Giovani sub: sempre meno o sbaglio?

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  • Mercurio90
    ha risposto
    Originariamente inviato da paolo55 Visualizza il messaggio
    robertocag
    Anche io ho iniziato con i filmati di Cousteau in bianco e nero, Essendo piccolo e unico interessato mi cambiavano pure canale e dovevo stare zitto.
    Prima ho preso il gommone, poi la muta per andare a fare apnea e solo dopo le bombole ed anche il compressore. Mia moglie, santa donna, ha condiviso e sopportato la mia passione per il mare ed ancora oggi si immerge con me o mi fa da appoggio in barca se non ha voglia di immergersi.
    Io non ho mai sopportato che in acqua mi si volesse imporre cosa fare e sono sempre andato per fatti miei.Piuttosto resto a casa mia e faccio altro.
    Ma ad altri andava bene appoggiarsi ad un diving, non doversi preoccupare di nulla, salvo poi magari lamentarsi.
    In uno scenario economico come l' attuale gestire la propria autonomia richiede impegno notevole di tempo e danaro. Sara' perche' mi si guasta sempre qualcosa ma io sono sempre in ballo con qualche lavoro di manutenzione sul barchino o sulle attrezzature. E quando non riesco a fare da solo devo spendere. Oggi ho cambiato l' interruttore del verricello che stava facendo il matto e spero di avere risolto e di non dovere mettere le mani sul verricello.
    Poi c'e' il problema di sapere con chi immergersi, del cosa fare se sei da solo, è sicuramente piu' comodo far fare ad altri, La logica dei pezzi di plastica fa parte di alcune logiche di gruppo, Se conosci solo quel mondo o se non ti poni problemi esiste solo quel modo e ne devi accettare le regole,
    Siamo porse una specie in estinzione ?
    Di sicuro operando in autonomia si fanno esperienze molto differenti,
    Ciao
    Paolo
    Secondo me siete l'ultimo baluardo dell'avventura subacquea. Io vedo miei amici...magari con 5/600 tuffi che magari hanno anche girato e guidato tante immersioni emozionarsi per un tuffo sul mio barchino....l'assetto auto contenuto è dipersè un'avventura, per noi è questo per voi è la normalità, tutto è cambiato e forse non in meglio

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  • paolo55
    ha risposto
    robertocag
    Anche io ho iniziato con i filmati di Cousteau in bianco e nero, Essendo piccolo e unico interessato mi cambiavano pure canale e dovevo stare zitto.
    Prima ho preso il gommone, poi la muta per andare a fare apnea e solo dopo le bombole ed anche il compressore. Mia moglie, santa donna, ha condiviso e sopportato la mia passione per il mare ed ancora oggi si immerge con me o mi fa da appoggio in barca se non ha voglia di immergersi.
    Io non ho mai sopportato che in acqua mi si volesse imporre cosa fare e sono sempre andato per fatti miei.Piuttosto resto a casa mia e faccio altro.
    Ma ad altri andava bene appoggiarsi ad un diving, non doversi preoccupare di nulla, salvo poi magari lamentarsi.
    In uno scenario economico come l' attuale gestire la propria autonomia richiede impegno notevole di tempo e danaro. Sara' perche' mi si guasta sempre qualcosa ma io sono sempre in ballo con qualche lavoro di manutenzione sul barchino o sulle attrezzature. E quando non riesco a fare da solo devo spendere. Oggi ho cambiato l' interruttore del verricello che stava facendo il matto e spero di avere risolto e di non dovere mettere le mani sul verricello.
    Poi c'e' il problema di sapere con chi immergersi, del cosa fare se sei da solo, è sicuramente piu' comodo far fare ad altri, La logica dei pezzi di plastica fa parte di alcune logiche di gruppo, Se conosci solo quel mondo o se non ti poni problemi esiste solo quel modo e ne devi accettare le regole,
    Siamo porse una specie in estinzione ?
    Di sicuro operando in autonomia si fanno esperienze molto differenti,
    Ciao
    Paolo

