Lago di Garda , sub disperso ricerche senza esito

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  • Lago di Garda , sub disperso ricerche senza esito

    "Voleva battere un record di profondità nel lago di Garda, ma non è più riemerso.
    Dramma nelle acque di Limone, dove un sub è disperso dalla notte tra venerdì e sabato.
    Si tratta di un cinquantenne polacco. Lo sportivo si era immerso partendo dalla spiaggia del campeggio Garda di Limone ancora venerdì, intorno alle 10,30. A quanto pare l’immersione era pianificata con un gruppo di amici per tentare di tagliare un record.
    Sceso senza cime né palloni che ne segnalassero la presenza,
    Ha raggiunto i 130 metri e da lì sembra volesse raggiungere quota 300, e rimanere sotto per 12-14 ore.
    Gli altri sommozzatori lo attendevano per mezzanotte, l’orario in cui avrebbe dovuto riemergere, ma all’appuntamento il cinquantenne non si è presentato.
    Scattato l'allarme, ieri all’alba sono entrati in azione i ricercatori: i Vigili del fuoco di Salò con i nuclei specialistici di Riva e di Milano, le motovedette della Guardia costiera, i Volontari del Garda, la squadra nautica della polizia di Salò hanno setacciato tutta l’area al largo di Limone, dove il lago è profondissimo.
    Operativo anche l’elicottero arrivato apposta da Varese per perlustrare le acque dall’alto.
    Le ricerche sono proseguite senza sosta per l’intera giornata senza esito.
    La vicenda è la fotocopia della tragedia capitata il 22 settembre 2017 a Waclaw Lejko, istruttore subacqueo molto noto in Polonia"

  • #2
    Ricordo l'impresa di Pedrali dell'anno scorso, i mesi di preparativi, sub in assistenza, linee di risalita con gas d'emergenza ecc ecc, poi si leggono queste disgrazie. Dispiace per la morte di una persona che ha inseguito un sogno.

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    • #3
      Quando leggo certe cose resto perplesso. Come farebbe un subacqueo, ragionevolmente esperto (per cimentarsi in un'impresa simile), a tentare un record in solitaria a 300 metri di profondità, con permanenza di 12-14 ore in acqua (immagino per la deco), e come assistenza: "...gli amici che lo aspettano in superficie"? Senza cima, senza emergenze, senza sub in acqua per assistenza... spero che la notizia non dica tutto, perché altrimenti è una follia.

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      • #4
        La follia.
        ​L'uomo è folle di natura, immagina, sogna ed insegue le passioni.

        npole, io e te e molti, quasi tutti, non possiamo capire quello che ha spinto quest'uomo di 35 anni a una tale assurda impresa, non possiamo.
        Giudichiamo con il nostro vissuto, con la nostra vita fatta di affetti, famiglia, respondabilità ecc, ecc, ma questa è la nostra vita, non la sua.

        Questo uomo al contrario aveva una passione che è andata oltre quello che per me e per te, per tutti noi è il "limite" , il confine tra lecito e follia.

        Gli è andata male ma non mi sento di giudicare in questo caso.
        Nell'articolo parlano di un subacqueo d'esperienza, accompagnato anche da un gruppo di amici che hanno dato l'allarme, sono sicuro che sapeva i rischi e a cosa andava incontro.
        Ha valutato ..., ha puntato la sua vita su quel momento, in quella giocata al limite del limite ....
        Se riusciva era un "grande" ... ma non sempre le scommesse si vincono e in questo caso la fortuna non lo ha assistito.

        Ha fatto tutto da solo, in fondo non ha portato a morire nessuno, tranne se stesso.
        Ha sognato, ha inseguito un sogno, per quel sogno si è giocato la vita.

        Ho un caro amico, vola sul parapendio, ha avuto un brutto incidente, si è sfasciato, ha rischiato di rimanere tetraplegico eppure ... una volta guarito è tornato a volare.
        Quel desiderio di librarsi nell'aria, quelle sensazioni, quei momenti sono cosi intensi per lui da dare un significato diverso alla vita ..... non viverli, è non vivere.

