Computer multimiscela si o no

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  • Originariamente inviato da Mercurio90 Visualizza il messaggio

    HLplanner...con conservativismo 1...io scendo a velocità normale su quote oltre i 40 mt...entro i 40 capita di scendere abbastanza veloce...però ho notato che se continuo veloce recupero 30/40 secondi in discesa ma perdo 2 minuti per recuperare dal gong...

    Io nel fine settimana ho fatto un paio di tuffi ricreativi, ma con la testa sono al tuffo che devo fare venerdì.

    EAN40 per motivi logistici....io generalmente uso spesso il 50.

    Per le tabelle U.S. NAVY di sicuro non sono ne superman ne ho un fisico da silfide...buono a sapersi però che in caso di emergenza si può venire fuori in tempi umani.

    P.s. se avrai voglia di raccontare del tuo tuffo io sono tutto orecchi, anzi tutto occhi per leggere del tuo tuffo

    Quel programma lo puoi mettere in soffitta, se non hai sbagliato tu nell'adoperarlo. Cosa intendi per velocità normale e per abbastanza veloce ? Lo vedi anche tu che dopo perdi per "recuperare dal gong", come ti dicevo oggi, meglio perdere un minuto nella discesa che restare rintronato dopo ( in aria profonda... in trimix ovviamente tutto l'opposto ). Un tempo si scendeva a 40/60 metri al minuto e c'era qualche corallaro che sfiorava i 100 ... ma è ormai da un bel po' d'anni che è risaputo e assodato che in aria non bisognerebbe superare i 23 metri al minuto di velocità di discesa, meglio se non si superano i 20. Dai retta a me ... non superare i 15/16 metri al minuto ( di media...) se vai fondo in aria e poi pensi di restarci per dei tempi importanti.
    I primi 20/30 metri sono i più critici , perchè è "facile" fiondarsi giù all'inizio, ma poi subentra il freddo, la scarsa visibilità, il disorientamento nel blu e arriva la botta di "narcosi", che arriva sempre "in ritardo" rispetto alla pressione relativa assoluta. Se si va giù "piano" nei primi 30 metri e ci si "ambienta", poi si può "accelerare" la discesa.

    E' giusto che tu abbia la testa all'immersione che devi fare venerdì, perchè non è uno scherzo, io non so quanto consumi, con che attrezzatura e configurazione vai, avrai fatto i tuoi conti ...

    Le tabelle U.S. Navy standard sono superate e sono in giro da fin troppo tempo, ma è chiaro che se sei nella merda, sapere di "poter uscire" in un certo tempo ... diciamo che potrebbero servirti solo se hai avuto un problema o non hai calcolato bene i consumi o hai "tirato" troppo il tuffo: per fare 30minuti a 53 metri ti servono come minimo 6.000 litri di aria ( meglio sarebbe un + 25%= 7.500 litri ) se consumi una media di 20 litri al minuto (non so se usi stagna, penso di si, e quanto consumi ) , se non c'è corrente e non ti affatichi sul fondo, in caso contrario i 25 litri al minuto sono dietro la porta ... 6.000 litri ti basterebbero appena per fare il tempo di fondo e poi risalire e fare tutta la deco in aria, sempre parlando delle U.S. Navy. E' vero che non sarai da solo e che avrai le deco appresso e una barca sopra la testa, ma dovresti essere sempre autosufficiente per quanto riguarda il gas e considerare sempre che puoi "perdere" entrambe le decomprssive ( sfiga spaziale, lo so, ma può capitare e comunque lo devi mettere in preventivo).
    Considerando che le suddette tabelle non sono un segreto militare, eccotele, a tuo rischio e pericolo: ( arrotondata in metri e al minuto successivo, visto che prevedevano un risalita a 10mt/min )

    52 30 30
    9 4 39
    6 13 53
    3 26 80
    0 83

    55 30 30
    9 6 41
    6 17 59
    3 27 88
    0 91

    Per quanto riguarda il mio tuffo, niente dechè e non perchè voglio fare il prezioso, dovevo cercare "qualcosa" che sapevo esserci, ma non mi riocrdavo più esattamente la quota e il punto esatto, trovata e girato lì intorno per essere certo di ritornarci preciso. fatta in aria per scelta pratica, non ultima la possibiltà di dover velocizzare i primi 20 metri di risalita e il carattere "esplorativo" del tuffo con profilo a dente di sega. fatto 62 di massima, 57 di minima.

