paragone fattori di sicurezza fra VPM/RGBM e Buhlmann con GF

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  • #46
    Originariamente inviato da Mercurio90 Visualizza il messaggio
    Felice di essere da ospedale psichiatrico.

    P.s. ogni post va a finire con quanto sono matti i subacquei che fanno oltre 20@50
    verissimo, comunque dai il confronto è sempre produttivo direi
    REVERENDO

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    • #47
      Mercurio90
      io conosco altri "matti" che si divertono un sacco.
      Paolo

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      • #48
        Originariamente inviato da REVERENDO Visualizza il messaggio

        verissimo, comunque dai il confronto è sempre produttivo direi
        A parte le battute , ma Voi con un D10 riuscite a fare + di 20min DI FONDO sotto i 50m in ARIA ? Se si , state qui a farVi le pippe mentali per il valore dei Gf ? Ma chi siete ? Dei protozoi ? Non respirate ? E lo scrivo sorridendo , non certo per criticare .....
        Rispondo a REVERENDO , MERCURIO , PAOLO55 ecc.ecc.
        Ultima modifica di TheDoctor; 31-10-2019, 10:43.
        Ciao MarenaSub
        Cit.Silvano :
        Qualcuno ha persin detto che per andare sott'acqua ci vogliono le palle.
        E subito qualcun'altro ha scritto che palle e scroto raggrinziti dal freddo spostano meno liquido che le stesse allascate e gonfie per la calura, se ne deduce che con le palle al fresco si è negativi e si può togliere zavorra, viceversa , a palle lasche , un po' di zavorra in più non fa mai male.

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        • #49
          Mi piacerebbe anche che rispondiate nel merito , mi spiegate perchè usate Gf per immersioni con elio in immersioni ad aria quando l'evidenza degli studi indicano che con l'aria si deve tornare più su possibile senza soste profonde ?
          Ciao MarenaSub
          Cit.Silvano :
          Qualcuno ha persin detto che per andare sott'acqua ci vogliono le palle.
          E subito qualcun'altro ha scritto che palle e scroto raggrinziti dal freddo spostano meno liquido che le stesse allascate e gonfie per la calura, se ne deduce che con le palle al fresco si è negativi e si può togliere zavorra, viceversa , a palle lasche , un po' di zavorra in più non fa mai male.

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          • #50
            Originariamente inviato da Palve Visualizza il messaggio
            È d’obbligo sottolineare la differenza tra soste profonde (deep stop) e tappe deco (deco stop). Le prime sono aggiuntive rispetto al profilo deco. Non vanno confuse.
            PS: l’ho precisato perché con l’uso dei GF si generano profili deco con tappe più o meno profonde e non, invece, soste profonde.
            Utilizzando, per esempio, RD prima si esegue la risalita con deep stop fino alla prima quota decompressiva e poi la deco spalmata nelle forme note.
            Ciao Palve.

            Hai ragione.

            Un conto sono quelle che vengono chiamate "extra deep stop" - un conto sono le tappe di decompressione che modelli come quelli a bolle e/o i modelli classici con Gf Low bassi calcolano.

            Sono le "extra deep stop" ad essere state tolte.

            Mentre il concetto di "spalmare" le tappe di decompressione anche a quote più profonde è corretto e non viene certo messo in discussione.

            Su questo condivido e ti ringrazio di averlo fatto presente.

            Cordialmente
            Rana

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            • #51
              Si esiste un limite nello spalmare a quote più profonde le tappe che dipende dalla velocità di emistaturazione/desaturazione dei comparti.Vale per elio e per aria. È li che si innestano i GF

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              • #52
                Originariamente inviato da RANA Visualizza il messaggio
                Nelle immersioni con tempi contenuti la sua velocità lo penalizza, in quanto in queste immersioni l'azoto non ha tempo di entrare e sfruttare la sua maggior solubilità in quanto lento, mentre l'elio essendo più veloce diffonde di più.
                Come saprai dai post precedenti, essendomi occupato di ricerca scientifica per anni, sono come san Tommaso e ci devo mettere il naso. Se vuoi fare i calcoli a manina, bisogna applicare l'equazione di Schreiner che è alla base del Buhlmann e non è troppo complessa, ci si può limitare anche ai soli primi tre tessuti (io l'ho fatta per tutti e 16).

