.

      Questo per dirti che quando sei in coppia se il tuo compagno non fa le cose come vanno fatte la colpa è anche e soprattutto tua che non sai farti rispettare e per questo accetti un rischio che sta a te disinnescare.

      Quando due subacquei non rispettano il sistema di coppia è sempre colpa di entrambi, entrambi si fanno i fatti propri, ricordatelo.

      Cordialmente
      Rana

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      • #33
        RANA
        sai dirci se poi quel sub e' stato rimborsato dei costi dell' uscita dopo che gli bai interrotto la immersione ?
        .... scherzo ....
        quando senti dire :".. quello lascialo andare ..."
        Con simpatia
        Paolo
        Paolo

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        • #34
          Accidenti che situazione ho sollevato ,ammetto impostandola in modo poco ortodosso ,ma dove volevoarrivare era la domanda che ha anticipato CGL.
          Ho letto attentamente le risposte e quelle di Rana sono perfettamente in linea didatticamente,
          spiegate molto bene sia per octopus (curva di sicurzza) che anche a -40
          Sono un vecchio fips (bombole con riserva ad astina) mi è piaciuto l intervento e racconto di Farina
          che indica come intervenire (Cisono due casi estremi) ed era quello che insegnavano.
          Sotto a - 40 è giusto operare come è stato descritto e se tutto è sotto controllo non esistono problemi
          Ricordo un fatto raccontatomi da sub persona di fiducia, entrambi un solo erogatore ai limiti della curva -40, agitazione del richiedente , panico,era una persona di stazza notevole, per cui mi disse, ho preferito tenerlo sotto controllo a debita distanza e farlo andare in sincope perchè difficilmente mi avrebbe reso l erogatore,preso e risalire controllando che espirasse e a volte colpendolo non fortemente al diaframma per sicurezza di espirazione sempre con erogatore in bocca e tutto si è risolto in bene
          Ad ogni modo per me, Ghisotti ha spiegato bene la situazione come descrive Cesare, da cui si evince che il primario non si molla,a differenza della teoria dir che passa il primario con frusta lunga previa certezza del funzionamento del secondario,così mi è stato indicato
          Mi auguro di essere stato chiaro nella esposizione ( l età influisce) del mio pensiero,ma mi convinco sempre più del detto di Marcante a Nervi in acqua si è sempre soli ( anche se si è i gruppo)
          buona somozzata azotobis

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          • #35
            Originariamente inviato da RANA Visualizza il messaggio

            Scusa mi sono perso.

            Stiamo parlando sempre di subacquea o siamo passati al paracadutismo.
            Nel paracadutismo i tempi di reazione ad un problema sono ristretti per questo la penso come te anche se potrei sbagliare.

            Nella subacquea ti sbagli.

            Ma ... secondo te uno si accorge che c'è qualche problema solo quando l'erogatore smette di dare aria ???
            Beh se hai una rottura ok, ma se semplicemente finisce l'aria perchè non hai guardato il manometro? quando ti accorgi ? quando tiri aria e non ne arriva più (ok ci sta dire che non è un subacqueo capace)
            Infatti giustamente quando porti giù gli allievi controlli te la pressione per sicurezza

            Originariamente inviato da RANA Visualizza il messaggio
            Ma ... secondo te il compagno è una presenza a cui hanno impedito di usare gli occhi ???

            Ammettiamo anche che un subacqueo non guarda il manometro, non sente variare del rumore della propria attrezzatura, ipotesi non reale ma che appartiene al campo dell'assurdo, il suo compagno non si accorge che sta perdendo aria copiosamente ... vuol dire che il suo compagno non si gira a guardarlo minimamente.
            Sono d'accordo che in caso di rottura sente il rumore,
            esperienza personale (già raccontata in un altro post) mi immergo ho un problema devo risalire subito, il mio compagno mi ha trovato alla fine dell'immersione e mi ha chiesto cosa era successo, nel caso specifico il mio compagno era la guida del gruppo

            Originariamente inviato da RANA Visualizza il messaggio

            Su parliamo di casi reali.
            Nella realtà ci si accorge subito che qualcosa non va ed anche se questo qualcosa è una perdita prima che la bombola si vuoti completamente abbiamo tutto il tempo di fare tutto.