        Quando si ha una tale passione si è inevitabilmente egoisti, c'è solo la nostra passione e il nostro ego, non si riesce a mettere gli affetti delle persone vicine come priorità, c'è un richiamo più intenso e forte a cui non ci si vuole sottrarre.
        Questo "canto delle sirene" è ciò che chiamiamo follia e non c'è modo di capire.

        Cordialmente
        Rana








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        • #5
          Rana, capisco il tuo ragionamento, ma non il paragone con il tuo amico e il suo incidente in parapendio. Entrambi gli sport hanno un certo fattore di rischio, rischio che si accetta per inseguire una passione, gli incidenti capitano anche se hai rispettato tutti i termini di sicurezza, molto spesso per il sommarsi di cause avverse. Se il tuo amico ha avuto un incidente ed è tornato a volare, è perfettamente comprensibile (succede in molti casi), ma in questo caso (ammesso che le informazioni siano complete) dovremmo fare il paragone con un pilota che pratica parapendio ma che: si alza in volo con 50 nodi di vento, non controlla i cordini, non indossa l'emergenza, non si porta manco la radio dietro... questa tu la chiami passione? Questa è incoscienza e non c'è nulla che possa giustificarla, poiché non è che la sicurezza ti impedisce ti raggiungere nuovi traguardi, ma ti permette di farlo riducendo i rischi.
          Io potrei avere la passione per le auto da corsa... ma perché dovrei scendere da una montagna di notte a fari spenti? Per inseguire una passione? Molto più probabilmente perché ho manie suicide.
          Vuoi battere il tuo record.. fallo in sicurezza: preparati, forma uno staff, metti una cima in sicurezza, assicurati che ci siano sub sotto a darti assistenza, abbi un adeguato supporto di superficie... cos'è questo: "Gli amici lo aspettavano..." ? Lo aspettavano facendo cosa? Bevendo e mangiando? E come avrebbero potuto rendersi conto di eventuali problemi?
          Puoi inseguire i tuoi sogni e le tue passioni anche senza rischiare oltre il dovuto, non farlo è stupido.

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          • #6
            non mi sento che condividere il pensiero, ammesso che ciò che è stato riportato sia corretto, non mi spiego perchè tentare un record cosi complicato senza una dovuta preparazione, mi correggo preparazione logistica.

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            • #7
              Premesso che non sappiamo esattamente come si sono svolte le cose , ma se ci atteniamo a quanto letto, condivido è follia pura!

              Due anni fa ho vissuto dal vivo il record di Danilo Bernasconi a 220mt
              Ero sulla piattaforma il giorno del record a dare una mano in superficie ai subacquei di assistenza a passare e recuperare attrezzature .
              Molti dei safety diver sono miei amici e conosco da vicino il percorso di addestramento fatto i mesi prima del record , cosi come il percorso fatto dal profondista.


              Non ho assistito a nessun altro record quindi ho una visione parziale ma vi posso dire che l’organizzazione era pazzesca!
              Sono rimasto a bocca aperta, team affiatato , nulla lasciato al caso, tutto incastrato e organizzato senza trascurare nulla.

              Il profondista era legato al cavo di discesa che avrebbe portato a 220m , di fronte a lui un Rov manovrato dalla chiatta che lo filmava ma era anche pronto a recuperarlo in caso di problemi e traghettarlo fino a 100mt o giù di li
              Dai 100mt in poi ogni 20mt fino alla superficie subacquei di assistenza per gestire eventuali problematiche.
              Sulla piattaforma due medici .
              Due persone dedicate sui 2 gommoni pronti a fare la spola dalla base a terra alla chiatta.
              I tempi erano scanditi al cronometro ogni safety diver aveva un ora di ingresso e un ora di uscita!
              Gommone della croce rossa e sanitari aggiuntivi sulla verticale.
              Non ricordo male se c’erano anche pompieri e carabinieri , insomma sulla sua testa vi era un esercito!
              Ci saranno state schierate tra staff, aiutanti, sanitari almeno una cinquantina di persone.

