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  • #31
    Originariamente inviato da RANA Visualizza il messaggio
    Sopra al 50%, che nella mia esperienza vuol dire ossigeno "puro", il discorso cambia radicalmente e posso citare manometri che sono deflagrati ecc, ecc.
    In questo caso (O2 100%) il rispetto delle attrezzature ossigeno compatibili e della loro necessaria pulizia, attenzione ecc, ecc è per me fondamentale ai fini di garantire la sicurezza.
    Tutto vero, giusto una precisazione: Teniamo a mente che vale anche il contrario. Cioé, attrezzatura O2 compatibile, non correttamente manutenuta, magari sporca di grasso, e/o usato per per respirare l'aria della peggior specie, se riutilizzata per ossigeno puro, può avere problemi dello stesso tipo.

    Il punto è quello citato da reato cioé che la normativa, viste le esigenze pratiche delle miscele iper-ossiginate, e visto gli studi certificati riguardanti i test EAN40, dovrebbe poter prevedere una certificazione intermedia.

    Tonnetto

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    • #32
      Ciao Tonnetto.

      Originariamente inviato da Tonnetto Visualizza il messaggio
      Tutto vero, giusto una precisazione: Teniamo a mente che vale anche il contrario. Cioé, attrezzatura O2 compatibile, non correttamente manutenuta, magari sporca di grasso, e/o usato per per respirare l'aria della peggior specie, se riutilizzata per ossigeno puro, può avere problemi dello stesso tipo.
      Assolutamente d'accordo.

      Qui non si tratta di norme scritte ma di buon senso, un discorso che chi ha fatto il corso nitrox dovrebbe sapere benissimo.

      Affinché un'attrezzatura, come un erogatore, sia ossigeno compatibile, ossia possa gestire l'ossigeno puro (gas molto particolare perché è il comburente per eccellenza) non basta che l'attrezzatura sia costruita con materiali inerti al contatto con l'ossigeno, ma bisogna anche garantire che quell'attrezzatura sia priva di particelle inquinanti che potrebbero reagire con l'ossigeno.
      Di fatto deve essere costruita in materiali ossigeno compatibili e pulita da qualsiasi particella che non sia ossigeno compatibile.

      L'erogatore ossigeno compatibile si potrebbe "sporcare", per esempio quando viene collegato ad una bombola caricata ad aria.
      Le bombole caricate ad aria possono comunque contenere particelle di olio lubrificante, quasi tutti i compressori che si usano per comprimere aria nelle bombole lavorano a bagno d'olio e nel comprimere per quanto le fasce siano efficiente una piccola quantità di olio passa, per questo ci sono diversi filtri atti a bloccare queste particelle (il filtro meccanico che funziona con la forza centrifuga e quello a setaccio con i carboni attivi) ma nonostante tutto questo una piccola parte di olio passa o potrebbe passare nella bombola e dalla bombola nell'erogatore sporcandolo.

      Io ritengo buona norma avere un gruppo erogatore (primo stadio - secondo stadio, manometro e fruste di collegamento) ossigeno compatibile da dedicare esclusivamente all'uso nelle bombole di O2 al 100%.

      Personalmente non ritengo che l'erogatore ossigeno compatibile si sporchi se collegato ad una bombola di fase contenente ean 50, ma il pericolo di qualche manovra disinvolta che inquini la bombola per quanto piccolo c'è.
      Normalmente per produrre ean50 per travaso un buon centro di ricarica usa le bombole di ossigeno ed un booster per poi rabboccare il tutto con aria compressa tramite un compressore oil free ossia che non usa olio lubrificante.
      In questo processo dando per scontato che la bombola di fase sia pulita in quanto dedicata a questo uso, l'erogatore dovrebbe essere al riparo.

      Nela mia esperienza, o meglio quando sono venuto a sapere di incidenti inerenti all'ossigeno l'incriminato era sempre (nella mia esperienza) il manometro.
      E' il manometro che tende a deflagrare (esplodere per una rapida combustione al suo interno) penso nella mia ignoranza che questo sia dovuto al fatto che i manometri subacquei lavorano sfruttando il tubo di Bourdon, un tubicino chiuso all'estremità a forma di ricciolo (spirale).
      Il tubo di Bourdon da un lato entra il gas in pressione che non potendo uscire (l'altra estremità è sigillata) scarica la pressione sulle pareti del tubicino ma avendo forma di spirale avremo che la superficie all'interno della spirale sia leggermente più piccola della superficie all'esterno della spirale e questa differenza crea il movimento che aziona la lancetta dello strumento a seconda della pressione.
      Il problema che nel tubo di Bourdon, secondo me con il tempo si accumulano particelle inquinanti fino al punto di creare una massa critica che magari complice un'apertura un po troppo rapida del rubinetto avviene quello che si chiama innesco adiabatico, avviene la combustione rapida ed il manometro va in pezzi.

      Originariamente inviato da Tonnetto Visualizza il messaggio
      Il punto è quello citato da reato cioé che la normativa, viste le esigenze pratiche delle miscele iper-ossiginate, e visto gli studi certificati riguardanti i test EAN40, dovrebbe poter prevedere una certificazione intermedia.
      Non mi addentro nelle certificazioni, queste spesso devono coprire un ventaglio di situazioni che a volte esulano dalla subacquea propriamente considerata dando vita a normative che mal si adattano alla realtà del fare.
      Ma questa è solo una mia opinione.

      Io penso che con il buon senso ed un minimo di attenzione, sapendo alcuni concetti di base si possono evitare i problemi fermo restando che quando si collega un erogatore ad una bombola di ossigeno per quanto bravi siamo stati il manometro potrebbe comunque andare in pezzi, pertanto sarebbe auspicabile che il subacqueo metta sempre in atto comportamenti prudenziali in tal senso:

      - Girare in basso verso il pavimento il manometro.
      - Aprire sempre con grazia la bombola, mai di colpo.

      Cordialmente
      Rana

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