            Il compagno potrà essere un po più distante di quello che doveva (non va bene ma può capitare) con questo abbiamo tutto il tempo per raggiungerlo.

            Se il compagno è da tutt'altra parte rispetto a dove sei tu ... semplicemente stai facendo un immersione in solitaria con un octopus, in questo caso a sbagliare sei tu che non ti sei accorto di essere in solitaria.

            Scrivi, ripetendo: "Il tempo passa" ....
            Mi viene da risponderti: "ho capito ....mo me lo segno"
            Il mio è un caso reale, ho un problema e il compagno non c'è


            Originariamente inviato da RANA Visualizza il messaggio

            Fammi capire:
            Un subacqueo non si accorge di avere una perdita importante d'aria, fino a quando l'erogatore non smette di erogare ma dopo un secondo, se non vede l'erogatore mio d'emergenza mi strappa quello che ho in bocca.

            Sono istruttore dal 1998 in 22 anni non mi è mai capitato che un allievo o un compagno d'immersione mi strappasse l'erogatore dalla bocca.
            Mi hanno sempre segnalato il problema ed ho sempre passato il mio erogatore di riserva, spesso anticipando la richiesta.
            Mi è capitato di chiedere a mia volta aria, ma non ho mai strappato un erogatore dalla bocca del mio compagno, mai, mi hanno sempre passato l'erogatore dopo che ne facevo richiesta.
            In tutte queste mie esperienze il tempo non era un problema.

            I Dir ed i sostenitori della configurazione Hogartiana spingono dicendo che in caso di problemi l'infortunato va a prendere l'erogatore in bocca del compagno, per i motivi che tu hai detto.
            Bene, ne prendo atto, ma a me non è mai capitato.
            Come detto, la rottura sicuramente viene avvertita, ma il punto è
            respiri e non arriva aria, e per essere in questa condizione vuol dire che hai espirato e quindi sei a polmoni "vuoti" e quando chiami aria non ne arriva, come pensi che reagisca la persona?

            Spero che a nessuno capitino inconvenienti di questo genere

            Originariamente inviato da RANA Visualizza il messaggio

            Ma.... definirle situazioni al limite è un eufemismo, nella pratica le cose, per fortuna, sono più semplici.
            Come guida ho potuto vedere, quella che potrei definire una varietà di "animali" (subacquei andare sott'acqua senza sapere neanche da che parte sono girati) ma alla fine i problemi erano sempre quelli.
            Consumo eccessivo, ergo dovevi anticipare il rientro ed in alcuni casi donare aria.
            Piccoli stati di affanno (pesate assurde), persone che non controllano l'assetto e risalgono.
            Rotture ben poche.
            Il comune denominatore: impreparazione generale alle più elementari norme di comportamento sott'acqua.
            Fortunatamente e son ben contento di questo,

            Originariamente inviato da RANA Visualizza il messaggio

            E' come dire che un neo patentato non deve guidare perché non ha sulle spalle 100.000 km di guida.
            Se hai conseguito la patente sai guidare, almeno sai farlo in sicurezza, guiderai più piano e con meno spavalderia rispetto a uno che ha la patente da diversi anni ma sai andare.

            Cosi è un subacqueo brevettato, ha fatto il corso, l'istruttore lo ha testato sa fare quello che gli è richiesto di fare nel suo ambito.

            Il problema reale non è dato dal fatto che un neo brevettato non sa fare quello per cui è brevettato, il problema di base è che il neo brevettato si caccia in situazioni che sono fuori dalla portata delle sue conoscenze, delle sue abilità, del suo brevetto.



            Scusa, fammi capire.
            Una persona cerca di suicidarsi e per questo s'iscrive ad un corso di subacquea per conseguire un brevetto per poi in un immersione togliersi la vita .........
            Prima hai aperto al fatto che le tue sono ipotesi al limite ...... ma ora il limite lo hai superato e di tanto

            Se uno vuole togliersi la vita non puoi fare nulla, ti do per certo che non c'è nessuna procedura per gestire un caso di suicidio subacqueo.
            Cosi come non esistono "lanciafiamme" subacquei per proteggersi dall'attacco di eventuali draghi marini (sto citando una frase del libro "Immersioni in miscela" di C. Bonucelli).

