Dispersa sub a Como .

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  • Originariamente inviato da Sbiriguda Visualizza il messaggio
    Su questo dettaglio della chiusura del rubinetto mi sembra difficile
    E quell' "altamente probabile", in legalese, fa una enorme differenza.
    Io non so come si sia svolto il processo, e immagino che un perito sia stato incaricato di valutare i fatti, e che quindi qualcuno si sia posto le domande: il rubinetto chiuso era certamente quello sbagliato? E se si, da chi è stato chiuso il rubinetto? (ricordiamoci che quando passi al bibo, la prima cosa che impari a fare è a manovrare la rubinetteria)... e domande simili, che forse non hanno trovato una certezza nella risposta, da qui il "probabile".
    Comunque non dovremmo cercare di rifare il processo in questo forum, perché non credo che ne abbiamo i mezzi e le competenze e soprattutto perché non servirebbe a niente.

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    • mamma di Paola , le faccio le mie più sentite condoglianze

      Non ho la capacità né la competenza per poter dire la mia in questo thread, dato che per mia indole non preferisco fare immersioni in aria oltre i 30 metri. Raramente mi sono spinto oltre i 40/50.

      Se fosse possibile (non conosco la sua competenza in materia ed eventualmente le chiedo scusa per le domande troppo tecniche), le chiederei di indicarmi le attrezzature utilizzate da tutti e 3 i subacquei presenti in quell'immersione.

      - Mute (tutti e 3 con la muta stagna)
      - Gav (sacchi con piastra o gav )
      - Zavorra utilizzata e pesi (pesi nei gav o tutto in cintura)
      - Bombole e attacchi delle bombole (un solo attacco o due)
      - Erogatori con relativi primi stadi (separati e con attacco DIN o INT, oppure uniti in octopus)

      (ho letto che la persona vicino sua figlia utilizzava una stagna, nessun gav ed una monobombola da 18 litri. Sua figlia invece un monobombola da 15 litri)


      Non per giudicare, ma per imparare, per quanto possibile, da questa sfortunata e tragica vicenda.

      Le rinnovo nuovamente le condoglianze ed il rammarico per la sua tragica perdita

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      • Buonasera, grazie per le condoglianze.

        Non ho nessuna competenza in materia ma nella relazione tecnica ho letto che;

        Equipaggiamento Paola: muta stagna con guanti e calzari, GAV (giubbotto ad assetto variabile) monobombola da 15 litri, computer Suunto Vyper .

        Equipaggiamento xxxx (il sub che si trovava vicino a Paola nel momento dell’emergenza ): muta stagna con guanti e calzari, GAV, monobombola da 18 litri, computer Uwatec Aladin.

        Equipaggiamento yyy (il sub che interviene in secondo tempo, quando Paola stava riemergendo); muta stagna con guanti e calzari, monobombola da 15 litri, computer Suunto Vyper
        ..
        P.S. Paola, monobombola con biattacco e 2 primi stadi separati, zavorra di 5 kg. Gli altri sub non lo so.

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        • Originariamente inviato da mamma di Paola Visualizza il messaggio
          Buonasera, grazie per le condoglianze.

          Non ho nessuna competenza in materia ma nella relazione tecnica ho letto che;

          Equipaggiamento Paola: muta stagna con guanti e calzari, GAV (giubbotto ad assetto variabile) monobombola da 15 litri, computer Suunto Vyper .

          Equipaggiamento xxxx (il sub che si trovava vicino a Paola nel momento dell’emergenza ): muta stagna con guanti e calzari, GAV, monobombola da 18 litri, computer Uwatec Aladin.

          Equipaggiamento yyy (il sub che interviene in secondo tempo, quando Paola stava riemergendo); muta stagna con guanti e calzari, monobombola da 15 litri, computer Suunto Vyper
          ..
          P.S. Paola, monobombola con biattacco e 2 primi stadi separati, zavorra di 5 kg. Gli altri sub non lo so.
          Diciamo che quel tuffo andava fatto con bibombola da 10+10, quindi 2 bombole collegate al centro da un rubinetto, detto manifold, quindi nel momento che un erogatore andava in erogazione continua bastava chiudere velocemente il collegamento centrale e metà dell'aria sulla schiena di sua figlia era tranquillamente a disposizione bastava solo cambiare erogatore, pratica semplice e consolidata dai primi brevetti. Intervenendo su un mono bombola invece, è facilissimo chiudere il rubinetto sbagliato, o chiuderlo troppo tardi quando già la bombola era vuota. Come le ho già scritto qualche giorno fà, l'errore immane è stato fatto nell'iniziare l'immersione.

