Morti nel Blue Hole di Dahab - video documentario

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  • #16
    Mi ero incuriosito del Blue Hole, mi aveva colpito il fatto che cosi' tanti subacquei, piu' o meno della stessa fascia d'eta', ci fossero morti. Mi chiedevo perche', come mai proprio in quel luogo.
    Poi, leggendo e documentandomi, ho iniziato a vedere cosa era successo. I fatti scremati dalle report sensazionalistiche, tolte le maledizioni ectoplasmatiche, eliminate tutte le fantasticherie resta solo la verita' dei fatti.
    E allora viene fuori, ad esempio, che due ragazzi sono andati, in mono 12 litri, fin sul fondo portandosi al seguito un altro mono legato ad una sagola, come fosse un palloncino al guinzaglio. Entrati negli anfratti per esplorarli, son rimasti incagliati, e sono tutt'ora li' insieme alla bombola di riserva e alla sagola.
    Una ragazza, l'unica tra tanti uomini, e' morta piu' per una serie di coincidenze negative successive al tuffo che per il Bue Hole in se'. Risalita troppo velocemente a causa sembra di una crisi di panico, e' stata caricata in ambulanza per essere trasportata in ospedale a Sharm per le cure del caso in ambiente iperbarico. Poco dopo la partenza, sull'ambulanza finisce l'ossigeno da somministrarle. Circa a meta' strada finisce anche il carburante del mezzo. Uno dei due infermieri deve fare autostop, torna a Dahab, riempie una tanica di benzina e ritorna all'ambulanza. Passa nel frattempo piu' di un'ora, e la ragazza purtroppo nel frattempo muore.
    Poi ci sono i russi. Ecco, da quel poco che ho trovato online ci sono notizie di subacquei russi che muoiono come mosche un po' ovunque nel mondo. Questo perche', cosi' viene spiegato, si tuffano molto spesso impreparati e senza il necessario addestramento. Mi e' rimasto impresso un fatto, circa i russi, accaduto altrove nel Mar Rosso ma alquanto esplicativo. Durante un'uscita di gruppo, che prevedeva profondita' massime sia per primi che per secondi gradi, solo uno tra tutti aveva il computer al polso. Corrente forte, punto d'immersione mancato, consumi ignorati, profondita' reale sconosciuta, crisi di panico varie, pianificazione "forse" superficiale, e di quel gruppo ne e' sopravvissuto soltanto uno dopo che erano tornati in superficie molto lontani dal gommone.
    Ora, sara' che durante ogni corso che ho seguito fin'ora sono stato letteralmente, e giustamente, bombardato circa la sicurezza, la pianificazione, l'addestramento, la preparazione, la prevenzione, la calma, la cautela... Sara' anche che i 25 anni d'eta' li ho ormai doppiati (e qui mi richiamo l'intervento di RANA, in effetti a quell'eta' non facevo bolle sott'acqua ma di cazzate anche ben grosse in superficie ne ho combinate, effettivamente) ma io sinceramente non mi sento di parlare di maledizione. Detta come va detta non mi sento neanche di assimilare il video a un documentario, che gli Angela ci perdonino, ma piuttosto a uno spot pubblicitario proprio come diceva firer84
    A proposito, proprio tra due giorni sono 29 anni che la Haven e' colata a picco. Ecco, se vi trovaste davanti qualcuno che vuole scendere li' da lei, fin sul fondo per vedere l'elica e con un mono da 12, a voi che viene in mente?

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    • #17
      Come minimo mi viene in mente di aggiungere un altro mono da 12
      se vai a formiche di grosseto o al giglio pero' la questione non cambia di molto
      ciao
      paolo
      Paolo

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      • #18
        L'immersione all'elica della haven con un 12 litri si fa, non ci trovo il senso me si fa, run time 10/15 min e si fa...è stata fatta con un 15 anche da miei conoscenti chiaramente in aria..., fortunatamente non la fanno più. Anzi è da considerarsi meno pericolosa visto che hai la testa scoporta per tutta l'iimmersione se la paragoniamo al tunnel di Dahab, la profondità è minore ma possono esserci problemi che nel blue hole non ci sono, scarsa visibilità e correnti forti in primis. Se vuoi farla in apnea tanto vale che ci vai davvero in apnea....
        Buone bolle a tutti!!!
        http://4th-dimension.detidecosystem.com/