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    • Originariamente inviato da pirla di turno Visualizza il messaggio


      Quel programma lo puoi mettere in soffitta, se non hai sbagliato tu nell'adoperarlo. Cosa intendi per velocità normale e per abbastanza veloce ? Lo vedi anche tu che dopo perdi per "recuperare dal gong", come ti dicevo oggi, meglio perdere un minuto nella discesa che restare rintronato dopo ( in aria profonda... in trimix ovviamente tutto l'opposto ). Un tempo si scendeva a 40/60 metri al minuto e c'era qualche corallaro che sfiorava i 100 ... ma è ormai da un bel po' d'anni che è risaputo e assodato che in aria non bisognerebbe superare i 23 metri al minuto di velocità di discesa, meglio se non si superano i 20. Dai retta a me ... non superare i 15/16 metri al minuto ( di media...) se vai fondo in aria e poi pensi di restarci per dei tempi importanti.
      I primi 20/30 metri sono i più critici , perchè è "facile" fiondarsi giù all'inizio, ma poi subentra il freddo, la scarsa visibilità, il disorientamento nel blu e arriva la botta di "narcosi", che arriva sempre "in ritardo" rispetto alla pressione relativa assoluta. Se si va giù "piano" nei primi 30 metri e ci si "ambienta", poi si può "accelerare" la discesa.

      E' giusto che tu abbia la testa all'immersione che devi fare venerdì, perchè non è uno scherzo, io non so quanto consumi, con che attrezzatura e configurazione vai, avrai fatto i tuoi conti ...

      Le tabelle U.S. Navy standard sono superate e sono in giro da fin troppo tempo, ma è chiaro che se sei nella merda, sapere di "poter uscire" in un certo tempo ... diciamo che potrebbero servirti solo se hai avuto un problema o non hai calcolato bene i consumi o hai "tirato" troppo il tuffo: per fare 30minuti a 53 metri ti servono come minimo 6.000 litri di aria ( meglio sarebbe un + 25%= 7.500 litri ) se consumi una media di 20 litri al minuto (non so se usi stagna, penso di si, e quanto consumi ) , se non c'è corrente e non ti affatichi sul fondo, in caso contrario i 25 litri al minuto sono dietro la porta ... 6.000 litri ti basterebbero appena per fare il tempo di fondo e poi risalire e fare tutta la deco in aria, sempre parlando delle U.S. Navy. E' vero che non sarai da solo e che avrai le deco appresso e una barca sopra la testa, ma dovresti essere sempre autosufficiente per quanto riguarda il gas e considerare sempre che puoi "perdere" entrambe le decomprssive ( sfiga spaziale, lo so, ma può capitare e comunque lo devi mettere in preventivo).
      Considerando che le suddette tabelle non sono un segreto militare, eccotele, a tuo rischio e pericolo: ( arrotondata in metri e al minuto successivo, visto che prevedevano un risalita a 10mt/min )