            Sott'acqua si deve prevedere quello e solo quello che è realmente plausibile che possa succedere, continuare ed insistere sul e se succede, e se succede, e se succede ?????
            E se succede che compare un drago marino che ti attacca ... muori !!!, ma non per questo scendiamo armati di lanciafiamme.
            Forse non sono stato capito nell'esempio che ho fatto, provo a spiegarlo nuovamente,
            il pilota era un professionista, e lavorava in un azienda di professionisti (la compagnia aerea) e questi piloti sono tenuti in allenamento con i simulatori e sottoposti a visite anche da psichiatri professionisti, in tutto questo sistema di professionisti qualcosa non ha funzionato, il pilota era depresso ma nessuno lo ha fermato, con il risultato della tragedia.
            Se succede un problema cosi in una compagnia aerea, il problema di rilasciare un brevetto a chi non è in grado penso possa succedere anche tra i sub , con tutta la buonafede di chi rilascia il brevetto

            Originariamente inviato da RANA Visualizza il messaggio
            E chi se ne frega, se sono con me stai tranquillo che non si distanziano
            Se faccio un immersione con un subacqueo che non conosco ed attua comportamenti scorretti e pericolosi sono per primo io che glielo faccio presente invitandolo a mettersi in "riga" se non si mette in riga - sospendo l'immersone e si risale.

            Ti racconto questa esperienza, immersione a "Secchitello" Ustica.
            Il titolare del diving mi dice di tenere d'occhio un suo amico - ammetto che rideva quando lo diceva guardando questa persona ma io non avevo capito che scherzava ed ho preso sul serio quello che mi diceva.
            Sott'acqua questo se ne va per suo conto.
            Alla seconda volta che lo richiamo lo costringo a risalire, lui ha cercato perfino di "scappare" (ma sono assai veloce soprattutto quando mi "girano").
            Risaliamo, io mi preparo ad una sfuriata come non mai, e penso che anche questa persona voleva mettermi le mani addosso.
            Poi il titolare del diving è intervenuto scusandosi con entrambi, lui scherzava quando mi ha detto di tenere d'occhio quel suo amico - che era un brevissimo subacqueo e scendeva in autonomia in solitaria - solo che io non avevo capito che era uno scherzo e lui non pensava che io lo avrei tenuto d'occhio.

            Questo per dirti che quando sei in coppia se il tuo compagno non fa le cose come vanno fatte la colpa è anche e soprattutto tua che non sai farti rispettare e per questo accetti un rischio che sta a te disinnescare.

            Quando due subacquei non rispettano il sistema di coppia è sempre colpa di entrambi, entrambi si fanno i fatti propri, ricordatelo.

            Cordialmente
            Rana
            Vero, ma spesso il compagno lo conosci solo sott'acqua e se non sei la guida che può interrompere l'immersione devi decidere da solo cosa fare come comportarti se interromperla ecc. ecc. e poi litighi comunque in superficie

            Ciao
            Ultima modifica di CGL; 02-04-2020, 18:08.

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            • #36
              Ciao Azotobis.
              E' più forte di me, scusami.

              Originariamente inviato da azotobis Visualizza il messaggio
              Ricordo un fatto raccontatomi da sub persona di fiducia, entrambi un solo erogatore ai limiti della curva -40, agitazione del richiedente , panico,era una persona di stazza notevole, per cui mi disse, ho preferito tenerlo sotto controllo a debita distanza e farlo andare in sincope perchè difficilmente mi avrebbe reso l erogatore,preso e risalire controllando che espirasse e a volte colpendolo non fortemente al diaframma per sicurezza di espirazione sempre con erogatore in bocca e tutto si è risolto in bene
              Permettimi ma .... che "merda" di compagno, scusa, senza offesa.

              Io amo e sostengo quanto di buono si faceva un tempo ma con questo ammetto che oggi la subacquea si è evoluta e non esistono più situazioni come l'esperienza che hai raccontato, ed aggiungo per fortuna.

              Se sai che il tuo compagno è un gigante, se sai che può non avere controllo a tal punto da non essere sicuro che ti ridia l'erogatore durante una risalita in narghilè ma perché sei sceso a -40 metri -sapendo di avere un solo erogatore a testa e per tanto di avere come unica ridondanza la manovra narghilè che è un estrema ratio dato che presenta delle criticità ???

