Originariamente inviato da npole
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Parapendio e subacquea hanno la stessa pericolosità ?????
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Originariamente inviato da RANA Visualizza il messaggio
Forse perché siamo in Italia, siamo Italiani.
Non giriamoci intorno.
la verità che in Italia non ci sono didattiche che non siano certificate e riconosciute almeno a livello europeo - se non fosse cosi non potrebbero operare.
Ma il punto non è quanto effettivamente siano valide le didattiche di per se, ma come possono fare gli operatori a conoscere tutte le didattiche del mondo e valutare se queste siano adeguate o meno, o peggio come farebbero a sapere se tu hai il brevetto o meno. Si lascia il compito discrezionale ai diving (che non hanno modo di controllare alcunche'), ma allora che ci sono a fare i brevetti? Togliamoli e lasciamo solo i corsi individuali, tanto vale solo la "parola". Questa a tuo parere ti pare una situazione ben organizzata?
Quindi, come vedi, ti sbagli e io non devo ammettere di aver torto
Che poi nel mondo possa esserci anche la "pinco palla associazione subacquea" non riconosciuta non vuol dire nulla.
Se invece ci fosse un brevetto internazionale, o quantomeno Europeo questo potrebbe essere riconosciuto in ogni parte del mondo oltre ad avere un database condiviso che possa essere consultabile da tutti gli operatori.
Praticamente ciò che avviene già oggi con PADI... se non fosse che PADI è una delle tante didattiche e non un ente. Perché anche su questo forum alla fine quando un neofita arriva e ti chiede: ma quale didattica scelgo? Alla fine gli si risponde: conta l'istruttore.... ma se programmi di immergerti in tutto il mondo, sarebbe il caso che scegliessi PADI. O no?
In Italia chi s'iscrive a un corso troverà sempre una didattica riconosciuta e certificata - ergo il linea con standard comunitari.
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Originariamente inviato da blu dive Visualizza il messaggioPerdonatemi, ma ci sarebbero da inquadrare un paio di problemi:
1) l'Italia non è il centro del mondo e neanche l'Europa, imporre un certificato medico ad un subacqueo che viene dal Uzbekistan o qualsiasi altro paese extra europeo è fattivamente impossibile. Se il turismo ha un senso economico.
Nella mia ipotesi citavo il fatto che una visita medica specifica potesse far parte di un possibile brevetto "legale" che vada rinnovato ogni tot tempo.
Non sono poi completamente d'accordo poi che una visita medica specifica sia inutile e che non possa prevenire gli incidenti. Non ho dati alla mano ma mi pare che molti subacquei muoiano per le proprie condizioni fisiche (che ad esempio si evolvono in un infarto) piuttosto che per reali incidenti legati direttamente a questa attività.
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Originariamente inviato da npole Visualizza il messaggioVuol dire che quando mi immergo col diving nell'isola di Paco Paco quelli vogliono la mia bella tesserina PADI e se gli dici: FIPSAS .. quelli ti rispondono... FIPCHE? E pure a ragione direi.. visto che io non cammino con la cartellina FIPSAS per dimostrargli che è una didattica valida e riconosciuta nel mio paese, ne' tanto meno loro sono tenuti ad informarsi sulle decine di didattiche presenti in ogni paese del mondo.
Se invece ci fosse un brevetto internazionale, o quantomeno Europeo questo potrebbe essere riconosciuto in ogni parte del mondo oltre ad avere un database condiviso che possa essere consultabile da tutti gli operatori.
Praticamente ciò che avviene già oggi con PADI... se non fosse che PADI è una delle tante didattiche e non un ente. Perché anche su questo forum alla fine quando un neofita arriva e ti chiede: ma quale didattica scelgo? Alla fine gli si risponde: conta l'istruttore.... ma se programmi di immergerti in tutto il mondo, sarebbe il caso che scegliessi PADI. O no?
Torno a ripeterti che un Italiano può fare immersioni all'estero, come uno straniero potrebbe fare immersioni in Italia.
Effettivamente il problema nelle tante didattiche e del fatto che gli operatori non possono conoscere ogni standard ad esse collegato esiste.
Io penso che alla fine, almeno nei primi livelli più o meno si equivalgono tutti per cui nella pratica non ci vedo questo grosso problema.
