Che pinne usate??????

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  • #46
    Originariamente inviato da Steve Gas Visualizza il messaggio

    Ciao Rana, mi hai dato un'ottima idea ovvero mettere OBBLIGATORIE le pinne in carbonio per tutte le immersioni sulle barriere coralline: se spacchi il corallo spacchi anche la pinna!

    Le moderne pinne in carbonio non sono più così fragili come in passato. Utilizzo pale in carbonio con l'ara da molti anni ed ancora non sono riuscito a spaccarle. Ho utilizzato prima delle C4, a cui, quando ho deciso di sostituirle con delle GFT, ne ho fatte di ogni per vedere il limite di rottura: sono ancora nel mio armadio intatte...L'unica attenzione è non fare il passo del gigante, ma mi butto di schiena come fanno anche molti fotosub quando si tuffano con la macchina in mano. Se provi una volta il carbonio in acqua ti accorgerai dell'enorme differenza.
    Fabrizio

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    • #47
      diciamo che il carbonio sfina la gamba, da un non so che di tendente al bolla con un sacco di patate sulla schiena mentre regge un sacco di polenta destinato al reggimento distaccato in Afghanistan per scopi umanitari pro reggimento.....rosa jet fin stagna gialle master frog umida, ma le pinne servono na sega...prima si concentrano le attenzioni sulla gamba poi, se proprio uno vuole fare il sofista segaiolo ,sulle pinne.....
      ......lasciami l'orgoglio di essere solo un uomo...

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      • #48
        Originariamente inviato da cesare Visualizza il messaggio
        ...prima si concentrano le attenzioni sulla gamba poi, ..... sulle pinne.....
        ​Ciao Cesare.
        Trovo straordinario il tuo vestire di umorismo quelle che per me sono delle verità, ripeto almeno per me.

        Io penso che ci sia un percezione falsata sulle rese delle pinne, e approfitto del tuo intervento per dire quello che penso.

        Ovviamente non parlo per te caro Cesare

        Le pinne non generano nessun tipo di forza, sono elementi statici, di per se non sono in grado di far nulla; questa mia convinzione ma penso più certezza, si scontra con affermazioni, come quella che segue, in cui sembra che la scelta della pinna determini maggiore forza propulsiva:
        Originariamente inviato da baldinotti Visualizza il messaggio
        Se provi una volta il carbonio in acqua ti accorgerai dell'enorme differenza.
        La pinna è l'elemento che serve a trasferire la forza della gamba all'acqua, la sua efficienza, dove per efficienza intendo la percentuale di forza che si riesce a trasferire, a trasformare in moto, dipende principalmente da due aspetti:

        * La tecnica
        * La forza

        Sono questi due aspetti a determinare la resa di una pinna, questo per almeno il 90% minimo.

        La tecnica è la capacità di pinneggiare, che a sua volta dipende da:

        * Postura
        * Controllo muscolare
        * Tipo di pinneggiata

        Questi aspetti sono in continuo divenire in un subacqueo.

        La forza è la capacità di generare lavoro con i muscoli preposti alla pinneggiata e questa dipende dalla nostra costituzione e dal nostro allenamento.

        La pinna pertanto non va scelta in base alle caratteristiche intrinseche (proprie), non ha senso in se parlare e affermare: è meglio una pala in carbonio, in composto, o in gomma, ecc, ecc.
        Queste affermazioni hanno lo stesso significato come guardare un orologio senza lancette e pretendere di sapere l'ora dal solo quadrante numerato.
        E' vero ogni tipo di pinna ha le sue caratteristiche e peculiarità, questo è innegabile ma la scelta non dipende da queste caratteristiche.
        Queste caratteristiche servono e permettono di trovare lo strumento giusto in base alla tecnica e alla forza possedute.

        La pinna va scelta pertanto andando a valutare che tipo di pinneggiata principalmente si usa, che tipo di prestazione di deve fare, il grado della tecnica posseduta, l'effettiva forza muscolare che si possiede.
        Sulla base di queste valutazioni che devono essere il più possibile obbiettive si effettua la scelta della pinna individuando il compromesso migliore.