              Il profondista dai 100mt in poi è stato sempre filmato e scortato dal ROV e i dai safety divers

              Adesso ovviamente io di record non ne capisco un beata mazza , e altrettanto ovviamente c’è un accettazione del rischio da parte dell’atleta ma approcciare ad un tuffo del genere senza assistenza, senza cima, onestamente faccio fatica a crederci……
              Boooo

              RIP
              Ultima modifica di paolinus; 15-10-2018, 17:41.
              http://profondeemozioni.blogspot.com...V5SQJ1vZvQ6WZR
              http://profondeemozioni.blogspot.com/

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              • #8
                Esattamente questo, ci sono sfide che vengono affrontate con la giusta preparazione (che non è solo quella personale), e altre che vengono eseguite "alla carlona".
                E' già brutto criticare un sub che è morto li sotto, anche perché non conosciamo l'organizzazione al seguito, ma il fatto che una sfida si sia trasformata in tragedia non è un motivo sufficiente per trattenersi dal sollevare critiche e per definire chi fa queste cose: un incosciente.
                Al Lago di Garda non è il primo che fa questo genere di tuffo (partenza dalla riva con scooter e vai giù fino a 300 metri) e probabilmente si è innescata una specie di sfida tra appassionati... ma come si può pensare di mettersi un reb in spalla e scendere a 300 metri affidandosi solo alla speranza che tutto funzioni come ci si aspetta?
                Poi come diceva rana, se uno fa una stronzata e mette a repentaglio solo la propria incolumità... fatti suoi, ma quando avviene una tragedia, questa lascia sempre uno strascico in tutto la comunità subacquea e relative famiglie perché "un altro sub è morto".

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                • #9
                  npole il tuo pensiero coincide con il mio del primo post, spero che l'articolo abbia qualche lacuna, perché se una persona tenta un tuffo del genere e l'assistenza prevedeva l'uscita a mezzanotte e solo a mezzanotte si sono resi conto che c'era qualcosa che non andava è follia, se qualcosa non va non dico che lo capisci subito ma almeno 6 o 7 ore prima, come minimo si, se non di più, avendo anche un'assistenza minima e non quella descritta da Paolino.
                  Ultima modifica di Mercurio90; 15-10-2018, 17:33.

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                  • #10
                    Ho letto i vostri commenti e sono assolutamente ragionevoli.

                    Io penso che queste persone sapevano benissimo quello che facevano e i rischi.
                    Sapevano che se qualcosa andava storto non avrebbero più rivisto il loro amico, e, il loro amico sapeva benissimo di non poter contare su di loro - sapeva che o andava tutto bene o moriva.

                    Follia - tentare un immersione simile ?
                    Certo che si dal nostro punto di vista (nostro di persone che danno un valore alla vita, che hanno una vita al di la della subacquea).

                    Qui parliamo di persone che non hanno dato un valore alla vita, che l'impresa era più importante del rischio ......

                    Follia, è vero ma lo ha fatto - ed è morto.
                    Qui non ci sono colpevoli - c'è solo il tentativo di dimostrare di poter andare oltre .....

                    Non mi fa pena e non mi fa arrabbiare, se lascia delle persone che gli volevano bene a me dispiace solo per queste persone.
                    Lui ... lui è morto facendo quello che lui ha deciso, inseguendo la sua passione anche se folle.

                    Non giudico, non me ne frega nulla se doveva farlo in modo differente, se, e se, e se ....
                    Tutti i vostri (e i miei) se, persone cosi, li sapevano benissimo.
                    Nonostante tutto lo ha fatto è andata male - punto e basta e la cosa surreale è che non è il primo a tentare immersioni simili, probabilmente neanche l'ultimo.

                    Questo è l'equivalente di chi si butta con la tuta alare e planando a folle velocita sfiora le montagne.
                    Non è anche questa follia ?
                    Anche in questo caso ogni tanto qualcuno si spiaccica su qualche roccia.

                    La sfida estrema è insita in alcuni, come il gioco d'azzardo è la dipendenza di altri, ecc, ecc.

