Giovani sub: sempre meno o sbaglio?

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  • cidiemme
    ha risposto
    guardate gli ultimi minuti di questo video anni '60 - un tv nazionale di un paese che non è bagnato dal mare - e poi, da italiani, cominciamo a porci delle domande

    https://www.rsi.ch/play/tv/frammenti...--?id=10302488

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  • M.
    ha risposto
    Originariamente inviato da Gb87 Visualizza il messaggio

    Ne vale la pena?
    Sì, perchè c'è parecchia fauna, visibilità permettendo.
    Un po' come le tegnue con un maggior rischio visibilità però

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  • cidiemme
    ha risposto
    Originariamente inviato da Giudiver Visualizza il messaggio

    ...si tratta di Universita' che coinvolgono cittadini, gratuitamente, insegnando loro il come, quando e perche' della ricerca xyz e attraverso enti (es. diving) finanziati dallo stesso fondo per il progetto di ricerca li portano fuori a raccogliere campioni che tanto avrebbero dovuto raccogliere comunque ma dimezzando anche il tempo investito perche' hai riunito, diciamo, 20 volontari ed in piu' li hai istruiti a conoscere quello che hanno intorno.
    Italia ce ne sono parecchie di iniziative di citizen science.
    Ma i subacquei restano pochi e pochi sono i fondi per la ricerca, scarsa è l'attenzione dei media e il circolo si chiude lì: il messaggio resta tra chi già è coinvolto.

    Originariamente inviato da blu dive Visualizza il messaggio

    Se, in una cittdina a vocazione tutistica, in cui il 99% del PIL deriva direttamente o indirettamente dal mare, l'unico interesse per ciò che sta sotto il livello dell'acqua è attaccato ad un amo o ad una rete: be' qualche domanda me la pongo, e le risposte non mi piacciono.


    Pensa il resto del paese...
    Ma quando il più importante programma nazionale sul mare (per citarne uno) si conclude in cucina e in pescheria, difficilmente cambierà l'approccio.
    Da te a Capo Testa, come a Capo Mortola, c'è stata una forte opposizione alle AMP.
    Quando in altri paesi la cooperazione tra pesca sostenibile/pesca sportiva e ricerca è forte e ha dato ottimi risultati.

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  • Gb87
    ha risposto
    Originariamente inviato da M. Visualizza il messaggio

    Fatta anni fa. Organizzata dal parco.
    Ne vale la pena?

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  • M.
    ha risposto
    Originariamente inviato da Gb87 Visualizza il messaggio
    , ho cominciato a guaradare come fare per andare a farci un immersione,
    Fatta anni fa. Organizzata dal parco.

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  • Giudiver
    ha risposto
    Originariamente inviato da blu dive Visualizza il messaggio

    Un po' mi secca quando noi italiani ci sparliamo addosso, però in questo momento temo che la differenza sostanziale sia che non sei in Italia....
    Ni. Non sono del tutto d'accordo.
    Sicuramente per quella che e' la mia esperienza qui hanno una attenzione e conoscenza della natura che li circonda e desiderio di proteggerla che noi ce la sognamo. Forse perche' qui se non la rispetti, ti fa fuori.
    Non lo so.


    Pero' quello di cui parlavo io prima si tratta di Universita' che coinvolgono cittadini, gratuitamente, insegnando loro il come, quando e perche' della ricerca xyz e attraverso enti (es. diving) finanziati dallo stesso fondo per il progetto di ricerca li portano fuori a raccogliere campioni che tanto avrebbero dovuto raccogliere comunque ma dimezzando anche il tempo investito perche' hai riunito, diciamo, 20 volontari ed in piu' li hai istruiti a conoscere quello che hanno intorno. Come diceva bene qualcuno prima non si protegge quello che non si conosce. Sarebbe un win-win per tutti.

    Ci sono un sacco di fondi europei che non vengono utilizzati e soldi che stanno a marcire anni per poi finire nelle mani sbagliate perche' non si sa che cosa farne.

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  • Gb87
    ha risposto
    Originariamente inviato da blu dive Visualizza il messaggio
    Se, in una cittdina a vocazione tutistica, in cui il 99% del PIL deriva direttamente o indirettamente dal mare, l'unico interesse per ciò che sta sotto il livello dell'acqua è attaccato ad un amo o ad una rete: be' qualche domanda me la pongo, e le risposte non mi piacciono.
    Azz...
    Decisamente terribile come situazione.
    Ammetto di essere completamente estranea a queste tematiche.