          Poi naturalmente è facile parlare da casa, ma anche più facile predicare bene e razzolare male, io sono il primo che è sceso a 50 mt con un 15 litri e un solo erogatore. Sinceramente le dico che sto pensando e ripensando tutti i giorni alla fine tragica di Paola. Nelle ultime due immersioni fatte sabato e domenica, anche se a poco più di 10 mt mi è venuta in mente diverse volte, ci stavamo allenando e pensavo e ripensavo a fare bene le cose per poter aiutare me e miei amici se mai dovesse capitarmi un emergenza.
          Le auguro una quanto più serena notte possibile.

          Hermes

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          • Salve a tutti,
            Ogni volta che leggo e rileggo questo post finisco per riflettere per bene sia su come sia stata fatta l´immersione (di cui non ho alcuna esperienza, quindi posso solo immaginare), sia di come si debba essere sentita Paola in quegli ultimi momenti con la bombola vuota. E vi garantisco che questo ultimo pensiero mi dà i brividi. 26 metri in fondo a un lago e senza aria o aiuto.

            Ci sono però due cose che non mi sono chiare e per le quali chiedo un chiarimento agli esperiti sub che sono presenti nel forum.

            Io mi considero fresca di brevetto, perché purtroppo riesco a fare poche immersioni ma mi è stato detto che:

            -Se un compagno fa segno che ha finito l´aria, gli va passato il secondo erogatore senza aspettare, si interrompe l´immersione e si comincia a risalire.

            -Nel caso in cui si venga in contatto con un sub in difficoltà bisogna aiutarlo per quanto possibile.
            Anche se questo non fa parte del nostro gruppo.

            Quindi non mi è chiaro il motivo per cui a Paola non è stata passato l´erogatore di emergenza e in tre non hanno cominciato a risalire lentamente.

            Se erano in 3 non era possibile alternarsi in modo che Paola non usasse le riserve d´aria solo di uno dei due?

            Ripeto, lo chiedo con gli occhi di chi non riesce a capire come sia possibile un incidente simile.

            L´ultima volta che mi sono immersa con un gruppo grosso (eravamo a -18) a una signora è finita l´aria (probabilmente manometro difettoso) la guida e il suo buddy la hanno lentamente fatta risalire e riaccompagnata alla barca, mentre noi “pascolavamo” vicino al reef e guardavamo i pescetti.
            Vedendo quella scena ho subito pensato “a ecco come si fa in caso di emergenza. Uno per lato, lentamente si risale. Ok..non voglio provarlo, ma almeno ho visto come funziona”.
            Ora leggendo di questa vicenda mi comincio a fare qualche domanda in più.

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            • Cara Gb87, io non so niente di subacquea ed in attesa che qualche esperto ti risponda, ti anticipo alcuni dettagli. Non sono dettati dal dolore o dalla ricerca morbosa di un colpevole, ma le mie poche conoscenze sono date dalle perizie, dai dati crono-batometrici, dai grafici dei tre sub, dalle loro testimonianze….

              Quando il sub xxx che si trova vicino a Paola nota che è avvolta da bolle commette il primo errore lasciandola per andare a fermare l’altro compagno, che, non accortosi di niente stava continuando la sua discesa...sarebbe stato sufficiente stare vicino a lei e iniziare ad uscire senza il terzo ....In quel momento Paola non era senza aria infatti staziona per un minuto in attesa dei compagni. (questo è la prova che l’erogatore in continua non è il primario) E’ solo in un secondo tempo, che,( xxx ritornando indietro si ritrova ancora alla stessa profondità di Paola), avviene la chiusura del rubinetto perché si nota che a quel punto Paola inizia una rapida risalita.. dove incontra il sub che era stato allertato....questi le passa il suo erogatore di riserva dopo che lei gli fa il segno di essere senza aria...Non si sa perché lei non riesce a riceverla...a detta di un medico legale è perché lei aveva già ingerito acqua...a quel punto non bisognava fermare la sua risalita ma agevolarla sganciando i pesi o gonfiando il Gav (ma il compagno ne era sprovvisto). Quindi secondo me:

              1°errore sub yyy: perdere il controllo visivo dei compagni

              2°errore sub xxx: non essere rimasto vicino a Paola, passarle l’erogatore di riserva e iniziare una risalita.

