Dispersa sub a Como .

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    Como -

    La cercano dalle 12.20 quando è stato lanciato l’allarme.
    Una donna di 35 anni di Tavernerio si è immersa oggi alle 12 nelle acque della darsena di villa Geno per allenarsi in vista del superamento della prova per ottenere il brevetto.

    La donna era con il suo istruttore, un uomo di 53 anni, quando improvvisamente qualcosa non ha funzionato.
    L’istruttore è riemerso, ma troppo velocemente e le sue condizioni sembrano gravi


    http://www.laprovinciadicomo.it/stor...no_1025713_11/


    nello

  • #2
    http://www.laprovinciadicomo.it/stor...he_1025809_11/

    Sono riprese in mattinata le ricerche di Paola Nardini, 35 anni, di Tavernerio, la sub dispersa da domenica a mezzogiorno, quando si era immersa con due compagni nelle acque del lago alla darsena di Villa Geno.

    Per tutto il pomeriggio di ieri i vigili del fuoco, con i sommozzatori di Como e Milano, hanno scandagliato metro per metro il fondale del Lario alla ricerca del corpo della sfortunata sub, inghiottita dalle acque. Alle 19.30 le operazioni sono state interrotte,


    nello

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    • #3
      Continuano le ricerche di Paola Nardini .
      Nel pomeriggio dovrebbero arrivare altri aiuti per le ricerche oltre ad una barca con ecoscandaglio .

      Mentre ieri è stato dimesso Walter Sordelli che era stato ricoverato al Niguarda per un trattamento in camera iperbarica .


      nello

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      • #4
        Alle 21 sono terminate senza esito le ricerche di Paola .
        Riprenderanno domani mattina dopo le 8 .

        nello

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        • #5
          Non ha detto nulla che si sappia l'istruttore ora dimesso dall'ospedale?

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          • #6
            Originariamente inviato da Anubi
            l'istruttore ora dimesso dall'ospedale?
            A quanto dice il giornale , "lui" era il patrigno di Paola .

            Sono durate tutta la giornata le ricerche di Paola Nardini, la sub scomparsa domenica dopo un’immersione a Villa Geno, assieme all’istruttore Walter Sordelli , compagno della madre e all’amico Daniele Gandola

            http://www.laprovinciadicomo.it/stor...6_11/?attach_m


            nello

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            • #7
              Oggi pomeriggio è stato recuperato il corpo di Paola .

              http://www.laprovinciadicomo.it/stor...co_1026206_11/

              Le squadre dei sommozzatori di Como e Milano, al terzo giorno di ricerche, sono riuscite a individuare il punto in cui si trovava il corpo della donna di 35 anni, vittima di un incidente sul quale la procura ha aperto un’inchiesta.

              nello

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              • #8
                ho provato a guardare un po' di articoli, ma come al solito i giornalisti non sono molto chiari..
                si sa qualcosa della dinamica?

                Finora io ho letto solo che l'istruttore ha passato a Paola l'erogatore che probabilmente era in narcosi d'azoto, poi lui è salito molto velocemente.. e Paola?

                Mi pare un po' strana come situazione..

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                • #9
                  Originariamente inviato da ste79
                  si sa qualcosa della dinamica?
                  Solo voci , ma non sono sicure .
                  Anche perchè è il solito discorso , l'amico del mio amico che è cugino ha detto , ha sentito..... quindi , ognuno dice la sua .

                  C'è un'indagine in corso e penso anche delle perizie .
                  Sicuramente tra un mesetto si saprà qualcosa .



                  Originariamente inviato da ste79
                  ma come al solito i giornalisti non sono molto chiari..
                  Il giornalista di cronaca nera , riferisce notizie .
                  Poi queste notizie gli vengono riferite da persone che non sanno nulla dell'incidente o della subaquea .

