Apnea e narcosi

Comprimi
X
 
  • Filtro
  • Ora
  • Visualizza
Elimina tutto
nuovi messaggi

  • Apnea e narcosi

    Ciao a tutti, qualcuno è in grado di spiegarmi questo strano fenomeno, che pare si verifichi per alcuni apneisti?
    Come può un apneista soffrire di narcosi se non respira aria a pressione ambiente in profondità e quindi non respira maggiori quantità di azoto?

    Grazie

  • #2
    Il problema non è la narcosi da azoto ma lo svenimento causato dall'anidride carbonica . È questo gas che stimola il respiro . Gli apneisti iperventilano riducendo drasticamente l'anidride carbonica , lo stimolo della respirazione viene a mancare e svengono per mancanza di ossigeno al cervello . Se non sono in superficie o hanno qualcuno che li assiste annegano .

    Commenta


    • #3
      Originariamente inviato da subinconscio Visualizza il messaggio
      Ciao a tutti, qualcuno è in grado di spiegarmi questo strano fenomeno, che pare si verifichi per alcuni apneisti?
      ​Ciao.
      La narcosi colpisce anche gli apneisti:
      http://www.iperbaricobologna.it/2017...uillaume-nery/

      L'apneista, come il subacqueo con le bombole si espone a una pressione ambiente maggiore durante le sue discese.
      Questo causa lo schiacciamento della massa si gas che ha negli alveoli, la quale si conforma alla pressione ambiente diminuendo il proprio volume.
      Il volume perso dal gas (aria) negli alveoli, viene occupato dal riflesso d'immersione conosciuto come "scivolamento ematico" (blood shift).

      Se fino a qui i passaggio sono chiari possiamo dire che la massa di gas (aria), che un apneista ha negli alveoli, è soggetta alla pressione ambiente di conseguenza l'azoto contenuto in essa inizia un processo di saturazione, ovviamente limitato dal tempo di esposizione (breve per un apneista - una manciata di minuti) ma comunque presente.

      Ip penso che, in tuffi particolarmente profondi a 3 cifre (otre i -100 metri), nel sistema nervoso dell'apneista si possa accumulare una massa d'inerte sufficiente a scatenare la narcosi.
      A tutto questo va associato un altro problema che amplifica l'effetto narcotico, l'ipercapnia inevitabile per un apneista.
      L'apneista per sua natura si muove sott'acqua in una condizione via, via ipercapnica.
      La CO2 (biossido di carbonio) prodotta dai processi metabolici del nostro organismo si accumula e dato che:
      la CO2 è circa 30 volte più narcotica rispetto a quanto ci si aspetterebbe dal suo grado di solubilità lipidica, questo perché è un forte irritante del sistema nervoso ne amplifica enormemente gli effetti.

      Riporto l'inizio di quanto c'è scritto nel link che ho postato:
      "La pratica dell’apnea a grande profondità espone gli atleti a numerosi rischi. La concentrazione, la precisione e la preparazione sono fondamentali per affrontare esperienze di questo tipo. Durante le immersioni, superata la distanza dei 100mt sotto la sottile linea di orizzonte del mare, infatti, la mente si confonde e sperimenta delle allucinazioni che il campione francese Guillaume Néry ha provato a trasferire nel video del 2011 “Narcose”."

      https://vimeo.com/95182734

      Originariamente inviato da subinconscio Visualizza il messaggio
      Come può un apneista soffrire di narcosi se non respira aria a pressione ambiente in profondità e quindi non respira maggiori quantità di azoto?
      Non ho una cultura medica tale da poterti dare una spiegazione certa.

      Quello che è certo - la prova è il link che ho postato (penso che quanto scritto nel sito del centro iperbarico di Bologna si accettabile come fonte) è che anche l'apneista è soggetto a narcosi.

      Da qui provo a darti la mia opinione (di cui non sono certo) sul perché avviene.

