Piccolo quesito sui reggifrusta

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  • Piccolo quesito sui reggifrusta

    Piccolo consiglio, vedo che ci sono sia quelli tradizionali che quelli magnetici, avete consigli?

    Inoltre, per l'erogatore di backup, meglio il reggifrusta o (non so come si chiama) il supportino che entra dentro il boccaglio?

  • #2


    Originariamente inviato da Riseman Visualizza il messaggio
    Piccolo consiglio, vedo che ci sono sia quelli tradizionali che quelli magnetici, avete consigli?

    Inoltre, per l'erogatore di backup, meglio il reggifrusta o (non so come si chiama) il supportino che entra dentro il boccaglio?
    ​Ciao

    Che dire .... oggetti inutili ma indispensabili

    Gadgets, la loro validità sta nella misura in cui a te piacciono.

    Io non li uso.

    Cordialmente
    Rana







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    • #3
      Io (purtroppo) faccio immersioni "solo" quando vado in vacanza. Ogni volta do un'occhiata al materiale delle guide... quello che non hanno non serve.

      Non perchè siano più intelligenti o bravi di mè, ma perchè sicuramente fanno più immersioni di quante (purtroppo 2) non ne faccia io.

      Saluti
      Stefan

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      • #4
        Scusate ma quindi state con manometro e backup a penzoloni?

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        • #5
          Originariamente inviato da Riseman Visualizza il messaggio
          Scusate ma quindi state con manometro e backup a penzoloni?
          Ciao.

          Io trovo molto più pratico usare un moschettone sul manometro e un collarino sul backup.
          Semplice, efficiente.

          Cordialmente
          Rana

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          • #6
            Originariamente inviato da Riseman Visualizza il messaggio
            Scusate ma quindi state con manometro e backup a penzoloni?
            Per niente! Io infilo la frusta del manometro sotto il velcro che trattiene anche quella del GAV,e me lo ritrovo subito sotto i pulsanti di carico\scarico dell'aria.In alternativa passo la frusta del manometro sotto la cinghia di fissaggio ventrale del GAV,così per guardare lo strumento è sufficiente che lo inclino appena verso l'alto e lo vedo. La frusta del 2° stadio di emergenza la tengo piegata in due dentro un'angolo della tasca destra del GAV,con il secondo stadio che fuoriesce dalla tasca. Se il mio binomio deve prenderlo,afferra il secondo stadio e tira,e quello si sfila dalla tasca. In alternativa,lo porto sempre doppiato,dentro uno dei D-Ring del gav.Anche in quel caso,è sufficiente afferrare il 2° stadio e tirare per sganciare la frusta dall'anello. In questo modo entrambe le fruste non svolazzano,e non uso inutili accessori che possono complicarmi le operazioni. "Se Non C'è, Non Si Rompe",quindi tutto quello che posso,lo elimino. Più sicuro,più leggero...più semplice!

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            • #7
              Posto che sono configurato in un altro modo, vi sconsiglierei vivamente i reggifrusta magnetici: i magneti si ossidano in un batter d'occhio in acqua di mare. Tempo una settimana e vi trovate il magnete ricoperto di ruggine. I magneti in neodimio, sebbene più potenti, sono anche i meno resistenti alla corrosione.
              Se avessi molto più tempo potrei fare molte più cose.
              L'ottimista pensa che viviamo nel migliore dei mondi possibili, il pessimista teme che sia vero.

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              • #8
                Io uso un bel moschettone come fa Rana. Oltre all' uso specifico un moschettone in acqua serve sempre.
                Ciao
                Paolo
                Paolo

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                • #9
                  Anche io uso la tecnica di unicorno. Infilo il manometro sotto la fascia in vita del gav, così per guardarlo mi basta afferrarlo e abbassare un po' lo sguardo. Per quanto riguarda il secondo stadio di emergenza, preferisco piegare e infilare la frusta nel d-ring del gav. Questo tipo di configurazione ti permette di essere a tuo agio anche quando noleggi l'attrezzatura perché fondamentalmente è applicabile sempre.

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                  • #10
                    Anche io sono del partito dei moschettoni, e poi tutto fissato ai D ring del gav.

