Prima esperienza

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  • #16
    Il "problema" delle profondità (e della presenza di flora, fauna, visibilità e quant'altro) si presenta (spesso, ma non sempre) nei nostri mari (e in molti altri mare con caratteristiche simili) per questioni morfologiche.
    In molte altre zone (principalmente ai tropici, ma non bisogna per forza andare in posti esotici, come hai sperimentato tu stessa) c'è molto, moltissimo da vedere anche nei primi metri.
    Si possono fare quindi immersioni "con tanto da vedere" anche senza scendere troppo (o facendo semplicemente snorkeling, come avrai notato), basta andare nei posti giusti.

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    • #17
      Originariamente inviato da Luisa80 Visualizza il messaggio
      Ad y40 abbiamo usato gli erogatori della cressi. I galaxy.. se nn sbaglio. Volevo capire anche il costo di un erogatore con cassa grande. Con il gav della cressi, mi son trovata bene, anche se forse era troppo piccono (xs). Io peso comunque 59 km per 1,67. Il mio pneumologo sono anni che un po’ mi terrorizza con la storia della sovradistensione polmonare edell’ega (ancora peggio). Secondo lui, i problemi ci possono essere in fase di risalita. Quando l’aria puo’ restare intrappolata nei bronchi un po’ più chiusi a causa della malattia, indipendentemente da un broncoasmo in corso (ancora peggio). Risalendo, proprio per la legge di boyle, c’e il rischio che il bronco o l’alveolo venga troppo sollecitato dall’aria ce aumenta di volume... fino ahimè a scoppiare.... questo è quello che mi dice. I medici dir ravenna incutono meno terrore, nel senso che un minimo di rischio c’e, ma in presenza di una terapia continuativa e prendendo in via cautelativa anche del deltacortone quando si deve fare l’immersione, si può... a quote limitate. Ovvio che nn devo pallonare e risalire di botto in apnea con i polmoni pieno, per in quel caso la sovradistensione è quasi matematica e si rischia di restarci secchi. Il medico di ravenna mi parlava di una caso dei primi anni 80, di ina ragazza di milano che pallonando da -3m a polmoni pieno senza espirare.... ci è rimasta secca. Me lo ha detto ad agosto e dopo sta cosa , ho saltato il corso invernale perché ero terrorizzata... in apnea è istitintivo tornar su di botto.... specie per i neofiti. Tenete conto che sono mamma di un bimbo di due anni e non posso e non voglio restarci secca, ma farl e cosa in modo molto prudente. Per fare la prova, avevo preso mezza pastiglia di delta da 25 g al giorno per tre gg.... per avere i bronchi meno reattivi e seni facciali liberi. Soffro pure di rinosinusite.... na jella....
      Ti ringrazio della risposta. Premetto che non ho competenze mediche e vorrei ragionare con te e con tutti.

      In apnea non vedo come tu possa avere una sovradistensione, l'aria presente in superficie viene compressa in discesa e poi ritorna al volume di partenza in risalita. Non c'è aria aggiuntiva che espendendosi può creare problemi.

      Discorso completamente diverso con le bombole, li si che c'è espansione in risalita. a polmoni pieni e trattenendo il respiro anche senza asma avresti problemi, la prima regola è mai trattenere il respiro. Non sapevo che potesse rimanere aria bloccata nei bronchi. Penso che facendo una risalita molto lenta ci sia tutto il tempo per il normale ricircolo dei gas, naturalmente lasciando le vie aeree pervie e mai trattenere il respiro. Il centro di Ravenna è un'eccellenza in Italia e in Europa pertanto segui i loro consigli e divertiti