      52 30 30
      9 4 39
      6 13 53
      3 26 80
      0 83

      55 30 30
      9 6 41
      6 17 59
      3 27 88
      0 91

      Per quanto riguarda il mio tuffo, niente dechè e non perchè voglio fare il prezioso, dovevo cercare "qualcosa" che sapevo esserci, ma non mi riocrdavo più esattamente la quota e il punto esatto, trovata e girato lì intorno per essere certo di ritornarci preciso. fatta in aria per scelta pratica, non ultima la possibiltà di dover velocizzare i primi 20 metri di risalita e il carattere "esplorativo" del tuffo con profilo a dente di sega. fatto 62 di massima, 57 di minima.
      Provo a rispondere ad un pò delle tue domande...io scendo con il 12+12 a 230 bar...come decompressive ho una 10 litri in alluminio (una catalina 220 bar un pochino negativa) e una S40 per l'ossigeno. Uso una stagna in trilaminato, la carico con l'aria del bibo...come gav ho un area51 della audaxpro...come consumi non sono messo male...sul fondo ho una media di 15 litri al minuto...in deco salgo a 17 litri al minuto, non so perché in deco consumo di più forse perché faccio sempre deco in libera con ampi margini con il gas, psicologicamente sono tranquillo e non controllo la respirazione (con controllo la respirazione non intendo che faccio apnee, però mi sono reso conto dall'audio dei video che giro che ho una respirazione non ritmata...invece nella fase di fondo sono super concentrato e ho una respirazione molto lenta con atti respiratori prolungati )

      Come velocità di discesa normale intendo 20/22 mt/min....quando scendo in configurazione ricreativa a quote entro i 40 mt scendo anche a punte di 35/40 mt al minuto, capita di fare la capriola come nell'apnea e scendere con una buona pinneggiata. Però da poco sono sceso veloce sino ai 50 mt e appena arrivato ho avvertito un pò di narcosi, che mi ha sballato un pochino, facendomi consumare tantissimo i primi 5 minuti, salvo poi recuperare nel resto del tuffo.

      Poi nella mia pianificazione considero anche con chi scendo, personalmente scendere con i miei amici mi crea apprensione, se scendo anche con mia sorella, anche peggio...se invece sono in gruppo che non conosco sarà brutto a dirsi ma mi preoccupo meno e conseguentemente migliora tutta la gestione del tuffo.

      Venerdì sarò in coppia con un istruttore di grande esperienza, lui scenderà con il reb, avrà un BO di 3 S80 e di una 7 litri...avremo anche un ottimo supporto di superficie. Nonostante questo io scenderò con la mentalità che ho letto anche in questo forum varie volte...every dive is a solo dive...per ora riesco solo io a non pensare ad avere aiuto esterno, sul non pensare che io devo stare attento agli altri proprio non ci riesco e sinceramente non penso neanche sia giusto fregarsene del prossimo anche in una situazione impegnativa come un'immersione in aria profonda.

      Per quanto riguarda le velocità di discesa o in generale i tuffi che facevano e che ancora fanno i corallari, ho sentito qualche testimonianza diretta....abito non troppo distante dalle bocche di bonifacio...anche alcuni dei miei istruttori erano solito in gioventù fare picchiate davvero profonde in aria, magari con il mono e magari anche con un erogatore bello sfruttato. Sinceramente non so come facevano, sono giunto alla conclusione che prima eravate fatti di una pasta diversa...

      Io nel mio piccolo sto cercando di apprendere, di progredire e di fare esperienza, e ringrazio le persone come te che cercano di divulgare le proprie conoscenze.

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      • pirla di turno I miei tuffi esplorativi per ora si limitano a lunghe esplorazioni (oltre le 2 ore) di basso fondale (5/10 mt)...ho una zona proprio sotto casa....a 2 minuti di barchino...con tanti cocci di anfore...il sogno sarebbe trovare qualcosa di davvero interessante. Per ora consumiamo solo il filtro al compressore di un amico
        Ultima modifica di Mercurio90; 12-06-2018, 00:05.

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        • Siamo , ma per questa volta andiamo avanti ( sto scrivendo troppo, mi fanno male dita, non sono abituato ... ).

          Beato te che abiti lì e gironzoli tra anfore antiche... non è che scendi con blu dive ...?
          Per quanto riguarda il tuo tuffo di venerdì non è che devo dirtelo io cosa fare, sei grande e vaccinato e scenderai insieme ad un valente istruttore con reb e ben 4 bombole di BO ( appunto ... e tu "solo" con 12+12 e le 2 deco tirate al minimo sindacale ... un 12+12 a 230 bar non ti basta per un tuffo del genere... poi puoi anche fartelo bastare, ma "non ti basta" ).