Riorganizzare il sistema "brevetti" a livello globale mi sembra un pochino utopistico e se devo dirla tutta non giustifico le spese per farlo ma questa è una mia opinione.
Per quanto riguarda il fatto che i miei brevetti siano o non siano riconosciuti all'estero io posso solo dirti che io sono F.I.A.S. e in quei pochi viaggi che ho fatto all'estero (Maldive / Mar Rosso) non ho mai trovato chi mostrava riserve, mi hanno sempre accettato senza fiatare.
Gli amici che viaggiano più di me non mi hanno mai detto che hanno avuto difficoltà nel far accettare i loro brevetti FIAS ai quattro angoli del mondo .
Per questo scusa ma non capisco questa tua battaglia, non la capisco perché io non ho mai avuto problemi ne ho sentito che i miei allievi ne hanno avuto.
Se tu hai avuto questi problemi, se non ti hanno accettato i brevetti effettivamente in questo caso hai ragione e mi scuso con te.
Cordialmente
Rana
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Originariamente inviato da npole Visualizza il messaggio
Secondo me è possibile poiché in Spagna (che è dietro l'angolo) è esattamente così. Inoltre se il pezzo di carta che presenti fa sorgere dei dubbi all'operatore, si rifiutano di farti immergere se non ne presenti uno che possano riconoscere. La maggior parte dei diving ha accordi con medici in loco (immagino che pure loro abbiano il loro giro di magna-magna) così che tu possa farti la visita e ottenere il certificato.
Inutile fare una legge o una norma che poi, da noi, è praticamente inapplicabile. Non si fa altro che allargare la paltea di potenziali "illegali" per causa di forza maggiore.
Quando sarà possibile accedere a un servizio medico sensato nei tempi e costi, sarò il primissimo ad insistere per l'obbligatorietà del certificato.
Originariamente inviato da npole Visualizza il messaggioNon ho dati alla mano ma mi pare che molti subacquei muoiano per le proprie condizioni fisiche (che ad esempio si evolvono in un infarto) piuttosto che per reali incidenti legati direttamente a questa attività.
Tanto ovvia quanto incredibile.
Chi oggi è a rischio di infarto, per fascia d'età, forma fisica, precedenti, lo sa benissimo, non nascondiamoci dietro un dito.
Chi ha qualcosa di più subdolo non lo scoprirà con un certificato di buona salute.
PS tutte le volte che ho chiesto (ad un italiano o ad uno svizzero) un certificato medico per sovrappeso e/o età, ho perso un cliente.
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Originariamente inviato da RANA Visualizza il messaggio
Gli amici che viaggiano più di me non mi hanno mai detto che hanno avuto difficoltà nel far accettare i loro brevetti FIAS ai quattro angoli del mondo .
Da professionista, però, ho avuto problemi di riconoscimento con TSA, non ho mai capito se, anche in questo caso, si trattasse di ottusità o reale limite della didattica a livello internazionale.
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Originariamente inviato da blu dive Visualizza il messaggioFIAS è affiliata CMAS, quindi non vedo possibilità di non essere riconosciuta se non da parte di qualche burocrate ottuso, ma sarebbe un problema diverso.
E' vero l'affigliazione alla CMAS ha tagliato la testa al toro per quanto riguarda l'accettazione del brevetto FIAS a livello internazionale.
Originariamente inviato da blu dive Visualizza il messaggioDa professionista, però, ho avuto problemi di riconoscimento con TSA, non ho mai capito se, anche in questo caso, si trattasse di ottusità o reale limite della didattica a livello internazionale.
Ciao
Rana
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Originariamente inviato da blu dive Visualizza il messaggioQuando sarà possibile accedere a un servizio medico sensato nei tempi e costi, sarò il primissimo ad insistere per l'obbligatorietà del certificato.Chi oggi è a rischio di infarto, per fascia d'età, forma fisica, precedenti, lo sa benissimo, non nascondiamoci dietro un dito.
Chi ha qualcosa di più subdolo non lo scoprirà con un certificato di buona salute.