              3°errore sub xxx: chiudere il rubinetto sbagliato. ( se non ci fosse stata questa operazione, Paola avrebbe potuto respirare autonomamente sino al momento in cui incontra yyy, quando, secondo quanto riferito da lui stesso, il sistema di Paola perdeva ancora abbondantemente.

              4°errore sub yyy: non sganciare la zavorra di Paola e non avere il GAV.

              P: il fatto che non ci sia stata condanna non significa che non siano stati commessi errori, infatti il Giudice in sentenza scrive:

              Come si è già detto, molto probabilmente, per errore, nel tentativo di intercettare la perdita d’aria, è stato chiuso il rubinetto dell’erogatore che la NARDINI stava utilizzando. Questo è uno dei ritenuti, e possibili, errori commessi nella drammatica fase di soccorso……..

              …….Tutte queste eventuali condotte colpose, tuttavia, non essendo configurabile in capo agli imputati una posizione di garanzia, non possono fondare una loro responsabilità a titolo di omicidio colposo….

              …possono esserci state delle colpe (manovre errate), ma le stesse sono state commesse nutrendo la speranza di portare in superficie la povera Paola.


              Spero di esserti stata un po' utile....

              Ho riportato le parole del Giudice non per entrare negli aspetti legali ma per far capire che non sono l'unica a credere che siano stati commessi degli errori.
              Ultima modifica di mamma di Paola; 10-05-2019, 15:59.

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              • Grazie mille mamma di Paola per la disponibilità



                Ciao Gb87 , provo a risponderti io, per quanto posso:

                Originariamente inviato da Gb87 Visualizza il messaggio
                Ci sono però due cose che non mi sono chiare e per le quali chiedo un chiarimento agli esperiti sub che sono presenti nel forum.

                Io mi considero fresca di brevetto, perché purtroppo riesco a fare poche immersioni ma mi è stato detto che:

                -Se un compagno fa segno che ha finito l´aria, gli va passato il secondo erogatore senza aspettare, si interrompe l´immersione e si comincia a risalire.
                Esatto, la base teorica è questa, per una configurazione "standard". Parliamo di immersioni in curva di sicurezza, senza deco. In questo caso risalita di 10 metri al minuto e si fa la normale sosta di sicurezza a 6 metri.

                Poi ci sono casistiche particolari, che non dovrebbero accadere se l'immersione viene pianificata correttamente, ma non mi sembra il caso di affrontarle qui.




                Quindi non mi è chiaro il motivo per cui a Paola non è stata passato l´erogatore di emergenza e in tre non hanno cominciato a risalire lentamente.

                Se erano in 3 non era possibile alternarsi in modo che Paola non usasse le riserve d´aria solo di uno dei due?
                Purtroppo è una cosa che non sapremo mai. Come detto in precedenza, non mi permetto di giudicare, dato che non conoscevo i tre sub, non ero in acqua con loro, non conosco bene le dinamiche.

                Un'immersione a 6 metri, a 10, è diversa da un'immersione a 30, è diversa da un'immersione a 40 è diversa da un'immersione a 60 metri. L'utilizzo dell'aria è solo uno dei fattori che si può prendere in considerazione (ci sono parametri emotivi, fisici, climatici, etc... Tutti questi parametri cambiano ogni giorno.



                L´ultima volta che mi sono immersa con un gruppo grosso (eravamo a -18) a una signora è finita l´aria (probabilmente manometro difettoso) la guida e il suo buddy la hanno lentamente fatta risalire e riaccompagnata alla barca, mentre noi “pascolavamo” vicino al reef e guardavamo i pescetti.
                Vedendo quella scena ho subito pensato “a ecco come si fa in caso di emergenza. Uno per lato, lentamente si risale. Ok..non voglio provarlo, ma almeno ho visto come funziona”.
                Ora leggendo di questa vicenda mi comincio a fare qualche domanda in più.
                Vale tutto quanto detto sopra.