              Guardare un subacqueo andare in sincope è veramente uno spettacolo terribile o questo ha i nervi freddi come un nazista in un campo di concentramento - oppure non capisco proprio come si possa prendere in considerazione questa opzione.

              Risalire, riportando in superficie un subacqueo non cosciente - dopo averlo visto andare in sincope non è certo una passeggiata anzi un bell'azzardo.
              Sinceramente io avrei optato per un compagno collaborativo.
              Piuttosto sarei risalito con lui velocemente se anche pallonando.

              Inoltre, se devo fare narghilè con il mio erogatore dovendo dare aria ad un compagno sono io che tengo il secondo stadio e regolo i tempi.

              Il mio compagno si limita a respirare.
              Sicuramente non passo di mano il secondo stadio per due motivi:

              Primo è un inutile perdita di tempo in un momento dove è facile andare in affanno, inoltre si evita di sbagliare e lasciare cadere il secondo stadio nel passaggio di mano - ovviamente il secondo stadio non si perde ma si perde tempo nel riprenderlo.

              Secondo, si evita che l'erogatore venga bloccato appunto dall'altro.

              In poche parole se è solo il soccorritore a gestire il secondo stadio i passaggi sono più precisi e rapidi a vantaggio della situazione.

              In ultimo colpire all'addome un subacqueo svenuto mentre lo si sta riportando in superficie non è proprio facile come a dirlo anzi.
              Ma proviamo solo ad immaginare la scena, il subacqueo ti chiede aria, non gli passi l'erogatore ma ti allontani, lo vedi contorcersi con il rischio di bere acqua ed allagare i polmoni, per poi andare in sincope.
              (cosa che rende più grave la situazione)
              Poi ti avvicini ed hai cosi tante risorse non solo da riportarlo in superficie svenuto ma anche di mettere in atto compressioni all'addome senza per questo fargli perdere l'erogatore dalla bocca ....
              Ahhh.... ovviamente sperando che nel suo passaggio dallo stato di coscienza alla sincope questo non perda l'erogatore.
              E ... vuoi farmi credere che un tale "superman" in grado di fare tutto questo non sia in grado di gestire un secondo stadio in mano sua durante una risalita in narghilè ?

              Io, non ho parole, davanti a questo mi chiedo se sono ancora sul pianeta terra.

              Cordialmente
              Rana





              Ultima modifica di RANA; 02-04-2020, 18:31.

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              • #37
                Originariamente inviato da CGL Visualizza il messaggio
                Beh se hai una rottura ok, ma se semplicemente finisce l'aria perchè non hai guardato il manometro? quando ti accorgi ? quando tiri aria e non ne arriva più (ok ci sta dire che non è un subacqueo capace)
                Ma scherziamo o parli sul serio.
                Siete in due in immersione, hai una perdita d'aria e non ti accordi della perdita fino a quando non hai più aria.
                Ma secondo te l'aria che perdi dove va ?
                Possibile che in due non vedete che uno dei due ha un vortice di bolle sopra di lui ?
                Su dai.
                Come fai a non accorgerti.

                Originariamente inviato da CGL Visualizza il messaggio
                Come detto, la rottura sicuramente viene avvertita, ma il punto è
                respiri e non arriva aria, e per essere in questa condizione vuol dire che hai espirato e quindi sei a polmoni "vuoti" e quando chiami aria non ne arriva, come pensi che reagisca la persona?
                In questo caso non hai una perdita ma un blocco in chiusura del primo stadio.
                Cosa fai ?
                Le stesse cose non puoi fare altro.
                Anche se ammetto che se sei a polmoni vuoti non è facile.
                Non puoi fare altro che avvicinarti al compagno e prendere il suo secondario - o primario prendendolo dalla bocca.
                Ma un blocco in chiusura è rarissimo cosi raro che non è tra le cause di morte, questo ti da l'idea di cosa parliamo.
                Gli erogatori sono costruiti per andare in caso di rottura in auto erogazione e non in blocco.
                Il blocco è cosi raro che hai più probabilità di vincere il "super enalotto".

                Comunque questa situazione ti fa comprendere perché con la configurazione octopus il compagno deve essere compagno e quindi vicino.

