paolo non voglio fare quel che sa che spiega a colui che non sa, da qualche strano pulpito. non ho la verità in tasca e nemmeno la cosa giusta. una nave come la concordia non è più una nave. è una città galleggiante. porta più persone di quante popolino tantissimi paesi italiani.io non so se hai mai vissuto l'esperienza di un evento terribile dove c'è presenza di una moltitudine di persone. ti posso garantire che nè noè nè mosè riescono a gestirle. il comandante de falco ha dimostrato una ignoranza marinara imbarazzante, seppur di presa sul pubblico. la sola domanda, la meno scabrosa, al comandante schettino quando chiedeva quante persone fossero ancora a bordo, dimostra la più totale assenza di un benchè minimo concetto di abbandono nave in una tale situazione. schettino è sceso, è vero, ma a bordo, dove stava lui, vista la situazione,non avrebbe potuto far nulla , forse, ma forse, l'uomo ragno avrebbe salvato qualche vita in più. certo è che, vista la situazione, la marineria dello schettino e un po' di culo, che nella sfiga male non fa, han portato la nave su un basso fondale evitando un' immane tragedia. la marineria mercantile italiana, piaccia o no, è la migliore del mondo e noi dovremmo imparare a difenderla. certamente non lo è quella militare.
in nome del profitto non si può mandare il popolo di una intera città in giro per il mondo galleggiando su un pezzo di ferro. questo dovremmo combattere. ci sarà sempre, poi, lo scemo di turno, additato quale responsabile di qualche preannunciata strage.
in nome del profitto non si può mandare il popolo di una intera città in giro per il mondo galleggiando su un pezzo di ferro. questo dovremmo combattere. ci sarà sempre, poi, lo scemo di turno, additato quale responsabile di qualche preannunciata strage.
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