Corso rescue

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  • #16
    Originariamente inviato da Sbiriguda Visualizza il messaggio
    Visto il tipo di osservazioni che sono emerse sulle didattiche PADI e SSI e il loro corso rescue sarebbe interessante capire se lo stesso problema si presenta con altre didattiche con un approccio diverso, tipo le vari CMAS, FIPSAS o la BSAC che non conoscevo e a quanto pare sarebbe la "FIPSAS dell'Inghilterra". Oltre alle didattiche tipo GUE, UTD, etc.
    Secondo voi le varie didattiche hanno tutto lo stesso problema di approccio un po' datato al rescue o ce n'è qualcuna che invece ha sviluppato corsi di tipo più aggiornato che risolvono i problemi che avevate descritto?
    Non è una questione di didattica ma di istruttore e delle sue esperienze.

    Anche facendo il relativo corso GUE, UTR o qualsiasi didattica dir oriented, se l'istruttore si limita a quell'ambiente si crea un circolo vizioso esattamente come per Padi o Ssi.
    Non so dirti se la subacquea ricreativa/sportiva sia oggi più poliedrica o se siamo in una fase di passaggio, da un modo ad un altro, d'andare sott'acqua.

    Probabilmente un istruttore che: va in giro con un gav ricreativo, usa spesso la stagna, ha esperienze di lavoro in centri sub che fanno un certo tipo di numeri, che fa anche immersioni tec, è una figura potenzialmente valida ad insegnare un corso rescue come si deve.

    Questo non vuol dire che gli altri necessariamente non lo siano, se studiano e sono appassionati possono avere le stesse e magari migliori nozioni,però è difficile metterle in un CV, dovresti conoscerli.

    PS Ci sta, in tutto questo, che didattiche "più recenti" abbiano anche approcci più al passo coi tempi.

    PPS Purtroppo capita, nella subacquea reale, di dover togliere dagli impicci qualcuno, anche di salvarlo, ma, pourtroppo, non va quasi mai come visto nei corsi e nei manuali rescue...
    www.bludivecenter.com

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    • #17
      Nel frattempo ho iniziato la teoria (la pratica è bloccata per il Covid). Mi ha incuriosito il concetto che la vittima viene considerata spesso uno psicopatico che può minacciare il soccorritore. Per esempio quando la persona è cosciente e non in panico si suggerisce (didattica PADI) di avvicinarsi fino a un massimo di 2 metri di distanza circa. Questo nella ipotesi che la vittima perda improvvisamente la calma e tenti di assalire il soccorritore

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      • #18
        Originariamente inviato da Sbiriguda Visualizza il messaggio
        Nel frattempo ho iniziato la teoria (la pratica è bloccata per il Covid). Mi ha incuriosito il concetto che la vittima viene considerata spesso uno psicopatico che può minacciare il soccorritore. Per esempio quando la persona è cosciente e non in panico si suggerisce (didattica PADI) di avvicinarsi fino a un massimo di 2 metri di distanza circa. Questo nella ipotesi che la vittima perda improvvisamente la calma e tenti di assalire il soccorritore
        Perché? pensi non sia vero?
        www.bludivecenter.com

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        • #19
          Non è che ci sia un'aggressione volta a nuocere da parte della potenziale vittima - semplicemente sta fuori di testa, nel panico.
          Mi è capitato di soccorrere una persona in difficoltà - stava a corpo libero e vicino alla spiaggia e io facevo il bagno.
          Garantisco che ad un certo punto l'ho minacciato a brutto muso - perché per fortuna ero più grande di lui - in quanto era completamente ingestibile e, invece di farsi trascinare a riva, si dimenava impazzito.
          Credo che avverrebbe anche se la "vittima" indossasse una muta, la maschera etc ...
          Per cui si: va avvicinato con cautela.

          p.s. una volta portato a riva era visibilmente scosso, ma visto che, paura a parte, stava bene l'ho lasciato con i familiari ... dopo un'oretta mi è venuto a cercare per ringraziarmi e, incredibilmente per me, non si ricordava il casino che aveva fatto ...
          Se avessi molto più tempo potrei fare molte più cose.
          L'ottimista pensa che viviamo nel migliore dei mondi possibili, il pessimista teme che sia vero.

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          • #20
            Se a livello ara ho ancora molte cose da imparare, senza bombole e a pelo d’acqua ho la presunzione di essere un buon insegnate. Ho fatto il “bagnino” per quasi due decenni e l’istitutore di nuoto. Posso garantire che in situazioni di panico l‘asfittico cerca di salvare se stesso buttando sotto’acuqa il soccorritore tant’è che nei corsi si insegnano le prese di liberazione proprio per affrontare tali situazioni

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            • #21
              tema un po' particolare il rescue. divertente certamente. formativo ni o so. difficile il percorso. forse il punto più importante sarebbe evidenziare e preparare alle difficoltà e alle impossibilità di un salvataggio in acqua. per chi può e vuole forse il più idoneo rimane il brevetto da assistente bagnanti o bagnino che dir si voglia. il rescue dopo. sempre se uno può
              ......lasciami l'orgoglio di essere solo un uomo...