        Una persona che fa 15 immersioni all'anno solo quando fa uno o due viaggi, che non è allenata, che non possiede la tecnica (pinneggia facendo degli errori come piegare il ginocchio, perché magari dopo poco ha le gambe rigide e i muscoli non riescono a sostentare la tecnica) che con le bombole compra e impiega una pinna lunga, con pale in carbonio è quanto di peggio può mettersi ai piedi, il risultato di questo binomio è grottesco.

        Una persona cosi dovrebbe optare per questo tipo di pinne:
        (Ne mostro alcune a titolo di esempio)




        Queste pinne nascono appositamente per compensare i limiti fisici e di tecnica dei subacquei.
        I loro snodi permettono alla pala di raggiungere l'angolatura corretta, cosa che le loro limitate forze non riescono a fare con altri tipi di pala.
        Sono pinne leggere, morbide non affaticano.
        Ai piedi di questi subacquei sono lo strumento migliore per farli muovere correttamente con la massima efficienza che queste persone possono esprimere.

        Questo stereotipo di subacqueo è di fatto quello che nelle sue varie declinazioni costituisce il numero maggiore della popolazione subacquea nel suo insieme e per tanto sono il soggetto commerciale più ambito.

        Ovviamente questo tipo di pinne ai piedi di chi al contrario ha la tecnica e un buon allenamento sono limitanti in quanto lo snodo che aiutava chi non aveva tecnica e forza diventa limite in chi ha forza.
        Per questi subacquei la scelta migliore è sicuramente differente.
        Ma anche qui bisogna valutare l'impiego e la tecnica.

        In un apneista la scelta è più semplice, in quanto l'apneista ha usa principalmente una sola tecnica "la sforbiciata" per cui le pinne sono tutte lunghe e strette a variare è il materiale.
        La pinneggiata alternata è la più potente ma se si rispettano alcune condizioni, postura, simmetria, è la più indicata per compiere tragitti medio lunghi e la meno indicata per piccoli spostamenti o se si deve compiere movimenti di brandeggio in cui questa pinneggiata serve pressoché a nulla.
        Le pinne lunghe sono strumenti specifici per questo tipo di pinneggiata, il loro impiego in altri tipi di tecnica è improprio - non dico che non si può fare dico che quello che si ottiene non è il meglio che si può fare in altre tecniche.
        Mi riferisco al movimento della rana, con la pinna lunga d'apnea è possibile ma sicuramente non costituisce l'ottimo, l'ottimo per esempio in questo caso è una pinna come la Jet Fins della Scubapro.

        Con la bombole la scelta si complica in quanto con le bombole non abbiamo un solo tipo di pinneggiata ma ci si trova a mediare diversi stili, diverse esigenze, situazioni, il tutto reso ancora più complicato dal fatto che dobbiamo rapportarlo alle nostre personali capacità e forza.

        Nelle bombole abbiamo una postura non simmetrica dovuta alle bombole, abbiamo la necessità di compiere un numero elevato di piccoli spostamenti e di brandeggio, tutto questo va valutato.

        Si possono comunque impiegare le pinne lunghe ma se uno valuta tutto questo e ravvisa che il suo contesto di azione prevede principalmente un solo stile di pinneggiata, lunghi spostamenti, se possiede una buona tecnica, se si è allenati sapendo scegliere la pala corretta per durezza e materiali.

        Se si esula da queste valutazioni si finisce per spendere in una pinna che nella pratica si trasforma in un limite e non in un vantaggio.

        La scelta della pinna è scelta personale e consapevole, la nostra scelta può non adattarsi agli altri, ognuno deve trovare la sua pinna, sulla base delle sue esigenze.

        Cordialmente
        Rana

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        • #49
          Caro Rana, sei un concentrato di luoghi comuni sulle pale in carbonio: sono fragili, sono troppo dure, fanno venire i crampi....aggiornati.
          Nel mio intervento ho semplicemente detto che oggi non sono più così delicate e che, in confronto ad altri materiali, hanno una resa elastica nettamente superiore. Trovi qualcosa di sbagliato?? Non ho certo detto che una pinna lunga (in carbonio o no) può correggere un modo di pinneggiare sbagliato e magari sarebbe giusto (ed anche elegante), di fronte ad una tastiera, non mettere in dubbio l'altrui capacità di andare in acqua........
          Fabrizio

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          • #50
            Ciao Baldinotti.