                Immaginiamo un tuffo a 50m x 20 minuti, visto che è la tipologia di tuffo che mi pare tu descriva.

                Scendo in aria. Al 20° minuto il tessuto pilota è il secondo con ceiling di 19 metri. Arrivo a quota EAN50, rispettando la risalita a 9m/m ed appena giunto il tessuto pilota è sempre il secondo con ceiling di16 metri. Apro la mia finestra ossigeno per 5 minuti ed il tessuto pilota è sempre il secondo con un ceiling di 8,3 metri (il terzo tessuto ha un ceiling di 7,1 metri). Resta un tts di 16minuti. Notare che non la sosta a 21 metri non ha incrementato azoto in alcun tessuto (non c'è stato sovraccarico: eravamo ancora in fase di degas)

                Stesso tuffo, ma con TMX 20/30 (ho esagerato con l'elio, per amplificare il discorso, ma è abbastanza simile ai gas standard gue.
                A 50 metri@20m il tessuto pilota è il consueto secondo tessuto, con ceiling di 19,5 metri. Risalgo a 21m ed appena giuntovi il tessuto pilota è il terzo (più lento) ma con quota 15,5 metri. Apro la finestra ossigeno per la medesima durata ed il tessuto pilota è sempre il terzo ma a 7 metri (!). L'elio introdotto nel tuffo se ne è già andato in buona parte ed avendo caricato meno azoto ho un ceiling più basso. Resta, infatti, un tts di 15 minuti, quindi più breve del medesimo tuffo in aria.

                Nonostante tutte le penalità dell'elio ed il fatto che l'algoritmo buhlman non tenga conto della finestra ossigeno, l'elio pone vantaggi anche su quei tuffi.

                Addendum: a fine apertura finestra ossigeno, la pressione di sovrasaturazione dei tessuti è più bassa, avendo respirato TMX al posto di aria.
                Ultima modifica di darkfire; 31-10-2019, 11:54.

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                • #53
                  Originariamente inviato da TheDoctor Visualizza il messaggio

                  A parte le battute , ma Voi con un D10 riuscite a fare + di 20min DI FONDO sotto i 50m in ARIA ? Se si , state qui a farVi le pippe mentali per il valore dei Gf ? Ma chi siete ? Dei protozoi ? Non respirate ? E lo scrivo sorridendo , non certo per criticare .....
                  Rispondo a REVERENDO , MERCURIO , PAOLO55 ecc.ecc.
                  Doc a parte che sicuramente sia io che gli altri stavamo scherzando, ovviamente credo che quei tempi serva un 12+12 alrimenti credo sia difficile fare quei tempi a quelle profondità, ripeto il confronto per accrescere la conoscenza è sempre ben accetto
                  REVERENDO

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                  • #54
                    Originariamente inviato da TheDoctor Visualizza il messaggio
                    Mi piacerebbe anche che rispondiate nel merito , mi spiegate perchè usate Gf per immersioni con elio in immersioni ad aria quando l'evidenza degli studi indicano che con l'aria si deve tornare più su possibile senza soste profonde ?
                    io ti rispondo così, ho fatto corso tecnico normossico, e li mi davano da didattica un gf 30/85 che per altro uso anche in aria intorno ai 50-55 mt con permanenze di 20-25 ovviamente poi con deco in nitrox ed ossigeno, mi son sempre poi sentito bene, quindi non vedo perchè cambiare, in aria con immersioni ricreative fino ai 40 metri uso un 80-80, perchè non mi da tanta deco, ma dopo svariate prove credo che per me vada bene anche questo, come dice un mio amico, se esci vivo perchè cambiare?
                    REVERENDO

