Mentalità del technical diver

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    Ciao a tutti, spinto dalla curiosità sono andato a cercare su vari siti di varie didattiche i principi su cui si fondano i fondamenti della didattica tecnica, e subito mi è saltato all'occhio che tutte le didattiche consultate puntano prima di tutto sulla mentalità del subacqueo rispetto ad un attività potenzialmente pericolosa come la tecnica, evidenziando come il modo di comportarsi e stare in acqua sia fondamentale (voi direte grazie questo aveva bisogno di andare a cercare, per sapere che la mentalità cambia), ebbene nella mia poca esperienza ho notato che invece non è così scontato il fatto di cambiare approccio rispetto alla ricreativa e che per molti è un problema lavorare in gruppo piuttosto che in coppia per portare a termine un immmersione che a molti risulta scontata. Voi che ne pensate?

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  • #2
    Personalmente in acque è la cosa più difficile per me, che sia team o che sia coppia poco cambia. Mentre in grotta il team di 3 ha avuto un grande successo. Abbiamo davvero lavorato bene, forse l'ambiente più circoscritto, o forse il pensiero di aver più bisogno del compagno, non lo so, ma la differenza è stata enorme

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    • #3
      Per me un sub deve sempre puntare alla indipendenza che sia solo o in compagnia.
      La preparazione mentale e' fondamentale per potere essere utile a se stesso o agli altri. La collaborazione e' sicuramente importante se non fondamentale in ambienti particolari. Per ogni attivita' ci vuole la mentalita' adatta per quella attivita'
      Attenzione ed intenzione considerando che a un certo punto la pratica diventa insostituibile.
      Personalmente sono convinto che alcune caratteristiche ,se presenti ,siano dentro di noi e si tratti di farle emergere e di indirizzarle.
      Ciao
      Paolo
      Paolo

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      • #4
        L'argomento è estremamente vasto e difficile da trattare.

        ​Ogni commento diventa una tessera di un enorme mosaico, dove ognuno vede la sua verità.

        Io penso che bisogna partire da una considerazione oggettiva.

        Siamo abituati a considerare la subacquea come un attività "facile e per tutti" - tutti possono fare subacquea.
        Questo è vero - è stata la scommessa vinta da Padi.
        I primi corsi sono alla portata di quasi tutti, dai bambini alle persone in avanti con l'età.
        La subacquea come sport di massa è stato il "propellente" che ha spinto l'evoluzione della subacquea.

        Premesso questo, accettando questo fatto (non lo considero negativamente), dico che questo è vero solo per quanto riguardano i primi corsi in ambito ricreativo.

        Oltre no.

        Oltre, la subacquea presenta quegli elementi propri degli ambienti straordinari che richiedono predisposizione psicofisica, intenzione e forte motivazione.
        Oltre, la subacquea diventa - via, via, che spostiamo il limite in avanti del nostro fare, un attività per pochi.

        Non voglio offendere nessuno ma è naturale che ci sono cose che non possiamo fare perché non abbiamo quelle capacità che sono richieste.
        Io non potrei mai guidare la moto come Valentino Rossi, non potrei mai scalare l'Everest dato che soffro di vertigini, anche il paracadutismo per me è un attività che non rientra nelle mie predisposizioni e via dicendo.......
        Potrei imparare la tecnica, so guidare una moto, potrei imparare a fare tutti i nodi dell'arrampicata, ecc, ecc, ma per quanto apprendo la tecnica del fare mi manca quella parte psicofisica, quell'affinità emotiva e mentale - con queste attività senza le quali la "tecnica, ergo il saper fare" rimane una "macchina senza conducente".

        Ora se quanto finora detto ha una sua logica e per me ce l'ha .......
        Va da se che la prima cosa, quando iniziamo il percorso nella subacquea "tecnica", sia verificare l'attitudine mentale del soggetto, capire se ha quella motivazione, quella predisposizione fisica, mentale ed emotiva che gli consenta di affrontare un attività che nei vari gradi non è per tutti, al di la della tecnica imparata.

