Cambio quota

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  • #31
    Originariamente inviato da RANA Visualizza il messaggio

    ​Ciao Alberto.
    Spero di no spero che non ci sia un divieto, pena scomunica o peggio maledizione se si usano le pinne per cambiare la quota.

    Se fosse cosi mi devo preoccupare e non poco

    Nel senza G.A.V. i cambi quota sia in discesa che in risalita li faccio con le pinne.
    Ovviamente non posso gonfiare il G.A.V. che non ho e non uso la ventilazione polmonare come "motore" per i cambi di quota.

    Mi spiego: molti hanno affermato di usare la ventilazione polmonare, io non la uso come elemento principale.
    Nel sensa gav mi capita di moderare l'assetto anche sincronizzando i "movimenti" con la ventilazione ma la cosa ha una valenza marginale dato che io preferisco avere la libertà di ventilare come il mio corpo necessita.
    Nel senso che la ventilazione per me deve essere sempre libera di avvenire come si ha la necessità in base al lavoro metabolico e per questo non mi piace asservirla (ingessarla) alle esigenze dell'assetto che posso gestire in altro modo.

    Ragion per cui mi rimane solo le pinne e la postura del corpo come elementi con cui gestire i cambi di quota.

    Mi preme precisare una cosa.
    Ho letto che non si ama usare le pinne per i cambi di quota in quanto non si ha piacere di mettersi in verticale per orientare la spinta delle pinne.
    Mi preme precisare che quando affermo di usare le pinne per i cambi di quota non intendo dire che devo verticalizzare il corpo, io riesco serenamente a cambiare quota con piccoli colpi di pinna e semplicemente controllando la postura (come per esempio la posizione della testa).

    Tenete presente che io sono - come è stato detto da tutti - in assetto pressoché neutro.
    Per cambiare quota a me serve pochissima spinta.
    Come sul fondo, essendo leggermente negativo (leggermente intendo che se sto fermo - immobile - plano molto lentamente verso il fondo) mi basta un piccolo controllo dinamico per gestire l'assetto e manteneremi neutro, in risalita negli ultimi metri sono leggermente positivo quindi il controllo dinamico è relegato solo a mantenermi neutro, per risalire sopra i -10 metri mi basta anche stare semplicemente fermo in orizzontale.
    Tra il fondo e le ultime quote sopra ai -10 metri dalla superficie io sono di fatto neutro.

    Dopo questo pistolotto quando uso il G.A.V. la tecnica di base non cambia.
    G.a.v. e stagna sono solo mezzi per mantenermi neutro cercando di usare una massa d'aria la minore possibile.
    Con questa configurazione l'assetto è neutro e i movimenti verticali li eseguo sempre con pinne e postura.

    Ci sono situazioni dove per avere un controllo molto fine dell'assetto ricorro alla ventilazione questo lo ammetto, affiancando il controllo dinamico (postura e pinne).
    Premessa doverosa sono situazioni in cui sono perfettamente controllato dal punto di vista dello stress, se non fosse cosi la ventilazione rimane sempre finalizzata al controllo dello stress e non dell'assetto.

    Ecco questo è quanto faccio io, sperando di non fare la fine di "Giordano Bruno"

    Cordialmente
    Rana





    Rana anche io per moltissimo tempo ho fatto immersioni senza gav (e negli anni 80 andavo a corallo e come gav si usava una busta di plastica da mandare su con la cesta) e mi ricordo che non c'era poi tanta differenza rispetto alla tecncica che uso adesso con il gav doppio sacco, schienalino imbrago ecc ecc. .
    Non capisco questa ritrosia a mettersi a testa in su e pinneggiare .
    Solo come aneddoto posso raccontarvi che ho usato una tecnica diversa soltanto una volta in parete a strobolicchio quando mi si allagò completamente la stagna dalla cerniera e dovetti risalire con tecnica da arrampicata libera alla Manolo

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    • #32
      Mah, per quanto mi riguarda, la risalita è una manovra che può essere effettuata in tanti modi, come le esperienze qui raccontate dimostrano.