                Originariamente inviato da CGL Visualizza il messaggio
                Forse non sono stato capito nell'esempio che ho fatto, provo a spiegarlo nuovamente,
                il pilota era un professionista, e lavorava in un azienda di professionisti (la compagnia aerea) e questi piloti sono tenuti in allenamento con i simulatori e sottoposti a visite anche da psichiatri professionisti, in tutto questo sistema di professionisti qualcosa non ha funzionato, il pilota era depresso ma nessuno lo ha fermato, con il risultato della tragedia.
                Se succede un problema cosi in una compagnia aerea, il problema di rilasciare un brevetto a chi non è in grado penso possa succedere anche tra i sub , con tutta la buonafede di chi rilascia il brevetto
                Fa parte del vivere, questo è un problema presente in tutte le attività lo accetti.
                Statisticamente, per fortuna, negli incidenti subacquei la pazzia non rientra nelle cause ma questo non esclude che un pazzo in quanto tale riesca ad ottenere il brevetto.

                Originariamente inviato da CGL Visualizza il messaggio
                Vero, ma spesso il compagno lo conosci solo sott'acqua e se non sei la guida che può interrompere l'immersione devi decidere da solo cosa fare come comportarti se interromperla ecc. ecc. e poi litighi comunque in superficie
                Ma questo lo dici tu ma non è vero, tutti possono interrompere un immersione se reputano che non ci siano le condizioni di sicurezza.
                Ma scherzi, tu hai la facoltà d'interrompere un attività che reputi non sicura dato che stai parlando della tua pelle.
                Litigare al limite è un effetto collaterale di poco conto, se litighi dopo vuol dire che sei vivo.
                Io ho rispetto delle guide e mi è capitato di seguirle ma non per questo mi privo del mio giudizio.
                Se la guida sta sbagliando non mi faccio problemi a dirglielo e se non bastasse a fermare l'immersione.

                Cordialmente
                Rana

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                • #38
                  Originariamente inviato da RANA Visualizza il messaggio
                  Ciao Azotobis.
                  E' più forte di me, scusami.



                  Permettimi ma .... che "merda" di compagno, scusa, senza offesa.

                  Io amo e sostengo quanto di buono si faceva un tempo ma con questo ammetto che oggi la subacquea si è evoluta e non esistono più situazioni come l'esperienza che hai raccontato, ed aggiungo per fortuna.

                  Se sai che il tuo compagno è un gigante, se sai che può non avere controllo a tal punto da non essere sicuro che ti ridia l'erogatore durante una risalita in narghilè ma perché sei sceso a -40 metri -sapendo di avere un solo erogatore a testa e per tanto di avere come unica ridondanza la manovra narghilè che è un estrema ratio dato che presenta delle criticità ???

                  Guardare un subacqueo andare in sincope è veramente uno spettacolo terribile o questo ha i nervi freddi come un nazista in un campo di concentramento - oppure non capisco proprio come si possa prendere in considerazione questa opzione.

                  Risalire, riportando in superficie un subacqueo non cosciente - dopo averlo visto andare in sincope non è certo una passeggiata anzi un bell'azzardo.
                  Sinceramente io avrei optato per un compagno collaborativo.
                  Piuttosto sarei risalito con lui velocemente se anche pallonando.

                  Inoltre, se devo fare narghilè con il mio erogatore dovendo dare aria ad un compagno sono io che tengo il secondo stadio e regolo i tempi.

                  Il mio compagno si limita a respirare.
                  Sicuramente non passo di mano il secondo stadio per due motivi:

                  Primo è un inutile perdita di tempo in un momento dove è facile andare in affanno, inoltre si evita di sbagliare e lasciare cadere il secondo stadio nel passaggio di mano - ovviamente il secondo stadio non si perde ma si perde tempo nel riprenderlo.

                  Secondo, si evita che l'erogatore venga bloccato appunto dall'altro.

                  In poche parole se è solo il soccorritore a gestire il secondo stadio i passaggi sono più precisi e rapidi a vantaggio della situazione.