                  Se vuoi ti posso raccontare di una situazione che mi è capitata con un giornalista .



                  nello

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                  • #10
                    “Assolti per non aver commesso il fatto”. Si è chiuso così ieri mattina in tribunale a Como il processo a carico dei due imputati per la morte della sub 35enne Paola Nardini, dopo un’immersione fatale nelle acque davanti alla punta di Geno.
                    I due amici, un 57enne di Cernobbio (istruttore Fias – Federazione italiana attività subacquee) e un 58enne di Como (aiuto istruttore) erano accusati di omicidio colposo.
                    La loro colpa – secondo l’accusa – sarebbe stata “negligenza, imprudenza, inosservanza di leggi e regolamenti e didattiche subacquee”.
                    L’immersione risale a quattro anni fa, al 29 settembre 2013, era una domenica. I problemi subentrarono al momento della risalita, con l’entrata in funzione in continuo dell’erogatore di riserva per «cause non note e comunque accidentali». Una perdita di aria che provocò una serie di accadimenti che portarono all’annegamento della vittima.
                    Secondo l’ipotesi accusatoria, i tre sub non dovevano comunque trovarsi a quella profondità (-54 metri) in quanto il brevetto prevedeva di non andare oltre i -40. La tesi della difesa è sempre stata di insussistenza di una posizione di responsabilità per la morte della compagna (lei pure titolare di brevetto): secondo gli avvocati degli imputati non si trattava di “un’immersione didattica” tra due istruttori e un’allieva, ma di un’immersione tra tre amici che avevano un’esperienza approfondita. «Siamo soddisfatti dell’esito del processo – hanno spiegato i legali del 58enne comasco coinvolto – abbiamo sempre sostenuto che gli imputati avessero fatto tutto quanto in loro potere per salvare la compagna di immersione. Restano comunque le conseguenze sul piano umano di quella che – concludono – è stata una tragedia non solo per i familiari della vittima ma anche per gli stessi imputati».

                    http://www.laprovinciadicomo.it/stor...ri_1244620_11/
                    “Assolti per non aver commesso il fatto”. Si è chiuso così ieri mattina in tribunale a Como il processo a carico dei due imputati per… Leggi articolo ›

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                    • #11
                      Per caso su FB ho visto condividere questo messaggio che riporto in calce riguardante questo fatto. E' sicuramente un messaggio di sfogo da parte di qualche persona vicina alla defunta. Detto questo, non metto bocca ne sui fatti, ne sulle colpe, visto che la legge si è già espressa al riguardo, ad ogni modo la dinamica mette del fatto mette decisamente in risalto quanto sia fondamentale avere una corretta configurazione quando si decide di affrontare immersioni profonde.

