Che delusione

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  • #31
    Esatto. Non esiste una regolamentazione.
    Ed io aggiungo per fortuna
    Paolo
    Paolo

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    • #32
      Se devi fare tuffi open a Tavolara ti consiglio teddjia liscia 1 e 2, occhio di dio e grottone. Evita cala cicale e mandria. A me non piacciono proprio.

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      • #33
        Originariamente inviato da paolo55 Visualizza il messaggio
        Esatto. Non esiste una regolamentazione.
        Ed io aggiungo per fortuna
        Paolo
        Esiste a livello locale, che è molto peggio, poiché non essendo uniforme sul territorio Nazionale obbliga i subacquei, i club e i diving center a sottostare a regole che spesso sono scritte da non addetti ai lavori.
        La subacquea, come altri sport, necessiterebbe di una regolamentazione Nazionale (o meglio Europea, se non globale) che definisca delle regole chiare. Bisognerebbe partire a mio parere da un registro unificato dei brevetti, perché al momento con le decine e decine di didattiche sparse per il mondo non si capisce una mazza.

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        • #34
          Originariamente inviato da npole Visualizza il messaggio

          Esiste a livello locale, che è molto peggio, poiché non essendo uniforme sul territorio Nazionale obbliga i subacquei, i club e i diving center a sottostare a regole che spesso sono scritte da non addetti ai lavori.
          La subacquea, come altri sport, necessiterebbe di una regolamentazione Nazionale (o meglio Europea, se non globale) che definisca delle regole chiare. Bisognerebbe partire a mio parere da un registro unificato dei brevetti, perché al momento con le decine e decine di didattiche sparse per il mondo non si capisce una mazza.
          Quoto in piena,
          Il fatto di NON avere delle regole che valgono sul territorio nazionale a mio avviso rende tutto molto più complesso.
          Se ci fosse una regola nazionale (o europea) in ogni momento potenzialmente sapresti come comportarti e cosa puoi o non puoi fare. Ora al contrario o diventi scemo a cercare le ordinanze delle singole capitanerei di porto o ti immergi solo con un diving...

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          • #35
            Originariamente inviato da npole Visualizza il messaggio

            Nelle amp dove faccio solitamente immersioni in Italia puoi immergerti solo con diving (ad esempio: baia, punta campanella in Campania), ma credo che in tutte le aree marine protette d'Italia valga questa regole. Inoltre nello stesso tratto di mare (anche nelle zone non coperte dall'amp) è vietata l'attività subacquea sportiva (ARA) a chi è sprovvisto di relativo brevetto.
            In generale la Guardia Costiera (o altro organo preposto) emana delle ordinanze che disciplinano le attività nei tratti di mare di loro competenza, ivi incluse anche le immersioni subacquee.
            Queste ordinanze non sono tutte uguali sul territorio, ma ogni zona ha la propria.
            Se cerchi su Google "ordinanza immersioni" troverai molti esempi.

            Questa è ad esempio un'ordinanza che riguarda Capri: http://www.guardiacostiera.gov.it/ca...2013_00020.pdf
            Grazie npole , tra l'altro mi sa che siamo abbastanza vicini (io sono di Napoli).

            Per quanto riguarda le zone citate, sono AMP dove però è impossibile immergersi da terra (vedi l'Isca, Scoglio a Penna, sito archeo di Baia, etc..) e sono navigabili solo da imbarcazioni autorizzate.

            Per esempio, so per certo che Marina di Puolo è un'AMP dove è possibile immergersi da terra, ma per accedervi è richiesta l'autorizzazione (cosa per me assurda visto che c'è un lido, la gente può fare il bagno, ma non può immergersi... - che poi si immergano tutti senza permesso, ma vabbè - ).

            Magari cerco di informarmi meglio e di sfruttare anche Google da questo punto di vista.

            Grazie mille.


            Ps. mi interessa molto perché tempo fa stavo per mettere su un'associazione senza scopo di lucro per organizzare periodicamente la pulizia dei fondali. Avrei messo a disposizione (a mie spese) retini e tutto il necessaio, ma poi ho desistito visto i pochi siti accessibili in maniera autonoma.

