Doppio primo stadio su mono

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  • #31
    Ok, proviamo a speculare con congetture su quanto hai ipotizzato.

    Originariamente inviato da darkfire Visualizza il messaggio
    Sono a 40 metri, con un compagno che si è allontanato per i fatti suoi (perché i problemi si sa che non vengono mai soli).
    Mi si rompe la frusta della bassa pressione. Siccome la sfiga capita sempre nel momento peggiore sono quasi a fine immersione, quando ho accumulato deco ed ho un 15 litri a 120 bar.
    La prima cosa che farei è capire dove si è rotta la frusta di bassa pressione.
    Se si rompe all'altezza del secondo stadio, o dell'attacco ai comandi del gav, la prima cosa che faccio è piegare su se stessa la frusta e stringere la piega con la mano, in questo modo riduco in maniera significativa la perdita e guadagno molto più tempo ossia aria nella bombola.
    Se si rompe nella crimpatura all'altezza del primo stadio non ho modo di fare nulla.

    Originariamente inviato da darkfire Visualizza il messaggio
    So che ho una quarantina di secondi massimi prima che la bombola finisca. Io non proverei neanche lontanamente a cercare di risolvere a 40 metri. Ma mi tirerei su ed anche molto in fretta: meglio una mdd ed uscire storto che finire la bombola (In realtà quest'ultimo punto è opinabile, perché ho preso l'abitudine di uscire con una decompressiva EAN50 anche nelle ricreative, quindi giunto a 21 metri mi attaccherei lì... ed in emergenza anche a 30 se senza aria, ma nel nostro esempio sono senza decompressiva perché non riesco ad aprirla o l'ho dimentica a casa).
    Se mi trovo senza compagno, con la crimpatura di una frusta di bassa pressione strappata e una perdita notevole di gas, con un mono, e la configurazione octopus ........ a -40 metri.
    Sorvolando sulle immense cavolate che bisogna fare per finire in questa situazione, l'unica possibilità è risalire rapidamente sfruttando l'aria che rimane per quel poco che rimane di tempo per poi finire anche a fare gli ultimi metri in espirazione controllata al fine di guadagnare la superficie.
    Per un apneista risalire da -40 metri è relativamente semplice, per un bombolaro sotto stress non è scontato ma se non hai gas da respirare e nessuno che ti possa dare aria, dato che l'acqua non possiamo respirarla non si ha altra scelta.
    Diverso se riesco a prendere la frusta e piegarla stringendola con la mano, la piega stretta è tale che probabilmente mi da tempo per svolgere regolarmente la risalita.

    Originariamente inviato da darkfire Visualizza il messaggio
    Salire da 40 a 3 metri in 40 secondi vuol dire violare di ben 9 volte la velocità di risalita e lo so benissimo.
    Negli anni 80 le tabelle US Navy prevedevano una velocità di risalita di 18 metri al minuto.
    Non penso che risalire da -40 metri in meno di un minuto sia letale, il rischio c'è ma sicuramente se hai un mono da 15 non stiamo parlando di un immersione con 40 minuti di decompressione, ma stiamo parlando di un immersione prossima alla curva di sicurezza o qualche minuto fuori curva.

    Originariamente inviato da darkfire Visualizza il messaggio
    Ma non vedo altra scelta, l'unica è sperare nel supporto di superficie o che il compagno si sia reso conto del problema e venga a soccorrere.
    Ripeto se non hai aria da respirare e nessuno che possa dartene, non ci sono altre scelte si può solo cercare di riguadagnare la superficie.

    Originariamente inviato da darkfire Visualizza il messaggio
    Ben diverso il caso di un compagno affiancato e vigile. Parte la segnalazione di fine aria (la segnalazione di problema generico non mi pare neanche opportuna). E mi dirigo alla sua fonte d'aria alternativa. Appena raggiunta si risale a 10 metri al minuto e giunti ad una profondità dove si consuma meno, si lancia il pedagno giallo.
    Se hai un compagno d'immersione vigile ed attuate un corretto sistema di coppia supportato da una corretta programmazione non ci sono problemi, punto e basta.

