Quale didattica?

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  • #31
    Ciao Luca,
    ho riletto quanto ti ho scritto e penso di aver un po calcato la mano e magari aver spento il tuo entusiasmo e la voglia di domandare - fine principale del forum.
    Non era mia intenzione.
    Hai il diritto di domandare qualsiasi cosa, hai il diritto di raccogliere tutte le informazioni che reputi necessarie.
    Volevo solo farti riflettere sul fatto che se non hai un attimino le idee chiare su cosa vuoi fare tu diventa difficile scegliere e i consigli che raccogli trovano il tempo che trovano.

    Originariamente inviato da Luca29121990 Visualizza il messaggio
    Ciao Rana,
    io ho chiesto informazioni per avvicinarmi a un mondo di cui non ho nessuna conoscenza. Tu mi parli di trimix, ma io le "conoscenze" di questa miscele le ho solo ricevute studiando il manuale PADI EAN(si parla di trimix in una mezza pagina mi sembra) .Il corso padi Tec40/45/50 dal nome che la padi gli da, x me che sono ignorante sono corsi tecnici, da quello che so io sono i primi passi verso il mondo dell'immersione tecnica ed è quello in cui vorrei affacciarmi io, provare, magari viste le grandi spese dovrò rinunciare ma almeno provare.
    Hai ragione Luca, c'è molta confusione attorno all'espressione "immersione tecnica".
    Una confusione alimentata non solo dalla necessità di classificare ogni fenomeno per comprenderlo o anche solo per fini didattici (per trasmettere il sapere) ma anche perché spesso la terminologia viene usata in maniera faziosa per fini legati al marketing.

    Il termine "tecnico" è abusato e tutti cercano di infilarlo dentro al fine di ammantare quanto proposto come migliore sul mercato.
    La realtà è molto più semplice, nessuno inventa nulla di nuovo, tutto è codificato e definito.

    Cerchiamo di portare un po' di chiarezza in questa sorta di "terra di mezzo" che sono i corsi successivi all'ambito ricreativo.
    Cerchiamo le ragioni strutturali di alcune terminologie.

    Immersione ricreativa:
    Quelle immersioni che si svolgono in aria (o nitrox) a quote in cui non si verifica l'effetto narcosi ergo entro al massimo -30 metri di profondità (limite oltre il quale inizia ad agire la narcosi) e rigorosamente in curva di sicurezza (senza la necessità di svolgere tappe obbligatorie di decompresisone).
    Questa per me è la definizione più scientificamente argomentata per definire l'immersione ricreativa.
    Padi e altre didattiche simile si attengono in maniera rigorosa a questa definizione, altre didattiche la estendono oltre i -30 metri per esempio la federazione che seguo considera immersioni ricreative quelle entro e non oltre i -40 metri, per cui noi abbiamo tre corsi primo livello -20 metri, secondo livello -30 metri, terzo livello -40 metri e qui si chiudono i corsi ricreativi.

    Come vedi quello che per Padi è già un corso deep (profondo) -40 metri per altri è un corso ricreativo.

    Non ha torto nessuno, Padi rispetto una definizione che io stesso considero corretta, la mia didattica estende il ricreativo fino a -40 metri.
    Tutti siamo consci che oltre -30 metri inizia l'aggressione narcotica, ma tra i -30 e -40 l'azione narcotica è "leggera".

    Immersine avanzata:
    Non è tecnica, sono immersioni in aria a quote narcotiche, e fuori curva di sicurezza - per Padi sono i corsi (correggetemi se sbaglio) tec 40 / tec 45 / tec 50, per noi sono due corsi successivi alla terzo livello.
    IAA (immersione avanzata in aria) primo livello -50 metri e IAA secondo livello -60 metri.
    Per noi l'immersione profonda in aria si ferma a -60 metri, fermo restando che l'operatività delle immersioni avanzate non prevedono lunghe permanenze.
    Come ho cercato di spiegarti queste immersioni sono particolari perché soggette a peculiari aspetti.
    Tutto questo fa si che queste immersioni richiedono un loro ben preciso e specifico approccio.

