Roma, 5 giugno 2017 - "Leffetto dei cambiamenti climatici sul Mediterraneo, area climaticamente sensibile, sarà particolarmente robusto. Essenzialmente si sposterà un po più a Nord il limite dellarea climatica subtropicale, e questo vuol dire che avremo un aumento generalizzato delle temperature al suolo, che sarà più marcato in estate, e si accompagnerà a una riduzione delle precipitazioni.
Per uno scenario medio parliamo di un aumento tra i 3 e i 4 gradi e una diminuzione del 15-20% delle precipitazioni.
Quindi, importante". Così Antonio Navarra, climatologo, presidente del Cmcc, il Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici.
Perché il Mediterraneo è una area così sensibile ai cambiamenti climatici?
"Perché il Mediterraneo è una regione di confine anche da un punto di vista meteorologico, perché si trova sul bordo tra la zona subtropicale e quella temperata delle medie latitudini.
Questo bordo non è fisso, ma oscilla nelle stagioni: durante lestate larea del mediterraneo è sostanzialmente sotto linfluenza dellarea subtropicale, mentre dinverno ci troviamo sotto linfluenza dellarea delle medie latitudini, quindi con lafflusso di perturbazioni che portano precipitazioni, essenziali per garantirci disponibilità di acqua. Lessere influenzati da due regimi diversi fa sì che il clima del Mediterraneo sia così piacevole".
Ma cè un rischio...
"Se questa zona di confine si sposta, poniamo, di qualche centinaio o migliaio chilometri cambia molto.
Per usare una metafora, potremmo dire che stare sul bordo di un burrone climatico dà una splendida vista, ma significa anche che un piccolo passo può avere conseguenze drammatiche.
Questo è il motivo della vulnerabilità particolare del Mediterraneo, che già è una area sotto stress soprattutto per quanto riguarda la disponibilità di acqua: è al limite".
Quali ricerche avete fatto per comprendere la risposta del sistema climatico mediterraneo allaumento del gas serra?
"Al Cmcc, dintesa con lOrganizzazione meteorologica mondiale, abbiamo lavorato utilizzando modelli numerici con i quali abbiamo fatto una serie di scenari, che differiscono a seconda della quantità di gas serra che immetteremo in atmosfera. Gli scenari sono al 2100".
La presenza, di diversi scenari significa che dipenderà da noi lentità del cambiamento?
"Certo, più immetteremo gas serra, più forti saranno i cambiamenti. In ultima analisi dipende dalle scelte politiche, economiche e sociali che le nostre società faranno".
Quale è il margine di incertezza?
"Che si vada verso un riscaldamento, non vi sono dubbi, sullentità cè un margine abbastanza ampio, il che non è necessariamente una buona notizia perché la riduzione delle precipitazioni che mediamente stimiamo sarà del 15-20% potrebbe essere del 5% ma anche del 35%, e scommettere sul livello inferiore è una scommessa molto rischiosa".
Come giudica quindi la situazione?
"Abbiamo di fronte un problema serio, che va valutato in maniera seria perché abbiamo di fronte il rischio concreto di modificazioni del clima che possono avere un impatto pesante sul ciclo idrologico, sugli ecosistemi e sulle attività umane. Oltretutto limpatto varierà anche a seconda del livello di sviluppo delle società: nel caso di Paesi meno avanzati e con meno risorse per adattarsi al cambiamento climatico, la risposta potrebbe essere un aumento delle migrazioni".
#WorldEnvironmentDay #WithNature
http://www.quotidiano.net/cronaca/gi...ente-1.3175652
Per uno scenario medio parliamo di un aumento tra i 3 e i 4 gradi e una diminuzione del 15-20% delle precipitazioni.
Quindi, importante". Così Antonio Navarra, climatologo, presidente del Cmcc, il Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici.
Perché il Mediterraneo è una area così sensibile ai cambiamenti climatici?
"Perché il Mediterraneo è una regione di confine anche da un punto di vista meteorologico, perché si trova sul bordo tra la zona subtropicale e quella temperata delle medie latitudini.
Questo bordo non è fisso, ma oscilla nelle stagioni: durante lestate larea del mediterraneo è sostanzialmente sotto linfluenza dellarea subtropicale, mentre dinverno ci troviamo sotto linfluenza dellarea delle medie latitudini, quindi con lafflusso di perturbazioni che portano precipitazioni, essenziali per garantirci disponibilità di acqua. Lessere influenzati da due regimi diversi fa sì che il clima del Mediterraneo sia così piacevole".
Ma cè un rischio...
"Se questa zona di confine si sposta, poniamo, di qualche centinaio o migliaio chilometri cambia molto.
Per usare una metafora, potremmo dire che stare sul bordo di un burrone climatico dà una splendida vista, ma significa anche che un piccolo passo può avere conseguenze drammatiche.
Questo è il motivo della vulnerabilità particolare del Mediterraneo, che già è una area sotto stress soprattutto per quanto riguarda la disponibilità di acqua: è al limite".
Quali ricerche avete fatto per comprendere la risposta del sistema climatico mediterraneo allaumento del gas serra?
"Al Cmcc, dintesa con lOrganizzazione meteorologica mondiale, abbiamo lavorato utilizzando modelli numerici con i quali abbiamo fatto una serie di scenari, che differiscono a seconda della quantità di gas serra che immetteremo in atmosfera. Gli scenari sono al 2100".
La presenza, di diversi scenari significa che dipenderà da noi lentità del cambiamento?
"Certo, più immetteremo gas serra, più forti saranno i cambiamenti. In ultima analisi dipende dalle scelte politiche, economiche e sociali che le nostre società faranno".
Quale è il margine di incertezza?
"Che si vada verso un riscaldamento, non vi sono dubbi, sullentità cè un margine abbastanza ampio, il che non è necessariamente una buona notizia perché la riduzione delle precipitazioni che mediamente stimiamo sarà del 15-20% potrebbe essere del 5% ma anche del 35%, e scommettere sul livello inferiore è una scommessa molto rischiosa".
Come giudica quindi la situazione?
"Abbiamo di fronte un problema serio, che va valutato in maniera seria perché abbiamo di fronte il rischio concreto di modificazioni del clima che possono avere un impatto pesante sul ciclo idrologico, sugli ecosistemi e sulle attività umane. Oltretutto limpatto varierà anche a seconda del livello di sviluppo delle società: nel caso di Paesi meno avanzati e con meno risorse per adattarsi al cambiamento climatico, la risposta potrebbe essere un aumento delle migrazioni".
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