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        • #19
          Certo che si possono fare tante cose piu' di quanto si immagini
          Resta il fatto di dare un senso a tutta l' iniziativa
          Dopo ore di macchina o una lunga navigazione vale la pena fare una immersione lunga e con calma. Almeno dal mio punto di vista
          Mi e' ben capitato di scoprire solo prima di scendere che il d12 era stato caricato con il manifold praticamente chiuso e di dovermi arrangiare ma solitamente faccio in modo diverso
          Se non si puo' si fa a meno
          Ciao
          Paolo
          Paolo

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          • #20
            Un discorso è un errore di chi carica e di chi non controlla prima di ritiare le bottiglie, un altro è quello di partire convinti con una scorta d'aria di 12 litri per un tuffo in cui servirebbe almeno il triplo di gas....se il bibo è stato caricato male e io non ho controllato (capitato anche a me, le fretta, la fiducia fregano) adeguerò il tuffo alla riserva d'aria che ho, se possibile, se non è possibile allora rimango a guardare gli altri che si immergono, diciamo che partire già con l'idea di fare un tuffo a 75 metri o più con solo un 12 è cercarsela, ovviamente se parliamo di Haven e dei nostri tempi dove la disposizione sia di bottiglie che di miscele è alla portata di tutti, discorso diverso per il blue hole ai tempi degli incidenti....da quello che ho letto e ho sentito dire a Dahab i bibo erano rari cosi come le miscele e chi voleva fare tuffi fondi doveva rischiare. In queste morti ci vedo tanto testosterone gestito male, poi analizzandola è una immersione trappola, proprio come diceva RANA, a mio avviso trappola perchè sei in vacanza e non hai pianificato una fava o non hai un'esperienza adeguata, non hai l'attrezzatura giusta (ne la testa giustà, ma qui parlo solo per me), trappola perchè l'arco è ad una profondità non estrema, c'è visibiltà e quando tu sei sui 50 metri e metti la testa dentro al tunnel vedi l'uscita, magari pensi che sia una cazzata tentare l'impresa ma prima di immergerti hai sentito altri sub (che magari neache l'hanno fatta davvero) parlare del tunnel come fosse l'eden e di quanto sia facile arrivarci (discorso testosterone...), ma a metà arco ti rendi conto che l'aria è poca, è più buio di quanto ti aspettassi, la tua testa inizia a dare i numeri e il panico fa il resto. Ovviamente bisognerebbe anlizzare incidente per incidente, ma credo che la dinamica per la maggior parte delle morti avvenute nel arco sia questa. Poi se tenti di toccare il fondo a 110 con un dodici litri mi spiace ma non è cosa da tutti...
            Ultima modifica di firer84; 11-04-2020, 12:18.
            Buone bolle a tutti!!!
            http://4th-dimension.detidecosystem.com/

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            • #21
              La definione che ha dato RANA mi sembra perfetta
              Tieni conto che a parte i corsi io ho sempre usato bibo e che per me un mono resta un mezzo bibo
              Poi faccio le mie bambanate alla vecchia maniera perche' sono una specie di Pierino ma sempre con un bibo sulle spalle
              un conto e' si puo' fare e un conto e' farlo soprattutto se non sei abituato a fare
              Non esistono posti maledetti
              Cao
              pao
              Paolo