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            • #36
              Sull' opuscolo informativo AMP Tavolara, quello che consegnano ai turisti, sono indicate le zone d'immersione riservate ai diving e ai privati con gli orari dov'e' possibile ancorarsi e immergersi, non viene specificato niente di piu' quindi il turista piu' arguto dovrebbe munirsi del regolamento fornito dalla CP per leggere all'art. n. 16, le zone libere per le immersioni senza vincolo del diving, sono soggette all' obbligo del brevetto minimo advaced, su profondita' comunque non superiori ai 20 mt. Appena fuori dal parco ti puoi immergere come e quando vuoi. Io sono un misero open e mi sento comunque sicuro in acqua, non supererei mai i miei limiti e non penso di essere meno responsabile dei fondali di un breveto superiore al mio visto che se olrepasso la liena del parco mi posso tuffare nel blu senza che nessuno mi dica niente
              Ultima modifica di lucamatte06; 09-05-2019, 10:49.

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              • #37
                Gb87
                Nella situazione attuale valgono le ordinanze delle varie capitanerie di porto.
                Quelle che ho visto per le immersioni svolte con mezzi autonomi sembrano fatte con copia incolla.
                Se si ha la patente nautica si conosce bene il significato delle ordinanze delle varie capitanerie ed è abbastanza normale guardarle prima di navigare in acque nuove
                Diverso il caso di chi va con gommoncino a noleggio o non si e' interessato di navigazione.
                Argomento non chiaro e' quello delle sanzioni applicate. Dato che in mare la multa piu' piccola costa un botto se si sa di essere attaccabili e ci si deve regolare di conseguenza.
                Vedi il caso della barca lasciata incustodita.
                In tanti anni io non ho mai trovato avvoltoi o sprovveduti fra le forze dell' ordine e posso avere rimostranze solo per una sanzione discutibile che mi e' capitata fra capo e collo al Giglio come caso unico vittima di litigi locali. Mi e' costata 250 euro a cura della guardia costiera ma non fa testo in quanto eccezione.
                Considero le forze dell' ordine in mare dei professionisti che intervengono solo in casi di reale necessita' e non per fare cassa stile autovelox sulle strade. Ovviamente spero di non sbagliarmi e faccio un gesto scaramantico di rito.
                Tengo un fondo di sicurezza e spero di non doverlo intaccare.
                Ciao
                Paolo
                Paolo

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                • #38
                  Originariamente inviato da Mercurio90 Visualizza il messaggio
                  Se devi fare tuffi open a Tavolara ti consiglio teddjia liscia 1 e 2, occhio di dio e grottone. Evita cala cicale e mandria. A me non piacciono proprio.
                  Quali sono le cose che non ti piacciono ?

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                  • #39
                    [QUOTE
                    Vedi il caso della barca lasciata incustodita.
                    [/QUOTE]

                    Perdonate i continui messaggi, non conosco bene questa regola

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                    • #40
                      Originariamente inviato da npole Visualizza il messaggio
                      Esiste a livello locale, che è molto peggio, poiché non essendo uniforme sul territorio Nazionale obbliga i subacquei, i club e i diving center a sottostare a regole che spesso sono scritte da non addetti ai lavori.
                      Ciao a tutti.
                      Io penso che certe attività non possono essere normate.

                      Non si può stabilire a priori come si deve scalare una montagna, per esempio l'Everest, la scalata di una montagna si fonda sulla tecnica ed anche sull'istinto dello scalatore che si trova in quel momento a decidere l'appiglio ecc, ecc.
                      Senza contare che si può scalare in tanti modi, sempre estremizzando c'è chi ha scalato gli 8000 metri con l'uso dell'ossigeno e chi lo ha fatto senza l'uso dell'ossigeno.

                      Questo esempio è un esempio estremo ma la subacquea non si discosta dato che come la scalata non è possibile normare.
                      Io, opinione mia personale (questo non vuol dire che sia il giusto, no è solo quello che io penso), penso che un subacqueo debba essere lasciato libero di vivere la subacquea come più gli piace, c'è chi ama una subacquea "sicura" nell'ambito ricreativo, c'è chi ama la subacquea tecnica, chi la speleosubacquea, i relitti, chi ama sperimentare tecniche ecc, ecc.
                      Nella subacquea le tecniche evolvono, cosi come le conoscenze, le attrezzatura (pensate ai rebreather) ecc, ecc.
                      Per me la subacquea è, e deve rimanere, libera, lasciata al libero arbitrio del subacqueo, nella piena libertà, tanto come attività analoghe in ambienti straordinari, vedi roccia, vedi parapendio, vedi deltaplano ecc, ecc.