        La stessa tecnica richiede un cambio radicale di mentalità.
        La subacquea ricreativa è un momento ludico in cui lo scherzo e la spensieratezza sono aspetti costanti.
        La subacquea tecnica richiede precisione, attenzione, ordine, capacità di giudizio, esperienza, prudenza.
        Aspetti che nella ricreativa diciamo che sono "all'acqua di rose" - nella tecnica devono diventare colonne portanti di tutto il resto, del fare.

        Bisogna entrare in un ordine d'idee nuovo, chiedersi se effettivamente è quello che vogliamo, se abbiamo le motivazioni a fare quello che intendiamo fare e capire che da qui in poi le cose non sono più "giocose" come nella ricreativa ma richiedono un grado elevato di serietà, attenzione ed obbiettività, da qui in poi ci deve essere la reale consapevolezza dei pericoli, l'accettazione pacifica che per quanto le cose le facciamo in modo serio, corretto, attento, ecc, ecc, rimane un margine di incertezza di maggior pericolo comunque rispetto alla ricreativa, un maggio pericolo che va accettato con cui bisogna convivere.

        Fare proprio questo atteggiamento è per me la cosa più importante e anche la cosa più difficile da insegnare.
        Il resto, sono procedure, ci si allena e prima o poi si fanno, il fatto di essere in due o in team non è questo il problema.

        Cordialmente
        Rana












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        • #5
          io non credo vada cambiata la mentalità tra la subacquea definita ricreativa e quella definita tecnica semplicemente perché è distinzione inutile e fuorviante...la mentalità quella deve essere e cioè sapersi confrontare con quanto si sta per affrontare e in dipendenza di quanto si vuole fare essere consapevoli della propria preparazione, stato psico fisico e di conseguenza fare quanto questi fattori ci permettono….credo per immersioni impegnative sia importantissimo il solo diving per poter fare in sicurezza immersioni in coppia team o gruppo vacanze Piemonte….in grotta non è più un opzione il solo diving, ma una assoluta necessità…...
          ......lasciami l'orgoglio di essere solo un uomo...

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          • #6
            Sai che cesare invece nelle immersioni in grotta ho notato un più grande affiatamento tra noi amici, venivamo da 100 immersioni insieme, sempre stati cani sciolti in , rubo la frase, immersioni in coppia nello stesso mare, nelle 5 in grotta invece eravamo davvero affiatati, li ci si rende conto che in caso di problema si ha bisogno del team, in acqua libera ci si sente molto più sicuri, bada bene ci si stente non lo si è. Questo è il mio punto di vista 😉

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            • #7
              non ho scritto che non devi immergerti in team o gruppo o coppia , è indispensabile, vista la tipologia di immersione che inevitabilmente ti porta a momenti di rapporto solitario benché in gruppo, la preparazione al solo diver perché le probabilità di doverti levar da solo dagli impicci sono ben più elevate che in acqua libera…...sempre se parliamo di immersioni in pertusi cunicoli, caver insomma...poi che tu ti sia trovato bene con i tuoi amici e che vi siete aiutati mi fa piacere, ma non sposta la mentalità con cui si devono affrontare le varie tipologie di immersione….
              ......lasciami l'orgoglio di essere solo un uomo...

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              • #8
                Originariamente inviato da cesare Visualizza il messaggio
                non ho scritto che non devi immergerti in team o gruppo o coppia , è indispensabile, vista la tipologia di immersione che inevitabilmente ti porta a momenti di rapporto solitario benché in gruppo, la preparazione al solo diver perché le probabilità di doverti levar da solo dagli impicci sono ben più elevate che in acqua libera…...sempre se parliamo di immersioni in pertusi cunicoli, caver insomma...poi che tu ti sia trovato bene con i tuoi amici e che vi siete aiutati mi fa piacere, ma non sposta la mentalità con cui si devono affrontare le varie tipologie di immersione….
                Si si parlo di grotta impegnativa, non brevi anfratti o caverne. Anche io penso che il solo dive anche se in team sia una scelta quasi obbligata nelle immersioni tecniche, Però la penso diversamente da te per quanto riguarda la grotta. Penso che in quel ambiente nel caso in cui un membro del team abbia problemi, un compagno possa intervenire semplicememente ed efficacemente più di quanto possa farlo in acqua libera.
                Ultima modifica di Mercurio90; 06-10-2018, 00:48.