            Originariamente inviato da baldinotti Visualizza il messaggio
            Caro Rana, sei un concentrato di luoghi comuni sulle pale in carbonio: sono fragili, sono troppo dure, fanno venire i crampi....aggiornati.
            Per cortesia datti una calmata e non prendere tutto come un attacco alla tua persona
            ​(faccina sorridente, io non sono arrabbiato mi sembri tu arrabbiato con me e non ne ravviso il motivo anche se avessi sbagliato cosa che non penso).

            Perché luoghi comuni ?

            Le pinne in carbonio sono fragili in punta è un limite, problema che sanno bene gli apneisti, ho premesso prima di te che sono uscite pinne in carbonio il cui intreccio delle fibre le rende più resistenti ai colpi di punta, su questo stai sfondando una porta aperta.
            Io dico che comunque non so dire quanto effettivamente la resistenza ai colpi di punta sia effettiva, tu dici che sono resistentissime ... bene ne prendo atto.

            Che sono pinne dure lo hai detto tu, cerca di essere preciso, almeno quando ti riferisci ai miei scritti, io non ho mai detto che sono pale dure ne che sono pale morbide, la durezza (come penso tu sai) non è nel materiale ma dipende dal tipo di pala ci sono pale in carbonio morbide e pale più dure, si differenziano da un numero in gerene dato che il carbonio ha un solo colore - nero - mentre in genere nelle pale in composito è il colore a differenziare la durezza della pala).

            Comunque sia una pala lunga, in carbonio o in materiale composito è una pala che necessita di tecnica e di un certo allenamento che se non si ha le trasformano in un limite - su questo sarai d'accordo.

            Fanno venire i crampi ? scusami ma dove ho scritto questo ? me lo puoi dire ?
            Io accetto il confronto e sono anche disposto a raccogliere il tuo consiglio di aggiornarmi ma tu fammi un piccolo favore, non mettermi in bocca parole che non ho scritto, non giudicarmi per quello che tu pensi di me senza leggere quello che ho scritto, o leggendo con faziosità ....

            Originariamente inviato da baldinotti Visualizza il messaggio
            Nel mio intervento ho semplicemente detto che oggi non sono più così delicate e che, in confronto ad altri materiali, hanno una resa elastica nettamente superiore. Trovi qualcosa di sbagliato??
            Vedi, nuovamente scrivi cose che non ho detto, mi domandi cose a cui io ho dato risposta prima ancora che tu le scrivessi.
            Vai a rileggere i miei interventi prima dei tuoi.
            Io ho scritto che sotto l'aspetto del ritorno elastico il carbonio forse è il miglio materiale.
            Non ho mai messo in discussione questo aspetto anzi, prima di te l'ho messo in evidenza.

            Premesso questo, le pinne lunghe di per se (anche se in carbonio) non sono adatte a tutti e non sono adatte a tutte le situazioni, nell'apnea trovano la loro principale ragione, nel mondo delle bombole sono e rimangono eccezioni.
            Questo è un dato di fatto che ho cercato anche di spiegare (con i miei limiti).

            Originariamente inviato da baldinotti Visualizza il messaggio
            Non ho certo detto che una pinna lunga (in carbonio o no) può correggere un modo di pinneggiare sbagliato e magari sarebbe giusto (ed anche elegante), di fronte ad una tastiera, non mettere in dubbio l'altrui capacità di andare in acqua........

            Scusami caro Baldinotti ma dove ho messo in discussione le tue capacità.

            Anche qui ripeto leggi bene quello che ho scritto, cosi eviti di prendere tutto come un attacco personale.

            Ripeto per la seconda volta (cose già scritte) se tu hai tecnica e capacità, se tu reputi che il compromesso delle tue immersioni con le bombole richieda l'uso di una pinna lunga e nel carbonio trovi la resa massima buon per te usale con soddisfazione io non ho nulla da eccepire, è una tua scelta.