                      Ciao amici, subacquei e non…
                      ieri un giudice ha assolto i due compagni che erano con me durante l’ultima immersione della mia vita “PERCHE’ IL FATTO NON SUSSISTE” Fra 60 giorni conosceremo le motivazioni di tale sentenza, ma un’assoluzione in sede penale non può scagionare moralmente chi non si comportato nel modo corretto e ha poi raccontato una montagna di fandonie per dissimulare le sue colpe. Gli ultimi momenti della mia vita sono registrati in un grafico che riassume i tracciati delle immersioni, così come registrati dai computer personali. Il mio tracciato è quello evidenziato in colore blu. Nel grafico si legge che il sub giallo a un certo punto fa immersione per conto suo e ignorando i compagni va alla ricerca di quella che lui descriveva come la pace della profondità. Si legge poi che quando, ancora in fase di discesa, sorgono dei problemi ai miei erogatori il sub viola, anziché prestarmi assistenza, come tutte le didattiche impongono, va a cercare il sub giallo. Io rimango in attesa per un minuto continuando a respirare dall’erogatore funzionante fino a quando vengo raggiunta dal sub viola e a un certo punto non riesco più a respirare perché viene chiuso il rubinetto dell’erogatore dal quale prendo aria. Io cerco di raggiungere la superficie e durante la risalita incontro il sub giallo al quale faccio segno che sono senza aria. Lui mi passa il suo erogatore di riserva dal quale non riesco a prendere aria, cerco di prendere l’erogatore che lui ha in bocca ma, niente, lui insiste con il darmi il secondario…non ricevo aria, voglio uscire ma lui mi trattiene, vuole aiutarmi (testimonianza di sub giallo) ma si dimentica di sganciarmi i pesi, di gonfiarmi la muta ecc. ecc. …. Quando non ce la faccio più, mi divincolo, gli tolgo un guanto, mi tolgo la maschera e mi agito come qualsiasi essere umano farebbe nell’attimo prima di morire. Ecco qui si può parlare di attacco di panico NON quando rimango per oltre un minuto in loro attesa. Il resto lo vedete, precipitiamo verso il fondo dove io rimarrò per 4 giorni. Nel grafico si legge anche sub viola segue tutto e non interviene mai in mio aiuto e a sostegno di sub giallo. Come i miei due compagni riemergono, sub viola dirà a sub giallo “io ci ho provato a chiuderle l’aria” Poi negherà di averlo detto e fatto, ma quando recupereranno il mio corpo con l’attrezzatura il rubinetto verrà trovato chiuso. Ci sarebbero tanti altri particolari ma sicuramente vi annoierei. Prima di lasciarvi voglio però farvi un’esortazione: Se decidete di fare immersioni non fate l’errore che ho commesso io, cioè non fidatevi ciecamente di chi, vantando a sproposito le proprie capacità e gloriandosi di imprese ardue e immersioni profonde, sfida i propri limiti e induce altri a imitarlo. Pretendete sempre che vengano rispettate tutte le misure di sicurezza e soprattutto scegliete bene i compagni di immersione. E tenete soprattutto presente che, a dispetto di quanto predicato nei corsi in merito all’assistenza da prestare al compagno in difficoltà, tesserati FIAS di Como hanno affermato in udienza che quando si è in acqua ognuno deve provvedere a sé stesso. Infine vi auguro di non avere mai come compagno di immersione quello che nel grafico è indicato come sub viola.
                      Profilo di immersione.


                      Messaggio originale: [Link]
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                      • #12
                        Dal grafico non si deduce ciò che è descritto nel testo.
                        Il giallo, sul fondo, è solamente 1-2 metri più basso degli altri, parliamo di niente (in pratica il blu era a 56, il giallo a 57-58), quindi in realtà non era andato a cercare la pace della profondità.
                        ​Sul fondo rimangono 3 minuti, dal 12° al 15° e il primo che inizia a risalire è il giallo, non il blu. Il viola è in coda.
                        ​Arrivano alla profondità massima con profili simili e molto lentamente (dopo 14 min), poi una risalita rapida di tutti e 3 ad evidenziare un problema. Il giallo segue il blu e arrivati a -25 ne arresta la risalita perché ovviamente stanno pallonando e si farebbero male; dopo 30 secondi ridiscendono abbastanza rapidamente.
                        ​Il giallo probabilmente cerca di frenare la discesa del blu ma non ci riesce e una volta tornato a -50m desiste e risale.
                        Il viola ha guardato la scena dal basso.


                        ​Saluti


                        TSA Trimix Instructor 70 m.
                        OWI SSI

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                        • #13
                          m.de_maria ma come fai a raccontare con così tanta certezza l'accaduto? scusa ma io lo trovo fuoriluogo

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                          • #14
                            Originariamente inviato da m.de_maria Visualizza il messaggio
                            Dal grafico non si deduce ciò che è descritto nel testo.
                            Il giallo, sul fondo, è solamente 1-2 metri più basso degli altri, parliamo di niente (in pratica il blu era a 56, il giallo a 57-58), quindi in realtà non era andato a cercare la pace della profondità.
                            ​Sul fondo rimangono 3 minuti, dal 12° al 15° e il primo che inizia a risalire è il giallo, non il blu. Il viola è in coda.
                            ​Arrivano alla profondità massima con profili simili e molto lentamente (dopo 14 min), poi una risalita rapida di tutti e 3 ad evidenziare un problema. Il giallo segue il blu e arrivati a -25 ne arresta la risalita perché ovviamente stanno pallonando e si farebbero male; dopo 30 secondi ridiscendono abbastanza rapidamente.
                            ​Il giallo probabilmente cerca di frenare la discesa del blu ma non ci riesce e una volta tornato a -50m desiste e risale.
                            Il viola ha guardato la scena dal basso.