                  In ultimo colpire all'addome un subacqueo svenuto mentre lo si sta riportando in superficie non è proprio facile come a dirlo anzi.
                  Ma proviamo solo ad immaginare la scena, il subacqueo ti chiede aria, non gli passi l'erogatore ma ti allontani, lo vedi contorcersi con il rischio di bere acqua ed allagare i polmoni, per poi andare in sincope.
                  (cosa che rende più grave la situazione)
                  Poi ti avvicini ed hai cosi tante risorse non solo da riportarlo in superficie svenuto ma anche di mettere in atto compressioni all'addome senza per questo fargli perdere l'erogatore dalla bocca ....
                  Ahhh.... ovviamente sperando che nel suo passaggio dallo stato di coscienza alla sincope questo non perda l'erogatore.
                  E ... vuoi farmi credere che un tale "superman" in grado di fare tutto questo non sia in grado di gestire un secondo stadio in mano sua durante una risalita in narghilè ?

                  Io, non ho parole, davanti a questo mi chiedo se sono ancora sul pianeta terra.

                  Cordialmente
                  Rana




                  Cosi me la raccontata e così la ripasso,ma indipendentemente da ciò che pensanci
                  bene ero un ragazzo e sicuramente la gonfiata e io bevuta il problema isub allora erano super.
                  Che ogni didattica abbia una sua posizione per le fruste corte/lunghe ,collarino su una o l altra
                  ecc.ci sta, che ognuno tira l acqua al suo mulino, ma si potrebbe se si volesse unificare le posizioni
                  sia per la ricreativa e volendo anche per la tecnica un po come i pedali delle auto uguale posizione per tutte.Ho visto che che la FIPSAS adotta anche lei la frusta lunga per le tecniche,ma nessun rigo per le ricreative, lascia libero campo agli istruttori per farla provare dai 2 stelle in poi??
                  Ad ogni modo è piacevole confrontarsi con te ed altri sempre nei dovuti modi,però Marcante ha ragione
                  buona sommozzata azotobis

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                  • #39
                    concordo sul fatto che le immersioni in solitaria siano le meno rischiose.
                    Piccolo aneddoto di quello che possa succedere in compagnia.
                    Siamo a luglio della scorsa estate, versante di ponente dell'isola di Panarea, sono ospite su una grossa barca di un mio amico in vacanza con un maturo (non che io sia un ragazzetto) sub che ha voglia di far un bel tuffo nel mare delle Eolie. Scegliamo appunto la costa ovest di Panarea che presenta una distesa sabbiosa sui 40/45 metri sulla quale si alzano, molto distanziati tra loro, dei complessi di roccia molto grossi che salgono anche di una ventina di metri. Io uso la mia configurazione leggera con D10 e naturalmente due erogatori, il mio compagno, invece, adotta un mono da 18 litri sempre con doppio erogatore. Mentre ci dirigiamo sull'ancoraggio preparo la mia cima di decompressione con grosso galleggiante, 25 metri di cima e grosso peso alla fine con bombolino d'aria a 6 metri per ogni evenienza. Sulla barca poi è pronta una 7 litri di ossigeno già con erogatore.
                    L'intenzione iniziale era di fare una tranquilla escursione a vedere le cernie bianche tra la sabbia e gli scogli .
                    Ancoriamo e ci tuffiamo, teniamo una media di 30/35 metri ma ci allontaniamo di molto dalla barca perchè le cernie erano veramente invitanti e si lasciavano avvicinare. Da un complesso di roccia si passava all'altro e di strada ne abbiamo fatta davvero tanta. Si arriva così alle 50 bar del mio compagno (io ne avevo 90) con circa 25 minuti di deco da rispettare. Siamo molto lontani dalla barca ma il mare è calmissimo, l'acqua un brodo e nessun problema a mandare in superficie il pallone e fare decompressione in libera in attesa che arrivi la barca a farci da ombrellone. Tutto andava per il meglio ed ecco l'imprevisto. Il mio ospite, non so come, nell'estrarre il siluro si sgancia la cintura e la perde sul fondo. Nel tentativo di riprenderla letteralmente si annoda alla sagola del siluro che era però arrivato in superficie. Fortunatamente non va nel panico e riesco a tenerlo in quota, lui a testa in giù, io scaricando tutta l'aria possibile da gav e stagna. Naturalmente in quelle condizioni le 50 bar se le succhia in due minuti e devo dargli il mio secondo erogatore. A 10 bar nel mio bibo, con ancora circa 10 minuti di deco da fare, arriva la barca e mette a mare la cima zavorrata che mi appare come la Madonna di Fatima per i Pastorelli. Ci agganciamo alla cima e prendiamo la bombola di emergenza per terminare la deco. In superficie si rendono conto del problema e calano la bombola di ossigeno. Siamo a 3 metri. Il tipo lascia la bombola che stava condividendo con me, prende l'ossigeno e si fionda verso il fondo forse cercando minor galleggiamento. Lo prendo al volo per uno spallaccio e lo "costringo" a stare a 3 metri fino a termine della deco senza lasciarlo più.
                    Ecco come succedono gli incidenti... era un'immersione che io potevo fare ad occhi bendati e pure senza strumenti ma se non fosse arrivata la barca, se non avessi predisposto la cima con le bombole e se non fossi stato assistito da qualcuno che veglia su noi ci saremmo fatti molto male saltando 20 minuti di deco.
                    Ed ecco perchè in solitaria mi sento molto più sicuro. Non dico tranquillo ma certamente più sicuro
                    Ultima modifica di Albertosixsix; 02-04-2020, 20:41.