                    Volevano provare l'estremo della subacquea - ci sono riusciti solo che non è andata bene.

                    Cordialmente
                    Rana













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                    • #11
                      Originariamente inviato da RANA Visualizza il messaggio
                      Questo è l'equivalente di chi si butta con la tuta alare e planando a folle velocita sfiora le montagne.
                      Non è anche questa follia ?
                      Anche in questo caso ogni tanto qualcuno si spiaccica su qualche roccia.
                      Il paragone non regge: chi fa sport estremi, cerca di raggiunge nuovi limiti. Come appunto, con la tuta alare , si alza l'asticella della pericolosità per raggiungere un traguardo che non sarebbe possibile raggiungere altrimenti, se non appunto aumentando esponenzialmente il rischio: se vuoi sfiorare i fili d'erba mentre plani, l'unico modo per farlo, è rischiare tanto... non vi sono vie di mezzo. E' folle? Dipende, è certamente una scelta personale, ma di certo non è "stupido".

                      Effettuare invece una immersione che può essere eseguita con una ragionevole sicurezza (o comunque con rischi limitati), fregandosene altamente della preparazione della stessa, non è una sfida: è incoscienza, o meglio è stupidità, perché non ti permette di raggiungere nuovi traguardi, raggiungerai lo stesso traguardo ma rischiando mille volte di più... che senso ha?

                      Allora perché non inventarsi una sfida con salto della sosta di decompressione? Mi prendo 60 minuti di deco.. non faccio la sosta.. e una volta su, grido al mondo: "guardate, ho messo un nuovo record di deco non fatta senza beccarmi una MDD!!!". Tu come mi definiresti? Un folle avventuriero... o un coglione?

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                      • #12
                        Ragazzi a parte tutto su come si poteva fare o no come assistenza ma onestamente in tuffo a330mt se qualcosa va storto ci muori fine.

                        Rana ha ragione in un tuffo del genere puoi contare solo su stessi per 2/3 del tuffo .
                        Onestamente che assistenza vuoi fare a 200 o 300mt....
                        http://profondeemozioni.blogspot.com...V5SQJ1vZvQ6WZR
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                        • #13
                          ​Ciao Npole, massimo rispetto per la tua opinione.


                          Originariamente inviato da npole Visualizza il messaggio
                          Il paragone non regge: chi fa sport estremi, cerca di raggiunge nuovi limiti. Come appunto, con la tuta alare , si alza l'asticella della pericolosità per raggiungere un traguardo che non sarebbe possibile raggiungere altrimenti, se non appunto aumentando esponenzialmente il rischio: se vuoi sfiorare i fili d'erba mentre plani, l'unico modo per farlo, è rischiare tanto... non vi sono vie di mezzo. E' folle? Dipende, è certamente una scelta personale, ma di certo non è "stupido".
                          Senza polemica ma è la stessa cosa.
                          Sfiorare l'erba con la tuta alare non fa certo progredire l'umanità verso chissà quali mete.
                          Un conto se parli delle persone che per prime sono andate sulla luna, l'impresa era eccezionale, veramente un passo avanti per l'umanità.
                          Ma una discesa con la tuta alare ?
                          E' pura follia, giocarsi la vita pensando di controllare forza di gravità, aria, e roccia il tutto a folle velocità.
                          Usa la tuta alare ma nel cielo libero non in mezzo a montagne, al contrario passare in mezzo a rocce con una tuta alare è stupido se diamo valore alla vita.
                          E' altrettanto stupido ai miei occhi di padre - giocarsi la vita cosi, ma comprendo il desiderio di sfida estrema e la scelta di persone che sono diverse da me.

