Parapendio e subacquea hanno la stessa pericolosità ?????

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  • #61
    firer84 Il mondo è bello perchè vario
    Cmq hai ragione!
    C´è chi potrebbe prendermi per pazza quando adoro guardare i pesci, stando immobile per non disturbarli e vederli nel loro ambiente naturale o osservare come si avvicinano per studiarti.
    O quando giraro intorno a un relitto cercando di cogliere le forme di vita che ci sono e che fanno capolino, e mi esalto per essere riuscita a vedere un pescetto che il mio buddy non aveva visto.
    Io cmq li sotto al freddo non ci andrei, come non entrerei in una grotta ("credo" di soffrire di una leggera forma di claustrofobia e me ne sono accorta quando mi han fatto una risonanda magnetica al braccio e mi hanno infilato in quella specie di tubo, per evitare di finire in panico ho chiuso gli occhi e immaginato di essere da un altra parte)
    Stiamo però andado un filo OFF rispetto alla discussione iniziale.

    RANA (andando di nuovo completamente OFF) credimi che ci sono limiti a lanciare il cuore oltre lo steccato per fare figli.
    Il non ne ho (ancora?) e penso (forse troppo?) razionalmente.
    Il fatto però di non averne non vuol dire che io e il mio compagno non ne vogliamo, ma finchè per lavoro io e lui stiamo a 1400 KM di distanza, per quanto si "possa" fisicamente e lo si voglia fare, non posso che NON farlo.
    Proprio perchè penso prima alle consegnuenze che avrebbe per la nuova vita che metterei al mondo e non solo per me.
    Ho visto persone fare figli solo per "avere il giocattolo" e poi rendersi conto della cavolata che avevano fatto, lasciando compagni e figli e mettendo come scusa il fatto di "non averci pensato".
    I genitori non sono perfetti, ma fra non essere perfetti ed essere dei disastri c´è una bella scala di grigi.
    Nel bene nel male ho conosciuto parecchi "disastri" annunciati, come ho conosciuto persone normali.

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    • #62
      Gb87 e abbiamo trovato cosa diventerai da grande (in acqua). Fotografa, pero prima leggi questo: https://www.scubaportal.it/15-motivi...pigna-nel.html

      Buone bolle a tutti!!!
      http://4th-dimension.detidecosystem.com/

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      • #63
        Originariamente inviato da firer84 Visualizza il messaggio
        Gb87 e abbiamo trovato cosa diventerai da grande (in acqua). Fotografa, pero prima leggi questo: https://www.scubaportal.it/15-motivi...pigna-nel.html
        Hahahahahah
        Geniale...dovrei farlo leggere al mio Buddy..ma aspetta...
        Il problema penso che sarà un altro, non quello che lui non mi sopporterà, ma quello che ci strapperemo la macchian fotografica di mano.
        Per cominciare a fare foto in acqua abbiamo cominciato a prendere l´attrezzatura fotografica a metà.
        Metà immersione la uso io, metà lui.
        XD
        Potremmo ucciderci prima o poi!

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        • #64
          Bella domanda, bisognerebbe avere delle statistiche per poter dare una risposta precisa. Personalmente penso che la subacquea ricreativa sia abbastanza sicura. Seguendo le regole, una normale forma fisica e una giusta idratazione rimanendo all'interno della curva dettata da un qualsiasi computer ricreativo beccarsi una immeritata, rimanere senza gas, un barotrauma, ecc sia davvero molto difficile, non impossibile ma difficile. Nella subacquea tecnica un po' le cose cambiano, il rischio naturalmente è progressivo un conto è farsi 20 minuti a 50 mt, un conto è farne magari 30 a 100, dentro un relitto o farsi 8 ore in una grotta. Il parapendio lo vedo abbastanza pericoloso, anche li i materiali, le procedure fanno costanti progressi però lo vedo abbastanza pericolo. Facendo una classifica direi:
          1 subacquea tecnica estrema
          2 parapendio e subacquea tecnica
          3
          4 subacquea ricreativa

          Edit: RANA ti taggo nel mio commento, condivido che la subacquea ricreativa sia molto ma molto sicura, per farsi male bisogna mettersi d'impegno
          Ultima modifica di Mercurio90; 25-05-2019, 00:50.