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      • #18
        Certo, certo... Se si fa apnea... Purché entro i dieci metri di profondità, non ci sono particolari problemi. Al max, ho fatto 6 metri (si sono un po' scarsina) ed anche risalendo velocemente, non c'e' nessun problema. Zero. Diverso è il discorso fatto con le. Bombole. Il dott. Della torre mi parlava (se non ho capito male) di una compagna di corso a Milano che dopo un. Inspirazione sul fondo a 3 m è risalita di botto, per panico, senza espiare.Ed è successo il disastro. Mi sa che ne parlava alche il dott. Malipieri qualche anno fa. Il dott. Mi ha raccontato questa cosa, per spiegarmi che anche a pochi metri, se si fanno cavolate, son dolori e talvolta.... Guai irreparabili. Non voleva spaventarmi, ma farmi capire che basta poco, fatto male e d'istinto per far guai. Il mio pneumolgo mi dice che nn va bene nemmeno l'effetto yo yo... Un po' su ed un po' giù... Perché dice che cmq non si e' stabili e quindi si deve ragionare sul fatto che si può andare come niente anche a 10 m (quindi con 2 atmosfere). Io son scarsina, ma qua devo dissentire.... Perché la prima volta che ho usato il gav (prima in assoluto in vita mia) son riuscita a stare tra i - 3 ed - 4.....controllando il profondi metro. Per carità, vedendo il grafico del mio d4i ho visto un po' su ed un po' giù.... Ma al. Ax di un metro, un metro e mezzo... Ed era la prima volta... Nn mi sembra impossibile, mantenere.piu o meno una certa quota. Certo, si parla di una condizione di ambiente delimitato, privo di correnti...

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        • #19
          Quindi secondo me, con l'esperienza... L'effetto yo yo si riesce a limitare. Lui mi ha detto che usando il gav, è difficile essere stabili ed in un attimo si va giù... E quindi magari passare da - 3 a - 9 per dei polmoni con dei problemi... Può creare problemi in fase di risalita. Mi diceva che l'effetto yo yo, secondo lui non va bene perché rappresenta uno stimolo continuo sui bronchi a livello di pressione e forse secondo lui, non ha senso un'immersione fatta a - 5. Lui deve essere un sub di 3 grado, ma non ho approfondito.... Perché alla frase, i polmoni non li gonfi sotto acqua... Mi sono avvilita ancora di più e mi son rivolta a Ravenna.

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          • #20
            E tutto in presenza di spirometria normali.....

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            • #21
              Originariamente inviato da Luisa80 Visualizza il messaggio
              Certo, certo... Se si fa apnea... Purché entro i dieci metri di profondità, non ci sono particolari problemi. Al max, ho fatto 6 metri (si sono un po' scarsina) ed anche risalendo velocemente, non c'e' nessun problema. Zero. Diverso è il discorso fatto con le. Bombole. Il dott. Della torre mi parlava (se non ho capito male) di una compagna di corso a Milano che dopo un. Inspirazione sul fondo a 3 m è risalita di botto, per panico, senza espiare.Ed è successo il disastro. Mi sa che ne parlava alche il dott. Malipieri qualche anno fa. Il dott. Mi ha raccontato questa cosa, per spiegarmi che anche a pochi metri, se si fanno cavolate, son dolori e talvolta.... Guai irreparabili. Non voleva spaventarmi, ma farmi capire che basta poco, fatto male e d'istinto per far guai. Il mio pneumolgo mi dice che nn va bene nemmeno l'effetto yo yo... Un po' su ed un po' giù... Perché dice che cmq non si e' stabili e quindi si deve ragionare sul fatto che si può andare come niente anche a 10 m (quindi con 2 atmosfere). Io son scarsina, ma qua devo dissentire.... Perché la prima volta che ho usato il gav (prima in assoluto in vita mia) son riuscita a stare tra i - 3 ed - 4.....controllando il profondi metro. Per carità, vedendo il grafico del mio d4i ho visto un po' su ed un po' giù.... Ma al. Ax di un metro, un metro e mezzo... Ed era la prima volta... Nn mi sembra impossibile, mantenere.piu o meno una certa quota. Certo, si parla di una condizione di ambiente delimitato, privo di correnti...
              Il tenere l'assetto è un aspetto fondamentale dell'immersione, considera che sino a che non si ha dimestichezza si tende a non portare l'allievo su un fondale che eccede la quota massima al quale è abilitato o come nel tuo caso che può affrontare in sicurezza. Dopo il corso, e dopo un pochino di esperienza non avrai grossi problemi a gestire la quota, ma secondo il mio parere dovrai stare più attenta a non risalire velocemente più che a non sprofondare. Considera che gestire i 20 cm di quota tra i 10 e i 20 metri è semplice, gestirlo invece tra i 5 mt e 0 mt è difficile. La differenza di pressione in percentuale è molto maggiore, considera che a 0 mt hai 1 atmosfera, a 5 metri hai 1,5 atmosfere, il 50% il più, da 10 a 15 mt passi da 2 a 2,5 atmosfere, il 25% in più, lo stesso succede in risalita pertanto gli ultimi metri (quelli che in realtà saranno quelli che tu esplorerai) sono i più difficili da gestire ma non preoccuparti ci riusciamo tutti, se a Ravenna ti danno il via libera per l'open classico 18 mt, vai tranquilla e goditi la tua passione