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                    • #55
                      Originariamente inviato da Palve Visualizza il messaggio
                      Approfondendo l’argomento, preciso che i deep stop sono correlati al fine di mantenere le bolle in fase libera entro determinate dimensioni (i +2 +3 di VPM RGBM corrispondono a massimi valori per le microbolle). Nei sistemi neohaldaniani, ai quali si applicano i GF, lo scopo è differente: problemi di saturazione di comparti tissutali mentre altri si decomprimono. Sarebbero questioni da mantenere separate
                      Qui, al contrario di prima, non mi trovo d'accordo con quanto hai scritto.

                      Originariamente inviato da Palve Visualizza il messaggio
                      Approfondendo l’argomento, preciso che i deep stop sono correlati al fine di mantenere le bolle in fase libera entro determinate dimensioni
                      Ok, condivido, io amo dire che i modelli classici sono monofase, ossia considerano solo l'inerte dentro di noi solo in forma disciolta (secondo la legge di Henry), non prendono in esame la "fase libera" ossia un 10% circa dell'inerte che entra nel nostro corpo rimane in forma gassosa e non disciolto in quanto va a "colonizzare" il patrimonio di microbolle che c'è nel nostro corpo e che rappresentano delle zone in cui poter mantenere lo stato gassoso.

                      Di fatto i modelli classici sono "miopi" considerando solo la fase disciolta, per correggere tale miopia si sono introdotti comportamenti empirici che nella nostra federazione abbiamo chiamato "complementi all'uso delle tabelle" che avevano la funzione di modificare il profilo classico in modo e maniera da generare un controllo anche sulla "fase libera" quella non considerata dai modelli classici.

                      (precisazione in realtà i modelli classici moderni sono tutti di derivazione di Biulman il quale aveva compreso che la modellizzazione doveva in qualche misura controllare anche la fase libera ed è per questo che ha introdotto dei parametri nei suoi algoritmi che in qualche misura controllano questo aspetto)

                      Questi complementi all'uso delle tabelle contenevano appunto le "extra deep stop".
                      In seguito questi complementi all'uso delle tabelle sono stati via, via eliminati (infatti non facciamo più le extra deep stop) ora rimane solo il distacco lento dal fondo.

                      [QUOTE=Palve;n1418058](i +2 +3 di VPM RGBM corrispondono a massimi valori per le microbolle)

                      Nei modelli a bolle si può agire su un parametro che si chiama "raggio della microbolla" - il famoso +2 +3 ecc.
                      Il raggio della bolla nei modelli a bolle (scusate il gioco di parole) è di fatto il corrispettivo dei Gf nei modelli classici.

                      Ossia un parametro che è possibile variare e che permette di rendere più o meno conservativo il calcolo decompressivo, tanto come i Gf fanno con i sistemi classici

                      Proviamo a capire come funziona questo parametro (sperando di non sbagliare e nel caso sarò grato a chi vorrà correggere quanto da me scritto).

                      Le microbolle non sono semplici bollicine ma hanno una struttura complessa, semplifichiamo dicendo che per varie ragioni fisiche (legge di Laplace) per sopravvivere e stabilizzarsi devono avere un rivestimento nell'interfaccia (gas liquido) esterna della bolla, il rivestimento si forma grazie a delle molecole chiamate surfattanti che hanno una proprietà, da un lato sono idrofobi ossia non sopportano l'acqua, dall'altro sono idrofili ossia desiderano il contatto con l'acqua.
                      Queste molecole mettono il lato idrofobo dentro la bolla (dove c'è il gas) ed il lato idrofilo fuori dalla bolla (dove c'è acqua) e dato che il sangue è pieno di surfattanti le microbolle vengono rivestite da queste molecole.