      Personalmente, utilizzo un mix di gestione dei volumi, basato sulla partenza con assetto neutro e "gioco" polmonare (che non significa trattenere il respiro, ma semplicemente allungare/accorciare il ciclo respiratorio a seconda del momento) e progressivo scarico di gav/stagna, e di gestione della postura del corpo (inclino l'asse del corpo con la testa verso il basso per risalire, mi rimetto orizzontale per fermarmi). Tuttavia, proprio per non forzare troppo il metabolismo (come giustamente sottolineato da Rana), non "forzo" la gestione del ciclo respiratorio e, laddove abbia mal considerato la situazione di partenza (neutralità solo apparente o con tendenza alla negatività) o abbia bisogno di accelerare (sempre nei limiti prefissati dai tempi di risalita massimi) allora mi aiuto con dei colpi di pinna.

      Perché c'è ritrosia ad utilizzare la posizione verticale e la pinneggiata? Ritengo sia legato al paradigma oggi dominante della c.d. subacquea tecnica (utilizzo il "cosiddetta" perché già so che la locuzione è soggetta ad interpretazioni diverse e critiche) che prevede la necessità di controllare al "centimetro" la fase decompressiva esponendo tutte le parti del corpo alla medesima pressione.

      Per quanto mi riguarda, utilizzare il metodo del mix volumi/postura è più divertente (mi dà la sensazione di volare in planata...prendetemi per scemo, me lo merito!) ma non ho preclusioni di nessun genere, né preconcetti di carattere stilistico.

      ​Saluti.
      “Call me Ishmael. Some years ago - never mind how long precisely - having little or no money in my purse, and nothing particular to interest me on shore, I thought I would sail about a little and see the watery part of the world."

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      • #33
        Originariamente inviato da Albertosixsix Visualizza il messaggio
        Rana anche io per moltissimo tempo ho fatto immersioni senza gav (e negli anni 80 andavo a corallo e come gav si usava una busta di plastica da mandare su con la cesta)
        ​Ciao Alberto
        Sei il primo si, si, sei proprio il primo che finalmente contestualizza l'uso del sacchetto di plastica senza ricorrere a quella leggenda metropolitana del sacchetto per risalire.

        Possiamo affermare che il sacchetto di plastica non veniva usato per risalire, il subacqueo in condizioni normali era in grado ed è in grado di risalire serenamente senza sforzo anche da -80 metri.
        L'uso del sacchetto era dovuto alla necessità, come nel caso da te descritto, di riportare in superficie reperti, ceste di corallo, macchine fotografiche che hai tempi erano incudini veri e propri ecc, ecc.

        Grazie per questa tua testimonianza che trova riscontro anche nelle ricerche che ho fatto sull'immersione senza gav.
        Parlo di ricerche perché io solo dal 2012 ho iniziato ad andare senza gav, ragion per cui non ho vissuto quel periodo.
        Parlando con un subacqueo che al contrario di me ha vissuto per certo quegli anni mi ha fatto notare che il sacchetto di plastica non veniva usato per risalire se il subacqueo non doveva riportare con se nulla.
        Il sacchetto veniva usato qualora c'era la necessità di riportare in superficie un qualcosa.

        Originariamente inviato da Albertosixsix Visualizza il messaggio
        e mi ricordo che non c'era poi tanta differenza rispetto alla tecncica che uso adesso con il gav doppio sacco, schienalino imbrago ecc ecc.
        Perfettamente in accordo con te.
        La tecnica del senza gav insegna aspetti che sono alla base anche dell'immersione propriamente tecnica con l'uso di stagne, compensatori d'assetto, stage e bibo.
        Per questo è naturale che una volta appresa diventi patrimonio di esperienze anche con altre configurazioni.
        Io sono convinto che debba essere salvato dall'oblio la tecnica senza gav, quella corretta, quella epurata dalle leggende metropolitane.
        Se nel senza gav hai bisogno del sacchetto della spera per risalire vuol dire che hai sbagliato tutto, vuol dire che il subacqueo non ha neanche i concetti della tecnica senza gav.
        Amo dire che questa tecnica del passato è particolarmente importante ai giorni nostri dove l'acquaticità si è persa.

        Originariamente inviato da Albertosixsix Visualizza il messaggio
        Non capisco questa ritrosia a mettersi a testa in su e pinneggiare .
        Penso che non ci sia nessuna ritrosità a dare un colpo di pinne in verticale per risalire.
        Penso che il problema che fa "storcere la bocca" non sia questo, ma si lega al fatto di associare questa posizione, verticale a testa in alto pinneggiando, alla condizione di un subacqueo eccessivamente zavorrato che arranca per guadagnare la superficie.
        In questo caso - che non è certo il tuo ma che condividerai essere tutto tranne che corretto - anch'io sono ritroso.
        Diverso è il caso di un subacqueo perfettamente neutro che si mette in verticale.
        Anch'io in genere mantengo la posizione orizzontale ma di tanto in tanto mi metto in verticale, in verticale cambia la visuale e mi permette di osservare meglio alcuni aspetti, io non ci trovo nulla di male non sono un purista della posizione orizzontale.