            Non accetto che la tua scelta sia il riferimento per tutti, pertanto mi permetto di dire che la scelta di usare un tipo di pinna rispetto a un altro tipo dipende da valutazioni che devono essere fatte più sul subacqueo e sul tipo d'immersioni che svolte rispetto alle caratteristiche delle pinne.

            Inoltre trovo giusto dire che le pinne lunghe necessitano di una tecnica che non è per me cosi comune (questo non è un giudizio verso di te io non ti conosco ma sulla base di quello che vedo in giro ti posso dire che trovare un apneista con una buona pinneggiata non è cosi comune - trovare un bombolaro con una buona pinneggiata alternata è raro).

            Spero di aver dipanato le tue riserve su di me, spero che questo mio intervento non sia visto come una polemica ma in senso costruttivo.
            Non condividi qualcosa ?
            Ci sta spiegami tecnicamente cosa non condividi e io sarò ben felice di confrontarmi con te.

            Cordialmente
            Rana

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            • #51
              Originariamente inviato da RANA Visualizza il messaggio




              Ripeto per la seconda volta (cose già scritte) se tu hai tecnica e capacità, se tu reputi che il compromesso delle tue immersioni con le bombole richieda l'uso di una pinna lunga e nel carbonio trovi la resa massima buon per te usale con soddisfazione io non ho nulla da eccepire, è una tua scelta.

              Non accetto che la tua scelta sia il riferimento per tutti, pertanto mi permetto di dire che la scelta di usare un tipo di pinna rispetto a un altro tipo dipende da valutazioni che devono essere fatte più sul subacqueo e sul tipo d'immersioni che svolte rispetto alle caratteristiche delle pinne.
              Io ho scritto solamente quale tipo di pinne utilizzo e quali sono le caratteristiche oggettive delle moderne pale in carbonio, niente altro. Come avrai senz'altro letto io utilizzo anche delle normali pinne da ara per certi tipi d'immersione, ma in corrente preferisco delle pale da apnea, come quasi tutti coloro che lavorano in mari con tanta corrente. Tutti professionisti che, come me, non capiscono una mazza....
              Fabrizio

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              • #52
                Originariamente inviato da baldinotti Visualizza il messaggio

                Io ho scritto solamente quale tipo di pinne utilizzo e quali sono le caratteristiche oggettive delle moderne pale in carbonio, niente altro. Come avrai senz'altro letto io utilizzo anche delle normali pinne da ara per certi tipi d'immersione, ma in corrente preferisco delle pale da apnea, come quasi tutti coloro che lavorano in mari con tanta corrente. Tutti professionisti che, come me, non capiscono una mazza....
                Grazie per la cordiale risposta.

                Ripeto sempre:
                penso che chi si trova a leggere questa discussione ha ora tutti gli elementi per poter giudicare e farsi un opinione, come meglio crede.

                Tutti i punti di vista sono stati esposti

                Io dal canto mio non ho nulla più da aggiungere, senza ripetermi.

                Cordialmente
                Rana

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                • #53
                  posso essere quasi serio? baldinotti non credo rana abbia messo in dubbio le tue qualità. ci penso io però (ovviamente scherzo). corrente...beh correnti, la corrente vera , quella che viaggia oltre i 5 nodi la combatti assecondandola, te ne vai con lei, o la risali con lo scooter o arrampicandosi sul fondo. punto. la corrente che può essere combattuta con le umane capacità...beh innanzitutto ha bisogno di una gamba molto allenata...poi configurazione minimale ...poi parliamo di corretta pinneggiata...per ultima la pinna...pala rigida da ara o da apnea poco importa....professionisti...parliamo, e bisogna precisarlo, di professionisti col 12 litri...beh non devono avere problemi né con una né con l'altra pinna...la scelta tra le pinne rigide corte/lunghe nei piedi del professionista ara sono più un sentimento, molto condivisibile, che una vera necessità.....professionisti con bardatura tecnica.....uguaglio, stessa cosa...il professionista è un professionista sennò che professionista è...la discriminante è sempre come ti fai scorrere l'acqua addosso...ho visto rana in acqua ed è un ragazzo cui l'acqua addosso scorre bene, da vero professionista "volontario", ho visto molti e molti professionisti presunti fatturanti molto imbarazzati nel movimento.....concludendo...le pinne vanno scelte principalmente in virtù del nostro allenamento e in seconda battuta in virtù della nostra arte natatoria....pala rigida gamba molla significa crampi...punto...eppoi la corrente ha bisogno di esperienza, bisogna viverla e imparare a conoscerla...da frequentatore dello stretto siculo calabrese ho imparato a sottostare al suo volere...la corrente puoi mettertela in faccia quando ha voglia di giocare ,ma non quando è seria.....pinna corta o pinna lunga....
                  ......lasciami l'orgoglio di essere solo un uomo...