                      Mi spiace ma non condivido l'idea di chi si sente sicuro perché c'è una legge che limita il fare, ma che vuol dire ?
                      Purtroppo, ora molti di voi si sentiranno toccati, ma tutti sappiamo che sott'acqua quello che è un limite per un subacqueo non lo è per un altro, vuoi per predisposizione, vuoi per esperienza, conoscenze ecc, ecc.

                      Io penso cha in Italia le regole ci sono, non ci sono nello specifico ma ci sono leggi che regolano le attività didattiche, che specificano responsabilità, doveri, diritti, obblighi.

                      L'attività didattica è l'aspetto che va normato e che è normato, ogni didattica ha precisi standard operativi, ogni didattica al giorno d'oggi deve essere certificata (pena non essere credibile in un mercato estremamente competitivo visto il numero esagerato di didattiche), la legge italiana attribuisce ben precisi obblighi agli istruttori, alle guide nel momento in cui svolgono attività didattica, nel momento in cui accompagnano.

                      Una volta brevettati, i subacquei hanno diritto al "libero arbitrio".

                      Un subacqueo brevettato è o dovrebbe essere consapevole dei pericoli, consapevole di quello che fa di quello che può fare o non può fare, a lui decidere.
                      Ma veramente vi sentite più sicuri perché vi viene tolto la libertà di fare e decidere ?

                      Io mi sento sicuro perché credo in quello che so, che penso di saper fare e su questo regolo la mia attività.
                      Cosa pensate che se un subacqueo vuole scendere profondo è una legge ad impedirlo.

                      A me non da fastidio che ci sono tantissime didattiche, io seguo quella che seguo con soddisfazione, ho fatto le mie scelte, vivo la subacquea che io voglio.
                      Ho la libertà di fare, sperimentare, d'immergermi anche da solo, perché devo rinunciare a tutto questo ?
                      Devo rinunciarci perché ci sono persone che non sono in grado di amministrare con buon senso il "libero arbitrio" ?

                      Trovo corretto che chi inizi l'attività subacquea lo faccia tramite un corso certificato, perché essendo un neofita non ha le conoscenze per valutare i rischi di "un'attività fai da te" per cui si espone a pericoli che neanche conosce, ma una volta brevettato non ha più scuse, una volta brevettato sa ed è consapevole dei pericoli.

                      Davvero avete cosi poca fiducia nell'intelligenza umana, nel prossimo e considerate tutti come una massa di stupidi, incapaci.
                      Io e poi i miei amici, gli allievi che ho avuto, ci iscriviamo ai vari corsi non perché abbiamo paura di un divieto.
                      Ci siamo iscritti ai vari corsi perché volendo fare di più avevamo bisogno di percorsi didattici creati appositamente per insegnarci ad affrontare al meglio quel di più.

                      Oggi si può fare qualsiasi cosa, ci sono corsi per fare tutto dal ricreativo al tecnico, ai reb ecc, ecc.
                      Inoltre ci sono tantissime didattiche ognuna con il proprio approccio, i propri percorsi didattici, si può trovare il percorso adatto ad ogni persona.
                      Perché cercare una legge che uniformi il fare ?
                      Perché privarsi della possibilità di scelta, di seguire quello che uno sente di voler fare, il diritto di fare non vuol dire obbligo a fare ognuno si può fermare e fare quello che vuole ma lasci la libertà ad altri di fare anche quello che lui non fa.

                      Il problema reale non sono la mancanza di leggi, in Italia mancheranno tante cose ma non certo le leggi che sono un oceano dove spesso si annega nei suoi abissi.
                      La subacquea è ancora un'attività non appesantita da gabbie legali che spesso non considerano la natura stessa della suabcquea e dell'istinto umano.

                      Il problema sono le persone che, pur avendo a disposizione strutture, mezzi, conoscenze, si credono di porte fare quello che non sono preparati a fare ma questo non è arginabile con nessuna legge.