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              • #22
                No.. Niente certificato per l open. Io ce l ho, ma limitato a 8,5 m.... Ho provato ad informarmi per il corso base (fino ai 12), ma mi dicono che devo per forza arrivare a 12 m.... E nn si può

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                • #23
                  Ciao Luisa benvenuta.
                  ​Ammiro molto la tua determinazione che ti spinge a vivere questa passione nonostante il problema dell'asma.
                  L'asma è un grosso problema per chi fa bombole, un problema che nella maggior parte dei casi costituisce controindicazione tassativa all'attività.

                  Non sono un medico e prendi con le molle quanto ti dico, se sbaglio perdona la mia buona fede.

                  L'asma detta in brave è un restringimento del colletto dell'alveolo.

                  I polmoni hanno una struttura simile a un grappolo d'uva, sono formati dall'albero bronchiale che non sono altro che i condotti attraverso cui l'aria passa per raggiungere gli alveoli (nella nostra similitudine immagina il "raspo" del grappolo d'uva) e gli alveoli che sono dei piccoli sacchettini (palloncini) che si gonfiano e si sgonfiano (nella similitudine sono gli acini d'uva attaccati al raspo).

                  Questi sacchettini - gli alevoli - hanno un colletto, nell'asmatico questo colletto tende a restringersi.
                  Cosa succede ?

                  Succede che l'alveolo dell'asmatico fatica a scaricare l'aria che vi entra.
                  In condizioni normobariche (in superficie) questo non è un grosso problema e comunque si possono inalare farmaci che rilasciano il colletto ma sott'acqua l'asma è pericolosissima.

                  E' pericolosa perché sott'acqua respiriamo aria in pressione, quindi nell'alveolo vi entra aria ad una pressione maggiore, normalmente in un soggetto che non soffre d'asma questa maggiore pressione viene scaricata con l'espiro ma nel soggetto asmatico questo non avviene nei tempi normali e pone il soggetto a rischio di sovradistensione polmomare.

                  La sovra distensione polmonare è un danno fisico importante, gli alveoli per l'espansione dell'aria al loro interno aumentano il volume oltre quello fisiologico e questo oltre a danneggiali potrebbe portarli anche a rompersi, tanto come un palloncino gonfiato troppo.
                  La rottura dell'alveolo espone a gravi problemi (enfisemi ecc) compreso l'E.G.A. (Embolia Gassosa Arteriosa) la rottura dell'alveolo lacera anche i capillari che lo avvolgono e l'aria potrebbe infilarsi dentro i condotti lacerati generando un embolo d'aria che inizia il suo giro nel circuito arterioso.

                  Scusa la brutalità con cui mi sono espresso ma comprenderai ora i pericolo rappresentato dalla subacquea con le bombole per un asmatico, non sono uno scherzo, sono reali e anche potenzialmente molto gravi.

                  In apnea non hai questi problemi perché l'apneista a differenza del "bombolaro" nei polmoni ha aria alla pressione normobarica quindi non c'è il pericolo che risalendo si possa creare una sovra distensione polmonare.
                  A differenza del "bombolaro" che respira aria a pressione iperbarica.

                  Questo spiega il perché la tua abilitazione è limitata a 7 metri, a 7 metri regna una pressione che probabilmente è stata considerata sicura nonostante i tuoi problemi d'asma, entro questa quota la sovrappressione dell'aria non è tale da farti rischiare una sovra distensione polmonare.

                  I tuoi problemi nel respirare attraverso un erogatore potrebbero non dipendere dall'erogatore, a -5 metri quasi tutti gli erogatori funzionano bene, potrebbe essere una fatica legata proprio all'asma, una maggiore fatica ad espirare - a espellere l'aria inspirata.
                  Questo secondo me è risolvibile curando la tecnica con cui respiri, facendo quella che viene chiamata ginnastica respiratoria.