                      Se quanto fino a qui spiegato è corretto e chiaro possiamo dire che questo rivestimento diventa impermeabile al passaggio dei gas via via che la bolla riduce il proprio raggio, questo perché al ridursi del raggio della bolla c'è meno superficie a disposizione del surfattante e queste molecole si compattano le une alle altre impedendo il passaggio dei gas fino a sigillare la microbolla sia in entrata che in uscita, al contrario quando il raggio della bolla cresce aumenta la superficie della bolla e le molecole del surfattante si distanziano aprendo il passaggio ai gas la menbrana diventa permeabile ai gas.

                      Chiaro, se si abbiamo tutti gli elementi per capire come funziona il modificare del raggio della bolla nei modelli a bolla.

                      I modelli a bolla si basano sul concetto di "distribuzione" delle bolle.
                      La distribuzione della bolle la possiamo considerare alla stregua dei tessuti nei modelli classici.
                      In poche parole immaginate che nel nostro corpo ci sia un totale di gas in forma libera, questo totale di gas si distribuisce (da qui distribuzione) in un patrimonio di microbolle dal raggio diverso, ci saranno bolle grandi ma in numero piccolo, e bolle via via più piccole ma presenti via via in numero maggiore.
                      Si è stimata, calcolata la distribuzione media che forma una sorta di "piramide" la cui base è formata da bolle piccole ma numerose, e via via sopra ci sono bolle più grandi ma via via meno numerose.

                      Quando andiamo in immersione i programmi a bolle selezionano un fascia di microbolle caratterizzata da un ben determinato raggio, viene scelta questa perché quelle sotto più piccole e non risentono del processo di saturazione in quanto sono sigillate dal surfattante, mentre quelle più grandi sono si più grandi e quindi più permeabili ma sono in numero minore.
                      I modelli scelgono la fascia di microbolle pilota e su queste effettuano tutti i calcoli e quindi la decompressione.

                      Modificare questo raggio vuol dire costringere il programma ad accettare per i suoi calcoli una fascia di microbolle o più grandi o più piccole.

                      Se aumentiamo il raggio della bolla rendiamo il programma più cautelativo in quanto costringiamo l'algoritmo a considerare bolle più grandi e quindi più permeabili ai gas che assorbiranno maggiore inerte ergo necessiteranno di una maggiore decompressione per non diventare critiche.
                      Se diminuiamo il raggio della bolla rendiamo il programma più permissivo in quanto costringiamo l'algoritmo a considerare bolle più piccole e quindi meno permeabili ai gas queste assorbiranno meno inerte a parità di tempo e profondità e quindi necessiteranno di una minore decompressione.

                      Originariamente inviato da Palve Visualizza il messaggio
                      Nei sistemi neohaldaniani, ai quali si applicano i GF, lo scopo è differente: problemi di saturazione di comparti tissutali mentre altri si decomprimono. Sarebbero questioni da mantenere separate
                      I Gf soprattutto quando sono diventati due (Gf High e Gf Low) sono un mezzo non solo per rendere il calcolo più cautelativo ma per poter mettere in pratica e calcolare diverse strategie di decompressione andando a distribuire le tappe lungo la colonna d'acqua che ci separa dalla superficie.

                      Di fatto permettono di modulare il profilo e di allinearlo a quello della strategia che intendiamo seguire.

                      In poche parole possiamo avvicinarci ed ottenere (modulando opportunamente i Gf) un andamento decompressivo che si avvicina a quello dei modelli classici.

                      Tanto + che in molti computer tecnici ci sono tre modalità.
                      La prima è il calcolo decompressivo fatto con il modello classico.
                      La seconda è il calcolo decompressivo fatto con il modello a bolle.
                      La terza è una sorta di media tra questi due profili.

                      In anni indietro, quando iniziavano ad affermarsi i primi profili a bolle ci facevano fare un esercizio su carta millimetrata.
                      Riportevamo su un grafico cartesiano l'andamento decompressivo classico e quello a bolle, ottenevamo due linee di risalita ed andavano a prendere i punti mediani tra queste linee ottenendo cosi una sorta di mediazione tra i due profili.

