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  • #31
    Originariamente inviato da Luisa80 Visualizza il messaggio
    No.. No.. Diciamo che il fatto di risalire di botto per panico è un rischio che c'è l. Hanno tutti i neofiti. Sinceramente, non ho mai creduto alla possibilità di una crisi sotto acqua a meno di non vedere un morto.
    Esatto, mi riferivo a questo, se tra i rischi avessi considerato che "psicologicamente" per il timore di una crisi sott'acqua tu possa pensare di risalire troppo velocemente e paradossalmente creare una condizione di rischio maggiore, e che quindi una full face potesse darti più sicurezza nel rimanere in quota. Grazie per la risposta, mi hai dipanato il dubbio.

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    • #32
      Originariamente inviato da npole Visualizza il messaggio
      Non mi riferivo alla condizione che provoca l'asma, ma alla condizione psicologica che può portare un subacqueo a cercare la superficie troppo velocemente, che nel suo caso porterebbe a rischi maggiori.
      ​Non avevo capito.
      La domanda è molto soggettiva quindi solo Luisa stessa può valutare l'impatto psicologico di un immersione a livello di stress emotivo.
      Le cause che portano al panico e ad una reazione di fuga verso la superfice sono quelle che possono colpire ogni subacqueo.

      Premesso questo io mi azzardo a fare una considerazione, Luisa ha dimostrato di essere cosi amante della subacquea da andare oltre quello che erano le prime indicazioni mediche che gli negavano completamente l'attività.
      Questo, secondo me, dimostra una grande volontà di vivere la subacquea e quando una persona ha questo desiderio cosi forte da "combattere" e trovare soluzioni, dimostra di essere una persona molto a suo agio in acqua, ragion per cui non penso che Luisa sia un soggetto che facilmente ceda al panico e quindi ad una risalita incontrollata.

      Detto questo il problema fisico c'è, ma penso che lei per prima è consapevole di tutto.

      Originariamente inviato da npole Visualizza il messaggio
      Mi chiedevo se questo fattore di rischio, nella sua condizione, potesse essere ridotto con l'utilizzo di una full face,
      No, non penso che il gran facciale sia un alternativa psicologica ma sol un "impiccio", il gran facciale nella subacquea ricreativa non si è mai imposto per ovvi motivi legati ad una gestione più problematica anche della compensazione.

      Originariamente inviato da npole Visualizza il messaggio
      oppure se il rischio è sempre un rischio anche se si effettuasse una risalita molto lenta (vedi risposta di Luisa).
      Una risalita lenta è la condizione di sicurezza che Luisa deve rispettare ancor più tassativamente (visto i problemi legati all'asma) di altri.
      Fino a quando la risalita rimane controllata e lenta io penso che il rischio di sovradistensione non ci sia.
      Rimane il problema legato ad una crisi asmatica sott'acqua che è di difficile gestione, quindi fino a quando non ha crisi e controlla la risalita nessun problema ma .... se ha una crisi ?

      Io non sono un medico e non so dire la probabilità che Luisa manifesti una crisi sott'acqua.
      A -7 metri penso che comunque la situazione sia gestibile, ma a quote maggiori io penso che il pericolo sia reale e non gestibile.

      Cordialmente
      Rana

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      • #33
        Forse e dico forse, una full face potrebbe aiutare durante una crisi perché ha un "buffer" d'aria e quindi sarebbe più facile gestire colpi di tosse o una respirazione affannata, o eliminare il rischio che possa entrare acqua in questi casi, ma è solo una mia ipotesi, non ne ho mai provata una per valutare l'impatto che ha sulla respirazione rispetto ad un classico erogatore. Mi rendo conto invece della maggiore difficoltà di gestione, ma questa eventuale difficoltà (tecnica) si supera con l'esperienza.

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        • #34
          Originariamente inviato da npole Visualizza il messaggio
          Forse e dico forse, una full face potrebbe aiutare durante una crisi perché ha un "buffer" d'aria e quindi sarebbe più facile gestire colpi di tosse o una respirazione affannata, o eliminare il rischio che possa entrare acqua in questi casi, ma è solo una mia ipotesi, non ne ho mai provata una per valutare l'impatto che ha sulla respirazione rispetto ad un classico erogatore. Mi rendo conto invece della maggiore difficoltà di gestione, ma questa eventuale difficoltà (tecnica) si supera con l'esperienza.
          ​Il gran facciale -

          per intenderci questo:



          Nelle sue tante versione come quella proposta dall'Ocean Reef:



          O Scubapro:




          Sono maschere i cui vantaggi sono:

          - Isolare completamente il volto dall'acqua e/o agenti tossici.
          - Permettere l'utilizzo di comunicatori (che trasmettono ad ultrasuoni ad altri subacquei e/o postazioni di superficie).
          - In caso il soggetto dovesse perdere i sensi proteggono dall'allagamento garantendo anche da incoscienti la possibilità di respirare.