    Immersione tecnica:
    Immersioni con miscele diverse dall'aria, fuori curva di sicurezza.
    Sono le immersioni con miscele sintetiche a base di elio (trimix).
    Il trimix risolve due peculiari limiti dell'aria profonda, la densità e la narcosi ma ....
    Il trimix non è immune da problemi e non rende l'immersione "facile", un immersione profonda rimane un immersione a più alto rischio rispetto all'ambito ricreativo.
    Il trimix ha le sue regole, procedure e modus operandi.

    Poi ci sono didattiche che hanno fatto scelte più estreme.
    Didattiche che considerano l'aria la peggiore miscela per immergersi e per tanto non la usano.
    La didattica per eccellenza che fa suo questo modo di pensare è la GUE.
    Per questa didattica fino a -30 metri si usa il nitrox arricchito (con maggiore frazione di O2) oltre i -30 metri trimix.
    L'aria non si usa mai forse ammettono qualche eccezione comunque entro e non oltre i -30 metri.

    Un tempo non c'era questo problema esisteva solo l'aria ma oggi la prima scelta che un subacqueo che si accinge ad uscire dall'ambito ricreativo è quella di domandarsi se fare un esperienza in aria profonda o partire subito dal trimix.

    La scelta è insindacabile, ognuno fa la sua, l'importante che sia consapevole e coerente con le scelte fatte.
    Se uno decide di non usare l'aria e fa i corsi tecnici (trimix) deve andare in trimix - non deve affrontare le immersioni profonde usando l'aria perché la formazione trimix non è studiata e non insegna a svolgere immersioni sotto l'effetto narcotico e sotto lo stressi di una miscela densa.
    Allo stesso modo chi decide di usare l'aria profonda riceve o dovrebbe ricevere (è fondamentale) una formazione specifica per affrontare la narcosi respirando una miscela densa, questa formazione è specifica con specifiche sceltelte operative, non va bene se poi si usa il trimix,

    Morale della favola non si possono "usare" corsi di immersione profonda in aria come ponti per le immersioni tecniche in trimix.
    Si finisce per non fare bene ne una cosa, ne l'altra.

    Uno può fare i corsi di aria profonda e poi intraprendere una formazione tecnica, ma consapevole che l'esperienza aria nelle immersioni tecniche non apporta vantaggi se non marginali.
    Sicuramente aver fatto i corsi avanzati in aria profonda insegna l'importanza del rigore nella programmazione e nel rispetto di quanto programmato, sicuramente insegna la gestione dello stress, ma a livello di procedure, siamo su un altro mondo chi inizia un percorso tecnico va ad apprendere delle nuove procedure ecc, ecc.

    Io diffido da chi mischia aria e trimix gestendo tutto come se ci si immergesse in trimix ... questo a mio avviso è un approccio sbagliato.

    GUE ha insegnato al mondo la tecnica Trimix, questo è un dato di fatto, tutte le didattiche hanno attinto a piene mani dal sistema DIR / GUE nella gestione trimix per questo la considero una didattica di riferimento nel settore senza ombra di dubbio.

    Non sono mica scemi se hanno deciso di bandire l'aria, con il loro sistema, se lo hanno fatto un motivo c'è.
    Il metodo DIR non funziona in aria, procedure e quant'altro sono inadeguate in presenza di narcosi.

    Ci sono state didattiche che hanno insegnaro aria profonda utilizzando il metodo DIR e questo è per me una grande cavolata un errore magistrale.

    Originariamente inviato da Luca29121990 Visualizza il messaggio
    Il mio era una domanda x iniziare ad avvicinarmi alla tecnica, per capire queste cose che mi hai fatto notare anche te, per capire le differenze tra le varie didattiche. io sono cosciente che ancora, come si dice a genova devo mangiare dei panetti, ma visto che l'immersione tecnica mi attira molto mi ci vorrei avvicinare, non domani non dopodomani ma in un futuro.
    Caro Luca domandati cosa vuoi fare con precisione.
    Se guoi estendere il limite operativo dell'aria oltre i -30 metri sappi che devi orientarti verso i corsi di immersione profonda in aria, un percorso formativo specifico con proprie peculiarità.
    In questo percorso apprenderai soprattutto i limiti e maturerai la consapevolezza che l'aria profonda oltre questi limiti è inadeguata e il passaggio al trimix è obbligo se si vuole andare oltre.
    Quando o se decidi di passare al trimix sappi che intraprenderai un percorso formativo specifico e della tua precedente esperienza in aria ti porterai dietro solo poche cose ......