          Sorvolo sugli aspetti emotivi di quando scendi con altri e sui tuoi consumi ( meglio per te se fai solo 15 lt/min ) , ma concordo pienamente sul ...every dive is a solo dive... ( è il mio motto da sempre e l'ho portato anche su questo forum, oltre a ... every dive is a decompression dive ...)

          Avrete un ottimo supporto di superficie e non ne dubito, sarai insieme ad un istruttore di grande esperienza e non dubito neanche di questo, ma il punto è un altro e cioè che non solo tu dovresti essere autonomo in caso di "problemi", ma potrebbe anche essere l'istruttore ad avere dei problemi ( autorizzata ogni tipo di toccata di chi legge ... e anche di chi scrive.... fatto ) e tu che fai ? Hai "solo" un 12+12 .... per un tuffo simile il minimo in ca è un 16+16, meglio un 18+18, minimo. Non li hai? Portati un s80 di scorta in aria, che così cominci a imparare a gestire più di due bombole "stage".

          i 6.000 litri d'aria di cui scrivevo ieri sono il minimo essenziale per un tuffo del genere, fatti i conti, per farti 30 minuti a 53 metri e tutta la risalita/deco in aria ( lo so che hai le deco...) nel modo più breve possibile ( le famose tabelle u.s. ) ti ci vogliono tutti e usciresti a 0, per uscire con 50 bar devi portarne 7.500 = 18+18 a 210 bar . Questo calcolando un consumo medio di 20 lt/min ( se consumi meno, meglio... avresti una rosicata scorta extra, che a consumare di più ci vuole niente ). Per andare sul sicuro in tuffi del genere devi considerare a monte un consumo di 25 lt/min per quello che effettivamente devi fare, meglio uscire tranquillo e sicuro con 80 bar nel bibo che uscire tirato col bibo a 0 ( oh no ..!??)

          Piccolo trucco per chi usa il 12+12 ( certo non per fare 10 minuti a 30 metri ... ) , farsi i conti al volo è facilissimo e immediato, sia a secco che in acqua: ogni bar è un minuto d'aria ( sarebbe un consumo di 24 lt/min ) e quindi basta moltiplicare per la pressione assoluta ed il giochetto è fatto, semplicissimo e efficace. Devo fare 30 minuti a 50 metri? 30 bar x 6 ( pressione assoluta ) = 180 bar, per andare sul sicuro ( a meno di catastrofiche emergenze intergalattiche) e tranquillo mi servono 180 bar , se poi consumo meno ( e sarà così..) me ne avanzano per le emergenze. Così facendo fai una programmazione veloce, al volo, e efficace sempre, anche in condizioni di stress sott'acqua e senza essere un genio della matematica o avere un computer/software davanti. Resta il fatto che 230-180=50 bar ... che dovrebbe essere il minimo di sicurezza con cui dovresti riemergere.... e per tutta la risalita e la deco ? ( se "perdi" le deco ...) Ecco che per un tuffo del genere il 12+12 "non ti basta", anche se poi puoi fartelo bastare lo stesso.

          Come vedi i "vecchi" , quelli sopravissuti, non sono proprio dei pazzi scatenati, a volte sì. Non parlarmi di discese pazze e fonde con mono perchè se ci ripenso mi cago addosso ... adesso non lo farei più, forse perchè non ce la farei più, bohh.....