Molte persone non hanno proprio la coscienza dell'auto-preservazione, obbligare a controlli medici specific aiuterebbe tutti, sia i subacquei (coscienziosi o meno) sia chi i subacquei li accompagna (che indirettamente si ritrovano con addosso una certa responsabilità e preoccupazioni in caso di incidenti).
PS tutte le volte che ho chiesto (ad un italiano o ad uno svizzero) un certificato medico per sovrappeso e/o età, ho perso un cliente.
Ecco, adesso che mi ci fai pensare.. c'è pure il discorso assicurazione, che dovrebbe essere, al pari del certificato medico, obbligatoria, indipendentemente dal paese dove si pratica questa attività.
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Personalmente, per come sono stato educato sia nella vita che nella subacquea, credo fermamente che questa attività vada svolta sopratutto con la testa. Le didattiche ti forniscono le conoscenze teoriche, te le fanno mettere in pratica, ti esaminano su queste ma poi, in acqua, se non ci metti la testa può facilmente capitare il patatrac.
Però se ci metti la testa, cioè se fai come ti è stato insegnato, a meno di infarti, meteoriti, extraterrestri o Titanic è ben difficile che ti capiti qualcosa. E la testa implica anche il mantenere una forma fisica adeguata, il sottoporsi a controlli medici annuali...
Poi ovviamente se si fa subacquea estrema, ovvero in situazioni, ambiti o profondità estreme, il discorso cambia. Ma si tratta di una pratica di nicchia, per lo più fatta da un numero esiguo di sportivi e per questo rientra nelle eccezioni, non certo nella norma.
Detto questo, introdurre una serie di regole, leggi e obblighi andrebbe a limitare pesantemente la stessa attività subacquea, perché ne restringerebbe le possibilità, le potenzialità e ne ridurrebbe la flessibilità.
Che poi già regole ce ne sono...
Ma allora servirebbe regolamentare tutto, ma proprio tutto. Anche condurre un passeggino a spasso nel parco, anche il poter esercitare il proprio diritto di voto. Perché se non si è in grado di usare la testa nella subacquea, significa che non si è in grado di farlo in nessun ambito, e ovunque si possono fare, causare o subire gravi danni.
Non parliamo poi dell'andare in bici, in skateboard, di sciare o dell'andare a passeggiare nei boschi.
Credo, insomma, che ogni cosa tecnicamente fattibile da persone "medie", se fatta con testa e competenza adeguate non sia fonte di alta probabilità di incidente. E se questo avviene, o qualcuno non ha usato appropriatamente testa e competenze che invece deve avere e usare, o davvero è caduto un meteorite.Ultima modifica di Steinoff; 22-05-2019, 21:19.
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Le vie del signore sono infinite.
http://www.giornaletrentino.it/cultu...endio-1.974584
Meglio non parlare del livello di sicurezza di questa immersione......posso parlare in prima persona visto che l’ho fatta. Se ancora non c’è scappato il morto è solo un miracolo.
Dopo parliamo del livello degli istruttori se volete.
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RANA grazie per la risposta, prossima settimana sento per info dettagliate, tempi, costi, i gas ce li facciamo noi quindi sotto quel punto di vista siamo autonomi, ma mi serve una batimetria per quantificare che trimix fare quante stage portare.
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Originariamente inviato da GardaReb Visualizza il messaggioLe vie del signore sono infinite.
http://www.giornaletrentino.it/cultu...endio-1.974584
Meglio non parlare del livello di sicurezza di questa immersione......posso parlare in prima persona visto che lho fatta. Se ancora non cè scappato il morto è solo un miracolo.
Dopo parliamo del livello degli istruttori se volete.
Propabilmete solo perchè è una cosa "fighissima" da raccontare?
Non saperei...
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Originariamente inviato da Steinoff Visualizza il messaggioGb87 ti rispondo qui dato che ho visto che hai scritto: certo che puoi portare il tuo buddy, e ci mancherebbe basta solo che scrivi dove e quando passi in Italia, e se è raggiungibile dai che ci si organizza a fare un bel tuffo
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Originariamente inviato da Gb87 Visualizza il messaggio
Queste sono le cose che non sono proprio nelle mie corde...perchè mai dovrei immergermi in un lago GELATO?
Propabilmete solo perchè è una cosa "fighissima" da raccontare?
Non saperei...
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