                          Originariamente inviato da npole Visualizza il messaggio
                          Effettuare invece una immersione che può essere eseguita con una ragionevole sicurezza (o comunque con rischi limitati), fregandosene altamente della preparazione della stessa, non è una sfida: è incoscienza, o meglio è stupidità, perché non ti permette di raggiungere nuovi traguardi, raggiungerai lo stesso traguardo ma rischiando mille volte di più... che senso ha?
                          Secondo me ed usando un doveroso condizionale, a queste persone non frega nulla del modo corretto che tu auspichi dovessero usare.
                          A queste persone interessava la sfida.
                          Non condivido la tua idea che queste persone siano impreparate, queste persone sono malate di adrenalina, dipendenti dalla sfida continua.
                          Se voglio volare planando posso farlo mille volte meglio con un aliante, ma, chi decide di indossare una tuta alare e sfrecciare in mezzo alle rocce delle montagne non frega nulla della sicurezza - frega il gesto, la sfida, il coraggio di buttarsi.

                          Originariamente inviato da npole Visualizza il messaggio
                          Allora perché non inventarsi una sfida con salto della sosta di decompressione? Mi prendo 60 minuti di deco.. non faccio la sosta.. e una volta su, grido al mondo: "guardate, ho messo un nuovo record di deco non fatta senza beccarmi una MDD!!!". Tu come mi definiresti? Un folle avventuriero... o un coglione?
                          Probabilmente non mi stupirei se qualcuno lo avesse fatto

                          Crei uno scenario retorico che ha solo una risposta plausibile.

                          Qui ci troviamo davanti a un gesto "sconsiderato" fatto consapevolmente per affrontare una sfida.
                          Sfida persa.

                          Il resto .... il resto sono solo se.


                          Cordialmente
                          Rana


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                          • #14
                            Originariamente inviato da RANA Visualizza il messaggio
                            Qui ci troviamo davanti a un gesto "sconsiderato" fatto consapevolmente per affrontare una sfida.
                            Sfida persa.
                            Torno a domandarti.. anzi a domandarmi: la sfida quale sarebbe? Mica l'ho capito... perché non è raggiungere i 330 metri con uno scooter (come uno si aspetterebbe), ma è: "raggiungere i 300 metri con uno scooter, sperando che tutto vada bene", non è differente da fare una immersione in CCR senza bailout... non è una sfida, è giocare alla roulette russa (che appunto, non c'entra niente con le sfide).
                            Per una discesa in tuta alare non esiste un modo più sicuro di effettuare quelle stesse manovre, nella subacquea la sicurezza esiste, se la ignori sei.. quello che ho scritto sopra, altro che adrenalina.

                            @paolinus: se cadi dalla moto a 300 km/h, la probabilità che ci lasci le penne sono evidentemente alte; ma se cadi senza casco, in t-shirt, pantaloncini e infradito, quella probabilità diventa certezza.

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                            • #15
                              Originariamente inviato da npole Visualizza il messaggio
                              Torno a domandarti.. anzi a domandarmi: la sfida quale sarebbe?
                              .
                              Penso di aver compreso la tua posizione e lungi da me criticarla perché non c'è nulla da criticare.

                              Io penso che questo ha fatto un azzardo consapevole della "c a z z a t a" che stava per fare ma la sfida nel dimostrare di riuscirci lo ha spinto a fare e c'è rimasto.

                              Purtroppo c'è chi ha giocato alla "roulette russa" ed ha esploso il colpo.

                              La discesa con la tuta alare la puoi fare in maniera più sicura > nel cielo libero > ed è già un attività ad alto rischio - se la fai passando attraverso le gole delle montagne e sfiorando l'erba, scusa ma permetti che ai miei occhi, chi lo fa, non è diverso da questo subacqueo.

                              Vedo sempre persone malate di adrenalina che si giocano la vita (premetto: che contenti loro contenti tutti) .

                              Tu al contrario mi sembra (correggimi se sbaglio) che in qualche modo giustifichi chi usa la tuta alare per passare in mezzo alle montagne sfiorando l'erba, questi per te sono atleti estremi che quando ci lasciano la pelle meritano il cordoglio, mentre questo è un "pirla" che se l'è andata a cercare e per tanto non merita cordoglio.

                              Al contrario di te penso che sia stato un buon subacqueo, che ha fatto cose sempre più azzardate è andato sempre bene fino a quando non è riemerso, sapeva quello che faceva e i rischi (punto) ha vissuto ed è morto come piaceva a lui.

                              Cordialmente
                              Rana



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