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          • #65
            Originariamente inviato da Mercurio90 Visualizza il messaggio
            Bella domanda, bisognerebbe avere delle statistiche per poter dare una risposta precisa. Personalmente penso che la subacquea ricreativa sia abbastanza sicura. Seguendo le regole, una normale forma fisica e una giusta idratazione rimanendo all'interno della curva dettata da un qualsiasi computer ricreativo beccarsi una immeritata, rimanere senza gas, un barotrauma, ecc sia davvero molto difficile, non impossibile ma difficile. Nella subacquea tecnica un po' le cose cambiano, il rischio naturalmente è progressivo un conto è farsi 20 minuti a 50 mt, un conto è farne magari 30 a 100, dentro un relitto o farsi 8 ore in una grotta. Il parapendio lo vedo abbastanza pericoloso, anche li i materiali, le procedure fanno costanti progressi però lo vedo abbastanza pericolo. Facendo una classifica direi:
            1 subacquea tecnica estrema
            2 parapendio e subacquea tecnica
            3
            4 subacquea ricreativa

            Condivido il ragionamento ma meno la classifica... detto questo visto che tutti cercano statistiche riporto questa del 2018 fatta da Focus:

            Gli sport più pericolosi al mondo sono due: l’heliskiing, che consiste nel lanciarsi con gli sci da un elicottero sulla vetta di una montagna, per poi completarne la discesa fuori pista, e il base jumping, ovvero il lancio da grandi altezze, con o senza tuta alare, aprendo il paracadute solo pochi metri prima dell’atterraggio.

            Entrambi raggiungono un grado di pericolosità 7 in una scala da uno... a 7. A quota 5 ci sono il rafting fluviale, l’alpinismo, l’immersione nelle grotte, il rodeo con i tori e il surf su grandi onde; seguono slittino su pista naturale e bici bmx acrobatica, mentre chiude la top ten lo scuba diving (l’immersione subacquea).


            MA CHI LO HA DECISO? A stilare la classifica è stata la compagnia di assicurazioni americana Term Life Insurance, che ha valutato la pericolosità di alcuni sport per stabilire i prezzi delle polizze con cui dare copertura assicurativa agli atleti. I parametri sono stati ricavati dalla casistica degli infortuni più probabili e dalle cause di decesso più frequenti, riscontrate per ciascuno sport.

            Peccato non si faccia la distinzione per tipo di subacquea.

            Fonte: https://www.focus.it/scienza/scienze...ricoloso-mondo

            Qui invece un immagine abbastanza evocativa:



            Fonte:
            https://it.quora.com/Ci-sono-statist...-sport-estremi
            Ultima modifica di Tonnetto; 23-05-2019, 18:34.
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            • #66
              Originariamente inviato da Tonnetto Visualizza il messaggio


              Condivido il ragionamento ma meno la classifica... detto questo visto che tutti cercano statistiche riporto questa del 2018 fatta da Focus:
              Manca l'attraversare la strada in certe citta' del Mondo, Italia compresa

              Originariamente inviato da Gb87 Visualizza il messaggio

              Non so di dove sei, noi siamo di Trieste (estremo nord-est) e la prosssima volta non è ancora programmata purtroppo
              Maddai! Io di Modena, ma al di la' della distanza, il gruppo di cui faccio parte si sta organizzando per un tuffo proprio vicino Trieste, tra la fine di Giugno e (piu' probabilmente) inizio Luglio, nella Riserva Naturale Marina di Miramare

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              • #67
                Le liste sono tante, guardate qui chi c'è al primo posto:
                https://listaka.com/top-10-dangerous-sports-world/
                www.bludivecenter.com

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                • #68
                  Quelle liste sono fatte da giornalai che non tengono conto della natura degli incidenti (o della loro gravità)... come il calciatore che si sloga la caviglia, o il ciclista che viene centrato da un'automobile.

                  Tornando però ai ciclisti, io credo che al pari di qualsiasi conducente di un mezzo abilitato a circolare su strada pubblica, bisognerebbe istituire un patentino e un'assicurazione obbligatoria.
                  Non è ammissibile che circolando su una strada provvista di segnaletica (normalmente fatta per gli automobilisti), tu debba documentarti autonomamente su come funziona la circolazione (ad esempio come funzionano le precedenze... o quant'altro che non sia l'ovvietà di un semaforo o di uno stop).
                  Se ne parlava (in ambito Europeo) qualche tempo fa.. poi si è perso di vista.