                      Per questo non condivido la tua affermazione che le due cose vanno tenute separate, perché per me non è cosi si possono anche unire e confrontare - ovviamente sapendo cosa si sta facendo e non facendolo bovinamente.

                      Cordialmente
                      Rana

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                      • #56
                        Originariamente inviato da darkfire Visualizza il messaggio
                        Come saprai dai post precedenti, essendomi occupato di ricerca scientifica per anni, sono come san Tommaso e ci devo mettere il naso.
                        Ciao Darkfire, ci mancherebbe è giusto dubitare e mettere tutto in discussione ci mancherebbe.

                        Originariamente inviato da darkfire Visualizza il messaggio
                        ............................A 50 metri@20m il tessuto pilota è il consueto secondo tessuto, con ceiling di 19,5 metri. Risalgo a 21m ed appena giuntovi il tessuto pilota è il terzo (più lento) ma con quota 15,5 metri. Apro la finestra ossigeno per la medesima durata ed il tessuto pilota è sempre il terzo ma a 7 metri (!). L'elio introdotto nel tuffo se ne è già andato in buona parte ........
                        Io non sono un ricercatore e non so fare i calcoli che hai fatto tu.
                        Non li metto in discussione, non avrei neanche le competenze per farlo.

                        Mi limito a farti notare una cosa, correggimi pure liberamente se mi sbaglio.

                        Tu paragoni la decompressione di un immersione in aria, con quella di un immersione in trimix usando le decompressive.
                        Ed è qui il tuo errore di prospettiva.

                        Ovvio che usando le decompressive il risultato si sposta a favore del trimix, i tuoi calcoli non so farli ma sono certo che sono giusti perché ci stanno.

                        Il paragone che dovresti fare per capire quello che io sto cercando di dire è calcolare, ossia fare i tuoi conti senza l'uso delle decompressive.

                        Ossia: immersione a -50 metri per 20 minuti di fondo.

                        La calcoli in aria decompressione in aria.

                        Poi la stessa immersione la calcoli in Trimix 20/30 decompressione in Trimix 20/30.

                        Poi metti a confronto i tempi di decompresisone e vediamo chi delle due ha tempi più lunghi a parità di immersione.


                        Io sono pronto a scommettere (un cappuccino al limite una birra) che i tempi più lunghi li hai con il calcolo in trimix.

                        ................................................


                        Cordialmente
                        Rana

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                        • #57
                          ciao TheDoctor, io in aria con D10 ci ho fatto massimo 30 ma sei tirato, non tanto per il tuffo in se ma per gestire magari un compagno in difficoltà, come aimè mi è capitato. io uso D12, 30/35 li fai tranquillo, per provare la 3°stage in altra ottica ho fatto anche quasi 40, uscendo con oltre 100 nel bibo. ammetto che sono tempi lunghi da non consigliare, ma come ho detto in altri post allungare il tempo a quote 50, 50 e qualcosa non mi crea ne stanchezza a fine immersione, ne durante. ho sperimentato un pò di stanchezza oltre i 60 superando i 20/22 di fondo, quindi per quei tuffi userei trimix. Per quanto riguarda i consumi, io sono molto variabile, ammetto che ci sto molto attento e analizzo i dati con molta cura dopo il tuffo. Generalmente annoto mentalmente tempo e gas così poi scaricare il grafico e farmi i conti con la profondità media. ti posso dire che fare 20 o 30 minuti di fondo mi cambia poco, il consumo sul fondo è molto basso se il tuffo è poco dispendioso (pinneggiata lenta, assenza di corrente, assenza di fattori esterni) che in fondo non sono altro che le condizioni adeguate per poter forzare in aria profonda. il mio consumo sale in discesa (mettici anche il gav da gonfiare) per poi stabilizzarsi mano mano passano i minuti, diciamo che se devo fare una media tra tutto, discesa/fondo e deco, sono intorno ai 15 litri/minuto. ho diversi minuti nella fase di fondo che scendo anche a 12/13, capita raramente 11 senza doverci pensare, sono a mio agio, sono molto concetrato sul tuffo...in deco invece devo ragionarci un pò su, se vado a briglia sciolta salgo anche a 17/18, se non ci penso respiro come un mantice, generalmente comunque rimango sui 15 di media.

