Pescasub , travolto da barca

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    CECINA. «Sono un miracolato, perché di solito quando si viene investiti da una barca non si esce vivi. Ecco perché voglio lanciare un appello a chi guida imbarcazioni a fare davvero attenzione, le eliche sono pericolose». Federico Manzi, 50 anni, è un sub esperto. È iscritto al circolo sub Nettuno di Marina di Cecina e da 35 anni fa immersioni. «Sono un professionista – dice l’uomo, che abita a Casale – conosco le regole del mare e le rispetto». Domenica scorsa all’alba Manzi è uscito dal porto di Cecina a bordo di un gommone. Con lui c’era l’amico Pierluigi Orbicciani, anche lui sub esperto. I due si sono diretti oltre le secche di Vada. «Conoscendo bene il mare – dice Manzi – evitiamo di tuffarci nelle acque intorno ai porti e al faro di Vada, che oltretutto nei giorni di festa è meta di turisti che giustamente attraccano le imbarcazioni». Manzi e l’amico si dirigono al largo, in una zona dove spesso si immergono per pescare. «Ci siamo fermati 3 chilometri a ovest rispetto al faro – racconta il sub – dove il fondale è di circa 20 metri. È una zona che conosciamo, tra l’altro essendo al largo lì non transitano molte imbarcazioni e quelle che passano sono guidate da persone esperte». Fatto sta che Manzi, quando era in mare e stava per immergersi, è stato travolto da un’imbarcazione. E, visto come sono andate le cose, assicura di essere vivo per miracolo.

    «Erano circa le 9 - ricorda - e io ero a galla e mi ventilavo in attesa di effettuare una immersione. Tra l’altro avevo a venti metri la regolare boa che segnala un sub e a un centinaio di metri c’era il nostro gommone, anche quello con l’apposita boa di segnalazione». Insomma, il sub pescatore garantisce di aver seguito tutte le norme previste per le immersioni. «Una barca mi ha preso in pieno - dice Manzi - , probabilmente chi la guidava non mi ha visto, ma certo stava andando a forte velocità. Deve avermi urtato con lo scafo sulla spalla e sul collo, e in questo modo deve avermi leggermente allontanato. A quel punto con l’elica mi ha preso il gomito, lacerando la muta e facendomi una ferita profonda fino all’osso, e poi ha letteralmente frantumato il fucile che avevo in mano». L’uomo ce l’ha fatta comunque a alzare la testa dall’acqua. «Nonostante fossi sotto choc - racconta il sub - ho guardato verso la barca, uno scafo di circa 7 o 8 metri di colore bianco con strisce blu, e ho urlato contro chi guidava. Gli ho fatto anche un cenno con la mano, e lui ha come ricambiato con un gesto di saluto e poi se n’è andato a tutta velocità, senza fermarsi a darmi soccorso». Manzi si è reso conto di essere stato ferito al braccio destro e di non poter nuotare, e ha cominciato a chiamare chiedendo aiuto. «Nella zona - ricorda - stava passando un turista che mi ha aiutato, facendomi salire a bordo della sua barca e portandomi al nostro gommone. Poi siano tornati al porto e andati al pronto soccorso». Il personale sanitario ha rilevato una ferita profonda al gomito, suturata con dieci punti, oltre che gravi contusioni. Lunedì il sub è andato a presentare denuncia contro ignoti al comando dei carabinieri di Cecina. Ma quel che più gli sta a cuore è sensibilizzare i cittadini, chi guida imbarcazioni e chi fa immersioni. «A me è andata bene - termina - perché la barca e l’elica mi hanno colpito di lato. Se la barca fosse stata perpendicolare al mio corpo non avrei avuto scampo. Chiedo a chi frequenta il mare di prestare attenzione, e di seguire le regole, per evitare tragedie».
    Manzi è un esperto di immersioni e lancia un appello a chi guida imbarcazioni «Sono un miracolato, non si è neppure fermato a soccorrermi»

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