                  (prima di commentare, pensate alla situazione dei cinquantini qualche decennio fa... )

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                  • #69
                    Originariamente inviato da Tonnetto Visualizza il messaggio


                    Condivido il ragionamento ma meno la classifica... detto questo visto che tutti cercano statistiche riporto questa del 2018 fatta da Focus:




                    Peccato non si faccia la distinzione per tipo di subacquea.

                    Fonte: https://www.focus.it/scienza/scienze/sport-piu-pericoloso-mondo"]https://www.focus.it/scienza/scienze...ricoloso-mondo

                    Qui invece un immagine abbastanza evocativa:



                    Fonte:[/URL]https://it.quora.com/Ci-sono-statist...-sport-estremi
                    Be' dai 5 punti immersioni in grotta, che è quello che io ho identificato un pochino come subacquea estrema. Poi dopo scuba diving, secondo me ci sta. Se poi parliamo di morti a livello assoluto, i ciclisti in certi periodi muoiono come capretti anche perché in tutto il mondo viene praticata da miliardi di persone. Indubbiamente l'immersione a grandi profondità e/o in ambienti ostruiti è decisamente più pericolosa del golf, sopratutto perché è composta da estreme variabili indipendenti dal nostro comportamento

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                    • #70
                      Originariamente inviato da npole Visualizza il messaggio
                      Quelle liste sono fatte da giornalai che non tengono conto della natura degli incidenti (o della loro gravità)...
                      No, sono fatte da assicurazioni che sborsano....

                      A costo di ripetermi, il problema non è se serve una regolamentazione o no, è se ad oggi sia possibile fare, in Italia, una legge o norma che non sia peggiore del male: La mia convinzione è no.

                      Poi ognuno ha la propria lecita e valida convinzione. ed è giusto che si crogioli nel proprio ottimismo (beato lui) o nel proprio pessimismo.
                      Premesso questo, vi prego di tener conto del fatto che aver a che fare coi diving, o col diving inquanto disciplina, come utenti è differente che farlo da professionisti e ci sono mille e mille sfacettature che, per forza di cose, sfuggono.
                      www.bludivecenter.com

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                      • #71
                        Steinoff Modena? wiiiii, siamo in due, Modena c'è!!!
                        Buone bolle a tutti!!!
                        http://4th-dimension.detidecosystem.com/

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                        • #72
                          Originariamente inviato da blu dive Visualizza il messaggio
                          No, sono fatte da assicurazioni che sborsano...
                          Io ho molta diffidenza in questo tipo di statistiche.
                          ​Con tutto il rispetto spesso dicono tutto e il contrario di tutto.
                          Premesso questo il parapendio è un'attività oggettivamente più a rischio delle immersioni - dove per immersioni intendo l'attività normale del cosi detto "buon padre di famiglia" in strutture come i diving.

                          E, ripeto, tenete presente che la subacquea si può iniziare a 8/9 anni, se non fosse un'attività con un elevato grado di "sicurezza" nessun medico, nessuna didattica, nessuno avallerebbe i corsi sui bambini.

                          Per questo rifiuto categoricamente di considerare la subacquea uno sport estremo, la subacquea non è uno sport estremo ma un'attività sicura.
                          Ovviamente può diventare estrema, nel momento in cui si va oltre i limiti del buon senso e di quanto le didattiche indicano come attività sicura.

                          Originariamente inviato da blu dive Visualizza il messaggio
                          A costo di ripetermi, il problema non è se serve una regolamentazione o no, è se ad oggi sia possibile fare, in Italia, una legge o norma che non sia peggiore del male: La mia convinzione è no.
                          Blu Dive, personalmente, condivido in toto.

                          Originariamente inviato da blu dive Visualizza il messaggio
                          Poi ognuno ha la propria lecita e valida convinzione. ed è giusto che si crogioli nel proprio ottimismo (beato lui) o nel proprio pessimismo.
                          Assolutamente in accordo anche in questo, è giusto che ognuno abbia la sua opinione.
                          Amerei solo un pochino di prudenza nell'affermare certezze che poi non sono tali, prudenza nel divulgare verità che spesso rasentano la leggenda metropolitane e/o anche solo parlare sempre e solo per "luoghi comuni".