    Originariamente inviato da Luca29121990 Visualizza il messaggio
    Ora ho molte cose da imparare ancora come DM.
    Grazie
    Luca
    Prenditi del tempo, fai esperienza nell'ambito della tua formazione DM, penso che di cose da approfondire, comprendere e farle tue in termini di esperienza ce ne sono.
    Sono convinto che dopo molte domande troveranno naturale risposta, a questo punto la scelta sarà sicuramente più consapevole.

    Cordialmente
    Rana

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    • #32
      Originariamente inviato da paolinus Visualizza il messaggio
      Ciao Rana, nessun braccio di ferro.
      Che immersioni tek siano costose, ci mancherebbe, ma non stiamo parlando di questo, ma di un percorso formativo che porta un allievo x a tmx ipossico, se rimaniamo su questo e non sulle attrezzatura che non c`entrano la differenza non è 1000euro, ad ogni modo,ognuno si faccia le sue idee,il web è pieno di siti con relativi prezzi.

      Capitolo istruttore è vero non sono istruttore, non ho prove documentali, ma ti riporto quello che vedo.
      Ho capito che nella tua didattica non è cosi,ma nelle altre?
      Istruttori trimix che fanno 3 immersioni trimix anno,caso mai ne hanno fatte 100 20 anni fa, istruttori che fanno 2 corsi anno..
      Mah, francamente, tutto questo rigore e controllo sul corpo docenti io non lo vedo,
      In certe didattiche cadi sempre in piedi, in altre mi spiace ma non è cosi.
      Attenzione io ho brevetti Tsa e Tdi sono super soddisfatto dei miei istruttori,ma per chi si affaccia al mondo tek è un attimo trovarsi nelle mani di istruttori sulla Carta più che sul campo.
      Vediamo se interviene qualche altro utente a portare la propria testimonianza.
      Un salutone
      ​Grazie Paolinus per aver apportato la tua esperienza, per non aver visto nelle mie parole nessuna polemica.

      Quello che sentivamo di dire l'abbiamo detto, chi legge ha modo di fare le sue considerazioni, valutiamo eventuali altri interventi ed esperienze

      Cordialmente
      Rana

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      • #33
        Tranquillo... non hai spento il mio entusiasmo, mi hai solo fatto aprire di più gli occhi, ti ringrazio x il consiglio.
        Luca

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        • #34
          RANA Premesso che quoto in toto il tuo modo di vedere le cose, c'è un discorso che vorrei approfondire per pura curiosità.

          Il 3° grado Fias dovrebbe essere equivalente ad un 3° C-MAS e quindi ad un 3° grado Fipsas (da noi prof. max 42 mt, altre didattiche hanno 40, poco cambia...). Ergo se è come in Fipsas, anche in Fias l'uso di decompressive non dovrebbe essere contemplato. Ergo, il 3° Grado Fias non dovrebbe essere paragonabile con un Tec40/45 Padi.

          Se ho detto castronerie fammi sapere

          Aggiungo inoltre, ma correggimi se sbaglio, quelle che tu chiami "immersioni avanzate" (secondo fias) secondo un altra visione dell'immersione "sportiva", sono immersioni tecniche. Dico questo perché molte didattiche (cito TSA, PADI, PSS, Fipsas) la distinzione tra ricreativa e tecnica la fa il fuori curva, che nell'immersione Rec non è contemplato.

          A titolo di esempio, per questo un corso Nitrox Base trattando EAN 32 o 36 in curva è un corso "Rec" anche se non è ad aria, ed ha sue spalle la stessa teoria delle miscele di un Nitrox Avanzato o un Trimix ad eccezzione, ovviamente, dell'uso delle decompressive e chiaramente da una diversa programmazione dell'immersione.