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                    • #40
                      Alberto sixsix decisamente noi sub abbiamo un santo protettore,io a differenza di Rana che spero non me voglia,non mi meraviglio di cosa e chi va in acqua, nessuno può sapere cosa succederà,anche quello che reputi il migliore può creare problemi involontari,sempre problemi.Per me quel sub è andato in panico nel senso che non ha saputo controllarsi,non dimentichiamo che tra dire e fare c è di mezzo il mare
                      Per me da vecchio sub 80anni la solitaria non dico fosse abitudinaria ,ma quasi,ci avevano insegnato a percepire le sfumature sensoriali,i campanelli erano pronti a suonare, e quello importante sapevamo cosa fare,non sempre ci riuscivamoe qualcuno andava avanti,ma le situazioni sapevamo risolverle al momento.
                      Per me ora la tecnologia aiuta ,ma ci invita ad adattarsi a lei vedi sub con i migliori strumenti ,ma prova a dirgli di fare una immersione senza computer,se sanno i valori della curva di sicurezza ,se sono in grado di
                      immergersi in un posto sconosciuto trovato bordeggiando in barca.
                      Verissimo si vive mordi e fuggi e ci si sente esperti e dimentichiamo che per nascere occorrono 9mesi
                      prima sono problemi,pertanto inviterei gli istr.a far capire questo se si ama la subacquea.
                      Questo è il mio pensiero,chiedo scusa per le mie precedenti entrate a gamba tesa in parte vulute,prometto di essere più gentile in futuro buona sommozzata azotobis

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                      • #41
                        Originariamente inviato da RANA Visualizza il messaggio

                        Ma scherziamo o parli sul serio.
                        Siete in due in immersione, hai una perdita d'aria e non ti accordi della perdita fino a quando non hai più aria.
                        Ma secondo te l'aria che perdi dove va ?
                        Possibile che in due non vedete che uno dei due ha un vortice di bolle sopra di lui ?
                        Su dai.
                        Come fai a non accorgerti.
                        Effettivamente hai ragione, io pensavo al rumore in caso di rottura, ma si se un sub consuma molta aria produce un vortice di bolle sinceramente non avevo pensato a quest'aspetto e quindi il compagno dovrebbe accorgersi del problema prima o poi (meglio prima)

                        Originariamente inviato da RANA Visualizza il messaggio

                        In questo caso non hai una perdita ma un blocco in chiusura del primo stadio.
                        Cosa fai ?
                        Le stesse cose non puoi fare altro.
                        Anche se ammetto che se sei a polmoni vuoti non è facile.
                        Non puoi fare altro che avvicinarti al compagno e prendere il suo secondario - o primario prendendolo dalla bocca.
                        Ma un blocco in chiusura è rarissimo cosi raro che non è tra le cause di morte, questo ti da l'idea di cosa parliamo.
                        Gli erogatori sono costruiti per andare in caso di rottura in auto erogazione e non in blocco.
                        Il blocco è cosi raro che hai più probabilità di vincere il "super enalotto".