                          Originariamente inviato da blu dive Visualizza il messaggio
                          Premesso questo, vi prego di tener conto del fatto che aver a che fare coi diving, o col diving inquanto disciplina, come utenti è differente che farlo da professionisti e ci sono mille e mille sfacettature che, per forza di cose, sfuggono.
                          ​ La realtà come, giustamente fai notare in questo passaggio che hai scritto, è più articolata e complessa rispetto a quello che spesso si pensa.

                          Ciao
                          Rana

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                          • #73
                            ho presente la disciplina francese, visto che buona parte dei miei tuffi sono fatti oltralpe. La subacquea è regolamentata nella legge dello sport ed in quella del lavoro (a seconda delle categorie).
                            Si parla di profondità massime autorizzate dai vari brevetti (o meglio di pressioni massime a cui possono accedere i subacquei) e di requisiti che devono possedere le didattiche per rilasciare tali brevetti.
                            Tali limiti possono essere ristretti a discrezione delle capitanerie.

                            Mi risulta che l'Italia sia l'unica nazione europea senza una legge relativa alla didattica e mi pare sia una cosa assurda anche solo pensando ai km di costa che possediamo, al fatto che siamo una delle nazioni in cui è nata quest'attività e che molte delle più importanti aziende del settore siano italiane.

                            Come scrivevo nel post originario non sono istruttore e mai lo farei ma penso che una disciplina unica sia solo un bene. Parlando con trainer di varie didattiche mi hanno detto che esistono dei gruppi di didattiche che condividono gli standard minimi (mi pare ne facciano parte ssi/padi/naui e diverse altre).

                            Ho brevetti padi, ssi, tsa, fatto specialità naui (con cui farò il tec70 a breve) e manuali utr.

                            Delle prime due non mi sono piaciute la rapidità con cui è possibile ottenere i brevetti, quasi siano atti dovuti (almeno fino al deep, visto che il corso reb sul revo è invece estremamente selettivo ed impegnativo) e non mi sono piaciuti gli esami a quiz: mi sembra troppo facile barrare la risposta giusta su tre possibili, mentre preferisco la soluzione tsa di un esame scritto di 60/70 domande, anche se è indubbiamente scomodo e lungo (in particolare per gli istruttori).

                            Fosse per me inserirei anche delle capacità minime acquisite, come mi risulta ci siano nei corsi federali e delle basi di acquaticità (in tsa, in effetti, nel corso tec queste le hanno verificate).

                            Ho assistito ai corsi naui per gli open e mi hanno entusiasmato per come, in pochissimo tempo formino subacquei con assetto e consumi simili a quelli di guide con anni di esperienza, lavorando tantissimo sulla pesata e sul trim fin dai primissimi minuti e senza portare in acqua diversa dalla piscina fin tanto che non si siano acquisite quelle capacità (almeno nel diving naui che ho frequentato in sardegna).

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                            • #74
                              @darkfire
                              Concordo su alcune cose, sui test teorici per esempio.
                              Però per quanto riguarda il lavoro in acqua dipende da istruttore a istruttore (io ho solo brevetti PTA) e spesso e volentieri ho fatto durante i corsi esercizi non previsti dalla didattica, proprio perché il mio istruttore voleva che arrivassi a fine open con determinate abilità, idem per i corsi successivi, adesso sono quasi al trimix ma i concetti che lui applica in acqua sono gli stessi.
                              E la sua politica è "se non sai fare x cose fatte bene non ti faccio il corso, oppure ti boccio(e mi ha bocciato )
                              Non so se molti, tutti o pochi facciano cosi, io parlo per esperienza personale

                              Commenta


                              • #75
                                Si anche secondo me le statistiche lasciano un po' il tempo che trovano, soprattutto quando si confrontano attivià così diverse fra loro, la subacquea ha tante discipline, ogniuna con il proprio grado di pericolosità, grado che cambia anche da sito di immerioni ad un altro, ci sono tante variabili, per il parapendio non so se esistano diverse discipline quindi non commento, ma se qualcuno lo pratica sarei curioso che me le dicesse, tanto per capire meglio il paragone acqua vs. aria.
                                Buone bolle a tutti!!!
                                http://4th-dimension.detidecosystem.com/

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