          Grazie in anticipo per i chiarimenti,

          Tonnetto




          Ultima modifica di Tonnetto; 27-04-2017, 17:38.
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          • #35
            Originariamente inviato da delellisc Visualizza il messaggio

            MIA PERSONALISSIMA OPINIONE: diciamo che PADI (insieme alle sue cugine rivali) dopo aver quasi saturato il mondo di corsi OW, corsi avanzati, corsi di specialità (alcune di un'inutilità vergognosa che fa quasi ridere menzionare) corsi dive master, corsi istruttori, corsi di istruttori per istruttori... e più ne ha più ne metta, ha visto un nuovo business nei corsi tecnici o pseudo tali. Quindi cosa ha fatto? Ha cercato di acquisire conoscenze per poi creare dei corsi scopiazzando i contenuti qua e la.... adesso qualcuno mi butta fuori dal forum... ahahah
            Non ti butta fuori nessuno tranquillo! Eheheh è la pura verità. Solo uno stolto negherebbe l'evidenza.

            Ma se ci pensi tutti han fatto così. Lo stesso successe in ambito Rec. Tutti han copiato da Fips/Fipsas che per prima nel '49 propose i primi percorsi ricreativi.

            Secondo me non c'è niente di male in tutto ciò purché le cose si facciano "per bene", cosa che purtroppo non sempre è avviene, ma questo è un altro discorso.

            ps. Giusto a titolo di confronto. Ricordo che tu prima dei brevetti Gue avevi anche un Trimix 60 Fipsas. Che differenze hai trovato in termini di pianificazione dell'immersione/sicurezza/requisiti, postura a parte che in Gue è un fondamentale...

            Imho la tua esperienza potrebbe dare molto alla discussione


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            • #36
              Originariamente inviato da Tonnetto Visualizza il messaggio
              Il 3° grado Fias dovrebbe essere equivalente ad un 3° C-MAS e quindi ad un 3° grado Fipsas (da noi prof. max 42 mt, altre didattiche hanno 40, poco cambia...). Ergo se è come in Fipsas, anche in Fias l'uso di decompressive non dovrebbe essere contemplato. Ergo, il 3° Grado Fias non dovrebbe essere paragonabile con un Tec40/45 Padi.
              Se ho detto castronerie fammi sapere
              Esatto, anche nel nostro 3 grado non è contemplato l'uso della decompressiva.
              ​Ammetto che questa tua osservazione mi fornisce una interpretazione, una chiave di lettura che non avevo considerato, di questo ti ringrazio.
              Se si accetta come definizione di immersione tecnica l'uso della decompressiva, la distinzione di Padi nel chiamare i suoi corsi "Tec" trova un senso.

              Originariamente inviato da Tonnetto Visualizza il messaggio
              Aggiungo inoltre, ma correggimi se sbaglio, quelle che tu chiami "immersioni avanzate" (secondo fias) secondo un altra visione dell'immersione "sportiva", sono immersioni tecniche. Dico questo perché molte didattiche (cito TSA, PADI, PSS, Fipsas) la distinzione tra ricreativa e tecnica la fa il fuori curva, che nell'immersione Rec non è contemplato.
              I tuoi ragionamenti ci stanno e probabilmente hai ragione.
              Permettimi di confrontarmi con te (e con gli altri).
              Io parto dal considerare che per quanto una classificazione sia accurata non potrà mai contenere ogni aspetto della subacquea - dove immersioni diverse spesso di sovrappongono nelle competenze rendendo un gioco di semantica andare a dire se una appartiene a un gruppo o all'altro.
              Le classificazioni nascono da una nostra esigenza nel cercare di dare ordine e logica ma rimangono sempre e pur sempre delle convenzioni.
              Di classificazioni ne potremmo fare diverse (un esempio è quella da me proposta e quelle da te proposte in questo interessante intervento - è difficile dare torto penso a uno o all'altro) tutte avrebbero una loro logica.
              Quello che, al contrario è oggettivo, immutabile, sono i concetti dietro alle classificazioni, questi sono universali.

              Quindi cerchiamo a questo punto di parlare di concetti e non di nomenclatura che è forviante dato che ognuno ha la sua.