      Le guaine lipidiche del sistema nervoso sono fortemente vascolarizzate, di fatto fanno parte dei comparti più veloci sia a caricare che a scaricare inerte.
      Questo fa si che loro risentano in pochi secondi dell'aumento di pressione e di conseguenza caricano inerte subito come subito lo rilasciano.
      La "mole" (dove per mole intendo la quantità di molecole di azoto) necessarie a scatenare la narcosi è relativamente piccola ragion per cui anche l'apneista è in grado di caricare sulle sue guaine lipidiche una massa d'inerte in grado di scatenare l'effetto narcotico.

      A questo effetto dell'inerte sulle guaine lipidiche - bisogna aggiungere il fatto, non meno importante, che l'apneista va in ipercapnia ... ecco servita una bella narcosi

      In tuffi più brevi e per profondità minori i tempi di esposizione sono cosi bassi che non c'è fisicamente il tempo per caricare inerte nelle guaine a cui sommare l'effetto della CO2 pertanto non si evincono sintomi.
      Bisogna tenere conto che la narcosi inizia, respirando aria, a una profondità di -30 metri questo vuol dire (per me, poi posso sbagliare) che le guaine lipidiche devono saturarsi almeno alla profondità di -30 metri affinché ci sia disciolto in loro una mole d'inerte tale da iniziare a interferire sulla trasmissione nervosa.
      Un apneista per dare il via a questi processi deve scendere molto in profondità e per tempi non comuni.

      In conclusione nei polmoni di un apneista c'è azoto sufficiente a scatenare narcosi - considerando che il sistema nervoso è molto vascolarizzato e fa parte dei tessuti molto veloci - normalmente un apneista non raggiunge quote e non fa permanenze tali da scatenare il fenomeno ma la narcosi può cogliere anche chi s'immerge in apnea è solo una questione di tempo e profondità.

      Più scendiamo più velocemente assorbiamo inerte, più velocemente carichiamo nelle guaine lipidiche inerte, i cui effetti sono inevitabilmente aumentati dallo stato ipercapnico.

      Cordialmente
      Rana
      Ultima modifica di RANA; 18-12-2017, 17:34.

      Commenta


      • #4
        Ciao, anche io pensavo che la Narcosi potesse essere associata solo alle bombole, invece anche gli apneisti a 3 cifre ci devono fare i conti. Io ho fatto questa scoperta leggendo su internet del nuovo record italiano di apnea no limits di Andrea Zuccari a -185 mt....il suo obbiettivo erano i 200 metri ma ha dovuto fare i conti con uno stato narcotico accentuato dall'utilizzo degli occhialini allagati...Non posso neanche immaginare quali brutti scherzi può fare la mente a quelle quote con gli occhi chiusi, solo, nel buio e silenzio totale.

        Commenta


        • #5
          Ciao, grazie delle risposte.

          Commenta


          • #6
            Aggiungendo qualcosa a quello che ha già scritto rana, nel caso di apnea profonda secondo me la narcosi è maggiormente causata dall accumulo di co2, dato che quest'ultimo gas è molto più narcotico Dell azoto. In più si aggiunge la maggior concentrazione di azoto che si accumula nei lipidi delle cellule cerebrali, ma quest'ultima non è facilmente calcolabile a causa del blood shift, quindi l'aumento della pressione parziale di azoto a livello alveolare non è proporzionale all'aumento della pressione ambientale proprio per il fenomeno del blood shift che previene l'eccessiva compressione dei gas alveolari che provocherebbe il collasso degli alveoli.

            Commenta

            Riguardo all'autore

            Comprimi

            subinconscio Per saperne di più su subinconscio

            Statistiche comunità

            Comprimi

            Attualmente sono connessi 123 utenti. 3 utenti e 120 ospiti.

            Il massimo degli utenti connessi: 1,553 alle 06:45 il 16-01-2023.

            Scubaportal su Facebook

            Comprimi

            Sto operando...
            X