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          • Vorrei fare un appunto in merito alla velocità di discesa.
            Quando c'era la corsa per arrivare in fretta alla profondita' massima e ancora non c'erano i computer io gia' mi domandavo perche' avere fretta e ritornare con mezzo bibo pieno quando avrei potuto fare con calma e godermi lo stesso lo spettacolo semplicemente usando poca aria in piu'.
            Avevo anche notato che scendendo a una ventina di metri a minuto il mio fisico poteva adattarsi gradualmente alla profondità senza che questa comportasse effetti narcotici apprezzabili.
            Essendo abituato ad immergermi in solitario ho avuto modo di decidere in autonomia di sperimentare gli effetti della velocità di discesa anche alle quote piu' profonde a cui mi sono immerso e sono arrivato alla conclusione che per recepire stati di disagio conseguenti alla profondità e porvi rimedio risalendo devo sempre fare tutto con calma e con progressione costante.
            Quasi una specie di deep stop ma in discesa. Tanto c'e' sempre qualche cosa di bello da guardare prima di decidere di aggiungere altri metri.
            E poi mi piace essere leggero, e faccio fatica a pensare di portarmi tante bombole se questo mi deve affaticare in profondità o peggio negli spostamenti. Ma oggi sembra che si usi cosi! Io sono vecchio e testardo abbastanza per continuare a fare a modo mio.
            Un esempio. Qualcuno sento che dice sgonfio il gav e giu' ..... Io, quando vado verso le mie massime profondità, preferisco dare piccoli quantitativi di aria al gav intanto che scendo in modo da avere un lieve effetto positivo facile da controllare con le pinne ma utile nel caso in cui dovesse sopraggiungere maggiore nacosi. Non so se altri lo fanno, so solo che io mi sono trovato a fare cosi' e da quando ho fatto così mi sono sempre trovato bene.
            Comprensibile uno stato di eccitazione in attesa di un impegno importante ma non farti condizionare dallo stress che deve rimanere sulla barca e non accompagnarti in immersione.
            Meglio affrontare le difficolta' molto gradualmente in modo che ci siano ogni volta piccole differenze pur aumentando ogni volta l' impegno. Prima di una quandra lunga a x metri tante multilivello a ben piu' di x metri aumentando gradualmente i tempi.
            Questo il mio percorso in sintesi. Praticando immersioni autonome non so bene come abbiano fatto altri e sono curioso di avere un confronto.
            Ciao
            Paolo
            Paolo

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            • pirla di turno, l'idea di una terza stage ad aria è molto interessante, sia come percorso formativo sia per sicurezza aggiuntiva. Non vorrei però essere un carroarmato sott'acqua e crearmi un problema in più. L'idea è intraprendere un percorso formativo per l'utilizzo del trimix, che di sicuro non è la panacea di tutti i mali però....male non farà di sicuro.
              La programmazione prevede stacco a 100 bar...finiti o non finiti i 30 minuti...con blu dive non mi sono ancora incrociato però siamo "vicini" di casa. Le anfore cono proprio cocci... è una zona di basso fondale conosciuta da tutti...però di carino abbiamo trovato un semilavorato di una colonna...

              paolo55 durante la discesa anche io inizio a insufflare aria nel gav durante la discesa proprio per evitare una discesa a velocità crescente e incontrollata...ho studiato e notato sulla mia pelle che una discesa veloce ma costante non mi crea gli stessi problemi narcotici di una discesa magari a velocità media inferiore ma con grosse accelerazioni e/o rallentamenti a scatti...quindi in discesa compenso stagna logicamente e inizio anche a caricare il gav per cercare di mantenere i 20 mt al minuto

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              • Una mia curiosita' : se con meta' vai e con meta' torni, a cosa ti servono tutte le altre bombole se hai un compagno che ancora ne ha altre?
                Probabilmente sara' un mio limite ma se sulla narca a fianco ci fossimo mio figlio ed io ci vedresti scendere con due bibo (uno a testa) ed io avrei quello da 12 per il non si sa mai.
                Nessuna polemicama solo tanta
                Un salutone
                Paolo'
                Paolo

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                • Errata corrige dallo smartphone :
                  Narca - barca
                  Tanta - tanta curiosità'
                  Ho le dita grosse e una certa eta'
                  Ciao
                  Paolo
                  Paolo

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                  • paolo55 ti posso provare a rispondere....non penserei niente di che, penserei che fate un profilo diverso dal mio. Anche a me capita di scendere in qualche secca multilivello fare la picchiatina a 50 mt e poi fare tutto il tuffo tra i 45 e i 25...e ti posso anche dire di averlo fatto con un 15 litri, anche con 12...magari neanche a 230, con l'octopus, la 5 mm e le pinnette a scarpetta bilobate tante care a RANA ...però poi fai tuffi in un'altra maniera, rifletti sulle possibili conseguenze e allora penso a cambiare configurazione, a studiare di più ad apprendere di più...però poi conosco molte persone che fanno i tuoi stessi tuffi con configurazioni anche più minimali delle tue e penso, sono io lo stronzo che pensa troppo o solo loro un pò incoscienti? Non ho questa risposta, e forse neanche voglio averla, magari neanche mi interessa la risposta....se ci troviamo in acqua l'importante è divertirci e portare a cena la pellaccia.