              Io considero tre famiglie di immersioni (chiamatele come vi pare) l'importante è il concetto:

              Primo gruppo:
              Immersioni che si caratterizzano per il fatto che sono in curva, ossia immersioni la cui decompressione non prevedono tappe obbligatorie - e a profondità entro cui, respirando aria, non ci si espone agli effetti della narcosi - ergo in assenza di narcosi.
              I concetti che definiscono queste immersioni sono, per me, due: in curva e in assenza di narcosi.
              Se manca anche solo uno dei concetti non ci troviamo davanti a immersioni di questo tipo.
              Queste immersioni generalmente sono chiamate "ricreative"

              Secondo gruppo:
              Immersioni che si caratterizzano per il fatto che o sono fuori curva, ossia la cui decompressione prevede il dover effettuare tappe obbligatorie e/o avvengono - respirando aria - a quote narcotiche.
              Queste immersioni differiscono dal primo gruppo in quanto vengono meno o entrambi i due requisiti o uno dei due (curva e assenza di narcosi - in aria).

              Terzo gruppo:
              Immersioni trimix, caratterizzate da assenza di narcosi ma da una decompressione che prevede l'obbligo di tappe.

              Per me la distinzione tra ricreativo e tecnico con può essere solo ed unicamente la curva di sicurezza, ma bisogna tenere conto anche della narcosi/stress.

              Poi chiamate le immersioni come meglio vi pare ma i concetti sono questi, pertanto t'invito a un confronto non sul nome ma sui concetti.

              Originariamente inviato da Tonnetto Visualizza il messaggio
              A titolo di esempio, per questo un corso Nitrox Base trattando EAN 32 o 36 in curva è un corso "Rec" anche se non è ad aria, ed ha sue spalle la stessa teoria delle miscele di un Nitrox Avanzato o un Trimix ad eccezzione, ovviamente, dell'uso delle decompressive e chiaramente da una diversa programmazione dell'immersione.
              Rifacciamoci ai concetti e non ai nomi.

              Le miscele nitrox sono presenti in tutti e tre le famiglie sopra citate d'immersioni.
              A differenziare l'immersione nitrox è l'uso che se ne fa.

              Se lo uso come miscela di fondo in immersioni senza obbligo di decompressione (miscele standard noa 1 / 32 e noa 2 / 36 l'uso è palesemente ricreativo.

              Se lo uso in decompressione in immersioni in aria che presentano sia narcosi che tappe di decompressione obbligatorie ci troviamo nel secondo gruppo.

              Se lo usi in decompressione nelle immersioni trimix siamo nel terzo.

              Ovviamente i confini che appaio netti nella pratica non lo sono.
              Un esempio è il terzo livello nostro.
              tra -30 e -40 metri c'è narcosi anche se considerata lieve di fatto sono immersioni che iniziano a presentare aspetti del secondo gruppo quello che noi chiamiamo avanzato.

              Cordialmente
              Rana

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              • #37
                intervengo anche io portando la mia esperienza in base alla mia scelta...
                tempo fà aprii anche io un topic simile..nel.percrso da intraprendere...tra padi tec....e altri...alla fine ho scelto in base all'istruttore e non nego al.portafoglio..
                ho fatto il padi tec 45 ...mi hanno imparato la gestione del bibo...l uso della decompressiva la.gestione della deco calcoli e programmazione .
                ora faccio le.immersioni che facevo prima ma con esperienza sia teorica che pratica in più...non me ne pento mi è servito...e ho trovato un istruttore che prima di brevettarmi mi ha rifatto rifare le sessioni di skill molte volte perchè nn venivano fluide..
                due miei amici hanno fatto lo stesso periodo 4 giorni di gue all'argentario...per carità gran corso ma sentendo le.loro impressioni non faceva al caso loro perchè continuano ad immergersi con noi in aria fino ai 50 non avendo disponibilità sempre di trimix quindi quel credo si è andato già a benedire...questo x dire che non esiste la scelta giusta o sbagiata...ma quella più idonea alla nostra situazione...