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  • blu dive
    ha risposto
    Originariamente inviato da Giudiver Visualizza il messaggio
    noi qui in Australia
    Un po' mi secca quando noi italiani ci sparliamo addosso, però in questo momento temo che la differenza sostanziale sia che non sei in Italia....
    Originariamente inviato da Gb87 Visualizza il messaggio

    le istituzioni sovvenzionano o aiutano (alleggerendo la burocrazia) il lavoro a chi vuole portare la gente a scoprire il mare.
    Se, in una cittdina a vocazione tutistica, in cui il 99% del PIL deriva direttamente o indirettamente dal mare, l'unico interesse per ciò che sta sotto il livello dell'acqua è attaccato ad un amo o ad una rete: be' qualche domanda me la pongo, e le risposte non mi piacciono.

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  • Gb87
    ha risposto
    Originariamente inviato da Ishmael Visualizza il messaggio

    La verità, però, è che ce ne sarebbe tanto bisogno di giovani in acqua, questo è sicuro.
    Ehi...io mi sento giiiioooovane XD
    A parte gli scherzi, penso che molto dovrebbe essere fatto anche in collaborazione con le istituzioni (alias Parchi marini ecc..) faccio un mini esempio mio super vicino a casa:

    Il parco marino di Miramare (Trieste), ho cominciato a guaradare come fare per andare a farci un immersione, in pratica a leggere sul sito sembra che solo per avere i permessi serva il timbro papale controfirmato dal sindaco.
    Risultato...ci ho rinunciato, anche se ammetto che mi piacerebbe un sacco poter andare a visitare quel fondale protetto e che ho sotto casa.

    Le istituzioni e i diving dovrebbero collaborare, ma la cosa non può partire solo dai singoli imprenditori ma serve una realtà di "reti" (ora blu dive mi uccide), in cui le istituzioni sovvenzionano o aiutano (alleggerendo la burocrazia) il lavoro a chi vuole portare la gente a scoprire il mare.
    Ricordiamoci una cosa: Si può amare e rispettare solo quello che si conosce, a farci paura è sempre l´ignoto. E se una cosa non la conosciamo, non potremo mai proteggerla, perchè non ne conosciamo il valore e la bellezza.

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  • Ishmael
    ha risposto
    Originariamente inviato da Gb87 Visualizza il messaggio

    Quoto in toto. la subacquea potrebbe essere usata per dire alla gente:
    "Vieni a scoprire e a salvare il mare"
    Io c'ho provato e ci provo nel mio piccolo. Acquistai pure 6 copie di "Io sono il mare" di Cidiemme e le distribuii non solo ad amici della mia fascia di età (intorno ai 40) ma una metà anche a ragazzi tra i 20 ed i 30. Sarà che sono poco capace a fare proselitismo, ma nessuno dei 6 ha voluto provare a mettere la testa sott'acqua.

    In parte però avete ragione: fare subacquea non è percepito come cool tra le masse, anche a causa della mancanza di inlfuencer, e per chi si avvicina c'è quella fastidiosa quota di adepti/superespertoni di cui parla Giudiver che tende un po' a "respingere".

    La verità, però, è che ce ne sarebbe tanto bisogno di giovani in acqua, questo è sicuro.

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  • Gb87
    ha risposto
    Originariamente inviato da Giudiver Visualizza il messaggio
    Di certo questo non e' molto incoraggiante.
    Bisognerebbe provare a coinvolgere di piu il cittadino medio con progetti semplici ma efficaci che riguardino la conservazione e la protezione. Puo' essere sulla posidonia, sulla pesca consapevole, sul cambiamento climatico... ce ne sono a valanga. Magari in collaborazione con le Universita'.
    Quoto in toto. la subacquea potrebbe essere usata per dire alla gente:
    "Vieni a scoprire e a salvare il mare" la maggior prte delle volte (almeno io) riesco a rimanere incantta anche solo dal vedere un pesce che nuota e a cercare di capire cosa farà, dove andrà e come si muoverà sfruttando le onde e la corrente.

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  • Giudiver
    ha risposto
    Di certo questo non e' molto incoraggiante.
    Bisognerebbe provare a coinvolgere di piu il cittadino medio con progetti semplici ma efficaci che riguardino la conservazione e la protezione. Puo' essere sulla posidonia, sulla pesca consapevole, sul cambiamento climatico... ce ne sono a valanga. Magari in collaborazione con le Universita'.

    Questo quello che stiamo facendo noi qui in Australia e devo dire che viene un sacco di gente e i risultati sono ottimi!
    http://www.bluecarbonlab.org/our-res...tizen-science/

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  • blu dive
    ha risposto
    Originariamente inviato da cidiemme Visualizza il messaggio
    l'unica carta che ci possiamo giocare è la conservazione marina.
    E' l'unico vero vantaggio che abbiamo sull'apnea: abbiamo tempi di fondo estesi per effettuare ricerche, bonifiche e monitoraggi.