                            ​Saluti

                            Penso che il passaggio dove si dice che "il viola va a chiamare il giallo sia al minuto 14°, se guardi con attenzione si vede che il viola va dal giallo. Detto questo è abbastanza razionale e condivisibile anche la tua analisi.

                            Con ciò, come ho scritto sopra non era mia interesse mettere bocca sulle dinamiche dell'incidente, ma semplicemente mostrare i profili di immersione e, nell'ipotesi che l'incidente sia effettivamente avvenuto al minuto 14, come sembrerebbe emergere, rimarcare come, una banale auto-erogazione mal gestita a 60metri possa in men che non si dica ciucciarti tutta la bombola.

                            Detto questo mi sorge una quesito. Nel caso si abbia un autoerogazione legata ad un fault con un monobombole, quale è la prassi?

                            Ovviamente, seguendo i vari manuali la risposta dovrebbe essere:
                            • Segnalare al compagno il problema chiedere l'erogatore.
                            • Chiudere la bombola in autoerogazione
                            • Iniziare la risalita.
                            Detto questo e per pura curiosità/voglia di prendere consapevolezza dell'accaduto, nell'ipotesi "volutamente forzata" che un compagno non sia sufficientemente vicino da poterti soccorrere e che quindi dobbiam fare tutto da soli, è corretto dire che i passaggi da eseguire dovrebbero essere:

                            Nell'ipotesi di singolo primo stadio: Allentarsi il Gav in maniera da avere accesso ai rubinetti, o comunque fare in modo di prendere contatto con il rubinetto, quindi, respirando dall'erogatore non in autoerogazione eseguendo il classico apri e chiudi, iniziare una risalita controllata.
                            Nell'ipotesi di doppio primo stadio: Allentarsi il Gav in maniera da avere accesso ai rubinetti, o comunque fare in modo di prendere contatto con il rubinetto, quindi, respirando dall'erogatore non in autoerogazione, quindi chiudere il primo stadio del lato in fault e quindi riemergere con tutta calme respirando da secondo secondo stadio funzionante
                            Se ho sbagliato qualcosa ditemi pure.

                            Tonnetto
                            Ultima modifica di Tonnetto; 01-08-2017, 17:54.
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                            • #15
                              Originariamente inviato da delellisc Visualizza il messaggio
                              m.de_maria ma come fai a raccontare con così tanta certezza l'accaduto? scusa ma io lo trovo fuoriluogo
                              ​Perché scusa? quando qualcuno muore in immersione, parlarne e cercare di capirne le cause non è mai mancanza di rispetto. Se capitasse a me io vorrei che fosse fatto lo stesso, magari potrebbe salvare la vita a qualcun altro.

                              ​Le mie considerazioni derivano da un paragone tra il testo e il grafico: a mio avviso ci sono delle incongruenze.

                              ​Quando leggo che "Nel grafico si legge che il sub giallo a un certo punto fa immersione per conto suo e ignorando i compagni va alla ricerca di quella che lui descriveva come la pace della profondità" e vedo che, dal profilo ,il sub giallo era circa un metro sotto agli altri, già ho letto qualcosa che non mi torna. Stiamo parlando di un metro...

                              ​E' inoltre incontestabile che il giallo sia sempre stato attaccato al blu mentre il viola abbia solo guardato...


                              Non sono entrato nel merito del resto, guanti, chiusure bombole, maschera perché non è desumibile dal grafico.

                              TSA Trimix Instructor 70 m.
                              OWI SSI

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