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                • #38
                  Originariamente inviato da rabber Visualizza il messaggio
                  intervengo anche io portando la mia esperienza in base alla mia scelta...
                  tempo fà aprii anche io un topic simile..nel.percrso da intraprendere...tra padi tec....e altri...alla fine ho scelto in base all'istruttore e non nego al.portafoglio..
                  ho fatto il padi tec 45 ...mi hanno imparato la gestione del bibo...l uso della decompressiva la.gestione della deco calcoli e programmazione .
                  ora faccio le.immersioni che facevo prima ma con esperienza sia teorica che pratica in più...non me ne pento mi è servito...e ho trovato un istruttore che prima di brevettarmi mi ha rifatto rifare le sessioni di skill molte volte perchè nn venivano fluide..
                  due miei amici hanno fatto lo stesso periodo 4 giorni di gue all'argentario...per carità gran corso ma sentendo le.loro impressioni non faceva al caso loro perchè continuano ad immergersi con noi in aria fino ai 50 non avendo disponibilità sempre di trimix quindi quel credo si è andato già a benedire...questo x dire che non esiste la scelta giusta o sbagiata...ma quella più idonea alla nostra situazione...
                  ​Ciao Rabber,
                  grazie anche a te per aver apportato la tua esperienza.

                  Permettimi di fare qualche osservazione, senza polemica, sentiti libero di contraddirmi come e meglio ritieni.

                  Cosi come hai descritto i fatti sembra che i due corsi siano sostanzialmente uguali - ergo nulla giustifica il costo del corso GUE se non un laconico "per la carità gran corso".

                  Io penso che la verità stia nel mezzo, non nego quanto hai scritto ma ..........
                  Per esperienza personale molto della riuscita di un corso sono gli allievi.
                  Si può essere il migliore istruttore nella migliore struttura didattica ecc, ecc, ma se gli allievi non sono, come posso dire, predisposti a imparare e volenterosi nel farlo non si arriva ad ottenere risultati di pregio.

                  Tu hai scritto:
                  Originariamente inviato da rabber Visualizza il messaggio
                  due miei amici hanno fatto lo stesso periodo 4 giorni di gue all'argentario...per carità gran corso ma sentendo le.loro impressioni non faceva al caso loro perchè continuano ad immergersi con noi in aria fino ai 50 non avendo disponibilità sempre di trimix quindi quel credo si è andato già a benedire...
                  Questo approccio al mondo GUE è palesemente errato, e chi lo fa dopo aver fatto il corso GUE mi porta a pensare che in fondo non si sia rispecchiato in ciò che gli veniva insegnato, in fondo come non ha recepito questi aspetti può non aver compreso che nei 4 giorni ti viene insegnato come iniziare un percorso di allenamento e praticità di tutti i concetti GUE, questo vuol dire che dopo i primi 4 giorni inizi a raccogliere esperienza e non che sei arrivato.

                  Al contrario tu mi appari più convinto delle tue scelte, in questo caso il tuo istruttore ha trovato terreno fertile ed è stato motivato arrivando a risultati.

                  Ragion per cui le due esperienze non possono essere usate per confrontare i due corsi che sono prima di tutto diversi come concetti di partenza e poi non possono essere paragonati didatticamente perché svolti a persone differenti anche nel modo di porsi come allievi.

                  Premesso tutto questo mi trovi assolutamente in accordo con te nel dire che la scelta dipende da noi e da cosa vogliamo, probabilmente i tuoi amici avrebbero fatto meglio a risparmiare i soldi di un corso non adatto a loro, e fare un corso più congeniale al loro modo d'immergersi, questo non vuol dire che il corso GUE sia meglio o peggio.

                  Quando si parla di corsi spesso ci dimentichiamo che gli allievi fanno la differenza.

                  Tutti inneggiano a serietà, rigore, contenuti, ecc, ecc ...
                  Ma poi bisogna anche superare e/o accettare il fatto di non riuscire o di non riuscire subito e per tanto perseverare, allenarsi, crederci.
                  Inoltre è importantissima la coerenza, se si fanno certe scelte poi non si va in aria o vice versa.

                  Cordialmente
                  Rana




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                  • #39
                    Originariamente inviato da RANA Visualizza il messaggio

                    Esatto, anche nel nostro 3 grado non è contemplato l'uso della decompressiva.
                    ​Ammetto che questa tua osservazione mi fornisce una interpretazione, una chiave di lettura che non avevo considerato, di questo ti ringrazio.
                    Ti ringrazio io per i tuoi commenti che aprono sempre interessanti discussioni!