                    P.s. e se poi facciamo lo stesso profilo usciamo allo stesso minuto magari io sono un pò più fresco e riposato...giusto in tempo per stancarmi a caricare in macchina, 50 kg di attrezzatura più di te.

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                    • Attendo ragguagli sulla immersione
                      Paolo
                      Paolo

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                      • pirla di turno, mi sono ricordato che il quad ha una funzione molto semplice di programmazione. 30 minuti a 51 mt...in aria....ascendet time 96 minuti...prima tappa 8 minuti a 9 mt.

                        Per 30 minuti a 54 mt invece ascendent time 99 minuti già da 26 minuti di fondo...prima tappa 1 minuto a 12 metri.


                        paolo55 assolutamente non mancherò di fare report

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                        • Originariamente inviato da Mercurio90 Visualizza il messaggio
                          [USER="15374"].... e le pinnette a scarpetta bilobate tante care a RANA ...però poi fai tuffi in un'altra maniera
                          "Care" senza dubbio visto mediamente il costo ....
                          Tanto care - non più di tanto soprattutto rispetto al costo di tante altre pinne.

                          A me non fanno impazzire ma c'è a chi piacciono e quando una cosa piace, piace - io non ho nulla da obbiettare su ciò che piace.


                          Cordialmente
                          Rana


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                          • Originariamente inviato da paolo55 Visualizza il messaggio
                            Vorrei fare un appunto in merito alla velocità di discesa.
                            Quando c'era la corsa per arrivare in fretta alla profondita' massima e ancora non c'erano i computer io gia' mi domandavo perche' avere fretta e ritornare con mezzo bibo pieno quando avrei potuto fare con calma e godermi lo stesso lo spettacolo semplicemente usando poca aria in piu'.
                            Avevo anche notato che scendendo a una ventina di metri a minuto il mio fisico poteva adattarsi gradualmente alla profondità senza che questa comportasse effetti narcotici apprezzabili.
                            Io ci provo a dire la mia, se pensate che per questo voglio fare "il so tutto io" fermatevi e non andate avanti a leggere.

                            ​Non c'è correlazione diretta tra velocità di discesa ed effetto narcotico.
                            C'è una correlazione indiretta.

                            Scendere velocemente innalza lo stress, il maggiore stress indotto aumenta la produzione di CO2 e nel contempo sbilancia la respirazione che rallenta, rallentando la respirazione s'induce maggiore ritenzione (alla luce anche del fatto che sotto stresso produciamo maggiore CO2).
                            Un piccolo innalzamento della CO2 è sufficiente a scatenare effetti narcotici anche pesanti.

                            La CO2 non è un gas molto solubile nella mielina il rivestimento degli assoni del sistema nervoso, per questo ci si aspetterebbe un basso potere narcotico ma anche se poco solubile la CO2 è un potentissimo irritante del sistema nervoso, questo fa si che i suoi effetti sono circa 30 volte superiori a quanto ci si aspetterebbe dalla sua bassa solubilità.

                            Se un subacqueo è abituato a scendere velocemente e nel farlo non subisce effetti legati allo stress mantenendo una corretta ventilazione la maggiore velocità di discesa non innesca nessun effetto narcotico solo per il fatto di scendere velocemente.