                Anche a me è capitato, tempo fa (stavo facendo il corso rescue e stavo chiudendo il gruppo) che al mio istruttore andasse in autoerogazione il primario (monobombola/octopus - onestamente non ricordo la profondità, ma sicuramente era sotto i 40 - ).

                Io ero convinto fosse un'esercitazione (il mio istruttore è solito fare finte ed inscenare svenimenti, risalite in panico, etc..tutt'ora lo fa nonostante abbia completato i vari corsi di rito ) e in questo caso abbiamo agito di conseguenza.

                Ho scoperto poi risalendo che non stava fingendo. Ma ad ogni modo gestire un'emergenza a 20/30 è diversa da una a 60. Gestire una persona "esperta" è diverso da gestire un "neofita". Gestire una persona sotto panico (tra l'altro ci sono diversi tipi di panico) è diverso dal gestire una persona tranquilla.


                L'unica cosa che possiamo fare noi sub è:

                - pianificare bene un'immersione
                - conoscere la persona con la quale ci si immerge (non sempre possibile)
                - conoscere l'attrezzatura della persona con la quale ci si immerge
                - conoscere grado ed esperienza della persona con la quale ci si immerge
                - allenarsi costantemente e non fermarsi al mero corso
                - immergersi in sicurezza
                - rispettare le "regole dettate dalla propria didattica"


                E sicuramente la mia lista non è esaustiva (ma devo andare a pranzo )

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                • Salve mamma di Paola grazie mille per la disponibilitá. Devo dire che la vicenda di sua figlia mi sta facendo riflettere e non poco

                  Grazie mille Italians
                  come ho detto più volte io per ora sono arrivata a -18, e mi immergo sempre con un unico buddy, il mio compagno.
                  Il fatto di immergermi a quote basse e farlo sempre con la stessa persona ha decisamente dei vantaggi.

                  Mi rendo perfettamente conto che gestire un emergenza a -10, -20 o -30 sia completamente diverso rispetto a gestirla a quote ben più importanti, come "gestire" qualcuno che ha 100 tuffi sulle spalle e uno che ne ha 10000 sia anche ben diverso, o qualcuno che è in panico da qualcuno che non lo e`.

                  Ripeto, spero di non dovrei mai affrontare un incidente che non sia in grado di gestire.

                  Il mare (o il lago) ci insegna ogni volta qualcosa di nuovo su noi stessi e su se stesso e indubbiamente per essere sicuri di tornare su bisogna conosere bene i propri limiti (oltre a quelli dei compagni) e rispettare il luogo in cui si è.

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                  • Originariamente inviato da mamma di Paola Visualizza il messaggio
                    ma per far capire che non sono l'unica a credere che siano stati commessi degli errori.
                    Non credo ci sia qualcuno che possa sostenere che non siano stati commessi, anzi. Ma ciò nonostante non è automatica una condanna penale per omicidio colposo.
                    www.liberisub.it

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                    • Originariamente inviato da Gb87 Visualizza il messaggio
                      -Se un compagno fa segno che ha finito l´aria, gli va passato il secondo erogatore senza aspettare, si interrompe l´immersione e si comincia a risalire.
                      Corretto. In realtà andrebbe passato l'erogatore da cui si sta respirando in quanto se il sub ha veramente finito l'aria ha bisogno di un qualcosa di sicuramente funzionante. Ovviamente dipende dalla configurazione che si ha se consente di far questo. Altrimenti tutto è buono.

                      Nel caso in cui si venga in contatto con un sub in difficoltà bisogna aiutarlo per quanto possibile.
                      Anche se questo non fa parte del nostro gruppo.
                      Per quanto possibile. Giuridicamente non sono configurabili reati se non si fa tranne quanto previsto per l'omissione di soccorso. Se c'è un rifiuto non si può parlare nè di lesioni colpose, nè di omicisio colposo.