                    Originariamente inviato da RANA Visualizza il messaggio
                    Le classificazioni nascono da una nostra esigenza nel cercare di dare ordine e logica ma rimangono sempre e pur sempre delle convenzioni.
                    Condivido a pieno, le convenzioni nascono dalla nostra esigenza/natura a creare divisioni e categorie.

                    Sinceramente la tua suddivisione mi piace ed è forse più accurata rispetto alla soluzione binaria Rec/Teck, ad ogni mi sembrava il caso di precisare questa cosa in quanto la maggior parte delle didattiche fan cosi.

                    I motivi: "Dire sono un subacqueo Teck!!!", fa figo, ed è commercialmente una gran trovata per le agenzie, che non dire "faccio immersioni profonde ad aria", visto che già esiste un corso Deep
                    (che però fa altro....) ...

                    Come sempre ti ringrazio per la chiaccherata

                    Cordialmente,

                    Tonnetto

                    ps. Aggiungo a scopo divulgativo che in Fipsas il limite narcotico in immersione ricreativa è di ppN2 <= 4 bar(consigliato se 3.5) quindi (34mt-40mt max). Per cui, da noi la specialità di "Immersione profonda" abilità ai 40mt mentre il 3° Grado ai 42mt. Ovviamente queste quote sono proporzionali alla qualità dell'addestramento del quale, per quella che è la mia esperienza sono parecchio soddisfatto.





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                    • #40
                      hai ragione Rana..
                      forse mi sono espresso male ma volevo dire che questi due amici anche rimasti contenti del corso svolto quando si sono confrontati con la nostrà realtà di gruppo(nessun trmix abilitato usiamo solo aria)continuano ad immergersi con noi perchè amici e perchè trovare centri che ricaricano trimix ora non è semplice ed economico x le loro tasche e che secondo me si sono lasciati un po'troppo convincere che quello era l'unico modo possibile e più che altro sicuro

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                      • #41
                        durante il corso poi posso recepire anche tutto quello che mi dice l'istruttore...ma se quando esco tutta la mia compagnia si immerge diversamente vuol dire he la scelta andava valutata meglio

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                        • #42
                          Rabber i tuoi amici hanno fatto il tech1 o fundamentals ? perché se avessero fatto quest'ultimo non ti abilita all'utilizzo del tmx , e a mio avviso non è neache un corso tek (nel senso che non ti viene insegnato ad andare profondo)

                          Di gente che fa il fundamentals è poi usa aria ne ho vista... se invece sono arrivati a fare anche il tech1 per poi accorgersi che non fa per loro... ma sono un po' dei bigoli , ....
                          senza offesa, sia chiaro
                          Ultima modifica di paolinus; 28-04-2017, 11:28.
                          http://profondeemozioni.blogspot.com...V5SQJ1vZvQ6WZR
                          http://profondeemozioni.blogspot.com/

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                          • #43
                            Sinceramente penso che si sia andati fuori tema e non si stia presentando a Luca la singola esperienza con le varie didattiche di modo da permettergli di valutare.
                            Ovviamente le proprie esperienze, in quanto determinate da scelte personali, non sono obiettive, ma permettono di orientarsi meglio rispetto a discorsi fatti sul "sentito dire" di costi, esami, aggiornamenti ecc...

                            Io dico la mia sulle didattiche che conosco:
                            PADI: sono istruttore ma non attivo in quanto non ho tempo per insegnare. La forza della PADI è sempre stata nel marketing e nella fruibilità del prodotto, con 300€ in un villaggio vacanze ti porti a casa il brevetto e sei contento...nasce e si sviluppa in questi ambienti, dove la subacquea è industria e dove conta il numero dei brevetti staccati e non la qualità dei sub prodotti (ho visto CD non in grado di stare in assetto...). Io sinceramente, a prescindere dalla bravura del singolo istruttore, non mi approccerei alla tecnica con un didattica che non ha il background necessario.

                            TSA: ho fatto i corsi fino a trimix 70, è una didattica tecnica, che 15/20 anni fa aveva un senso, oggi sono completamente fuori mercato e non forniscono strumenti utili all'immersione tec.