    Cordialmente
    Rana

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    • #32
      interessante la questione rimediare alla perdita piegando la frusta. Un'opzione che può fare la differenza. Per il resto, c.v.d.

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      • #33
        Originariamente inviato da blu dive Visualizza il messaggio

        Messo così c'è una falla logica.
        Si da per scontato che la rottura sia velocemente interpretabile, in un modo e punto tale da sapere da subito che frusta è danneggiata e, soprattutto, che il problema è proprio una frusta.
        Beh, è lo stesso tempo che impiegheresti per capire cosa sta succedendo prima di iniziare a risalire... Ergo una decina di secondi li perdi sempre sia che risali, sia che ti scapucci...

        Da notare però che una cosa non esclude l'altra 😉
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        • #34
          Io se ho un problema del genere a 40 mt sfrutto quel minuto per raggiungere un compagno...se durante un tuffo ricreativo spinto semitecnico tec rec chiamatelo come volete sono a oltre un minuto di pinneggiare veloce vuol dire che mi sono perso...Io parlo per la mia esperienza....al mare in immersione profonda ho sempre da un minimo di 10 ad anche 30 metri di visibilità orizzontale...se ho diversi minuti di deco da smaltire posso anche stare distante dai compagni....ma un occhio tra tutti lo diamo sempre a vicenda...ho una perdita grave non riesco a chiudere in autonomia o ho octopus pinneggio il più veloce possibile verso un compagno....risaliamo rispettando i tempi...cazzillo...E si va verso la barca che alla cima ha sempre bombola di fase...dovessi fare tuffo fondo senza supporto di superficie senza stage con deco....bibo tutta la vita...alle volte per risolvere il problema invece di discutere di doppio primo stadio o octopus...bisognerebbe valutare tuffo fattibile si o no... meglio spendere 200 euro per un 10+10 se si fanno certi tuffi....se devo fare il tuffetto Advance con 2 minuti di deco penso a godermelo e a stare leggero con configurazione minimale e con un occhio in più al gruppo....poi con i computer moderni siamo sempre in curva 😂😂😆😆

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          • #35
            Originariamente inviato da darkfire Visualizza il messaggio
            quindi, passando a delle alluminio, il problema citato da paolo55 non si presenterebbe o sbaglio? (fatto salvo che poi bisognerà caricare piombi)

            ....................
            Il problema io l'ho visto accadere con una bombola di alluminio.
            Anche l'alluminio si ossida e si crea come una polverina molto sottile.
            Ora, non è che il rubinetto non avesse proprio mai avuto lo snorkel, ma è successo che questo si è svitato dalla rubinetteria all'interno della bombola (e qui io ipotizzerei l'azione di oscure presenze).
            Questo tubetto di metallo, rotola di qua, rotola di là, non ha fatto altro che "pulire" l'interno della bombola dalla suddetta polverina creatasi per ossidazione.
            Col tempo la polverina si è accumulata e quando si sono concatenate le cause ha tappato il filtro del primo stadio.
            Se maneggiando bombole sentite tipo un sonaglietto che si muove dentro, come uno shacker, non usatele.
            Il tutto comunque è sempre da imputare a scarsa manutenzione. La bombola aveva chiaramente lo snorkel volante, lo si sentiva tintinnare. Non è mai stata aperta per ovviare al problema, tantomeno per effettuare ispezioni visive e/o prove idrostatiche (quest'ultima avrebbe dovuto essere stata effettuata 3 anni prima sulla bombola in questione).

            p.s. la bombola non era mia, e non lo è mai stata
            www.filoariannadive.com

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            • #36
              Originariamente inviato da darkfire Visualizza il messaggio
              interessante la questione rimediare alla perdita piegando la frusta. Un'opzione che può fare la differenza. Per il resto, c.v.d.
              Boh.
              Per esperienza, una volta ho piegato la frusta e non è cambiata una minchia (questo è un termine tecnico usato nella subacquea di un certo livello per far capire che la situazione non è migliorata).
              www.filoariannadive.com

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              • #37
                Originariamente inviato da reato Visualizza il messaggio
                Boh.
                Per esperienza, una volta ho piegato la frusta e non è cambiata una minchia (questo è un termine tecnico usato nella subacquea di un certo livello per far capire che la situazione non è migliorata).
                ​Ciao Reato.
                Lo sai che seguo sempre con estremo interesse i tuoi interventi dato che ti considero estremamente preparato, un subacqueo con estrema esperienza.

