Articolo su barriera corallina in Puglia

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  • Articolo su barriera corallina in Puglia

    Leggo questo articolo su una barriera corallina in Puglia che mi lascia qualche perplessità
    https://www.corriere.it/cronache/19_...2f5b2942.shtml
    Il professor Corriero (Biologia all'università di Bari) ha trovato una barriera corallina a 2,5 km al largo di Monopoli a una profondità di 40 o 50 metri, e secondo la sua ipotesi questa barriera potrebbe essere lunga fino a 200 km.
    La cosa che mi lascia perplesso è che non abbiano mai trovato prima una barriera corallina del genere in un tratto di mare così trafficato anche per la pesca, e a una profondità dove possono immergersi molti sub che hanno brevetti di subacquea tecnica. A maggior ragione se si dovesse scoprire che la barriera è lunga 200 km. Possibile che non se n'è accorto nessuno prima? Non metto in dubbio le affermazioni di un docente universitario ma non capisco come può succedere

  • #2
    Boh... quel video non mi fa vedere cose tanto diverse da quelle che vedevo nelle coste tirreniche...
    ...o la mia memoria è parecchio offuscata dall'età...
    www.filoariannadive.com

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    • #3
      Tiroporto un post di marpola al riguardo

      Ha fatto molto scalpore la notizia riportata ieri da tutti i media e persino da un servizio del TG della Rai riguardo alla scoperta di una meravigliosa “barriera corallina” al largo di Monopoli (BA). :O
      Ebbene, Fabio Russo, un mio amico biologo ha fatto questa doverosa precisazione: «Non ci troviamo al cospetto di una barriera tropicale, non abbiamo a che fare nè con il riscaldamento globale nè con la tropicalizzazione! In Mediterraneo è già segnalata una barriera simile in Croazia. Si tratta di formazioni composte dalla madrepora mediterranea Cladocora caespitosa.»

      La “madrepora a cuscino” (Cladocora caespitosa (Linnaeus, 1758)), conosciuta comunemente anche come “madrepora pagnotta” per la tipica forma delle sue colonie, è una madrepora della classe Hexacorallia.
      Polipi di colore granata chiaro, di circa 5 millimetri di diametro che formano colonie a forma di cuscino, in simbiosi con le alghe Zooxanthella. Produce depositi di carbonato di calcio con cui forma le teche calcaree in cui vive.
      È la madrepora più grande del Mar Mediterraneo, poiché può raggiungere anche i 50 centimetri di diametro.
      Si tratta di una specie endemica del Mediterraneo, dove è segnalata già dal Pliocene superiore.
      E’ comune su fondali rocciosi, da pochi metri fino a 60 metri di profondità.
      Nel lago marino Veliko Jezero, all'interno della riserva naturale dell'isola di Mèleda in Croazia, è segnalata la presenza di una piccola “barriera corallina” costituita da Cladocora caespitosa. Fino alla scoperta della barriera in Puglia si trattava dell'unico vero caso di reef corallino presente in Mediterraneo.

      Tonnetto
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      • #4
        I titoloni dei giornali ovviamente sono fatti per attirare gli stolti ...

        http://www.nationalgeographic.it/amb...raneo-4335278/

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        • #5
          Soliti pennivendoli ignoranti. Normale coralligeno mediterraneo e madrepore di acque fredde.
          www.liberisub.it

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          • #6
            in effetti, pure a Villefranche (Nizza) vedo fondale piuttosto simile... escludendo i coralli di dimensione più grande, per cui bisogna scendere parecchio... ma di corallo ne vedo già a 18 metri...

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            • #7
              In linea di massima la "scoperta" consisterebbe nel fatto che c'è più corallo di quello che magari si aspettavano e in questo senso può essere definita una "barriera" corallina, per il resto mi pare che sia qualcosa di già visto altrove. Dubito fortemente che tra i pescatori della zona non se ne fosse ancora accorto nessuno, probabile magari che non avessero una percezione esatta di quanto era grande. Comunque mi incuriosisce questo luogo chi sa se ci si può fare immersioni e che cosa si vedrebbe

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              • #8
                Credo che la "scoperta" si riferisca al fatto che prima non si conoscesse la morfologia del fondale e non la straordinarietà dell'ubicazione di quelle formazioni, che immagino siano presenti in molti altri luoghi del Mediterraneo e ancora non "scoperte".
                Reputo l'identificazione comunque importante ai fini della preservazione: in Italia la differenza dei fondali (come presenza di flora e fauna) tra zone protette e aperta alla pesca è incredibile, è come passare dalla foresta amazzonica al deserto, basta farsi un giro nello stesso pezzo di mare e entrare in una AMP, è come varcare un portale.
                Ben vengano quindi nuove aree protette.

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                • #9
                  Anche Massimo Boyer , ha dato il suo parere .
                  https://www.scubaportal.it/la-barrie...-monopoli.html
                  Buona lettura

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