                            UTD: sono tech1. Sono i cugini di GUE, nascono da una costola di GUE e la base è quella. Costa più delle classiche didattiche? SI! Vale la pena spendere di più? SI! Perchè ogni azione, ogni impostazione, ogni mattoncino che ti insegnano e che ti spiegano corrisponde a ore ed ore di acqua, di esplorazioni, di immersioni VERE, di standardizzazione che ha permesso di elevare la sicurezza di tutto il team. Limitare l'opininione alle didattiche DIR solo al trim o alle miscele è sbagliato. Viene insegnato, passo dopo passo, un SISTEMA che non può essere preso solamente per qualche aspetto. Non si può pensare che prima arrivo a 80mt, meglio è. Nessuna delle didattiche che ho provato ti insegna e allena ad affrontare la sfiga. Non ha senso arrivare a fare trimix ipossico dopo 10 immersioni se poi non sono in grado di donare la frusta lunga senza "cadere" di 10mt o se non so nemmeno cosa devo chiudere nel momento in cui ho una perdita dall'erogatore di BU, oppure se per fare un cambio gas mi incasino e inizio a respirare ossigeno puro a 21mt perchè le bombole sono marcate male e disposte ancora peggio. Nessun'altra di quelle che ho provato io, lo hanno fatto.

                            Non dimentichiamo che dopo un corso essential UTD o fundamental GUE non è certa la certificazione, le informazioni e le capacità che vengono insegnate non si acquisiscono in 3 giorni di corso (un back kick non lo si riesce a fare alla perfezione dopo 3 giorni). Difficilmente ho visto rimandare la certificazione in altre didattiche.

                            Fossi in te farei un giro per genova a fare 2 chiacchiere con tutti gli istruttore delle varie didattiche tech, poi scegli.
                            L'aspetto economico seppure importante lo lascerei come secondario. Anche io non guadagno soldoni ma preferisco risparmiare su altro, non sulla formazione che forse potrebbe salvarmi la pelle.
                            Magari prima di fare il corso istruttori PADI prova un percorso diverso, forse potrebbe cambiarti il punto di vista...
                            in fondo in fondo, sono intelligente....

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                            • #44
                              Originariamente inviato da Tonnetto Visualizza il messaggio

                              Non ti butta fuori nessuno tranquillo! Eheheh è la pura verità. Solo uno stolto negherebbe l'evidenza.

                              Ma se ci pensi tutti han fatto così. Lo stesso successe in ambito Rec. Tutti han copiato da Fips/Fipsas che per prima nel '49 propose i primi percorsi ricreativi.

                              Secondo me non c'è niente di male in tutto ciò purché le cose si facciano "per bene", cosa che purtroppo non sempre è avviene, ma questo è un altro discorso.

                              ps. Giusto a titolo di confronto. Ricordo che tu prima dei brevetti Gue avevi anche un Trimix 60 Fipsas. Che differenze hai trovato in termini di pianificazione dell'immersione/sicurezza/requisiti, postura a parte che in Gue è un fondamentale...

                              Imho la tua esperienza potrebbe dare molto alla discussione

                              ti posso confermare una significativa differenza negli standard richiesti. Nel mio caso l'istruttore FIPSAS era anche un brevettato GUE Tech2 e Cave2, che poco dopo ha intrapreso il lungo e difficile percorso per diventare istruttore GUE.
                              Nel nostro corso sono state quindi travasate tutte delle considerazioni, degli esercizi, dei prerequisiti e degli approcci che non erano propriamente FIPSAS

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                              • #45
                                Nel 2017 mettere aria e tech diving nella stessa frase mi sembra un po' anacronistico.
                                Andare a 50-60-70m. in aria era "giustificato" un tempo, oggi francamente no. Ovviamente mia opinione personale, non è regola x nessuno se non per me stesso.
                                Ti consiglio didattiche con regole ben chiare (anche x le miscele) e standard molto alti. Una volta provato il trimix, all' aria fonda non pensi più nemmeno per sbaglio.
                                Buon divertimento e, in ogni caso, fallo nel modo giusto.
                                Ultima modifica di degomer; 30-04-2017, 00:02.

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