                      Quindi non mi è chiaro il motivo per cui a Paola non è stata passato l´erogatore di emergenza e in tre non hanno cominciato a risalire lentamente.
                      O in due se era possibile. Ovviamente non è chiaro a nessuno tranne a chi non l'ha fatto.

                      Se erano in 3 non era possibile alternarsi in modo che Paola non usasse le riserve d´aria solo di uno dei due?
                      Certo che sì. Sarebbe stato possibile risalire in due anche con un solo erogatore funzionante.

                      lo chiedo con gli occhi di chi non riesce a capire come sia possibile un incidente simil
                      Purtroppo accade. Come ad esempio può accadere che su una barca piena di gente qualcuno scenda in acqua e affondi e muoia o altre storie altrettanto incredibili.


                      Vedendo quella scena ho subito pensato “a ecco come si fa in caso di emergenza. Uno per lato, lentamente si risale. Ok..non voglio provarlo, ma almeno ho visto come funziona”.
                      In caso di emergenza si fa quello che si può fare, dipende da tanti fattori. In una situazione tranquilla di fine aria se il donatore ha una frusta lunga e l'altro è tranqulllo possono anche risalire in orizzontale normalmente.


                      www.liberisub.it

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                      • Originariamente inviato da Gb87 Visualizza il messaggio
                        come ho detto più volte io per ora sono arrivata a -18, e mi immergo sempre con un unico buddy, il mio compagno.
                        E' un grosso vantaggio, perché col tempo si apprendono le metodiche dell'uno e dell'altro (e pure gli errori) e quindi in caso di problemi, i tempi di intervento si riducono.
                        Non per farti venire l'ansia, ma ti sei mai chiesta quali sono i tempi di reazione del "buddy system" che ci hanno raccontato all'inizio? Per i problemi minori funziona (che è sempre meglio di niente), per i problemi gravi (cioè quelli che attentato immediatamente alla propria incolumità), ammenoché non si conduca l'immersione "gomito a gomito", serve a molto poco: il sub in pericolo (di morte) avrà come primo istinto (a parte i casi di subacquei con estrema preparazione e disciplina, ma che per tipologia solitamente riescono a risolvere l'emergenza autonomamente) quello di riemergere, piuttosto che attirare l'attenzione del compagno che magari è a 5 metri di distanza (che in acqua diventano decine) e perdere qualche secondo d'aria (magari aria che già non c'è più).
                        Per questo si dice che in acqua ogni sub è solo... che non significa che il compagno non sia importante, ma che la prevenzione è fondamentale, la preparazione dell'immersione è tutto.
                        Il miglior modo per salvarsi da un possibile incidente è evitarlo, e a quel punto resta solo il fattore "fato", ma gli incidenti nella subacquea non evitabili (ovvero cattiva manutenzione dell'equipaggiamento, condotta irresponsabile, varcare i propri limiti, ecc.) sono davvero pochi.

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                        • M. Grazie mille per i chiarimenti.

                          Originariamente inviato da npole Visualizza il messaggio
                          Non per farti venire l'ansia, ma ti sei mai chiesta quali sono i tempi di reazione del "buddy system" che ci hanno raccontato all'inizio? Per i problemi minori funziona (che è sempre meglio di niente), per i problemi gravi (cioè quelli che attentato immediatamente alla propria incolumità), ammenoché non si conduca l'immersione "gomito a gomito", serve a molto poco: il sub in pericolo (di morte) avrà come primo istinto (a parte i casi di subacquei con estrema preparazione e disciplina, ma che per tipologia solitamente riescono a risolvere l'emergenza autonomamente) quello di riemergere, piuttosto che attirare l'attenzione del compagno che magari è a 5 metri di distanza (che in acqua diventano decine) e perdere qualche secondo d'aria (magari aria che già non c'è più).
                          Devo ammettere che no. Non mi sono mai chiesta quali siano i tempi di reazione del "buddy system" .
                          Posso dire però che io e il mio buddy tendiamo a fare immersioni abbastanza "gomito a gomito". Spesso e volentieri siamo a un paio di metri di distanza.
                          Per darti un idea, spesso durante un immersione sposto lo sguardo per vedere se sia a destra a sinistra, leggermente sotto o sopra di me e non mi è mai capitato di trovarlo a più di un paio di metri di distanza.
                          E di solito quando vediamo qualcosa di interessante vogliamo che anche l´altro possa vederlo, stare troppo distanti ci impedirebbe di poterci segnalare pesci o altro.