          Questi vantaggi le rendono adatte ad un uso professionale riservato agli O.T.S. chi fisicamente svolge un lavoro sott'acqua.
          Sono, per esempio, in dotazione a tutti i gruppi di protezione civile in ambito subacqueo.

          La respirazione non è diversa da come si respira in un erogatore dato che comunque sono alimentate da un secondo stadio, consento sicuramente di respirare non solo attraverso la bocca ma anche attraverso il naso ma non facilitano la ventilazione, il lavoro ventilatorio quello è e quello rimane.

          Escluso il modello Scubaro la cui compensazione avviene come in una maschera normale afferrandosi il naso, tutti gli altri modelli hanno al loro interno un inserto (una sorta di V o due tamponi di plastica) che una volta regolato in base al proprio volto permettono di chiudere il naso semplicemente schiacciando il gran facciale contro il volto e quindi mandando l'inserto contro il naso a chiudere le narici.
          Il sistema non è cosi comodo come si potrebbe pensare, sicuramente con la pratica il problema si supera ma comunque è un qualcosa da considerare.

          In questo caso specifico di Luisa l'unico vantaggio, secondo me risiede nella capacità del gran facciale di proteggere il subacqueo anche se dovesse svenire.
          A fronte di questo vantaggio abbiamo tanti svantaggi ad iniziare dal cambio erogatore che impone di togliersi il gran facciale passare al secondario e indossare la maschera di riserva.

          In caso di crisi asmatica potrebbe anche rappresentare una protezione dall'inalare acqua - fermo restando che non si allaghi proprio per la crisi, ma a fronte di questo apporta tanti problemi di gestione.
          Secondo me non è la soluzione, apporterebbe solo maggiori difficoltà.

          Cordialmente
          Rana


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          • #35
            Non sono convinto che la respirazione con una full face sia identica a quella di un erogatore messo direttamente in bocca, secondo me lo spazio (seppur minimo), chiamiamola intercapedine, fa da cuscinetto... ma ripeto non avendone provato mai uno, non saprei dire se effettivamente esiste questa differenza. E' da tempo che ho la curiosità di provarne uno (più che altro per la possibilità di comunicazione fonica che offre, non per questioni di "sicurezza") ma non ne ho mai avuto la possibilità.
            Come dicevo però credo sia utile per evitare di inalare acqua e quindi indirettamente poter tranquillizzare il subacqueo che riuscirebbe a gestire meglio la crisi, invece di proiettarsi istintivamente in superficie e peggiorare la situazione.
            Ripeto, sono solo sensazioni... non so se sono mai stati condotti degli studi in tal senso e non soffrendo d'asma non so nemmeno le sensazioni esatte, sia a livello fisico che mentale, che si provano durante una crisi (se non per ciò che è stato scritto).

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            • #36
              Chiedo scusa se vado un attimo fuori tema:
              RANA domanda con un fullface come si risolvono i problemi di appannaggio della maschera? O non esistono?
              Grazie

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              • #37
                Originariamente inviato da Gb87 Visualizza il messaggio
                Chiedo scusa se vado un attimo fuori tema:
                RANA domanda con un fullface come si risolvono i problemi di appannaggio della maschera? O non esistono?
                Grazie
                ​Ciao Gb87.
                Le gran facciali presentano anche loro problemi legati all'appannamento.
                Ogni maschera ha il suo "sistema" per risolvere questo problema.

                Maschere gran facciali "semplici" come la Scubapro:

                Risolve il problema come una normale maschera, usando la saliva come antiappannante.

                Nelle altre maschere un pochino più strutturate come per esempio la gran facciale dell'Ocean Reef:


                Hanno risolto il problema isolando la parte del viso "bocca naso" con una mascherina "oronasale" contenuta all'interno del gran facciale che impedisce al "respiro" di arrivare al vetro della gran facciale, ovviamente i vani si compensano altrimenti avremmo un problema di colpo di ventosa.