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                • #9
                  Personalmente ho fatto e faccio fatica a lavorare in team, sarà anche perché nelle mie immersioni non ho un buddy fisso (quindi nemmeno un team)anche se le immersioni tec, tendo a farle sempre con le stesse persone. Mi sto abituando a cercare di lavorarci insieme, ma è molto dura

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                  • #10
                    Non sei il solo! Alla fine ci sono tanti singoli che decidono di immergersi in gruppo ed a quel punto condividono dei comportamenti e degli obiettivi.
                    Nel mio caso il gruppo e' molto ristretto e spesso sono solo.
                    Ciao
                    Paolo
                    Paolo

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                    • #11
                      il solo diving non deve essere un modo di andare in acqua….il solo diving è necessario come bagaglio di esperienza… poi puoi andà in due tre quattro cinque sei, in pulman cor treno...poco c'entra...mercurio nei buchi devi esser pronto a cavartela da solo poi puoi andare in ventimila, ma quei ventimila devono essere in grado di portare via il torrone da soli sennò l'immersione non si fa
                      ......lasciami l'orgoglio di essere solo un uomo...

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                      • #12
                        Buongiorno.

                        La psicologia del subacqueo tecnico, ovvero la consapevolezza situazionale e l'accettazione delle tecniche e procedure da utilizzare, è importantissima... direi FONDAMENTALE per tuffi impegnativi.
                        La subacquea tecnica ai nostri giorni richiede delle manovre, oramai standardizzate negli anni, e delle procedure che un subacqueo, prima di dominarle in senso meccanico, deve dominare ma soprattutto accettare nel proprio essere.

                        Ritengo che nel 2018 non si possa più dar spazio, nell'espletamento di tuffi tecnici in acque libere e quindi in team, all'interpretazione tecnica e filosofica del singolo sulla pianificazione del tuffo, sulle scorte gas, sulle tecniche di comunicazione e sulle procedure da mettere in atto in caso di emergenze o semplici switch.

                        In questo la psicologia ricopre, a mio modesto modo di vedere, un buon 70% nell'ottima riuscita della formazione del subacqueo durante il suo percorso in una didattica e/o col proprio istruttore che dovrebbe trasmettere tali valori... il "non accettare" quella o l'altra nozione (perchè è scomoda, o perchè non ci piace, o perchè non mi permette di fare quel tuffo, ecc.) ed apportare quindi modifiche (tecniche o procedurali che siano) ad un sistema già collaudato e testato creando di fatto un "buco nero" nel complesso olistico, o comunque non condividerle col proprio buddy durante la pianificazione, potrebbe portare a difficoltà se non a gravi danni durante lo svolgimento dell'immersione stessa.

                        Il "Solo diving", personalmente, lo lascio ai record-men che abbiano la necessità di fare la "bustina da thè" per smarcare quota 300mt sul proprio computer
                        Ultima modifica di Remy90; 06-10-2018, 16:36.

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                        • #13
                          Punti di vista con approccio autoreferenziale da entrambe le parti.
                          E infatti ognuno di noi continura' a fare ccome i garba.
                          Con simpatia
                          Paolo
                          Paolo

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                          • #14
                            “Date a Cesare quello che è di Cesare”....😉

                            Concordo con quanto ha scritto, consiglio di rileggere bene.

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                            • #15
                              Forse è stato il tipo di corso che ho fatto, l'insegnante che ho avuto, forse la poca esperienza nell'ambiente subacqueo più ostile, secondo me però il team lo trovo molto utile, in acqua libera invece lo trovo superfluo se non addirittura limitante.

                              Con questo non voglio dire che in grotta si entra sbarbati, tanto c'è il compagno, anzi bisogna saper fare tutto, bisogna avere la massima attenzione e preparazione.

                              Poi forse io parlo di speleosubacquea "turistica" e non di nuove esplorazioni, in quel caso il solo diving e l'estrema preparazione sono l'unica via.

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