mares acquista revo rebreather: più meglio o più peggio?

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  • ci sono molti esempi di grandi subacquei che erano predisposti preparati esperti e che avevano le conoscenze necessarie che hanno, purtroppo, tirato la zampetta, perché dimentichi dell'essere in un elemento non loro......quando succedono questi eventi subito ci si chiede perché e percome, mille sono le possibilità che portano alle uniche due possibili risposte....l'imprevedibile e la dimenticanza...
    ......lasciami l'orgoglio di essere solo un uomo...

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    • Originariamente inviato da cesare Visualizza il messaggio
      ci sono molti esempi di grandi subacquei che erano predisposti preparati esperti e che avevano le conoscenze necessarie che hanno, purtroppo, tirato la zampetta, perché dimentichi dell'essere in un elemento non loro......quando succedono questi eventi subito ci si chiede perché e percome, mille sono le possibilità che portano alle uniche due possibili risposte....l'imprevedibile e la dimenticanza...

      non metto becco nella questione reb ca mares e tutto il resto della discussione, sono un novello e non saprei che dire.
      essendo un pilota di aerei posso entrare nel merito dell'elemento non nostro e principali cause di incidente. di solito gli incidenti avvengono in due grandi fasce, all'inizio quando si è inesperti o quando la macchina che si usa è nuova e ci possono essere difetti di progettazione o costruzione, in qesto caso conta un buon addestramento e un'attrezzatura collaudata o revisionata da gente competente, ma la stragrande maggioranza degli incidenti capitano nella fase di sicurezza (in aereo diciamo dalle 500 alle 1000 ore di volo, ma dipende da quanto si sente superman il soggetto e dalla quantità di gnocca su cui si vuole far colpo) quando ormai si è sicuri di sapere tutto e di essere pronti a tutto, quando le cose si fanno alla leggera perché "tanto non capita niente". penso che anche nella subacquea ci siano le stesse dinamiche e cause di incidente, quindi è sempre meglio diffidare dei grandi perché spesso e volentieri sono i primi a cacciarsi nei guai per colpa della loro troppa sicurezza.

      adesso chiedo a voi esperti, perché la subacquea tecnica si differenzia dalla ricreativa solo per la quota a cui si va? nel senso, se mi piacciono i relitti e ce n'è uno a 60m, se sono qualificato e me lo voglio andare a vedere solo perché mi va non è un'immersione ricreativa? a immersione tecnica fa venire in mente il saldatore sub o comunque qualcuno che sta facendo un'immersione per lavoro...

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      • dea90

        Condivido le tue argomentazioni.
        Per quanto riguarda la attrezzatura l' approccio alla manutenzione o sostituzione di tipo aeronautico si applica perfettamente alla subacquea
        Per quanto riguarda la possibile troppa sicurezza legata alla esperienza e la definizione "immersione ricreativa" con me sfondi una porta aperta.
        Ciao
        Paolo
        Paolo

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        • @Dea90: le definizioni tecnica e ricreativa sono di solito associate alle diverse tecniche ed attrezzature utilizzate durante le prime rispetto alle seconde. Le immersioni di lavoro, se svolte da OTS non rientrano in nessuna delle due; anche la guida in mar Rosso lavora, ma fa immersioni - di solito - ricreative.
          Niente di quello che ho scritto è vero, sono uno che dice sempre bugie.

          cit: "meno male che c'e' qualcuno che ha la scienza e sa come van fatte le cose..."

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          • Originariamente inviato da dea90 Visualizza il messaggio
            adesso chiedo a voi esperti, perché la subacquea tecnica si differenzia dalla ricreativa solo per la quota a cui si va? nel senso, se mi piacciono i relitti e ce n'è uno a 60m, se sono qualificato e me lo voglio andare a vedere solo perché mi va non è un'immersione ricreativa? a immersione tecnica fa venire in mente il saldatore sub o comunque qualcuno che sta facendo un'immersione per lavoro...
            @Cesare.
            Grazie Cesare per la spiegazione, per certi versi la condivido, anche se non riesco a ricondurre tutto dentro questo schema.

            Dea90, penso che all'interno di interventi come il tuo, quello di Cesare e gli altri vada ricercato le criticità uomo macchina del sistema Reb.
            Non entro più in merito alla discussione perché non avendo esperienza nel Reb strumentalizzerei le risposte per avallare i miei convincimenti e questo non è corretto da parte mia per cui lascio scorrere la discussione leggendo senza intervenire quanti, come te hanno voglia di scrivere la loro esperienza, opinione ecc, ecc.