                Ragion per cui quando riscontro delle diversità di pensiero tra quanto sostengo e quanto scrivi si accende un allarme in me che mi spinge a capire dove sbaglio.
                Lungi da me far polemica con te ma permettimi di comprendere, perché anche solo come istruttore vorrei cercare di essere sempre oggettivo in quello che affermo.

                Io, ammetto, che non mi sono mai trovato nella situazione di dover piegare e schiacciare la piega di una frusta di bassa pressione per limitare la perdita di gas - da qui i miei dubbi.

                Ho sentito persone, a cui riconosco un credito in quello che dicono, affermare che nei casi in cui a cedere è la frusta di bassa pressione (per esempio si sfila improvvisamente dalla crimatura) piegandola si riduce la perdita in maniera significativa.

                Io ammetto che trovo questo assolutamente plausibile e ti spiego anche perché (probabilmente a torto) penso questo.

                Un conto è il caso in cui si rompe il primo stadio, si rompe il primo stadio, l'erogatore va in erogazione continua, l'erogazione continua è causata dal fatto che essendo rotta la valvola di riduzione l'alta pressione della bombola, invade il circuito di bassa pressione e il secondo stadio va in erogazione continua.
                In questo caso piegare la frusta di bassa pressione non serve a nulla, condivido quanto hai scritto.

                Un altro conto è il caso in cui a rompersi non è il primo stadio che continua a funzionare regolarmente ma la frusta stessa di bassa pressione, per capirci ripropongo l'esempio: si sfila dal colletto metallico crimpato che la collega al secondo stadio.
                In questo caso piegando la frusta e schiacciando la piegatura, non dico che si sigilla la perdita ma la perdita si riduce notevolemente, la strozzatura impedisce la fuoriuscita alla massima portata, il "delta" tra quello che potrebbe al massimo fuoriuscire e quello che realmente riesce ad uscire dalla strozzatura alza la pressone del circuito di bassa pressione che agisce sul primo stadio perfettamente funzionante, il quale fa il suo lavoro sulla valvola, la quale abbassa (regola) la fuori uscita del gas dalla bombola al circuito di bassa pressione.
                Per questo dico che, in questo caso specifico in cui il primo stadio non è danneggiato ma funziona, strozzare la frusta a monte di un suo cedimento, ha effetto.

                Diverso è, se a rompersi è il primo stadio, in questo caso strozzare la frusta non serve a nulla perché non funzionando la valvola del primo stadio, e quindi rimanendo comunque aperta è come tentare di ostruire una bombola aperta con un dito.

                Questo è quanto io penso sia giusto ma, ripeto non ho esperienza diretta per cui mi farebbe piacere se tu esprimessi un giudizio in base alla tua esperienza.

                Cordialmente
                Rana


                Ultima modifica di RANA; 10-05-2018, 08:56.

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                • #38
                  Originariamente inviato da RANA Visualizza il messaggio

                  ..........................
                  Lo sai che seguo sempre con estremo interesse i tuoi interventi dato che ti considero estremamente preparato, un subacqueo con estrema esperienza.

                  ............................

                  La cosa è reciproca e cerco di leggere i tuoi luuuuuuuunghi interventi, a parte quando parli di maschere e di snorkel.
                  HAHAHAHAHA

                  Allora, la situazione è questa:
                  stavo spingendo una bombola di fase davanti al muso in una grotta con ripetute restrizioni, quindi con ripetute torsioni sulla frusta dovute ai cambi di direzione.
                  Mio malgrado, essendo vecchio e rincoglionito, non avevo serrato con la chiave l'innesto della frusta sul bocchettone del secondo stadio; è successo quindi che le continue torsioni sulla frusta hanno fatto lentamente svitare la ghiera dal suddetto secondo stadio (dal quale stavo respirando).
                  Ero quasi arrivato alla pressione di rilascio della bombola (io fortunatamente droppo a 2/3, contrariamente ai dir e ai wannabe) quando:
                  - ho sentito un botto della madonna (altro termine tecnico)
                  - mi sono trovato in bocca un erogatore "tappato"
                  - una colonna di bolle ha invaso tutto il mio campo visivo
                  - un tubo di gomma vivo e arrabbiato cercava di frustarmi ovunque (da qui il nome di "frusta", che altrimenti si sarebbe chiamata semplicemente "tubo").