                          Originariamente inviato da npole Visualizza il messaggio
                          Per questo si dice che in acqua ogni sub è solo... che non significa che il compagno non sia importante, ma che la prevenzione è fondamentale, la preparazione dell'immersione è tutto.
                          Il miglior modo per salvarsi da un possibile incidente è evitarlo, e a quel punto resta solo il fattore "fato", ma gli incidenti nella subacquea non evitabili (ovvero cattiva manutenzione dell'equipaggiamento, condotta irresponsabile, varcare i propri limiti, ecc.) sono davvero pochi.
                          Di fatto si torna sul fatto che addestramento, responsabilità e manutenzioni sono fondamentali.

                          Commenta


                          • Gb87 il "gomito a gomito" che dice "npole" che è una regola base (d'oro, anche se a volte difficile da realizzare, in grotte relitti spazi angusti ecc....) nelle immersioni tecniche è letteralmente: il tuo gomito tocca il gomito del compagno di immersione, non due non un metro, tu dici sposto un po la testa a destra a sinistra sopra o sotto, nel gomito a gomito ci deve essere contatto fisico, proprio per non dover muovere la testa, a volte è fastidioso e difficile da fare perchè le pinneggiate sono diverse da persona a persona oppure si sta usando lo scooter, mi riferisco chiaramente ad immersioni tecniche, che hanno problematiche diverse da quelle ricreative, i tempi di reazione devono essere quindi ridotti al minimo, poi non vuol dire che sei completamente al sicuro, diciamo che si tenta di eliminare il problema della ricerca del compagno sul nascere. Tu ora fai immersioni ricreative però non è mai una brutta abitudine stare molto vicini, sfiorarsi, che sia la guida o il tuo compagnano di immersioni, ti faccio un esempio, sei a tre metri dal tuo buddy a quote ricreative e la visibilità è buona stai bene, sei rilassata ma sotto di te hai un fondale limaccioso (e questa è quasi una regola nei laghi), il tuo compagno involontariamente alza sedimento, in meno di un secondo una nuvola di fango ti avvolge e l'immersione cambia, non sai dove sei e hai perso il tuo buddy in meno di un secondo, non è letale ma per un sub con poca esperienza o che si agita facilmente può essere uno stress elevato, stessa cosa in nottura, si spengono le luci....se tu invece sei attaccata il tuo buddy siete in due, c'è più calma si risolve il problema in minor tempo e l'immersione continua in sicurezza (se uno dei due va in panico ha una "spalla a cui appoggiarsi"), scusa se mi sono dilungato ma volevo solo chiarire l'importanza del Gomito a gomito, perchè vedo e sento spesso dire: se lo vedo siamo a posto.....non è vero.
                            Buone bolle a tutti!!!
                            http://4th-dimension.detidecosystem.com/