                  Commenta


                  • #54
                    Originariamente inviato da RANA Visualizza il messaggio

                    ​Ciao Cesare.
                    Trovo straordinario il tuo vestire di umorismo quelle che per me sono delle verità, ripeto almeno per me.

                    Io penso che ci sia un percezione falsata sulle rese delle pinne, e approfitto del tuo intervento per dire quello che penso.

                    Ovviamente non parlo per te caro Cesare

                    Le pinne non generano nessun tipo di forza, sono elementi statici, di per se non sono in grado di far nulla; questa mia convinzione ma penso più certezza, si scontra con affermazioni, come quella che segue, in cui sembra che la scelta della pinna determini maggiore forza propulsiva:


                    La pinna è l'elemento che serve a trasferire la forza della gamba all'acqua, la sua efficienza, dove per efficienza intendo la percentuale di forza che si riesce a trasferire, a trasformare in moto, dipende principalmente da due aspetti:

                    * La tecnica
                    * La forza

                    Sono questi due aspetti a determinare la resa di una pinna, questo per almeno il 90% minimo.

                    La tecnica è la capacità di pinneggiare, che a sua volta dipende da:

                    * Postura
                    * Controllo muscolare
                    * Tipo di pinneggiata

                    Questi aspetti sono in continuo divenire in un subacqueo.

                    La forza è la capacità di generare lavoro con i muscoli preposti alla pinneggiata e questa dipende dalla nostra costituzione e dal nostro allenamento.

                    La pinna pertanto non va scelta in base alle caratteristiche intrinseche (proprie), non ha senso in se parlare e affermare: è meglio una pala in carbonio, in composto, o in gomma, ecc, ecc.
                    Queste affermazioni hanno lo stesso significato come guardare un orologio senza lancette e pretendere di sapere l'ora dal solo quadrante numerato.
                    E' vero ogni tipo di pinna ha le sue caratteristiche e peculiarità, questo è innegabile ma la scelta non dipende da queste caratteristiche.
                    Queste caratteristiche servono e permettono di trovare lo strumento giusto in base alla tecnica e alla forza possedute.

                    La pinna va scelta pertanto andando a valutare che tipo di pinneggiata principalmente si usa, che tipo di prestazione di deve fare, il grado della tecnica posseduta, l'effettiva forza muscolare che si possiede.
                    Sulla base di queste valutazioni che devono essere il più possibile obbiettive si effettua la scelta della pinna individuando il compromesso migliore.

                    Una persona che fa 15 immersioni all'anno solo quando fa uno o due viaggi, che non è allenata, che non possiede la tecnica (pinneggia facendo degli errori come piegare il ginocchio, perché magari dopo poco ha le gambe rigide e i muscoli non riescono a sostentare la tecnica) che con le bombole compra e impiega una pinna lunga, con pale in carbonio è quanto di peggio può mettersi ai piedi, il risultato di questo binomio è grottesco.

                    Una persona cosi dovrebbe optare per questo tipo di pinne:
                    (Ne mostro alcune a titolo di esempio)




                    Queste pinne nascono appositamente per compensare i limiti fisici e di tecnica dei subacquei.
                    I loro snodi permettono alla pala di raggiungere l'angolatura corretta, cosa che le loro limitate forze non riescono a fare con altri tipi di pala.
                    Sono pinne leggere, morbide non affaticano.
                    Ai piedi di questi subacquei sono lo strumento migliore per farli muovere correttamente con la massima efficienza che queste persone possono esprimere.

                    Questo stereotipo di subacqueo è di fatto quello che nelle sue varie declinazioni costituisce il numero maggiore della popolazione subacquea nel suo insieme e per tanto sono il soggetto commerciale più ambito.