            Mi permetto di rispondere a questo OT.
            Tutta l'attività subacquea è ludica se escludiamo gli O.T.S. (Operatori tecnici Subacquei) quei subacquei che operano come tecnici specializzati in lavori subacquei.

            Ovviamente una premessa, la distinzione è necessaria ai fini di dare un ordine formale, didattico, e come tutte le classificazioni difficilmente riescono a contenere ogni aspetto e situazione.
            Cosi la classificazione dell'attività subacquea presenta diversi casi che si sovrappongono di cui è difficile dire se è bianco, verde o giallo.

            Ma andiamo avanti.
            Una classificazione ormai accettata a livello generale differenzia la subacquea in:

            Ricreativa: Immersioni che non presentano l'obbligo di effettuare tappe di decompressione (attenzione non ci sono immersioni senza decompressione, quelle ricreative come decompressione hanno solo il rispetto della velocità di risalita) a profondità in cui non si manifesta il problema narcosi (ovviamente si parla di aria, ergo entro un massimo di -30 metri).
            Ricapitolando in curva di sicurezza entro 30 metri, sono le immersioni per tutto in quella subacquea nata dal concetto di "facile e per tutti".

            Avanzata: Parliamo di una nicchia d'immersioni amata e contestata ... contestata ma svolta dalla maggior parte dei subacquei ecc, ecc.
            Immersioni in aria profonda dove si esce dalla curva di sicurezza e si scende a quote narcotiche (ergo oltre i -30 metri).
            Ricapitolando, in aria, fuori curva e oltre -30 metri (il limite massimo è ancora oggetto di accese diatribe, per la mia federazione è -60 metri limite oltre il quale si supera la Pp di O2 consentita, per altri -50 e altri ancora -40).

            Tecnica: immersioni in miscela che formalmente non prevedono limiti di decompressione e di profondità.
            Ricapitolando uso di miscele a base di elio (trimix) senza alcun limite anche se poi anche questo non è del tutto vero in quanto la subacquea tecnica ha delle sua fasce, vedi trimix normossico e trimix ipossico.

            Non è quindi una classificazione basata sul fine, ludico o meno ma sulla tecnica impiegata.

            Ovviamente l'ambiente ricreativo è confinato a quote e situazioni più facilmente gestibili - questo non vuol dire che non presentano i pericoli - no di certo ma sicuramente è più facile gestirli.
            Se usciamo dal ricreativo o nell'avanzato (aria) o nel tecnico (trimix) più accediamo a quote importanti e con esse anche a situazioni più difficili da gestire se qualcosa non va nel verso giusto.

            Nel tuo esempio un immersione su un relitto a -60 metri svolto in aria è un immersione avanzata, se volto in trimix è tecnica.
            Molti considerano comunque un immersione a -60 metri in aria tecnica ma per me sbagliano termine, in quanto l'immersione profonda in aria è un attività a se diversa dall'immersione in trimix.
            Comunque sia riamane un immersione ludica.

            L'uso stesso delle miscele nitrox rende sovrapposti i confini di questa tassonomia delle immersioni.
            Il nitrox 50 usato in decompressione è un uso proprio delle immersioni avanzate e tecniche non certo ricreative.
            Il nitrox 32 - 36 usato nei diving nella bombola principale come miscela di fondo se in curva è un uso ricreativo della miscela nitrox.

            Spero di aver risposto alla tua domanda.

            Estendendo un po il discorso le guide e i centri immersione sono figure ibride, lavorano sempre nel ludico ma sono professionisti.
            La stessa cosa gli istruttori.

            Poi ci sono i subacquei che s'immergono nelle caverne, per ricerche scientifiche, biologiche ambientali, non sono O.T.S. provengono dal mondo ludico a cui appartengono le tecniche ma possono essere professionisti a tutti gli effetti.

            Gli O.T.S. si differenziano in quanto il loro è considerato ambiente di lavoro, soggetto a tutte le norme del settore in termini di sicurezza.
            L'O.T.S. è un vero e proprio (passami il termine) "operaio" subacqueo, non gestisce la decompressione, non è autonomo, ma sfrutta tutta una serie di infrastrutture volte a garantire la sicurezza.
            Tecniche e attrezzature sono totalmente differenti.

            Cordialmente
            Rana

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