                  Sinceramente ti ammiro, consapevole dei problemi non ti sei arresa, sei andata a Ravenna (per inciso ottimo centro il primario il Dott. Pasquale Longobardi è un luminare) e probabilmente proprio in virtù della tua determinazione sei riuscita ad avere un'abilitazione a -7 metri (cosa che dubito che qualsiasi altro medico generico dello sporto ti avrebbe dato) tanto di cappello - sei l'esempio che la passione può andare oltre quelli che spesso sono i limiti che abbiamo.

                  Io non sono un medico e non ho competenze ma permetti un consiglio, lavora tantissimo sulla respirazione, spesso la diamo per scontato ma non è cosi, discipline come lo Yoga sono eccellenti "palestre" per imparare a padroneggiare le ventilazione, questo secondo me ti aiuterà a normalizzare lo sforzo che ora percepisci quando respiri sott'acqua.
                  Più migliori la ventilazione meno problemi avrai, fermo restando che la presenza dell'asma è di per se un problema da tenere sempre presente e per tanto attenersi ai limiti di sicurezza.

                  Cordialmente
                  Rana



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                  • #24
                    Ciao rana. In effetti, tutto quello che dici coincide con quello che mi ha detto il mio pneumologo (totalmente contrario a qualsiasi attività). Eh... in effetti, bisogna lavorare sulla respirazione e quando ho fatto il brevetto apnea, ci avevano insegnato tanto ad usare la respirazione diaframmatica. Adesso, per scrupolo, farò ulteriori controlli da mandare a ravenna, anche se mi hanno già dato l’idoneita e poi speriamo di riuscir a iniziare e fare il corso limitato nel modo più sereno possibile.

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                    • #25
                      Per carità, i rischi ci sono e sembra che il ventolin non si possa prendere a titolo cautelativo. Comunque si tratta di un corso che prevede profondità limitate rispetto ad un open ordinario. Mi rendo conto che a -10/-18 non potrò mai andare.... con la bombola... ma nn importa. Basta anche accontentarsi un po’.... quante volte, ho visto compagni di gruppo prepararsi i gav ed andare in barca... ed ahimè ed io mi dovevo accontentare di arrangiarmi con lo snorkeling. Peccato che mi sia passato l’effetto benefico della gravidanza, perché per 18 mesi non ho più preso medicine e stavo benissimo.... comunque sono mamma ed ho tante responsabilità e devo sempre tener a mente questo. Anche a basse quote, ci si può far male... purtroppo. Diciamo che io sono apneista scarsa di necessità, ma fortemente bombolara nel cuore...

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                      • #26
                        Non conosco bene il disturbo, quindi faccio una domanda: il fattore limitante è la possibilità di trattenere il respiro e riemergere per il panico che ne segue (e quindi provocare una distensione polmonare o peggio..) oppure ci sono altri fattori di rischio?
                        Potrebbe aiutarti l'utilizzo di una full face invece dell'erogatore tenuto in bocca? Oppure "psicologicamente" per te non farebbe alcuna differenza in caso di attacco?

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                        • #27
                          No.. No.. Diciamo che il fatto di risalire di botto per panico è un rischio che c'è l. Hanno tutti i neofiti. Sinceramente, non ho mai creduto alla possibilità di una crisi sotto acqua a meno di non vedere un morto. Quando indosso la maschera e metto la testa sotto son rilassata. In più, molto abituata allo snorkel in bocca e l. Erogatore non è tanto differente. All. Inizio il fastidio era proprio abituarsi ad una respirazione diversa... Poi una. Volta rilassata é andata molto meglio. Una cosa quasi naturale a parte il fastidio alla. Schiena nei giorni successivi. Devo capire se questa sensazione di fatica a respirare si presenta anche le prox volte o si tratta solo di allenamento. Ma vi ricordate le prime volte che si usava lo snorkel da bimbi? Bevute, sensazione di fatica a respirare per naso chiuso? E da. Piccola nn avevo l asma. Poi per abitudine diventa normale ed anche tenere l. Areatore in bocca per un ora e mezza.. Non diventa più un problema.