                            Scendere velocemente è un comportamento che rende più sicura la risalita - la fase di decompressione - dato che fa avvenire quello che viene comunemente chiamato "crashing" nelle microbolle.
                            Affinché l'effetto di schiacciamento delle microbolle possa avere un significativo effetto si pensa che bisogna scendere minimo (ripeto minimo) 20 metri al minuto.
                            Cosi facendo le microbolle instabili collassano su se stesse, scomparendo, mentre le altre - riducendo il proprio volume - impermeabilizzano il surfattante che le riveste diventando più impermeabili all'inerte che assorbiamo durante l'immersione.

                            Scendere velocemente anche più velocemente di 20 metri al minuto se non crea stress e di conseguenza non innesca la spirale di eventi sopra descritta è cosa buona.

                            Scendere lentamente meno di 20 metri al minuto o addirittura fermarsi in discesa è un profilo che viene sconsigliato proprio perché in questo caso si ottiene l'effetto contrario, le bolle instabili assorbono e il surfattante delle altre tende a rimanere permeabile, tutti aspetti che mal predispongono in fase di risalita (decompressione).

                            Ovviamente la velocità di discesa deve essere consona alla compensazione e mediare con i potenziali problemi legati al maggior stress.
                            Il compromesso che gli standard didattici hanno individuato è una discesa diretta verso il fondo con una velocità di 20 metri al minuto.

                            Tutto questo ha senso nelle immersioni profonde da -40 in giù, in un tuffo ricreativo a -20 metri non ha senso applicare questi aspetti all'immersione.
                            Nelle immersioni avanzate -40 a -60 in aria, si trovo corretto applicare questo tipo di discesa, con un profilo che porti rapidamente il subacqueo alla massima profondità per poi sviluppare l'immersione in risalita.

                            Cordialmente
                            Rana




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                            • Originariamente inviato da RANA Visualizza il messaggio

                              Io ci provo a dire la mia, se pensate che per questo voglio fare "il so tutto io" fermatevi e non andate avanti a leggere.

                              ​Non c'è correlazione diretta tra velocità di discesa ed effetto narcotico.
                              C'è una correlazione indiretta.

                              Scendere velocemente innalza lo stress, il maggiore stress indotto aumenta la produzione di CO2 e nel contempo sbilancia la respirazione che rallenta, rallentando la respirazione s'induce maggiore ritenzione (alla luce anche del fatto che sotto stresso produciamo maggiore CO2).
                              Un piccolo innalzamento della CO2 è sufficiente a scatenare effetti narcotici anche pesanti.

                              La CO2 non è un gas molto solubile nella mielina il rivestimento degli assoni del sistema nervoso, per questo ci si aspetterebbe un basso potere narcotico ma anche se poco solubile la CO2 è un potentissimo irritante del sistema nervoso, questo fa si che i suoi effetti sono circa 30 volte superiori a quanto ci si aspetterebbe dalla sua bassa solubilità.

                              Se un subacqueo è abituato a scendere velocemente e nel farlo non subisce effetti legati allo stress mantenendo una corretta ventilazione la maggiore velocità di discesa non innesca nessun effetto narcotico solo per il fatto di scendere velocemente.

                              Scendere velocemente è un comportamento che rende più sicura la risalita - la fase di decompressione - dato che fa avvenire quello che viene comunemente chiamato "crashing" nelle microbolle.
                              Affinché l'effetto di schiacciamento delle microbolle possa avere un significativo effetto si pensa che bisogna scendere minimo (ripeto minimo) 20 metri al minuto.
                              Cosi facendo le microbolle instabili collassano su se stesse, scomparendo, mentre le altre - riducendo il proprio volume - impermeabilizzano il surfattante che le riveste diventando più impermeabili all'inerte che assorbiamo durante l'immersione.

                              Scendere velocemente anche più velocemente di 20 metri al minuto se non crea stress e di conseguenza non innesca la spirale di eventi sopra descritta è cosa buona.

                              Scendere lentamente meno di 20 metri al minuto o addirittura fermarsi in discesa è un profilo che viene sconsigliato proprio perché in questo caso si ottiene l'effetto contrario, le bolle instabili assorbono e il surfattante delle altre tende a rimanere permeabile, tutti aspetti che mal predispongono in fase di risalita (decompressione).