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                    • #11
                      Fissare il 2° stadio d'emergenza con un moschettone... non mi sembra una buona idea! Se la cacca arriva al ventilatore,il tuo secondo ti arriverà impanicato a 1000 e posso escludere che perda tempo a stare a sganciare un moschettone (che non troverebbe neanche),ma ti strappa di bocca il tuo SENZA PIU' RIDARTELO. E quando il panico prende anche te (subito dopo) non credo che stare a cercare il moschettoncino da sganciare sia la tua priorità...Io preferirei fissarlo in modo che si possa utilizzare immediatamente con una semplice e istintiva trazione....Perchè quando si è in agitazione,si riescono a fare a malapena le cose semplicissime. Stare a cercare e a sganciare un moschettone penso sia un buon modo per mettersi più nei guai di quanti si sia già...

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                      • #12
                        Caro Unicomo, dipende dalle dimensioni del moschettone. Infatti i lati del moschettone sono divergenti e quindi una frusta trova una sua posizione naturale indipendentemente dal suo diametro.
                        Per quanto riguarda la compagnia di un sub impanicato non ti posso aiutare essendo una esperienza lontana dalle mie abitudini.
                        Ciao
                        Paolo
                        Paolo

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                        • #13
                          Ciao a tutti.

                          ​Penso che ci sia un approccio differente al problema che è a monte di come conduciamo le immersioni.

                          Se l'immersione è vista come un esperienza che va affrontata con forze individuali - relegando il ruolo del compagno l'estrema risorsa - si apre al concetto di personalizzare l'attrezzatura e la sua configurazione adattandola ai nostri personali schemi, con il fine di rendere le nostre azioni più efficienti.

                          Se accettiamo questo approccio, va bene quasi tutto, dai gadgets magnetici, alle fruste sistemate come uno reputa meglio e chi ne ha, più ne metta.
                          Sicuramente ogni variante, se fatta con un minimo di logica, poggia su motivazioni plausibili di cui chi la usa può dimostrare l'efficienza.

                          Comunque trovo che Unicorno ha messo in evidenza un qualcosa che non ha a mio avviso molta logica comunque sia l'approccio.
                          Agganciare a un D ring, con un moschettone il secondo stadio d'emergenza non è per me una scelta felice.
                          Non si ha la disponibilità immediata, la scelta è macchinosa.
                          Il secondo stadio d'emergenza deve poter essere preso e tirato senza doversi preoccupare di sganciare nulla, nulla che, come un moschettone, costituisce un vincolo fisso.

                          Si usa mettere un piccolo moschettone nel secondo stadio a frusta lunga ma ...... l'uso è diverso ed assolve a un'esigenza specifica di una specifica configurazione.

                          Questo approccio all'immersione (configurazioni personalizzate) è tipico dell'ambiente ricreativo, in cui lo scenario non presenta particolari difficoltà e di conseguenza non si acutizza l'esigenza di ricercare forme di sicurezza più marcate.

                          Al contrario, la dove l'immersione diventa impegnativa, in cui l'errore anche piccolo potrebbe portare a gravi conseguenze si è visto che una configurazione "personalizzata" non apporta vantaggio ma, al contrario, è un problema.
                          Un problema in quanto le personalizzazioni riducono l'efficienza delle azioni compiute dal compagno e/o team d'immersione.
                          Se io, compagno d'immersione, devo agire sulla tua attrezzatura, se questa differisce dalla mia per configurazione, la mia azione è più incerta e a rischio d'errore.

                          Nel tempo la statistica incidenti ha messo in evidenza senza ombra di dubbio l'importanza di una configurazione standard, uguale per tutti i subacquei che formano il gruppo d'immersione.
                          Ovviamente il discorso è più vasto, non è solo una questione di uguale configurazione ma a fronte di una configurazione standard deve esserci anche una formazione standard, condividere le stesse procedure ecc, ecc.

                          Questo approccio, affinato dall'esperienza collettiva, ha reso obsoleto la configurazione personalizzata.


                          Ora piccola parentesi sul moschettone nel secondo stadio.

                          Questa è la famosa configurazione Hogartiana, universalmente riconosciuta come la migliore configurazione allo stato attuale dell'arte per le immersioni tecniche (utilizzando miscele a base di elio - trimix).