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                          • #28
                            Ciao Npole.

                            Originariamente inviato da npole Visualizza il messaggio
                            Non conosco bene il disturbo, quindi faccio una domanda: il fattore limitante è la possibilità di trattenere il respiro e riemergere per il panico che ne segue (e quindi provocare una distensione polmonare o peggio..) oppure ci sono altri fattori di rischio?
                            Per rispondere a quanto domandi bisogna descrivere la situazione di un asmatico.
                            ​Guarda la seguente immagine:


                            I polmoni sono costituiti da due parti, i bronchi e gli alveoli.
                            I bronchi sono i condotti che portano l'aria (sia in entrata - inspiro, sia in uscita - espiro) negli alveoli piccoli palloncini che si gonfiano e si sgonfiano ad ogni atto respiratorio, luogo (gli alveoli) dove avvengono gli scambi gassosi.
                            Bronchi ed alveoli formano una sorta di grappolo d'uva formato dal "raspo" costituito dall'albero bronchiale:


                            Le cui estremità di ogni ramificazione termine con un palloncino chiamato alveolo - che nella nostra similitudine con il grappolo d'uva è l'acino.

                            Nell'asmatico i condotti dell'albero bronchiale s'infiammano e si restringono per diverse cause a seconda del tipo d'asma.

                            L'asmatico quindi impiega più tempo a inspirare, ossia a gonfiare gli alveoli, ed ad espirare ossia a sgonfiare gli alveoli.

                            Questo è il problema dell'asmatico.
                            Normalmente non è un grosso problema all'attività perché oggi ci sono farmaci in grado di dilatare i bronchi, ma l'asma rimane un problema se si vuole svolgere l'attività subacquea.

                            Sott'acqua con le bombole respiriamo aria in pressione a mano a mano che scendiamo (tu m'insegni che ogni 10 metri di profondità la pressione aumenta di 1 bar).
                            Il subacqueo gonfia gli alveoli, in profondità, ad una pressione maggiore che in superficie ma questo non è un problema se continua a ventilare perché ventilando permette all'albero bronchiale di riequilibrare (scaricando l'eccesso di pressione alveolare in risalita) la pressione alveolare - impedendo così la sovradistensione polmonare.
                            Nell'asmatico l'albero bronchiale (infiammato e ristretto come mostra la prima immagine postata) non è in grado di riequilibrare la pressione alveolare (nei tempi fisiologici della risalita) con il conseguente pericolo che l'alveolo vada in sovra distensione.

                            La sovra distensione polmonare è un pericolo che riguarda tutti i subacquei, tanto che s'insegna fin dai primi corsi che se si sta risalendo e si perde l'erogatore bisogna espirare, buttare fuori l'aria e non trattenerla.
                            Una risalita veloce (pallonata) è la condizione in cui più facilmente il subacqueo inesperto può incorrere nella sovra distensione polmonare perché magari per panico trattiene il respiro.
                            Tutto questo diventa "enne volte" più pericoloso per l'asmatico perché i suoi bronchi impiegano più tempo per riequilibrare la pressione alveolare in risalita.
                            Se un asmatico ha una crisi d'asma sott'acqua paradossalmente non può risalire senza rischiare la sovra distensione

                            Originariamente inviato da npole Visualizza il messaggio
                            Potrebbe aiutarti l'utilizzo di una full face invece dell'erogatore tenuto in bocca? Oppure "psicologicamente" per te non farebbe alcuna differenza in caso di attacco?
                            Purtroppo non è un fattore psicologico ma un fattore fisico, l'aria passa attraverso condotti anatomici più stretti e questo rallenta il riequilibrio delle pressioni alveolari in risalita con conseguente aumento del rischio di sovra distensione.
                            Il gran facciale non risolve nulla.

                            Cordialmente
                            Rana

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                            • #29
                              Ciao Luisa.

                              Originariamente inviato da Luisa80 Visualizza il messaggio
                              No.. No.. Diciamo che il fatto di risalire di botto per panico è un rischio che c'è l. Hanno tutti i neofiti.
                              Esattamente, il trattenere l'aria in risalita e quindi andare in sovra distensione polmonare è un pericolo che hanno tutti i subacquei.
                              ​Viene anche indicato come il classico incidente da neofiti perché per evitarlo basta semplicemente espirare.