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  • Mercurio90
    ha risposto
    Originariamente inviato da robertocag Visualizza il messaggio
    Mi permetto di aggiungere alla discussione un altro spunto: esiste ancora l'avventura nella subacquea attuale? Intendiamoci condivido tutti i discorsi fatti sui costi e sulla moltiplicazione abnorme dei brevetti ma mi baso sulla mia esperienza. Io ragazzo che sognavo davanti ai documentari del comandante Cousteau ma potevamo fare solo apnea e con la maglia e mutandoni di lana, poi la prima muta. La svolta a 26 anni: il primo lavoro, un negozio che decidendo di abbandonare liquidava una bombola e un erogatore e un corso della regione Toscana parte in piscina e parte in mare, molto economico e unico. Poi è stata avventura pura nel senso di scoperta.Tante immersioni da soli da terra, con un piccolo gommone o contattando pescatori che ci portavano sul posto. Cercando i punti e i percorsi da noi. Oggi tutto questo non c'è più, sono altri che guidano, noi andiamo dietro. Molte volte mi sarebbe piaciuto fermarmi esplorare bene quello scoglio, ma si deve completare il giro e non so se questo alla lunga attira o annoia un giovane. L'obiettivo oggi sembra non sia più scoprire un mondo fantastico ma acquisire più brevetti possibile. Vi prego di non fraintendermi e di perdonare questi discorsi da vecchio subacqueo.
    Anche questo è un punto che andrebbe approfondito, adesso sembra tutto scoperto, ora se vuoi trovare qualcosa devi andare molto fondo. Io mercoledì ho fatto i miei primi 60 e oltre, avevo visto dei video di persone sul relitto che avevano trovato maschere antigas ecc... sinceramente arrivato giù tra gorgonie cernie e dentici ho perso i particolari, la maestosità della nave mi ha assorbito. Però conosco un posto dove vado con la mia barca, 6/7 mt al massimo....pieno di anfore...pezzi di piombo e anche bossoli di grosso calibro della 2 guerra.....li mi sento un esploratore....li la sento un avventura...
    E anche in un altro posto....una secca sui 40...al largo di porto cervo .... Non ci va nessuno....tutti la temono...se sbagli vai sulla sabbia o oltre i 60...Però se vai con il boss della zona, non usa ne scandaglio ne GPS....si guarda intorno e fila l'ancora....ti vesti e non sai dove scendi....quella è un'avventura....Però sono posti rari...ti dò ragione

    Poi da noi esistono anche altri posti oltre i 70 dove qualche pescatore dice di pescare forte, però in 2 o 3 spendere oltre 100 euro di gas, supporto logistico ecc....in pochi si sentono di farlo...appena potro quelle saranno le mie mete

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  • robertocag
    ha risposto
    Mi permetto di aggiungere alla discussione un altro spunto: esiste ancora l'avventura nella subacquea attuale? Intendiamoci condivido tutti i discorsi fatti sui costi e sulla moltiplicazione abnorme dei brevetti ma mi baso sulla mia esperienza. Io ragazzo che sognavo davanti ai documentari del comandante Cousteau ma potevamo fare solo apnea e con la maglia e mutandoni di lana, poi la prima muta. La svolta a 26 anni: il primo lavoro, un negozio che decidendo di abbandonare liquidava una bombola e un erogatore e un corso della regione Toscana parte in piscina e parte in mare, molto economico e unico. Poi è stata avventura pura nel senso di scoperta.Tante immersioni da soli da terra, con un piccolo gommone o contattando pescatori che ci portavano sul posto. Cercando i punti e i percorsi da noi. Oggi tutto questo non c'è più, sono altri che guidano, noi andiamo dietro. Molte volte mi sarebbe piaciuto fermarmi esplorare bene quello scoglio, ma si deve completare il giro e non so se questo alla lunga attira o annoia un giovane. L'obiettivo oggi sembra non sia più scoprire un mondo fantastico ma acquisire più brevetti possibile. Vi prego di non fraintendermi e di perdonare questi discorsi da vecchio subacqueo.

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  • davide64
    ha risposto
    vero,ma confronta i costi per praticare il minivolley o il minibasket e la subacquea...