        Originariamente inviato da Albertosixsix Visualizza il messaggio
        Solo come aneddoto posso raccontarvi che ho usato una tecnica diversa soltanto una volta in parete a strobolicchio quando mi si allagò completamente la stagna dalla cerniera e dovetti risalire con tecnica da arrampicata libera alla Manolo

        Proprio per questi motivi io personalmente ritengo che con la stagna sia necessario il compensatore d'assetto

        Cordialmente
        Rana
        Ultima modifica di RANA; 20-11-2018, 12:58.

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        • #34
          Rana si, si risale da qualunque quota (adesso grazie alla qualità del neoprene più facilmente di prima) ma si risale a via di pinne ed in verticale . Le filosofie delle correzioni a colpetti di pinnetta o di piccole apnee secondo me sono belle da scrivere e da leggere ma mal si conciliano con le esigenze reali di staccarsi da 70/80 o più metri ed iniziare a risalire . Nel reale io mi stacco dando un po’ di aria per poi iniziare subito a sgonfiare il gav e andare di cressi ara verso la stazione di deco

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          • #35
            Ma sul serio gonfiate il gav o la stagna per iniziare la risalita?
            Mah...
            TSA Trimix Instructor 70 m.
            OWI SSI

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            • #36
              Originariamente inviato da Albertosixsix Visualizza il messaggio
              Rana si, si risale da qualunque quota (adesso grazie alla qualità del neoprene più facilmente di prima) ma si risale a via di pinne ed in verticale . Le filosofie delle correzioni a colpetti di pinnetta o di piccole apnee secondo me sono belle da scrivere e da leggere ma mal si conciliano con le esigenze reali di staccarsi da 70/80 o più metri ed iniziare a risalire . Nel reale io mi stacco dando un po’ di aria per poi iniziare subito a sgonfiare il gav e andare di cressi ara verso la stazione di deco

              Sono convinto che se avessimo la possibilità di condividere un immersione insieme senza gav tutto sarebbe evidente e le nostre posizioni non sarebbero differenti.
              A parole è più difficile misurare l'intensità dei concetti espressi

              Cordialmente
              Rana

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              • #37
                Rana a me fa sempre piacere conoscere nuovi amici . Se ti vuoi organizzare magari per le vacanze di natale una “calata” come si dice dalle mie parti la farei volentieri . Sei mai stato nello stretto di Messina ? Ci sono 4 relitti tutti bellissimi (due raggiungibili da terra), gli altri due in particolare il Valfiorita credo sia il più bello del mediterraneo . Profondo dai 50 ai 72 ed il quarto un po meno impegnativo di quota ma più esposto alla corrente
                Originariamente inviato da RANA Visualizza il messaggio


                Sono convinto che se avessimo la possibilità di condividere un immersione insieme senza gav tutto sarebbe evidente e le nostre posizioni non sarebbero differenti.
                A parole è più difficile misurare l'intensità dei concetti espressi

                Cordialmente
                Rana
                Ultima modifica di Albertosixsix; 20-11-2018, 15:57.

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                • #38
                  Originariamente inviato da Ishmael Visualizza il messaggio

                  Per quanto mi riguarda, utilizzare il metodo del mix volumi/postura è più divertente (mi dà la sensazione di volare in planata...prendetemi per scemo, me lo merito!)
                  ​Saluti.
                  Idem per me. L'unica differenza, allo stacco come prima cosa sgonfio leggermente il gav onde evitare che il gas precedentemente insufflato si espanda troppo rapidamente, quindi lo stacco vero e proprio lo faccio con le pinne. Successivamente gioco di volumi e postura.

                  ps. Anche io sono un feticista della planata, possibilmente con tanta acqua sopra e sotto! Mi piace proprio non avere riferimenti!!!