                        Comunque questa situazione ti fa comprendere perché con la configurazione octopus il compagno deve essere compagno e quindi vicino.
                        Il mio discorso partiva dalla considerazione sbagliata di prima, non mi sono accorto del compagno che rimane senza aria (come detto non avevo pensato al vortice di bolle) e il compagno arriva a non avere più aria e si attacca al primo erogatore che ha a portata di mano o che vede

                        Originariamente inviato da RANA Visualizza il messaggio

                        Fa parte del vivere, questo è un problema presente in tutte le attività lo accetti.
                        Statisticamente, per fortuna, negli incidenti subacquei la pazzia non rientra nelle cause ma questo non esclude che un pazzo in quanto tale riesca ad ottenere il brevetto.
                        Il discorso infatti era per dire che l'istruttore può dare un brevetto convinto che l'allievo sia preparato
                        ma come detto non c'è la controprova, la sicurezza non ci sarà mai

                        Originariamente inviato da RANA Visualizza il messaggio
                        Ma questo lo dici tu ma non è vero, tutti possono interrompere un immersione se reputano che non ci siano le condizioni di sicurezza.
                        Ma scherzi, tu hai la facoltà d'interrompere un attività che reputi non sicura dato che stai parlando della tua pelle.
                        Litigare al limite è un effetto collaterale di poco conto, se litighi dopo vuol dire che sei vivo.
                        Io ho rispetto delle guide e mi è capitato di seguirle ma non per questo mi privo del mio giudizio.
                        Se la guida sta sbagliando non mi faccio problemi a dirglielo e se non bastasse a fermare l'immersione.

                        Cordialmente
                        Rana
                        Che ogni persona abbia la facoltà di interrompere l'immersione se reputa che non ci siano le condizioni è fuori dubbio,
                        che lo faccia realmente è più difficile (purtroppo),

                        mi è capitato di leggere nei forum di immersioni non fatte proprio bene o con dei forti dubbi,
                        ma non ho ancora letto di immersioni in cui un sub abbia deciso di interrompere l'immersione perchè non la considerava svolta in sicurezza.
                        Sicuramente c'è da dire che sono anche casi limiti per non dire unici, e questo non toglie il fatto che qualcuno lo abbia fatto

                        Ciao

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                        • #42
                          concordo con alberto….con la giusta preparazione e la giusta attrezzatura, l'immersione più sicura è in solitaria...o con soggetti totalmente autosufficienti...in questo caso può essere, non è detto, più sicura l'immersione in coppia...io sono personalmente contrario a qualsiasi tipo di immersione che preveda la condivisione di qualcosa, eccezion fatta per la bellezza in cui ti trovi a fluttuare
                          ......lasciami l'orgoglio di essere solo un uomo...

                          Commenta


                          • #43
                            L' esperienza che ha scritto Albertosixsix è da brividi,

                            non voglio creare polveroni inutili, perchè è giusto che una persona faccia le immersioni come preferisce e come gli piace, ci mancherebbe altro,

                            però la cosa si può vedere anche in un altro modo, il suo amico se avesse fatto l'immersione da solo in quel caso probabilmente sarebbe morto, fortuna che eri li con lui.

                            In quel caso si potrebbe dire che il rapporto di coppia ha funzionato.

                            Magari mi viene da pensare che il sub che fa 5 / 10 immersioni in un anno preferisca il gruppo,

                            chi si immerge regolarmente e magari da tanti anni senta il bisogno o abbia la voglia di starsene in santa pace,
                            magari i compagni di viaggio finiscono l'aria prima di lui,
                            magari pinneggiano male e alzano la sabbia,
                            magari sono troppo casinisti o per X motivi.

                            Se avete qualche idea in proposito?

                            Commenta


                            • #44
                              Meglio soli che male accompagnati
                              E poi andare da soli e' bellissimo
                              Paolo
                              Paolo

                              Commenta


                              • #45
                                Andare da soli...
                                con la necessaria esperienza e l'attrezzatura adatta ritengo aumenti godibilità del tuffo, l'arricchimento in termini di esperienza e propriocezione, paradossalmente la sicurezza in generale...ma sempre con qualcuno in barca o in spiaggia che sappia cosa sto facendo e cosa fare se non rispetto gli accordi presi...la fase più critica, nella mia esperienza in mare, é quella in superficie.

                                Ne parlavo proprio l'altro ieri...ci autoinstilliamo delle certezze che, ragionandoci un attimo, sono quasi ridicole...n esempio banale...ci portiamo dietro il pedagno giallo come se, nel soccorrere qualcuno, ci fosse il tempo di lanciarlo...se trovo il tempo di lanciarlo, o l'infortunato si é ripreso o vuol dire che sto portando su una salma...

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