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  • Mercurio90
    ha risposto
    Io provo a dire la mia dall'altro lato della medaglia, mi reputo un giovane sub, essendo nato nel 1990 ed avendo preso l'open a maggio 2016. In questi 2 anni e pochi mesi ho fatto 165 immersioni, in confronto a tantissimi sono quasi niente, per essere fatte in due anni le reputo tante (senza considerare i professionisti). Sono un amante del mare, lo vivo 365 gg l'anno, avevo il sogno delle bombole da bambino, però per mille motivi, in primis il lato economico, e poi per non parlare che da fuori sembra un sport per super uomini, non ero mai riuscito ad avvicinarmi alle bombole e ho continuato con l'apnea amatoriale, pesca sub e soprattutto pesca di superficie dalla barca. Sino a che nel 2016 un club della mia città ha organizzato in corso Open gratuito, ho colto al volo la possibilità e da lì è iniziata l'avventura. Ho fatto alcuni corsi, mi sto avvicinando alla subacquea tecnica, ma sopratutto amo andare in acqua. Che sia a 50 o 5 mt poco importa. Siamo un bel gruppone di amici molto appassionato, età media 35 anni, cerchiamo appena possibile posti nuovi e nuove avventure. Noto però che sempre più dal gruppo e da altri gruppi molti mollano. Principalmente penso perché manchi la vera passione, molti lo fanno come passatempo, come si potrebbe andare a fare sala pesi per 2 mesi, o spinning il mercoledì sera d'inverno. Penso che le distrazioni e le possibilità di svago siano talmente tante che o si ha una passione vera e forte oppure si viene attratti da altro, magari meno impegnativo e oneroso.
    Parlando di costi, non si può negare che sia davvero davvero costoso, oltre che per effettiva necessità anche per la voglia di avere sempre qualcosa di nuovo o di migliore che penso animi quasi tutti i subacquei che conosco. Il prezzo delle uscite incide lo stesso notevolmente, direi una media di 70/80 euro per una doppia al quale aggiungere macchina e pranzo fuori non sono di certo pochi, se fatto tutti i fine settimana parliamo di 350/400 euro mese. Una cifra davvero insostenibile per quasi tutti, parliamo di oltre 1/3 dello stipendio. Con questo non voglio dire che i diving siano cari o che siano dei ladri, anche perché io gestori di diving ricchi non ne conosco, dico solo che è molto molto oneroso. Parlando per la mia zona, uscire da terra è praticamente impossibile, io ho una barca che frego a mio babbo appena possibile allora riesco a contenere i costi, e qualche bella uscita la faccio così, però anche li, diciamo che un uscita mi costa un 15 euro di benzina, la ricarica della mia bombola varia da 0 a 6 euro. Però diventa difficile incastrare gli orari con qualche amico, per non parlare della totale assenza di barcaiolo, con tutto ciò che ne consegue. Girando per il resto della mia regione in linea di massima il più giovane sono sempre io, o qualcuno del mio gruppo, almeno per quanto riguarda gli italiani. Capita spessissimo invece che tra le popolazioni nordiche ci siano molti ragazzi giovani, ma sopratutto ragazze.

    Detto questo, posso dire che secondo me per far avvicinare i giovani bisognerebbe entrare nelle scuole, vediamo quanti bambini si stanno avvicinando ai "nuovi" sport....parlo della mia realtà, vedo che da quando le società hanno iniziato a fare convenzioni con le scuole, i mini volley e i mini basket stanno avendo nuova linfa vitale, abbiamo addirittura oltre 50 bambini che fanno baseball. Una soluzione potrebbe essere consorziasi, fare delle prove gratis, cercare di coinvolgere le famiglie con attività correlate, so che sono solo ulteriori costi per un settore in crisi, però penso anche che bisognerebbe dirottare fondi statali a questo. Penso che un bambino subacqueo, non diventa un adulto che inquina, che pesca di frodo, che distrugge il nostro bene più grande che è il mare.

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  • Geko2382
    ha risposto
    Salve a tutti, ho 36 anni e per questo sono "diversamente giovane" in relazione al target di questa discussione.
    A parer mio il primo deterrente è il costo, per certi versi esagerato, che comporta l'acquisizione di brevetti, l'attrezzatura e non ultimo il costo delle immersioni, che come detto da voi può incidere con cifre a due zeri per chi come me non sta sul mare. Deterrente si, ma per chi conosce già l'ambiente della subacquea, che (seconda motivazione) a mio avviso non è assolutamente pubblicizzata, troppo di nicchia e quel poco nel comparto tecnico. Credo che l'inizio sia più o meno uguale per tutti, ed è quello che dovrebbe essere proposto ai ragazzi, la parte ludica, poi ognuno troverà le sue motivazioni per proseguire. È un po' un circolo vizioso, pochi ragazzi vuol dire poca compagnia giovane per i pochi che iniziano, e i più anzianotti che passano alla tecnica. Nella mia asd il range va dai 25 ai 60 anni. 40/50 rapprenta il 60% dei soci. Scusate il messaggione ... Un abbraccio

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  • davide64
    ha risposto
    io il primo breveto l'ho preso nel 1981,od oggi sono a oltre 5000 immersioni, come minimo...ma continuo con il mio ara al max un nitrox 32%,non mi sono mai fatto attirare da corsi e specialità, molte delle quali solo delle scuse per spillare soldi..vedi Corso maschera gran facciale..oppure Corso di muta stagna..opuure....oppure....
    è normale che quindi un millenians si tenga alla larga...con 1000/1200 € al mese, la vedo dura spendere 150/200€ per un tuffo di 45 minuti se va bene nella maggior arte dei diving(che lo si voglia capire o no, queste sono le cifre totali in ballo per una uscita...)