                    Ovviamente questo tipo di pinne ai piedi di chi al contrario ha la tecnica e un buon allenamento sono limitanti in quanto lo snodo che aiutava chi non aveva tecnica e forza diventa limite in chi ha forza.
                    Per questi subacquei la scelta migliore è sicuramente differente.
                    Ma anche qui bisogna valutare l'impiego e la tecnica.

                    In un apneista la scelta è più semplice, in quanto l'apneista ha usa principalmente una sola tecnica "la sforbiciata" per cui le pinne sono tutte lunghe e strette a variare è il materiale.
                    La pinneggiata alternata è la più potente ma se si rispettano alcune condizioni, postura, simmetria, è la più indicata per compiere tragitti medio lunghi e la meno indicata per piccoli spostamenti o se si deve compiere movimenti di brandeggio in cui questa pinneggiata serve pressoché a nulla.
                    Le pinne lunghe sono strumenti specifici per questo tipo di pinneggiata, il loro impiego in altri tipi di tecnica è improprio - non dico che non si può fare dico che quello che si ottiene non è il meglio che si può fare in altre tecniche.
                    Mi riferisco al movimento della rana, con la pinna lunga d'apnea è possibile ma sicuramente non costituisce l'ottimo, l'ottimo per esempio in questo caso è una pinna come la Jet Fins della Scubapro.

                    Con la bombole la scelta si complica in quanto con le bombole non abbiamo un solo tipo di pinneggiata ma ci si trova a mediare diversi stili, diverse esigenze, situazioni, il tutto reso ancora più complicato dal fatto che dobbiamo rapportarlo alle nostre personali capacità e forza.

                    Nelle bombole abbiamo una postura non simmetrica dovuta alle bombole, abbiamo la necessità di compiere un numero elevato di piccoli spostamenti e di brandeggio, tutto questo va valutato.

                    Si possono comunque impiegare le pinne lunghe ma se uno valuta tutto questo e ravvisa che il suo contesto di azione prevede principalmente un solo stile di pinneggiata, lunghi spostamenti, se possiede una buona tecnica, se si è allenati sapendo scegliere la pala corretta per durezza e materiali.

                    Se si esula da queste valutazioni si finisce per spendere in una pinna che nella pratica si trasforma in un limite e non in un vantaggio.

                    La scelta della pinna è scelta personale e consapevole, la nostra scelta può non adattarsi agli altri, ognuno deve trovare la sua pinna, sulla base delle sue esigenze.

                    Cordialmente
                    Rana
                    RANA Mi hai ucciso....tutte le mie pinne mi hai distrutto

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                    • #55
                      Originariamente inviato da cesare Visualizza il messaggio
                      posso essere quasi serio? baldinotti non credo rana abbia messo in dubbio le tue qualità. ci penso io però (ovviamente scherzo). corrente...beh correnti, la corrente vera , quella che viaggia oltre i 5 nodi la combatti assecondandola, te ne vai con lei, o la risali con lo scooter o arrampicandosi sul fondo. punto. la corrente che può essere combattuta con le umane capacità...beh innanzitutto ha bisogno di una gamba molto allenata...poi configurazione minimale ...poi parliamo di corretta pinneggiata...per ultima la pinna...pala rigida da ara o da apnea poco importa....professionisti...parliamo, e bisogna precisarlo, di professionisti col 12 litri...beh non devono avere problemi né con una né con l'altra pinna...la scelta tra le pinne rigide corte/lunghe nei piedi del professionista ara sono più un sentimento, molto condivisibile, che una vera necessità.....professionisti con bardatura tecnica.....uguaglio, stessa cosa...il professionista è un professionista sennò che professionista è...la discriminante è sempre come ti fai scorrere l'acqua addosso...ho visto rana in acqua ed è un ragazzo cui l'acqua addosso scorre bene, da vero professionista "volontario", ho visto molti e molti professionisti presunti fatturanti molto imbarazzati nel movimento.....concludendo...le pinne vanno scelte principalmente in virtù del nostro allenamento e in seconda battuta in virtù della nostra arte natatoria....pala rigida gamba molla significa crampi...punto...eppoi la corrente ha bisogno di esperienza, bisogna viverla e imparare a conoscerla...da frequentatore dello stretto siculo calabrese ho imparato a sottostare al suo volere...la corrente puoi mettertela in faccia quando ha voglia di giocare ,ma non quando è seria.....pinna corta o pinna lunga....
                      Guarda che alla fine poco mi importa se si riferiva a me o ad altri, mi interessava solo chiarire qualche luogo comune sulle pinne in carbonio. Le pale in questo materiale (naturalmente scegliendo la giusta durezza per le proprie esigenze) permettono una pinneggiata potente, leggera e poco affaticante. Nessuno poi può pensare di risalire una corrente forte come un salmone in amore, ma ci sono occasioni (quando attraversi una kandu e ti trovi contro la corrente oceanica, quando devi rientrare in parete dopo una puntata nel blu in Mar Rosso, etc..) in cui una pinna che spinge può dare un bell'aiuto. Certo che la base deve essere una buona tecnica di penneggiata, ma per favore non ripartiamo con la solita lezioncina tecnica.. Queste considerazioni magari possono essere utili a chi pensa che la pinna sia una componente importante dell'attrezzatura sub, se poi "non servono a nasega nulla" fate conto che non abbia scritto niente.....
                      Ultima modifica di baldinotti; 18-01-2018, 13:49.
                      Fabrizio