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              • #22
                Originariamente inviato da CGL Visualizza il messaggio
                Curiosità,
                "Elefante Bianco" che immersione è? dove viene fatta? e che difficoltà / particolarità ha?
                Grazie per le info.
                Località "Ponte a Subiolo", circa 15km dopo Bassano del Grappa; si trova a sx del fiume Brenta.
                La difficoltà principale di quell' immersione? portare su e giù l'attrezzatura.
                Noi ci portavamo una corda e creavamo una sorta di passamano, fissandola agli alberi presenti nel sentiero.
                Molti portano le stage a bordo laghetto e poi indossano muta stagna ed il bibo nel parcheggio, facendosi poi il trekking con tutta la roba addosso e poi ripetono la stessa cosa appena finita l'immersione; operazione pericolosa perché se scivoli son ..zzi.
                ognuno fa come vuole e, difatti io prima portavo giù tutto, poi mettevo la stagna nel parcheggio, arrivavo a bordo laghetto e completavo la vestizione. (un viaggio in più ma meno fatica)
                Fino a qualche anno fa, c'era un bel cartello che di fatto vietava immersioni a persone prive di requisiti ed attrezzature idonee, inoltre bisognava mandare un fax/mail al Comune di Valstagna e, per conoscenza ai VVF di Vicenza.
                Io, però, non ho mai visto nessuno a controllarci.
                L'ideale è andarci in inverno, lontano da precipitazioni piovose o quando la neve sull' Altopiano di Asiago si scioglie, altrimenti trovi acqua torbida ed in contesto speleo non il massimo.
                Noi avevamo qualche conoscenza in loco e ci avvisava della situazione.

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                • #23
                  Originariamente inviato da algiordino Visualizza il messaggio

                  Località "Ponte a Subiolo", circa 15km dopo Bassano del Grappa; si trova a sx del fiume Brenta.
                  La difficoltà principale di quell' immersione? portare su e giù l'attrezzatura.
                  Noi ci portavamo una corda e creavamo una sorta di passamano, fissandola agli alberi presenti nel sentiero.
                  Molti portano le stage a bordo laghetto e poi indossano muta stagna ed il bibo nel parcheggio, facendosi poi il trekking con tutta la roba addosso e poi ripetono la stessa cosa appena finita l'immersione; operazione pericolosa perché se scivoli son ..zzi.
                  ognuno fa come vuole e, difatti io prima portavo giù tutto, poi mettevo la stagna nel parcheggio, arrivavo a bordo laghetto e completavo la vestizione. (un viaggio in più ma meno fatica)
                  Fino a qualche anno fa, c'era un bel cartello che di fatto vietava immersioni a persone prive di requisiti ed attrezzature idonee, inoltre bisognava mandare un fax/mail al Comune di Valstagna e, per conoscenza ai VVF di Vicenza.
                  Io, però, non ho mai visto nessuno a controllarci.
                  L'ideale è andarci in inverno, lontano da precipitazioni piovose o quando la neve sull' Altopiano di Asiago si scioglie, altrimenti trovi acqua torbida ed in contesto speleo non il massimo.
                  Noi avevamo qualche conoscenza in loco e ci avvisava della situazione.
                  Grazie per le info.
                  Non è il genere di immersioni che faccio ma non conoscendola ero curioso.

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                  • #24
                    per ulteriori dettagli, come anche la pianta della grotta, puoi controllare il sito del
                    Gruppo Grotte Giara Modon.
                    la nostra "fonte" era uno di loro.
                    scusate l' off-topic.
                    Anzi, visto che ci sono spendo due parole a proposito del Blue Hole.
                    Posto meraviglioso ed immersione altrettanto suggestiva.
                    Pericolosa? direi decisamente di no. ovvio che, se decidi di fare l'arco passante, anche in questo caso va fatta con le cosine giuste.
                    nel mio caso un D11 di alluminio e 2 stage da 7lt basse e tozze, orribili; ma quello era ci che offriva il convento.
                    Per quanto riguarda gli incidenti, provate a leggere "figli di una shamandura" del nostro amico Claudio Di Manao e cercate il capitolo "club dei 100"

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                    • #25
                      Negli anni di demenza giovanile, ho fatto 3 volte l’arco di Elphistone a oltre 60m con il mono da 12.....pazzia pura a pensarci ora.
                      Con quella configurazione non lo rifarei neppure a pagamento, ma si fa.
                      Con la guida che sa dove andare, in 3 min eravamo al sarcofago e a occhio e croce al 10’ eravamo già sui 20m praticamente con qualche min di deco.
                      L’arco di Dahab è lungo 25m mi pare e la parte alta è attorno ai 55 e quindi fattibile, ma......sempre da suicidio.
                      Al minimo problema sei morto.

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