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                            • Originariamente inviato da firer84 Visualizza il messaggio
                              Gb87 il "gomito a gomito" che dice "npole" che è una regola base (d'oro, anche se a volte difficile da realizzare, in grotte relitti spazi angusti ecc....) nelle immersioni tecniche è letteralmente: il tuo gomito tocca il gomito del compagno di immersione, non due non un metro, tu dici sposto un po la testa a destra a sinistra sopra o sotto, nel gomito a gomito ci deve essere contatto fisico, proprio per non dover muovere la testa, a volte è fastidioso e difficile da fare perchè le pinneggiate sono diverse da persona a persona oppure si sta usando lo scooter, mi riferisco chiaramente ad immersioni tecniche, che hanno problematiche diverse da quelle ricreative, i tempi di reazione devono essere quindi ridotti al minimo, poi non vuol dire che sei completamente al sicuro, diciamo che si tenta di eliminare il problema della ricerca del compagno sul nascere. Tu ora fai immersioni ricreative però non è mai una brutta abitudine stare molto vicini, sfiorarsi, che sia la guida o il tuo compagnano di immersioni, ti faccio un esempio, sei a tre metri dal tuo buddy a quote ricreative e la visibilità è buona stai bene, sei rilassata ma sotto di te hai un fondale limaccioso (e questa è quasi una regola nei laghi), il tuo compagno involontariamente alza sedimento, in meno di un secondo una nuvola di fango ti avvolge e l'immersione cambia, non sai dove sei e hai perso il tuo buddy in meno di un secondo, non è letale ma per un sub con poca esperienza o che si agita facilmente può essere uno stress elevato, stessa cosa in nottura, si spengono le luci....se tu invece sei attaccata il tuo buddy siete in due, c'è più calma si risolve il problema in minor tempo e l'immersione continua in sicurezza (se uno dei due va in panico ha una "spalla a cui appoggiarsi"), scusa se mi sono dilungato ma volevo solo chiarire l'importanza del Gomito a gomito, perchè vedo e sento spesso dire: se lo vedo siamo a posto.....non è vero.
                              Condivido tutto, anche se in tuffi con condizioni ottimali, che saranno probabilmente quasi il 75/80% dei tuffi è secondo me un eccesso di zelo...

                              che tra l'altro rovina un po' la spensieratezza e svago del tuffo ricreativo stesso.
                              Inoltre se uno dei due sub ama fare foto o video è quasi un utopia.

                              Detto questo, ci sono situazioni dove il gomito-gomito può essere fondamentale anche in ambito ricreativo:
                              - L'esempio da te citato relativo alla notturna secondo me è l'esempio lampante... perdere il buddy in notturna è una noia... per non parlare di confonderlo con un altro, per il semplice fatto che altri sub del gruppo (indisciplinati) ti passano sopra, sotto o di lato creando confusione...
                              - stessa cosa quando ci si trova con corrente sfavorevole, o poca visibilità...basta veramente poco per perdersi di vista ed agitarsi...

                              A valle di ciò, quello che credo è che il "buddy-system" stesso debba anticipare il pericolo reagendo opportunamente prima del problema arrivando sino al gomito-gomito se necessario quando uno dei due lo ritiene opportuno.

                              Ma il tutto funziona se e solo se la coppia è affiatata. Se è così tutto è semplice, è sufficiente tenersi d'occhio (in termini di distanza, consumi, confort, e frequenza di respirazione), ed avere l'abitudine di comunicare con il proprio buddy...
                              Per farla corta prima di arrivare a 20bar, si passa per sempre per 100 e per 50... la comunicazione ed essere sempre sul pezzo ed essere disciplinati quando la situazione lo richiede è fondamentale in acqua. Oppure se c'è poca visibilità si vede (o meglio non si vede bene) ed allora si stringono le maglie del gruppo, coppia. Idem se si fanno dei tuffi un pò border-line...

                              Poi, purtroppo ci sono le fatalità, ma queste purtroppo discendono sempre da errori che sono degenerati in catastrofe, come quello di questo topic... che da subacquei ci riempono il cuore di tristezza e rabbia, visto che ognuno di noi si sarebbe potuto trovare ad essere Paola.

                              My 2cent.

                              Tonnetto

                              Ultima modifica di Tonnetto; 13-05-2019, 18:37.
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                              • Tonnetto hai fatto bene a specificare le situazioni, anche ricreative, il mio voleva solo essere un chiarimento sul gomito a gomito, mi sembrava dalle parole di Gb87 che non avesse chiaro il concetto, ho specificato che è una regola da applicarsi in immersioni tecniche (quando possibile) o come dicevi tu in alcune situazioni ricreative, poi è ovvio, io che faccio per un 90% immersioni tecniche in laghi o grotte per me è una regola da segiure il più possibile, un istruttore che insegna in Egitto mi prende per matto a leggere quanto ho scritto sopra.
                                Gb87 scusa se sono stato troppo marziale nella spiegazione sopra che Tonnetto ha fatto benissimo a rettificare, ma se con gli anni ti avvicinerai alle immersioni tec le mie parole ti torneranno in mente....con questo vi auguro a tutti buone bolle (in sicurezza).
                                Buone bolle a tutti!!!
                                http://4th-dimension.detidecosystem.com/

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