                Ovviamente usi comunque la saliva sul vetro della maschera


                Cordialmente
                Rana
                Ultima modifica di RANA; 29-05-2019, 14:50.

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                • #38
                  una maschera gran facciale è sicuramente più comoda (già per il solo fatto di isolare il viso dall'acqua) ma presenta tali e tante problematiche da dover essere riservata ad un utilizzo professionale con assistenza vicina e qualificata (basti pensare al solo fatto di un malfunzionamento dell'erogatore ed all'impossibilità di cambiarlo come si farebbe con una normale configurazione. Qui bisogna proprio togliersi la maschera per intero). Diversa cosa se utilizza un casco perchè questi strumenti hanno un sistema integrato di respirazione indipendente dal principale .... ma questa è un'altra storia

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                  • #39
                    Originariamente inviato da Albertosixsix Visualizza il messaggio
                    una maschera gran facciale è sicuramente più comoda (già per il solo fatto di isolare il viso dall'acqua)
                    In diverse esercitazione di protezione civile mi hanno fatto indossare il gran facciale, e, di diversi tipi.
                    ​Personalmente lo considero scomodo, sarà che sono talmente abituato all'erogatore e maschera tradizionali che quella sorta di "ragno di alien" non lo considero comodo.
                    Per il resto respiri, ti fa respirare tanto come fa l'erogatore.

                    Originariamente inviato da Albertosixsix Visualizza il messaggio
                    ma presenta tali e tante problematiche da dover essere riservata ad un utilizzo professionale con assistenza vicina e qualificata (basti pensare al solo fatto di un malfunzionamento dell'erogatore ed all'impossibilità di cambiarlo come si farebbe con una normale configurazione. Qui bisogna proprio togliersi la maschera per intero).
                    Più di una volta mi sono trovato nella situazione di togliermi il gran facciale sott'acqua e di passare alla maschera e al secondario, sicuramente queste manovre sono fattibili ma non scontate.
                    In alcuni contesti è utile, ed anche necessario perché permette di parlare con il compagno che, come te ha un altro gran facciale, e anche con la superfice.
                    In altri contesti è necessario perché t'isola meglio dall'acqua magari quando questa non è proprio "pulita".
                    Ma, come hai detto tu, l'uso avviene sempre in un contesto dove hai molta assistenza.

                    Originariamente inviato da Albertosixsix Visualizza il messaggio
                    Diversa cosa se utilizza un casco perchè questi strumenti hanno un sistema integrato di respirazione indipendente dal principale .... ma questa è un'altra storia
                    Il "casco" è un altro mondo di cui non ho esperienza.

                    Cordialmente
                    Rana

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                    • #40
                      Per carità, il gran facciale no. Io sto benissimo con la mia maschera graduata e che conosco alla perfezione e mi trovo a mio agio così. Cmq le mie spirometria han tutti i valori sopra le soglie minime richieste per l idoneità. Son tutte normali. La mia asma è intrinseca (peggio ancora) e motivo per cui tutti i Diving mi han sempre messo da parte, ma con cure regolarissima non ho crisi, vivo bene. Io scio d'inverno senza aiutino con il ventolin e sto benissimo anche in pieno sforzo. Non ho asma da sforzo, appurato subito a 21 anni, quando ho iniziato a star male. Certo il fatture psicologico può indurre una crisi, ma almeno di non vedere un morto sott'acqua o uno squalo attaccato alla mia. Gamba... Dubito fortemente. Ho nuotato con i nutrice che mi toccano le gambe...facendo snorkeling alle Maldive.. Sotto guida del diving e sinceramente paura zero. Un trigone bello grosso mi è passato sotto ad un metro e paura zero.... Insomma, non mi spavento tanto facilmente in acqua. Anche faced o apnea (anche se limitata), mai avuto una crisi. Anzi sensazione di immenso benessere appena caccio la testa sotto e comincio a guardare.... Per carità, secondo me una persona asmatica, prima di tentar di provare le bombole di aver acquisito certi meccanismi importanti. Il fatto di saper compensare tranquillamente, svuotare la maschera, compensare la maschera ed avere un buon feeling con la propria attrezzatura (muta, mefisto, pinne, guanti, etcL e3 fondamentale per sentirsi a proprio agio. Tutte cose imparate con il corso apnea primo grado e poi con l esperienza fuori i. Mare, faced snorkeling. Se avessi provato anni fa, sicuramente sarenne stato pericolissimo.. Perché anche piccole cose, come la maschera che si allaga o si appanna di colpo possono creare ansia e panico... A me no e ringrazio gli istruttori che mi han formato in tal senso.