                              Ovviamente la velocità di discesa deve essere consona alla compensazione e mediare con i potenziali problemi legati al maggior stress.
                              Il compromesso che gli standard didattici hanno individuato è una discesa diretta verso il fondo con una velocità di 20 metri al minuto.

                              Tutto questo ha senso nelle immersioni profonde da -40 in giù, in un tuffo ricreativo a -20 metri non ha senso applicare questi aspetti all'immersione.
                              Nelle immersioni avanzate -40 a -60 in aria, si trovo corretto applicare questo tipo di discesa, con un profilo che porti rapidamente il subacqueo alla massima profondità per poi sviluppare l'immersione in risalita.

                              Cordialmente
                              Rana



                              Che la velocità di discesa elevata imperbealizzasse le bolle e facesse crasciare quelle più piccole l'avevo letto in L'immersione in miscela, dell'aumento di CO2 non lo sapevo, oensavo che fosse correlato al fatto di respirare azoto a pressioni parziali elevate in poco tempo.

                              Grazie

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                              • Originariamente inviato da Mercurio90 Visualizza il messaggio
                                Che la velocità di discesa elevata imperbealizzasse le bolle e facesse crasciare quelle più piccole l'avevo letto in L'immersione in miscela, dell'aumento di CO2 non lo sapevo, oensavo che fosse correlato al fatto di respirare azoto a pressioni parziali elevate in poco tempo.
                                Grazie
                                ​La narcosi o "sindrome neuro psichica da gas compressi" questa definizione fa capire che quella che noi chiamiamo narcosi d' azoto in realtà è un fenomeno legato a tutti i gas respirati - in base alla loro solubilità lipidica - colpiscono il sistema nervoso.
                                Il sistema nervoso è un comparto molto vascolarizzato ergo, estremamente veloce nel rispondere alle variazioni della pressione ambiente.
                                Non è un fenomeno legato alla velocità ma alla saturazione della mielina la quale avviene quasi in tempo reale molto rapidamente.
                                Il fenomeno si lega al numero di "mole" (la mole è un parametro con cui si misura il numero di molecole) che si disciolgono nella mielina.
                                Questo, secondo me, spiega perché la narcosi inizia di fatto respirando aria a -30 metri.
                                Solo a questa quota la mole disciolta è tale da iniziare ad interferire con la trasmissione nervosa.
                                Questo piega anche perché tutti sono soggetti a narcosi e non esiste adattamento.
                                ​Questo piega anche perché il risalire attenua o fa venire meno l'effetto narcotico.

                                La narcosi è un fenomeno fisico.

                                Normalmente per effetto della solubilità lipidica noi siamo soggetti a narcosi ma questa, anche se presente è "gestibile" se cosi non fosse non esisterebbe l'immersione profonda in aria.

                                Quello che spesso non si considera è l'effetto detonante della CO2 che agisce da innesco.
                                Quello che spesso si considera, erroneamente, "adattamento" non è altro che un miglior controllo dello stress e di conseguenza, una migliore gestione della CO2 nel sangue.

                                In poche parole, non ho modo di sfuggire alla narcosi se scendo in aria a quote narcotiche ma se controllo lo stress fisico e la respirazione sono in grado di gestire gli effetti comunque presenti.

                                Questo è il motivo che mi spinge a ritenere che l'immersione in aria profonda sia un attività con limiti molto tassativi.
                                I limiti sono dati dalla necessità di tenere sotto controllo lo stress, consapevoli che non si sfugge alla narcosi.

                                Io leggo questa discussione e noto tempi e tecniche che a mio avviso sono fuori misura per l'aria profonda, dato che potenzialmente ci espongono a stress.
                                Tempi di 30 - 40 minuti passati tutti a quote oltre i -50 metri sono per me eccessivi, in questo caso per me va usato il trimix.

                                Ovviamente questo è quanto io ritengo corretto, e in coscienza mi sento di scriverlo, poi tutti liberi di fare quello che si pensa di poter fare.

                                Cordialmente
                                Rana

                                Ultima modifica di RANA; 12-06-2018, 16:48.

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