                  Non so quando ci ho messo a chiudere il rubinetto, il tempo di cambiare erogatore, respirare, pensare e agire, e da 140 bar nella bombola ce n'erano solo più 80.

                  A quel punto ho espresso un altro tecnicismo molto in voga nella subacquea avanzata, dopodiché mi sono girato e ho cominciato il rientro poiché il gas non mi sarebbe bastato ad arrivare dove dovevo.

                  Rimuginando tra me e me (perché non avevo nessun altro con cui rimuginare) mi sono detto: "E se io avessi piegato la frusta? Sarebbe stato tutto più rapido? Avrei perso meno gas?"

                  Così quando sono arrivato in acqua libera ho svitato di nuovo la ghiera, ho provato ad aprire il rubinetto con la frusta piegata e strizzata ed è stato in quel momento che ho capito due cose:
                  1. Piegare la frusta non serve a una minchia
                  2. Le fruste sono fatte apposta per non ridurre il flusso anche quando vengono piegate e strizzate (e meno male, perché altrimenti staremmo qua a contare i morti)
                  www.filoariannadive.com

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                  • #39
                    Originariamente inviato da reato Visualizza il messaggio
                    La cosa è reciproca e cerco di leggere i tuoi luuuuuuuunghi interventi, a parte quando parli di maschere e di snorkel.
                    HAHAHAHAHA

                    Allora, la situazione è questa:
                    stavo spingendo una bombola di fase davanti al muso in una grotta con ripetute restrizioni, quindi con ripetute torsioni sulla frusta dovute ai cambi di direzione.
                    Mio malgrado, essendo vecchio e rincoglionito, non avevo serrato con la chiave l'innesto della frusta sul bocchettone del secondo stadio; è successo quindi che le continue torsioni sulla frusta hanno fatto lentamente svitare la ghiera dal suddetto secondo stadio (dal quale stavo respirando).
                    Ero quasi arrivato alla pressione di rilascio della bombola (io fortunatamente droppo a 2/3, contrariamente ai dir e ai wannabe) quando:
                    - ho sentito un botto della madonna (altro termine tecnico)
                    - mi sono trovato in bocca un erogatore "tappato"
                    - una colonna di bolle ha invaso tutto il mio campo visivo
                    - un tubo di gomma vivo e arrabbiato cercava di frustarmi ovunque (da qui il nome di "frusta", che altrimenti si sarebbe chiamata semplicemente "tubo").

                    Non so quando ci ho messo a chiudere il rubinetto, il tempo di cambiare erogatore, respirare, pensare e agire, e da 140 bar nella bombola ce n'erano solo più 80.

                    A quel punto ho espresso un altro tecnicismo molto in voga nella subacquea avanzata, dopodiché mi sono girato e ho cominciato il rientro poiché il gas non mi sarebbe bastato ad arrivare dove dovevo.

                    Rimuginando tra me e me (perché non avevo nessun altro con cui rimuginare) mi sono detto: "E se io avessi piegato la frusta? Sarebbe stato tutto più rapido? Avrei perso meno gas?"

                    Così quando sono arrivato in acqua libera ho svitato di nuovo la ghiera, ho provato ad aprire il rubinetto con la frusta piegata e strizzata ed è stato in quel momento che ho capito due cose:
                    1. Piegare la frusta non serve a una minchia
                    2. Le fruste sono fatte apposta per non ridurre il flusso anche quando vengono piegate e strizzate (e meno male, perché altrimenti staremmo qua a contare i morti)
                    ​Grazie Reato per il tuo intervento.