    In questo molte didattiche (notevoli le posizioni di PADI e ESA) si sono messe in campo, addirittura rivedendo la loro 'mission'
    I progetti di citizen-science nella subacquea sono innumerevoli.
    Credo che è su quello che dobbiamo puntare: chi meglio di noi può prendersi cura del mare?
    Capitolo 1 (per chi ha voglia di leggere)

    ho aspettato a rispondere perché volevo avere il risultato di un tavolo di concertazione organizzato dal comune sul turismo, sarebbe dovuto servire per permettere agli operatori di proporre progetti "vendibili" da integrare nella realtà del paese e nella nuova AMP Capo Testa-Punta Falcone.
    Sono state organizzati diversi gruppi di lavoro, noi abbiamo partecipato a quello sullo sport (mia moglie) e a quello sulla AMP (Io).
    L'idea sembrava buona.
    Ci siamo trovati in 20 con un relatore/arbitro che avrebbe raccolto i progetti.

    Conclusione ovvia:
    Nessuno (tranne 1) ha presentato alcun progetto, pochissime idee vaghe, tutti a riempirsi la bocca con le parole "rete","sinergia", "sistema", temo solo perché gli piace il suono, credo il significato gli sia ignoto. Ma soprattutto tutti a lamentarsi, è sempre colpa di qualcun altro, PD, Lega, M5S, amministrazione, regione ecc Insomma conclusione: "piove, governo ladro"
    Conclusione triste:
    Io, unico diving presente, espongo un mio progetto, bello o brutto, geniale o stupido poco conta: è stato l'unico progetto strutturato presentato.
    Alla fine dei lavori i relatori fanno un sunto dei vari tavoli di lavoro, del progetto neanche una parola (vabbe' forse era troppo stupido). Le parole subacquea, diving, immersioni, pesci, non sono neanche state menzionate. Per tutte queste persone la subacquea e una AMP non hanno niente da spartire!
    Potete immaginare il livello di incazzatura con cui sono andato via, purtroppo il mio carattere non mi impedito di esternarlo e questa non è mai una mossa saggia.

    Riassunto per chi non ha letto il pippone: "ma dove ca22o vogliamo andare??"

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  • cidiemme
    ha risposto
    Originariamente inviato da polpotto Visualizza il messaggio
    Effettivamente ,guardando su Istagram e verso luoghi diversi dall'Italia tipo Usa e Bali, quello che si vede è un forte "marketing" sull'apnea più facile da presentare a livello estetizzante , con immagini evocative di bei ragazzi\e che nuotano liberi in contesti da urlo.
    Come giustamente fa notare Giudiver c'è questo mito da sempre che se non sei un superuomo non potresti fare subacquea , come se non sia estremamente più facile farsi molto male anche con altri sport

    Gb87
    C'è poco da fare, Pelizzari sott'acqua è più bello di noi (per quanto mi riguarda anche in superficie)

    Ma l'apnea ci batte (almeno noi rec) soprattutto su un campo:
    la competizione.
    Nell'apnea si parla di sfide, gare, di trascendere i limiti umani. Noi facciamo passeggiatine nel bosco.
    Media e TV sono più attenti a loro che a noi anche perché c'è più trippa per gatti.

    Giudiver
    Sì, Sono subacquei anche Sergio Sgrilli, Aldo Montano e Pierfrancesco Favino. Ma non l'abbiamo mai visti in TV immergersi.
    C'è una certa indifferenza dei media importanti per questo genere di attività.

    Io la butto lì:

    l'unica carta che ci possiamo giocare è la conservazione marina.
    E' l'unico vero vantaggio che abbiamo sull'apnea: abbiamo tempi di fondo estesi per effettuare ricerche, bonifiche e monitoraggi.

    In questo molte didattiche (notevoli le posizioni di PADI e ESA) si sono messe in campo, addirittura rivedendo la loro 'mission'
    I progetti di citizen-science nella subacquea sono innumerevoli.
    Credo che è su quello che dobbiamo puntare: chi meglio di noi può prendersi cura del mare?

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  • polpotto
    ha risposto
    Effettivamente ,guardando su Istagram e verso luoghi diversi dall'Italia tipo Usa e Bali, quello che si vede è un forte "marketing" sull'apnea più facile da presentare a livello estetizzante , con immagini evocative di bei ragazzi\e che nuotano liberi in contesti da urlo.
    Come giustamente fa notare Giudiver c'è questo mito da sempre che se non sei un superuomo non potresti fare subacquea , come se non sia estremamente più facile farsi molto male anche con altri sport

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