                  Vedi, non sei l'unico che ha problemi
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                  Commenta


                  • #39
                    Originariamente inviato da Tonnetto Visualizza il messaggio



                    Vedi, non sei l'unico che ha problemi
                    La realtà è che ognuno di noi ha le sue "perversioni" ... anche in ambito subacqueo!!!!
                    “Call me Ishmael. Some years ago - never mind how long precisely - having little or no money in my purse, and nothing particular to interest me on shore, I thought I would sail about a little and see the watery part of the world."

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                    • #40
                      Bene... Vedo che non sono l unico ad aver bisogno di un buon istruttore! 😎

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                      • #41
                        Originariamente inviato da m.de_maria Visualizza il messaggio
                        Ma sul serio gonfiate il gav o la stagna per iniziare la risalita?
                        Mah...
                        Secondo me adesso salta fuori qualcuno che si toglie la cintura dei pesi per risalire, stile mongolfiera......

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                        • #42
                          Originariamente inviato da Albertosixsix Visualizza il messaggio
                          Rana a me fa sempre piacere conoscere nuovi amici . Se ti vuoi organizzare magari per le vacanze di natale una “calata” come si dice dalle mie parti la farei volentieri . Sei mai stato nello stretto di Messina ? Ci sono 4 relitti tutti bellissimi (due raggiungibili da terra), gli altri due in particolare il Valfiorita credo sia il più bello del mediterraneo . Profondo dai 50 ai 72 ed il quarto un po meno impegnativo di quota ma più esposto alla corrente
                          Ciao Alberto,
                          anche a me fa piacere conoscere nuovi amici e subacquei.
                          Non sono mai stato dalle tue pari (Stretto di Messina) e mi piacerebbe molto, non solo per il posto, non solo per la cucina , ma anche per fare la tua conoscenza ma non penso di riuscire ad organizzarmi per questo Natale.
                          I relitti che hai citato mi rendono "goloso" , chissà prima o poi ....
                          Nel frattempo se ti capita di venire in Liguria (Promontorio di Porto Fino, Haven ad Arenzano ecc, ecc.) fammelo sapere sarò ben felice se riusciamo ad incontrarci.

                          Cordialmente
                          Rana

                          Commenta


                          • #43
                            Originariamente inviato da GardaReb Visualizza il messaggio

                            Secondo me adesso salta fuori qualcuno che si toglie la cintura dei pesi per risalire, stile mongolfiera......

                            Io la tolgo ma la tengo in mano per non perderla cosi quando sono risalito mi basta rimetterla in vita


                            Ovviamente scherzo, la tolgo e basta ...... no, no calmi ! sto sempre scherzano non la tolgo - non vorrei mai che qualcuno la togliesse sul serio.

                            Cordialmente
                            Rana

                            Commenta


                            • #44
                              Dai dai Rana, di la verità.......che per risalire ti togli la cintura dei pesi (minimo 12kg), gonfi gav, stagna, polmoni, contropolmoni e pallone, trattieni rigorosamente il fiato e......secondo me x essere sicuro, svuoti pure tutto il bibo 😀😀😀

                              Commenta


                              • #45
                                Ho fatto immersioni per molto tempo senza stagna e senza gav (non esisteva). Bibo sulle spalle, muta umida, pinne potenti, pesata perfetta. Ovvio che si manteneva la quota e si risaliva pinneggiando. Senza piegare eccessivamente al ginocchio e con lente ampie aperture e chiusure (spinta sia in apertura che in chiusura). Ora tra stagna, gav e scooter si è persa un poco l'abilità della pinneggiata. Si sono poi introdotte varianti come la pinneggiata a rana. Io la cintura l'ho eliminata ed ho solo due tasche con 3 kg di zavorra (piastra da 6mm). Non disdegno la posizione verticale che in tante situazioni è comoda. Per esempio favorisce la compensazione se è un po' difficoltosa. Mi piace planare scendendo ma la risalita la preferisco comoda. Fondamentale un controllo preciso dell'assetto. I cambiamenti di quota variando i volumi inspirati, a mio parere, vanno bene durante l'immersione mentre in risalita non bisognerebbe alterare la respirazione continua. L'abitudine a non utlizzare eccessivi volumi respiratori è anche prudente.
                                La corretta velocità di risalita, tra l'altro diminuita nel tempo specie vicini alla superficie, si può rispettare meglio non risalendo in libera ma vicini ad una linea (se non c’è lancio il pallone e uso la cimetta come riferimento).
                                Ultima modifica di Palve; 22-11-2018, 09:55.

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