                    Penso di aver capito che mi sbagliavo


                    Ciao
                    Rana

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                    • #40
                      Comunque il tuo discorso non fa una piega per quanto riguarda fruste di bassa qualità, ma per i produttori di roba buona il flusso costante anche con fruste piegate è uno standard.
                      www.filoariannadive.com

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                      • #41
                        Originariamente inviato da reato Visualizza il messaggio
                        Comunque il tuo discorso non fa una piega per quanto riguarda fruste di bassa qualità, ma per i produttori di roba buona il flusso costante anche con fruste piegate è uno standard.
                        ​Non pensavo che tra i vari tipi di frusta (quelle classiche in gomma) ci fossero differenze cosi elevate.

                        Questo spiegherebbe come mai c'è chi sostiene che è possibile, piegando la frusta e schiacciando la piega con le mani, limitare il flusso di bassa pressione.

                        Probabilmente tutto sta al tipo di fruste adottate ma in questo caso, la manovra da me descritta non ha molto senso.
                        Per fortuna io al momento non mi sono trovato nelle condizioni di doverla provare.

                        Ho delle vecchie fruste che non uso più, mi voglio togliere la curiosità di testare come si comportano, in tal senso, la prima volta che capito in piscina.

                        Ciao
                        Rana

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                        • #42
                          Se posso, mi annovero anch'io tra i "vecchi e rincoglioniti"
                          Idem come sopra, non avevo serrato l'innesto della frusta al secondo stadi
                          Non so se siano termini teNnici o meno, ma un paio di smadonnamenti mentre chiudevo la bombola mi sono sfuggiti
                          (E qualche porcone quando il secondo stadio è caduto, prontamente recuperato dal compagno)
                          Confermo altresì che le fruste di qualità anche se piegate continuano a sparare aria
                          Invece quelle vecchie e cotte, un po meno
                          Per fortuna in Italia c'è ancora qualcuno che punta sui giovani... LE MILF [cit.]

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                          • #43
                            Vero tutto ma più pragmaticamente due primi stadi è opportuno averli sempre dietro ed anche un terzo secondo stadio e fruste di alta e gav di ricambio (in quanto se ne guasta uno si ha l'altro a disposizione). I secondi sono intercambiabili con la stessa pressione parziale. A questo punto se la bombola ha due attacchi li monto tutti e due e se uno dei due ha dei problemi prima dell'immersione mi faccio al volo un octopus. Se la bombola ha un solo attacco idem con l'octopus.
                            www.liberisub.it

                            Commenta


                            • #44
                              Originariamente inviato da reato

                              Boh.
                              Per esperienza, una volta ho piegato la frusta e non � cambiata una minchia (questo � un termine tecnico usato nella subacquea di un certo livello per far capire che la situazione non � migliorata).
                              Io invece non ho mai provato, ma avevo letto su un manuale (mi pare il TSA) che appunto piegare la frusta avrebbe giocato poco e quindi è un'operazione inutile.
                              Emanuele

                              Commenta


                              • #45
                                Quante parole!

                                Considerazioni in ordine sparso…

                                Con il mono se posso metto il doppio primo stadio perché sono contento così, altrimenti l’octopus che va bene lo stesso, tutto il resto lo metto nel cassone delle seghe mentali.

                                In situazione di emergenza, ma anche no, arrivare ai rubinetti sia con il singolo che con il doppio primo stadio è quasi impossibile ai più, poi ci sono quelli bravi ma non si tratta del mio caso.

                                Sistema di coppia… alzi la mano chi si fa tutta l’immersione “a portata di compagno”. Probabilmente mi immergo su Marte ma non ho memoria di sub che si tengono d’occhio a vicenda dall’alba al tramonto, quelle che vedo mi sembrano tanto degli splendidi solo dive di coppia!

                                MIE conclusioni tra il serio ed il faceto, fate un po’ come cacchio vi pare, sia che abbiate uno o due primi stadi, l’attacco DIN o quello INT, la stagna in neoprene o in trilaminato, il computer subacqueo che fa tutto lui o l’orologio e profondimetro, l’importante è che site in pace con voi stessi e soprattutto sereni in acqua senza fare troppe cazzate.
                                "Non discutere mai con un idiota, ti trascina al suo livello e ti batte con l'esperienza!" [Arthur Bloch]
                                "Chi semina raccoglie, ma chi raccoglie si china...
                                ... e a quel punto è un attimo..." [ignoto]

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