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                      • #41
                        È come sulla neve. Chi si arrischierebbe a fare le porte da gigante appena cambiati gli sci? Nessuno. Ma quando conosci la tua attrezzatura e sai come reagisce alla tua tecnica e sei consapevole dei limiti e di quello che puoi fare.. Le porte da gigante diventano un bel divertimento (a meno che non sia una nera). Cmq. Ho fatto i raggi al torace per scrupolo e poi chiedere ai medici di Ravenna se possono dare un occhiata e cosa ne pensano prima di provare con il corso.

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                        • #42
                          I medici di Ravenna quando mi han visto sono stati scrupolosi ed han voluto tutte le. Spirometria Dell'ospedale, esami del sangue, referti delle visite, esami urine, etc. Ed i valori erano ben sopra i limiti minimi, anche in assenza di farmaci (con le spirometria bisogna so spenderli due gg prima).

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                          • #43
                            Mi spiace, volevo condividere con voi una cosa. Stavo frequentando il corso primo grado ara disabili 3 mi sono imposta di fermarmi. Il corso è estivo ed accelerato nei tempi. Per questioni personali, ho saltato due su sei lezioni in piscina. Dopo tre lezioni di piscina, dove ho usato l attrezzatura ara solo due volte, il mio istruttore mi ho proposto il lago vicino a casa da fare in modo concentrato. Io nn so cosa mi è scattato, ma. Dentro ho dato di matto.... E di brutto... Ho cominciato ad innervosirmi, a vivere il discorso delle acque libere come un incubo... Forse è meglio se continuo con il mio snorkeling e nn faccio male a nessuno. Dopo tutte le volte che ho provato le bombole, mi sento un pelino strana ai polmoni.. Come se potessi inspirare di più... Io sto bene, son ben controllata, nessuna crisi d asma nelle ultime settimane. Io nn so veramente se quello che sento è una paturnie o c è un qualcosa di reale sotto. Inutile parlarne con il mio Pneumologo, che tanto per lui asma e subacquee nn devono proprio essere abbinate. A me sta cosa di accelerare il programma per poterlo chiudere a breve, utilizzando le. Bombole per più giorni ripetuti ha fatto andar fuori di matto. Le. Sensazioni positive in acqua ci sono, ma sta paura di far lago per più giorni e senza essermi sentita sicura in piscina, mi blocca. Ho pensato, io son già scassata, devo correre per chiudere il programma e magari restarci secca? Son troppo ansiosa? Forse si... Ma questa paura nasce dal fatto che pretendo di far le cose con molta calma e con molta tranquillità... Se mi sento forzata, nn capita, lascio stare. Non ho dubbi che l associazione che sta facendo il corso ha dei bravissimi istruttori. Forse son io che ho troppi problemi e paure....

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                            • #44
                              E come tanti dicono, mica tutti devono essere subacquei per forza? Certo, il lago ha una bruttissima visibilità, provato con l apnea... E questo inevitabilmente può creare ansia... Se. Già nn mi sento sicura al 100 perché le lezioni in bacino delimitato... Per come son io... Son poche... Nn vedo come possa affrontare una scarsa visibilità.... Boh... Fatto sta, che ho preferito fermarmi... Ed. Evitare magari di andare proprio in panico lì sotto.... E fare un casino... Mi spiace perché ho perso tempo, fatto perdere tempo a chi mi seguiva e mi insegnava, che forse sta paura che ho di scassare i polmoni l ha sottovalutata... E nn ha capito che nel mio caso, accelerare e' controproducente... Poi per carità, nessuno è obbligato a far subacquea... Nessuno... Quindi se nn sono a mio agio, continuo a far quello che ho sempre fatto. P. S. In quel lago io nn andrei mai a far. Snorkeling e son già morte diverse persone (apneisti e bombolari).

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                              • #45
                                Puoi provare in un contesto molto delimitato e senza fretta
                                Sicuramente il mare sarebbe meglio ma considera che se superi queste difficolta' poi e' tutta discesa
                                Auguroni
                                Paolo
                                Paolo

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