                      Sono contrario al disegno legge per normare la subacquea cosi come al momento è stato studiato, non aggiunge nessuna sicurezza, complica le normative attuali e toglie la libertà propria del subacqueo.

                      Se dipendesse da me non cambierei nulla - introdurrei solo l'obbligo di un solo esame di abilitazione all'attività, svolto da un organismo al disopra delle didattiche, in cui il subacqueo deve dimostrare di aver compreso i pericoli dell'attività che intende svolgere, questo al fine di togliere eventuali alibi del tipo, non pensavo che.
                      Una volta che sai quello che comporta il tuo fare te ne assumi la responsabilità.
                      Sei in grado di amministrare il libero arbitrio, di vivere liberamente, di guidare un auto, addirittura di formarti una famiglia ed educare dei figli ..... se cosi, sei in grado anche di capire da te quello che puoi fare o non puoi fare sott'acqua.

                      Cordialmente
                      Rana
                      Ultima modifica di RANA; 09-05-2019, 11:49.

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                      • #41
                        RANA
                        Con simpatia
                        Paolo
                        Paolo

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                        • #42
                          Originariamente inviato da lucamatte06 Visualizza il messaggio

                          Quali sono le cose che non ti piacciono ?
                          Molta Sabbia e posidonia, poco pesce. Nelle altre invece presenti massi di caduta dalla parete, con consecutivi anfratti ricchi di vita. Presenti già da sotto la catena della boa, grosse cernie, corvine, murene molto grosse, non rari dentici, numerosissimi saraghi di taglia. Al grottone presente in parete una caverna accessibile a tutti in pochi metri che crea bellissimi giochi di luce.

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                          • #43
                            L'Italia è l'unica nazione europea senza una legge sulla subacquea. Quando ne è stata proposta una è stata boicottata dalle associazioni che hanno partecipato agli incontri, associazioni più interessate ad un inquadramento normativo formale che a limitare la propria autonomia e possibilità di ricavo.

                            http://www.diritto-subacquea.it/wp-c...25_11_2015.pdf

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                            • #44
                              Non ci sono leggi ma regole persino troppe

                              Commenta


                              • #45
                                Originariamente inviato da paolo55 Visualizza il messaggio
                                Gb87
                                Nella situazione attuale valgono le ordinanze delle varie capitanerie di porto.
                                Quelle che ho visto per le immersioni svolte con mezzi autonomi sembrano fatte con copia incolla.
                                Se si ha la patente nautica si conosce bene il significato delle ordinanze delle varie capitanerie ed è abbastanza normale guardarle prima di navigare in acque nuove
                                Diverso il caso di chi va con gommoncino a noleggio o non si e' interessato di navigazione.
                                Argomento non chiaro e' quello delle sanzioni applicate. Dato che in mare la multa piu' piccola costa un botto se si sa di essere attaccabili e ci si deve regolare di conseguenza.
                                Vedi il caso della barca lasciata incustodita.
                                In tanti anni io non ho mai trovato avvoltoi o sprovveduti fra le forze dell' ordine e posso avere rimostranze solo per una sanzione discutibile che mi e' capitata fra capo e collo al Giglio come caso unico vittima di litigi locali. Mi e' costata 250 euro a cura della guardia costiera ma non fa testo in quanto eccezione.
                                Considero le forze dell' ordine in mare dei professionisti che intervengono solo in casi di reale necessita' e non per fare cassa stile autovelox sulle strade. Ovviamente spero di non sbagliarmi e faccio un gesto scaramantico di rito.
                                Tengo un fondo di sicurezza e spero di non doverlo intaccare.
                                Ciao
                                Paolo
                                Fino ad ora mi sono sempre immersa con i diving e l´unica AMP in cui vorrei andare non permette l´accesso a sub se non con un diving che li porti.
                                Non avendo la patente nautica non ho mai preso in mano un ordinanza della capitaneria di porto..
                                Il mio commento era legato puramente a una "sensazione" perchè da come ne parlte sembra che quello che si puù fare a Genova non si possa fare a Napoli o a Trieste...
                                Ma probabilmente mi sbaglio.

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