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  • paolo55
    ha risposto
    Io sono vecchietto, ho il mio barchino, faccio i miei giri al Giglio e in Sardegna e amo immergermi in autonomia. Mio figlio ormai e' adulto e ha la sua vita.
    Mi ritrovo con altri vecchietti che fanno come me ma in mare facciamo rotte diverse. Ognuno per i fatti suoi.
    Vedo tante barchine a noleggio e le barchine dei soliti noti
    Sul fine settimana qualche arcone dei di ing
    Una trentina di anni fa su ogni immersione c'erano barchini e barconi
    I diving continuano a cambiare gestione
    A parte un amico che si fa le miscele in autonomia andiamo tutti ad aria alla vecchia maniera adattando i al tempo che passa
    Paolo

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  • reato
    ha risposto
    Io tra un po' chiudo la mia scuola di speleosubacquea e apro un centro geriatrico.

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  • blu dive
    ha risposto
    Originariamente inviato da paolo55 Visualizza il messaggio
    Il costo e' elevato e se non ci sono sub in famiglia la vedo dura.
    Io mi sono fatto regalare il bibo come dono di nozze e con il secondo lavoro mi sono attrezzato a dovere. Quando c'era tanto lavoro da potere decidere di sacrificarsi per avere maggiori entrate economiche.
    In mancanza di fondi ci sono altre priorita'
    Paolo

    Sul costo ho qualche dubbio.
    Ci sono altre priorità, questo è vero, ma credo sia proprio cambiato il tessuto sociale.
    Non si fanno più le lunghe estati al mare, il rapporto con l'acqua salata è relegato a pochi momenti di pochi giorni di ferie.
    Chi ha iniziato relativamente da poco e fa poche immersioni l'anno, chiede di andare sempre in quei 3/4 posti. Se gli fai fare un'immersione senza cernie e barracuda ti dicono:"non c'era pesce". E magari hanno fatto il bagno nei saraghi....
    Parlandoci capisci che ovunque vadano (per quelle 6/7 immersioni l'anno) è sempre uguale: vedono e chiedono sempre le stesse cose.
    Dopo un po' si stufano e appendono le pinne al chiodo, senza neanche un perché preciso.

    Poi, fatemi togliere questo sassolino.
    Negli ultimi anni, l'aver spinto tanto la subacquea tecnica (da parte di didattiche in primis e noi operatori poi), ha tolto tempo e risorse alla promozione e formazione di nuovi e giovani sub.
    Chi fa tecnica è, per il 90%, un quasi vecchio sub che diventerà presto un vecchio sub tecnico.
    Si è rivelato solo uno spremere sempre più lo stesso limone, imponendo attrezzature, tipi di immersione, logiche d'immersione che, se non allontanano, sicuramente non invogliano un giovane principiante.
    Sembra tutto così difficile, lontano e alieno.

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  • paolo55
    ha risposto
    Il costo e' elevato e se non ci sono sub in famiglia la vedo dura.
    Io mi sono fatto regalare il bibo come dono di nozze e con il secondo lavoro mi sono attrezzato a dovere. Quando c'era tanto lavoro da potere decidere di sacrificarsi per avere maggiori entrate economiche.
    In mancanza di fondi ci sono altre priorita'
    Paolo

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  • TheDoctor
    ha risposto
    Io sono sub dal 1995 , avevo 28 anni e seppur vivessi sul lago di Garda non conoscevo neanche l'ombra di un sub , fino a quell'età rimase quindi un sogno nascosto , conobbi un sub per pura casualità e dopo alcuni mesi riuscii a brevettarmi . Con questo voglio dire che è cmq uno sport di nicchia conosciuto da pochi . Secondo motivo è palesemente anti-economico , quanti giovanotti conoscete disposti a spendere qualche centinaio di euro per brevettarsi ? I ns ragazzi guadagnano 400 euro al mese , quando poi sono brevettati per una trasferta al mare quanto si spende ? Sono in sostanza d'accordo con Tonnetto .
    Ultima modifica di TheDoctor; 21-09-2018, 17:09.

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  • Tonnetto
    ha risposto
    Secondo me il primo scoglio è l'avvicinamento alla subacquea in ara. Di base sport di nicchia...Per cui se non si ha la fortuna di nascere nel giro dei subacquei è difficile avvicinarcisi.

    Secondo problema sono i costi, non tanto del tuffo in se, ma di formazione ed attrezzatura. Cifre, che fintanto che non si guadagna la propria indipendenza economica sono proibitive fino ai 25/30 anni.

    Successivamente è tutto in discesa, se si ha la passione del mare.

    Tonnetto

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  • erino2707
    ha risposto
    1 ciao a tutti
    Girando a destra e a sinistra vedo gente di 25 /30 anni che si avvicinano molto alla subacquea
    Io penso che per un ragazzo di 18 anni ci pensa 4 volte per spendere soldi nella subacquea
    Un bel telefono serata in giro con amici
    La subacquea sta diventando uno svago piuttosto caro 30 /35/40 euro per un tuffo iniziano essere pesanti
    Se per caso non vivi vicino al mare Spostamento con macchina ,benzina autostrada pranzo +immersione saltano fuori bei soldini
    Buone bolle a tutti

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