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                      • #56
                        Ciao
                        Ho fatto immersioni senza pinne....
                        A rana...senza gav...e mi sono pure trovato bene!
                        Ma....Non vuol dire nulla!
                        La pinna da apnea é la miglior pinna per l'apnea ed in tutte le condizioni che gli si avvicinano: s80, muta da 3 e gav minimo può ben essere Idrodinamicamente assimilata all'apnea.
                        Quindi vi trovate bene con la pala lunga?
                        Bene
                        Vi sentite realizzati con due pale in carbonio che costano un rene e vi garantiscono un 3% in più?
                        Ancora meglio
                        Avere la gamba giusta per tirare questa "marcia lunga"?
                        Sono contento per voi
                        Ma
                        La pinna comune resta la più versatile, economica e consigliata
                        Poi ogniuno fa come crede....anche lasciare le pinna a casa!
                        Tita

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                        • #57
                          Originariamente inviato da titave Visualizza il messaggio
                          Ciao
                          Ho fatto immersioni senza pinne....
                          A rana...senza gav...e mi sono pure trovato bene!
                          ​Ciao.

                          Ammetto che non ho mai fatto un immersione senza pinne.

                          Ho fatto immersioni con una sola pinna perché, io o un altro mio compagno, si era dimenticato le pinne a casa, cosi abbiamo diviso la sola coppia di pinne in due.

                          S'incrociano le gambe e si pinneggia a delfino con una sola pinna.

                          Diciamo che amo il senza gav, ma l'immersione senza pinne la lascio a te


                          Cordialmente
                          Rana

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                          • #58
                            Originariamente inviato da RANA Visualizza il messaggio

                            Diciamo che amo il senza gav, ma l'immersione senza pinne la lascio a te
                            Beh, se si continua così si finisce a fare immersioni senz'acqua ...

                            Se avessi molto più tempo potrei fare molte più cose.
                            L'ottimista pensa che viviamo nel migliore dei mondi possibili, il pessimista teme che sia vero.

                            Commenta


                            • #59
                              Originariamente inviato da titave Visualizza il messaggio
                              Ciao

                              Vi sentite realizzati con due pale in carbonio che costano un rene e vi garantiscono un 3% in più?

                              Avere la gamba giusta per tirare questa "marcia lunga"?

                              Per luoghi comuni sulle pale in carbonio intendevo proprio questi.....

                              Fabrizio

                              Commenta


                              • #60
                                Ciao, Erino 2707
                                Da quando ho iniziato a fare subacquea usavo le mares scarpati, dopo quando le ho distrutte le omer tuna. Si, pinne a pala lunga non riesco a farne a meno, le altre pinne mi danno la sensazione di palare a vuoto.Unico difetto delle ultime pinne da 86cm le pale nelle immersioni sotto i ghiacci,
                                acqua su,acqua giù tut istes

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