                              Nell'asmatico il suo espirare può richiedere più tempo del dovuto e questo potrebbe esporre gli alveoli a una pressione interna maggiore e quindi aumenta il rischio di sovra distensione.

                              Originariamente inviato da Luisa80 Visualizza il messaggio
                              Sinceramente, non ho mai creduto alla possibilità di una crisi sotto acqua a meno di non vedere un morto.
                              Qui solo tu e i medici possono dire cosa può effettivamente succedere.
                              Io penso che se l'asma è di natura allergica, condivido la tua opinione, anche per me è difficile che avvenga una crisi dato che l'aria delle bombole subisce tre stadi di filtraggio, pertanto neanche il polline più sottile o la polvere di un acaro può arrivare dentro la bombola.
                              Infatti, correggimi se sbaglio se la natura dell'asma è di tipo allergico e si conosce l'allergene in questo caso si può fare subacquea (ovviamente se c'è il tassativo via libera da parte dei medici).
                              Se al contrario è un asma cronica ... mi fermo e per me, come istruttore, è tassativo il parere medico.

                              Originariamente inviato da Luisa80 Visualizza il messaggio
                              Quando indosso la maschera e metto la testa sotto son rilassata. In più, molto abituata allo snorkel in bocca e l. Erogatore non è tanto differente. All. Inizio il fastidio era proprio abituarsi ad una respirazione diversa... Poi una. Volta rilassata é andata molto meglio.
                              Luisa hai descritto quanto tutti i neofiti provano durante le prime immersioni.
                              Tieni conto che l'aria delle bombole è priva (o quasi priva) di umidità (proprio per il fatto che subisce un continuo filtraggio), essendo secca asciuga il cavo orale e questo da fastidio, fino a quando non ci si abitua.
                              Io sono cautamente ottimista, leggendo le tue parole noto una grande passione, e il fatto che sott'acqua tu ti rilassi trovando il tuo ambiente naturale questo sicuramente sono aspetti positivi che ti permettono di vivere questa tua / nostra passione verso la subacquea.

                              Originariamente inviato da Luisa80 Visualizza il messaggio
                              Una cosa quasi naturale a parte il fastidio alla. Schiena nei giorni successivi. Devo capire se questa sensazione di fatica a respirare si presenta anche le prox volte o si tratta solo di allenamento.
                              Il mal di schiena per me non è dovuto alla respirazione ma alla postura, i piombi (quanto kg usi ? li tieni tutti in cintura ? finiscono spesso sulla zona lombare in corrispondenza dei reni ?), la bombola il modo di pinneggiare.
                              Aspetti che puoi migliorare con esercizi di pinneggiata, postura, ed assetto corretto.

                              Originariamente inviato da Luisa80 Visualizza il messaggio
                              Ma vi ricordate le prime volte che si usava lo snorkel da bimbi? Bevute, sensazione di fatica a respirare per naso chiuso? E da. Piccola nn avevo l asma. Poi per abitudine diventa normale ed anche tenere l. Areatore in bocca per un ora e mezza.. Non diventa più un problema.
                              Un grosso in bocca al lupo e complimenti per la tua passione.

                              Grazie per aver postato la tua esperienza, che può essere d'aiuto a tanti altri che magari si sono fermati al primo divieto medico.

                              Un abbraccio
                              Rana

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                              • #30
                                Originariamente inviato da RANA Visualizza il messaggio
                                Purtroppo non è un fattore psicologico ma un fattore fisico, l'aria passa attraverso condotti anatomici più stretti e questo rallenta il riequilibrio delle pressioni alveolari in risalita con conseguente aumento del rischio di sovra distensione.
                                Il gran facciale non risolve nulla.
                                Non mi riferivo alla condizione che provoca l'asma, ma alla condizione psicologica che può portare un subacqueo a cercare la superficie troppo velocemente, che nel suo caso porterebbe a rischi maggiori.
                                Mi chiedevo se questo fattore di rischio, nella sua condizione, potesse essere ridotto con l'utilizzo di una full face, oppure se il rischio è sempre un rischio anche se si effettuasse una risalita molto lenta (vedi risposta di Luisa).

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