                          per quanto riguarda i GF in aria non ci presto molta attensione, generalmente salgo diretto a 21 (9m/min), magari se forzo con i tempi faccio 1/2 minuti a 24, poi spalmo dai 21 mt ai 9, e poi divido in 2 l'ossigeno tra 6 e 3. diciamo che con 30@50 usando più programmi, con diversi GF le differenze ci sono, ma si è sempre conservativi. fate delle simulazioni con 93/93, moltissimi lo usano. poi fare 5 o 6 minuti in più poco cambia. A me si era aperto un mondo quando ho messo mano al manuale US navy, il primo. ma avete visto che tempi? si esce prima con quelle che con 2 gas decompressivi e GF belli spinti. partendo dal presupposto che non ho il fisico di un militare, ritengo che comunque i profili siano stati usati per tanti anni da tantissime persone. personalmente non li userei mai, ma se faccio tempi deco maggiori e con 2 gas deco mi sento ragionevolmente sicuro, e non sto molto tempo a pensare alla decompressione di tuffi in aria. se uso trimix pianifico molto molto meglio, ho letto anche io la relazione del SISMI. 50/80 se lo uso con alcuni programmi mi fa paura, preferisco 30/80 o VPM +2 o +3, (sub surface ti dice anche a quanto corrisponde la programmaizone in GF se usi VPM e ti scrive anche il livello di sovrassaturazione finale all'uscita dall'acqua). se invece uso techdeco per android, che usa ZHL C programmo 50/80, per i miei tuffi ci sono sempre tappe fonde,anche oltre i 30 mt.

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                          • #58
                            Provo a dire la mia.
                            Io “spero” e provo a fare la “miglior deco” che poi miglior deco non vuol dire nulla, ma in qualcosa bisogna credere e fare delle scelte e scegliere una strategia!! che abbia dei razionali, poi viene il software …….
                            Ognuno ha la sua ricetta , davvero, chiesa che vai messa che senti.
                            Immersioni Tmx
                            Quasi certamente vanno bene tutte le altre tipo di deco ,detto questo Io preferisco fare tendenzialmente un stop al 70/75% della massima profondità e poi da li iniziare le tappe.
                            Ai cambi gas ipotizziamo con 35/30 o 50/20 cerco di sfruttare al meglio la situazione.
                            Pressione ambiente relativamente alta (controllo bolle)
                            Gradiente e rilascio inerte (derivante dalla riduzione dell’ elio o azoto nella mix e riduzione pressione ambiente)
                            Oxigen window (creo un ammanco di c02 che viene compensato cedendo inerte)

                            Per fare tutto questo cosa non devo fare?
                            Non fare il cambio gas e risalire ,anzi l’opposto cerco di sfruttare i principi di cui sopra e faccio tappe estese alle quote di cambio e anche a quelle successive.
                            Esempio: tappe tutte da 5’ nel segmento 21-9 tappe tutte da 3’ nel segmento 36-21
                            Cerco di tenere la pp02 tra 1,6 e 1 per più tempo possibile, poi ovvio devo risalire …..
                            Ma arrivo al cambio con ossigeno che il grosso è fatto .
                            Questi sono i principi che a me piacciono ,dove li posso trovare in che software?
                            Bulhaman lo scarto non mi fa fare deco di questo tipo, anzi mi spinge vs alto a mio avviso senza sfruttare a pieno i gas decompressivi ma facendomi fare tapponi di ossigeno che esco con polmoni affaticati e a volte troppo ossigeno fa più danni che guadagno (anche con i break)

                            Quello che si avvicina di più e vpm+2 o la deco memonica UTR-GUE
                            Quest’ ultima e usano gli amici di team , io amo le tabelle e non uso nessun computer da polso.
                            Non amo giocare con GF , li ho su pasto deco ma usare gf low 50 in questi tuffi non mi piace .