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              • #22
                Originariamente inviato da cesare Visualizza il messaggio
                .............................. forse il punto più importante sarebbe evidenziare e preparare alle difficoltà e alle impossibilità di un salvataggio in acqua. .............................


                Come anche il corso di primo soccorso che, secondo me, dovrebbe essere insegnato dai medici e non dagli istruttori subacquei.
                www.filoariannadive.com

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                • #23
                  Originariamente inviato da reato Visualizza il messaggio


                  Come anche il corso di primo soccorso che, secondo me, dovrebbe essere insegnato dai medici e non dagli istruttori subacquei.
                  Se parliamo di ciò che si può fare in acqua e nelle prime battute in barca, anche no.

                  Ma non perché un medico non sia in grado (ovviamente), ma perché ci sono poche cose da fare e molto schematiche.
                  Siamo in un ambito in cui avere troppe informazioni attaccate a sputo in testa, porta solo a fare diagnosi senza competenza e cultura per farle.

                  L'unico vero modo per avere una preparazione seria di primo soccorso è andare a fare volontariato sulle ambulanze.
                  Lì si è un medico a fare la preparazione. Il mettere in pratica le tecniche con una certa regolarità da modo di applicare lo schema giusto con i tempi corretti, cosa che si fa solo con la pratica costante.

                  Quindi, secondo me, in un ambiente in cui l'intervento BLS è, per fortuna, una cosa rarissima, molto meglio saper applicare quei 4 schemi scritti su una lavagnetta.

                  Spero d'essermi spiegato.
                  www.bludivecenter.com

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                  • #24
                    Originariamente inviato da blu dive Visualizza il messaggio
                    Perché? pensi non sia vero?
                    da profano mi immaginavo fosse una eccezione. Invece le procedure di soccorso son proprio impostate in base al principio che il panico della vittima è una parte essenziale. Non mi aspettavo questa importanza

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                    • #25
                      se da una parte mi trovo concorde con blue dive, meglio quattro regole semplici che tutti possono attuare, dall'altra però mi trovo davanti a un corso vero e proprio denominato rescue. trattandosi di corso che implica conoscenza di generiche nozioni di medicina e manovre su corpi cui l'anima sta per dividersi, sarebbe opportuna la tenuta del corso da parte di personale specializzato. l'istruttore subacqueo potrebbe esserlo, ma il mondo reale ci insegna che pochi sono gli istruttori subacquei che possono permettersi l'insegnamento. per quanto possa sembrare strano una delle manovre più difficili sta nel portare il subacqueo infortunato a bordo senza far ulteriore danno e non nelle trenta pompate e 1 insufflata
                      ......lasciami l'orgoglio di essere solo un uomo...

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                      • #26
                        Originariamente inviato da cesare Visualizza il messaggio
                        il mondo reale ci insegna che pochi sono gli istruttori subacquei che possono permettersi l'insegnamento. per quanto possa sembrare strano una delle manovre più difficili sta nel portare il subacqueo infortunato a bordo s
                        mi sfugge per quale motivo, un medico, dovrebbe saper issare, o saper insegnare ad issare, su una barca od una spiaggia, un infortunato meglio di chiunque altro.
                        www.bludivecenter.com

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                        • #27
                          blue dive non ho scritto che debba essere un medico....comunque la movimentazione di un infortunato prevede la preventiva formazione del soccorritore da parte di personale medico/infermieristico
                          ......lasciami l'orgoglio di essere solo un uomo...

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                          • #28
                            Originariamente inviato da cesare Visualizza il messaggio
                            comunque la movimentazione di un infortunato prevede la preventiva formazione del soccorritore da parte di personale medico/infermieristico
                            Ovviamente è vero, se ci fossero soccorritori preparati per interventi in mare che... Non ci sono, a parte i bagnini e reparti militari o affini come vvff.
                            Per questo, sostengo, sia meglio insegnare a fare quelle 4 cose fattibili in condizioni di emergenza e, soprattutto, insegnare a lasciar fare la.parte "difficile" a chi ha strumenti e conoscenze e, ancora più soprattutto, capire subito quando non è gioco per noi
                            www.bludivecenter.com

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                            • #29
                              son d'accordo
                              ......lasciami l'orgoglio di essere solo un uomo...

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                              • #30
                                1 ciao a tutti
                                Bisogna stare molto attenti Perché SE per caso tu dai aiuto a una persona e gli procuri danni ti possono denunciare e richiedere risarcimento per danni

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