                          In questa configurazione l'erogatore primario (quello da cui respira il sub per intenderci) è il secondo stadio a frusta lunga che guarda caso ha il moschettone.
                          Il secondo stadio d'emergenza è quello con la frusta corta che è dotato di collarino.

                          Il primario è usato dal subacqueo per cui non ha bisogno di nessun elemento che lo vincoli, anzi il fatto di avere la frusta lunga fa si che, se il compagno ci prende l'erogatore dalla bocca noi possiamo lasciarlo andare con facilità abbassando leggermente la testa e passando a respirare dal secondario vincolato sotto il collo (dal collarino).

                          Come potete vedere il moschettone al momento non serve a nulla e non costituisce elemento di vincolo alcuno.
                          Ma .... si crea l'esigenza, per esempio una volta arrivati a quote decompressive di cambiare erogatore passando alla bombola di fase (decompressiva), in questo caso c'è l'esigenza di poter vincolare il secondo stadio primario a frusta lunga ed è in questa fase che torna utile quel moschettone.

                          Ovviamente l'Hogartiana non è l'unica configurazione e la migliore sempre e comunque ma questo è un altro discorso.

                          Morale della favola,
                          l'esperienza collettiva ha affinato ogni aspetto della configurazione in schemi ben precisi che rispondono al meglio soprattutto in un ottica di lavoro di coppia o di gruppo.
                          In ambito ricreativo non si avverte come necessaria questa formazione e per tanto si è liberi di adottare configurazioni personalizzate ma attenzione a non creare più problemi delle soluzioni.

                          Cordialmente
                          Rana

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                          • #14
                            Originariamente inviato da paolo55 Visualizza il messaggio
                            ...
                            Per quanto riguarda la compagnia di un sub impanicato non ti posso aiutare essendo una esperienza lontana dalle mie abitudini.
                            Ciao
                            Paolo
                            Ciao Paolo.
                            Permettimi di dissentire dalla tua affermazione...
                            Non è che ci possiamo scegliere persone che non si impanicano, questo può accadere a prescindere in qualsiasi momento e a qualsiasi profondità!
                            Capita alle persone con 10 immersioni,come a quelle con 1 000,dipende dal problema in cui incappi, e dato che il buon subacqueo non si domanda mai SE succederà ,ma cosa posso fare QUANDO succederà, si predispone alla bisogna.
                            Il mio ragionamento è molto semplice.... non so quando mi potrà accadere ( ne se....) ma quando mi succederà,avrò fatto tutto il possibile per ridurre al minimo le difficoltà e le possibilità di errore,nel soccorrere il mio binomio?
                            E l'introduzione di un moschettone ( dalla forma come ti pare,non è importante) che richiede una sia pur minima operazione per poter essere fruibile, mi appare come una pericolosa complicazione di una procedura che occorrerebbe mantenere quanto più lineare e istintiva possibile.

                            Questa è ovviamente una mia personalissima opinione,ma sono stato formato in Francia,dove ai vari corsi ci chiedevano in continuazione "....Cosa faresti nel caso che....?" e continuo a valutare ogni possibilità di incidente,invece che pensare soltanto a come fissare comodamente un dispositivo.
                            Così come quando mi capita di trovarmi con un binomio diverso da quello abituale,la prima cosa che faccio prima di finire di prepararmi è di dirgli "Io l'erogatore di emergenza lo porto qui,e per prenderlo fai così. Il tuo dove lo tieni e come si prende?"

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                            • #15
                              Caro Rana, la questione del moschettone mi ha incuriosito. E infatti la mia soluzione è diversa da quella della foto che tu hai pubblicato. Io uso un moschettone piuttosto grosso (quelli delle barche) attaccato ad un anello comodo e ci faccio passare dentro la frusta che voglio vincolare. Ne deriva che prendendo in mano la il manometro oppure l' erogatore questo è guidato dal moschettone e non vincolato. In caso di emergenza non si blocca. Usando i dring dei tiranti anteriori si può dare aria in emergenza senza sganciare. subito l' erogatore. E se sganci togli il moschettone dall' anello lasciandolo pure attorno alla frusta che tanto non lo perdi. Sono riuscito a fare abbastanza confusione ?
                              Con simpatia
                              Paolo
                              Paolo

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