                            Pro e contro come sempre:
                            Pro :sistema che nel mio piccolo penso che abbia nei razionali che mi sento di condividere
                            Contro :forte consumo di gas e relativa criticità per gestione contigenze

                            Immersione Aria
                            Il principi sono gli stessi , vpm+2
                            Farmi cambio gas con ean50 e andare a 6mt come dice il computerino da polso non mi piace e non lo faccio, proprio perché penso di non fare la “deco migliore”
                            http://profondeemozioni.blogspot.com...V5SQJ1vZvQ6WZR
                            http://profondeemozioni.blogspot.com/

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                            • #59
                              Originariamente inviato da paolinus Visualizza il messaggio
                              Provo a dire la mia.
                              Immersione Aria
                              Il principi sono gli stessi , vpm+2
                              Farmi cambio gas con ean50 e andare a 6mt come dice il computerino da polso non mi piace e non lo faccio, proprio perché penso di non fare la “deco migliore”
                              Il tema non è tanto come spalmi le tue soste , almeno per me il tema è un altro . Se facciamo tuffi aria profonda umani , ovvero un 20@50 con D10 e Ean50 , anche perchè tirare di più sul tempo di fondo diventa "rischioso" per la scorta gas ecc.ecc. , che senso ha avere Gf tipo quelli usati per immersioni in TMX ? Perchè non settarli a 100 come ad esempio faccio io ? Anche io uso il 50% dai 21m , spesso oltre al cambio ci rimango anche un paio di minuti (magari perchè aspetto che il buddy completi il suo cambio) ma poi risalgo alle quote che il computer mi consiglia con i Gf a 100/100 .

                              Ciao MarenaSub
                              Cit.Silvano :
                              Qualcuno ha persin detto che per andare sott'acqua ci vogliono le palle.
                              E subito qualcun'altro ha scritto che palle e scroto raggrinziti dal freddo spostano meno liquido che le stesse allascate e gonfie per la calura, se ne deduce che con le palle al fresco si è negativi e si può togliere zavorra, viceversa , a palle lasche , un po' di zavorra in più non fa mai male.

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                              • #60
                                Originariamente inviato da TheDoctor Visualizza il messaggio

                                Il tema non è tanto come spalmi le tue soste , almeno per me il tema è un altro . Se facciamo tuffi aria profonda umani , ovvero un 20@50 con D10 e Ean50 , anche perchè tirare di più sul tempo di fondo diventa "rischioso" per la scorta gas ecc.ecc. , che senso ha avere Gf tipo quelli usati per immersioni in TMX ? Perchè non settarli a 100 come ad esempio faccio io ? Anche io uso il 50% dai 21m , spesso oltre al cambio ci rimango anche un paio di minuti (magari perchè aspetto che il buddy completi il suo cambio) ma poi risalgo alle quote che il computer mi consiglia con i Gf a 100/100 .
                                Per me il tema è come spalmo le soste
                                io non uso GF,
                                Uso un principio che trovo e sposo in VPM.
                                Penso che efficienza del ean50 si abbia più nelle tappe 21-18-15 che a 6mt...

                                in sintesi per un tuffo 20@50
                                per me potrebbe essere un profilo
                                tipo
                                21mt 5'
                                18mt 2'
                                15mt 3'
                                12mt 4'
                                9mt 4'
                                3mt 15
                                56tot

                                se devo portarmi ean50 (ok fonte d'aria alternativa) per fare 7 minuti di deco tra i 21 e 9 metri a questo punto li faccio in aria e poi faccio deco in oxy.
                                http://profondeemozioni.blogspot.com...V5SQJ1vZvQ6WZR
                                http://profondeemozioni.blogspot.com/

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